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Autore: selegon_93    04/09/2013    3 recensioni
Questa sera... la terra di Helden conoscerà la fine.
Questa sera... il destino sarà innegabile. Le fronde cadranno, le città bruceranno, le nuvole si squarceranno, e l'oscura ombra inghiottirà... ogni cosa.
Questa sera... tutto ciò che voi patetici esseri conoscete, svanirà nel silenzio del nulla. Non esiste la speranza. Non esiste l'amore. Non ci sarà il lietofine. Non tornerai a casa felice e contento con i tuoi cari. Le favole sono finite.
Questa sera... l'unica cosa assoluta, sarò io.
Genere: Azione, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Selegon aveva appena finito di mangiare e, seduto al tavolo, guardava in alto con fare pensieroso. Ogni tanto Lily passava ai tavoli a portare da mangiare, e lo sguardo del ragazzo si posava su di lei.
La sua attenzione fu però attirata da un luccichio proveniente dall’interno della felpa. Incuriosito, Selegon vi infilò la mano ed estrasse un ciondolo, che teneva al collo fin da piccolo: una catenella d’argento con appesa una pietra di forma prismatica esagonale, di colore bluastro. All’interno fasci di luce si muovevano, come se dentro la pietra ci fossero delle fiamme blu. Era normale che brillasse, ma in quel momento emetteva più luce del solito.
Mentre era intento a pensare, all’orecchio di Selegon giunsero alcune voci provenienti da un tavolo non molto distante.
-Davvero, secondo me state sopravvalutando Jakkal!-
-Scherzi? Senza di lui non avremmo mai capito la volontà del grande Pod!-
Selegon aguzzò l’orecchio: -… Pod?- pensò tra sé.
-Beh, io sono comunque titubante…-
-E smettila di pensarla così! Dai, tra poco annunceranno il prossimo sacrificio!-.
In quel momento entrò nella sala Jakkal, seguito da due guardie, e si diresse verso la cucina.
-…Sacrificio?- pensò Selegon.
Lo sciamano si trattenne nella stanza per un minuto circa, al termine del quale si sentì un rumore.
Lily uscì dalla cucina sbattendo la porta e correndo verso l’uscita. -No, non voglio!- urlò, ma venne fermata dalle due guardie.
-Spiacenti, ma queste sono le regole.-
Selegon si guardò intorno; nessuno dava il minimo accenno di voler intervenire.
-Che diavolo prende a questa gente?- pensò.
Jakkal uscì dalla cucina: -Prendetela!-
La guardia fece un cenno e allungò la mano verso Lily, la quale però non restando inerme reagì, tirando un calcio in faccia all’uomo, che cadde.
Selegon, aguzzando l’occhio, non poté non notare un braccialetto al polso della ragazza: una catenella metallica che si avvolgeva due volte attorno al polso, pendendo poi per qualche centimetro. Ad essa era appesa una piccola pietra celeste di forma sferica, la quale somigliava moltissimo alla sua.
Lily si girò verso l’uscita, tentando la fuga, ma venne fermata dalla seconda guardia, che cercò di afferrarle il braccio. In quel momento, un coltello volò per la stanza, attaccando la manica del suo vestito alla porta retrostante.
-Chi è stato?? Urlò la guardia mentre tentava di estrarre la lama dal legno.
Selegon si alzò: -Chissà…può darsi che sia stato io.-
Le due guardie impugnarono le loro lance correndo verso di lui. Il ragazzo schivò l’affondo del primo, e impugnando la lancia con la meno destra, la tirò verso di sé, girandosi e tirando una gomitata in viso alla guardia.
Con uno strattone prese la lancia in mano, e facendola roteare velocemente in alto, tirò un colpo obliquo alla seconda guardia, il quale però non la colpì. La lancia si era fermata a pochi centimetri dall’uomo. Selegon si sentiva bloccato; provò a muovere mani e piedi, ma era completamente immobilizzato.
-Sei entrato in affari che non ti riguardano.-
Selegon girò lo sguardo e vide Jakkal, che gli stava puntando lo scettro contro.
-Tu…- disse con voce tremolante.
-Credi di poter interferire nell’usanza di un altro posto?-
-Usanze o meno- disse il ragazzo –lei non voleva farlo.-
-Lei deve farlo, volente o nolente. La nostra religione obbliga chi è dato in sacrificio a obbedire. Quindi, ti offro la possibilità di andartene incolume, senza proferirne parola, oppure, seguire il destino della ragazza e morire.-
Lily cercò di intervenire, ma venne immobilizzata da una guardia.
Selegon ringhiò: -Tsk! Non mi fermerete con delle minacce!-
-Povero ragazzo… parlare così nonostante io ti abbia già fermato.- disse Jakkal ruotando la punta del bastone, facendo cadere Selegon di schiena. Egli tentò di rialzarsi, ma lo stregone fece nuovamente ruotare lo scettro e lo capovolse a schiena in su.
-A quanto pare… oggi Pod avrà un sacrificio in più.- e puntandogli contro il bastone enuncio:
-Khal iss, cacch’ ha kà!-
Selegon iniziò a vedere tutto offuscato, e perse i sensi.
 
                   
                                                                  *
 
 
-Cos… dove mi trovo?-
-Ah, enom al alass Pod… Ah, enom al alass Pod…-
-Queste voci… che significa?-
-Uth alshem as eless ul… has elum uh tal hasse’en…-
Selegon si svegliò di colpo. Sentiva un po’ di male al capo, ed era un po’ confuso.
Si guardò intorno: si trovava a quanto pareva in una grotta sotterranea, probabilmente non molto lontana dal villaggio.
Intorno a lui, dei sacerdoti stavano pregando a testa bassa.
Selegon si accorse di avere le mani e il torso legati. Cercò di divincolarsi, ma non riuscì ad allentare le corde.
-Sei sveglio?- disse una voce dietro di lui: sembrava che fosse stato legato a qualcun altro.
-Si…sono…- il ragazzo si girò e vide che l’altra persona era Lily. –Tu?- disse sorpreso.
-Ma dai! Chi credevi che fossi, stupido!- sbraitò lei di tutta risposta.
-Ahh, taci!-
-Io devo tacere??-
-Mi chiedo perché sono dovuto intervenire per una seccatura come te.-
-Sei un sociopatico!-
-E tu sei noiosa.-
-Spocchioso!-
-Asfissiante.-
-Egocentrico!-
-Bifolca.-
Il litigio venne interrotto da una voce.
-Bene, vedo che ti sei svegliato…-
-Jakkal…- disse Selegon con disprezzo. –Io…-
-Risparmia le parole. Presto sarai sacrificato in nome di Pod.- rispose Jakkal ghignando.
-Scordatelo, tu e il tuo Pod, o come diavolo si chiama.-
-Pff… insolente come al solito.-
Lo stregone si girò, e si mise davanti ai sacerdoti.
-Ma oggi pagherai il prezzo della tua impudenza…straniero. Guardate tutti!- urlò alla gente seduta su degli spalti rocciosi. –Come il giudizio del potente Pod cadrà su questo essere infedele! L’ira del nostro signore si abbatterà su di lui!- e alzando il bastone, urlò: -Ol hev Pod!-
Le voci dei sacerdoti si spensero, e per qualche istante ci fu un silenzio tombale, che fu rotto da un lontano rumore di fondo, seguito da un fremito del terreno; la vibrazione aumentò drasticamente, scuotendo l’intera grotta.
Selegon fissò lo sciamano e pensò tra sé:- Ol hev…? Capisco…- e guardando dinnanzi a sé, vide il pavimento sabbioso creparsi e alzarsi di livello, accompagnato da un terremoto.
-Addio, straniero.- disse Jakkal a bassa voce mentre osservava la scena.
Il terreno saliva ancora, come se al di sotto ci fosse qualcosa di enorme.
La massa sabbiosa improvvisamente si bloccò, e ritornò velocemente in basso, implodendo in una fragorosa e fitta nube.
Selegon e lily avevano la vista oscurata; davanti a loro, la grande nuvola di polvere si stava lentamente allargando e diradando. Da essa, si sentì provenire un verso acuto e stridulo, accompagnato da una sagoma che si intravedeva tra la cortina di polvere. Quell’ombra si mosse lentamente ondeggiando, poi con uno scatto uscì stridendo dalla nuvola ormai diradata quasi del tutto.
Due enormi occhi verdi retinati, un paio di tenaglie arancioni per bocca, un lungo e affusolato corpo suddiviso in vari segmenti ricoperti da uno spesso esoscheletro, centinaia di zampe uncinate ai lati del corpo e una grande tenaglia acuminata sulla coda.
Pod, la creatura dalla forma di una gigantesca scolopendra, guardò Selegon e Lily sibilando. La sua corazza rossa scintillava sotto la luce che filtrava dal soffitto, e i suoi occhi verde smeraldo fissavano le sue prede ininterrottamente.
Selegon bisbigliò: -Ehi,cosa.-
-H… ho un nome!- disse Lily senza distogliere lo sguardo dalla scolopendra.
-Preferisci il tuo nome o la tua vita?- rispose Selegon senza perdere la compostezza.
-Cosa c’è?-
-Distendi le gambe come per alzarti.-
-Perch…-
-Fa come ho detto!-
-O…ok!-
La ragazza si diede una spinta con le gambe, e Selegon la sfruttò per mettersi in piedi, caricandosi Lily sulla schiena.
-Ehi ehi! Che fai!?- sbraitò Lily mentre Selegon iniziava a correre lentamente per la caverna.
-Taci.- rispose, e scattando in avanti, evitò il colpo di coda della scolopendra. Essa dopo averla ritratta, si gettò in picchiata con le tenaglie seghettate aperte.
Selegon si diede una spinta laterale e riuscì a malapena a schivare il colpo, perdendo quasi l’equilibrio, e si rimise a correre.
-Fermatelo!- urlò Jakkal, e una guardia tentò di colpire i due con l’alabarda.
-Perfetto- pensò Selegon fra sé, e si girò di lato, verso la guardia.
-Cosa stai facendo!?- disse Lily ad alta voce, ma il ragazzo, poco prima di essere colpito, si girò, e l’alabarda recise le corde che li legavano.
-Idiota!- esclamò Jakkal furibondo, mentre Selegon si slegava velocemente.
La guardia tentò di ritrarre l’arma, ma il ragazzo la bloccò con il piede, e con l’altro gli diede un calcio.
-E ora…- disse Selegon impugnando l’alabarda –occupiamoci del famoso Pod.- e si lanciò in corsa. Passando vicino a dei resti umani si abbassò, e raccolse un pezzo di metallo di forma irregolare, legandovi l’estremità della corda.
-Ehi, cosa! Devi distrarlo!- urlò a Lily.
-Ah si certo!- strillò nervosamente la ragazza –se vuoi gli faccio anche il bagnetto e gli racconto la favola della buona notte!-
-Puoi smettere di starnazzare per dieci stramaledettissimi secondi e fare quello che dico??- rispose Selegon, mentre schivava le tanagliate di Pod.
Lily dapprima si zittì, poi prese fiato, e si mise a urlare agitando le braccia: -Ehiiiii! Guardamiiii!-
La scolopendra girò lo sguardo, e stridendo le si gettò contro.
Selegon approfittò della distrazione, e salendo sulla coda di Pod, prese la corda con legato il pezzo di metallo e la fece girare velocemente in aria; successivamente la lanciò usando la parte metallica legata come peso per farla avvolgere attorno al corpo dell’essere, e prese al volo l’altra estremità. Lily si fermò, e guardò negli occhi Pod; ci fu un istante di silenzio. Selegon attendeva che la scolopendra attaccasse, tenendosi saldamente alle corde.
Improvvisamente Pod si lanciò in avanti con le fauci spalancate. La ragazza si gettò di lato, facendo conficcare le tenaglie al suolo.
-Adesso!- Selegon approfittò dello sbalzo lasciando andare la presa, venendo catapultato in avanti; a mezz’aria impugnò l’alabarda, e quando fu sopra il cranio di Pod, lo trafisse. Non riuscendo a bloccare un tale sbalzo, Selegon continuò la traiettoria e impattò al suolo, rotolando per alcuni metri.
Pod si dimenò dal dolore, andando a sbattere contro le pareti rocciose, le quali gli crollarono addosso, finendolo.
-Ah…- Lily si alzò, e vide una grande nuvola di polvere davanti a lei.
-Ce l’abbiamo fatta!- urlò entusiasta.
Selegon, di fianco a lei,si alzò lentamente, tenendosi la mano sul fianco. Aveva preso un forte contraccolpo dall’impatto, ma non era molto grave.
-Così pare…- disse a bassa voce.
-... Voi…- si sentì riecheggiare.
Selegon si girò, e guardò Jakkal, rimanendo in silenzio.
-…Io… vi ucciderò! Avete osato attaccare il potente Pod, e ora…- il ragazzo lo interruppe: -Finiscila con questa storia! Perché non dici a tutti di questa messa in scena?-.
-Di che parli?-
-Non fare il finto tonto. So benissimo che quell’essere era controllato da te.-
-T… tu…-
-Non saprò usare incantesimi, ma ne conosco molti. Evocazioni di questo genere vengono usate per assorbire energia vitale. In pratica, ogni essere umano mangiato dal tuo Pod, non faceva altro che dare energia a te.-
Tra i presenti, che stavano osservando la scena, si alzò un bisbiglio.
-Non ascoltatelo!- urlò Jakkal –È stata la pietra degli spiriti a…-
-Quella roccia non era altro che un falso. Una lingua del genere era semplicemente una tua invenzione per mascherare le formule dei tuoi incantesimi. Finiamola con questa sceneggiata!- disse Selegon impugnando l’alabarda.
-E va bene…devo ammettere che siate i primi a darmi tanti fastidi… ma già in passato altra gente mi ha messo i bastoni tra le ruote… e vi assicuro che farete la loro stessa fine.- rispose Jakkal sogghignando, puntando il suo bastone contro Selegon e Lily. –Avete ficcato il naso negli affari sbagliati.-
 
 
 
                                         “il viaggio… ebbe inizio da qui.”
                                         [Helden: Birth of the flower]
 
  
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