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Autore: kiyomizu    04/09/2013    1 recensioni
"Misunderstandings" è una one-shot di due capitoli incentrata sul pairing Rei/Nagisa. Rei è ancora vincolato al suo passato e Nagisa, se vorrà rivedere il sorriso sulle sue labbra, dovrà cercare di mettere da parte per un po' il suo carattere esuberante per comprendere Rei fino in fondo.
— Pairing: Reigisa/Nagirei
— Tipologia: Shounen-ai, yaoi accennato.
— Capitoli: 2. In corso...
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Buona lettura!
© kiyomizu.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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M i s u n d e r s t a n d i n g s
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Parte 2 - I sentimenti non cambiano.
 
 

“Davvero Rei ha detto una cosa del genere?!” Chiese Makoto scioccato, sedendosi poi accanto a Nagisa per consolarlo. Serrando le labbra, il biondino annuì, volgendo poi altrove il suo sguardo carico di tristezza. Cercò di nascondere una piccola lacrima che, inutilmente, stava trattenendo da un po'.
“Non so perchè abbia detto quelle cose, i-io non mi stavo prendendo gioco di lui...”
Tornando pensieroso, Makoto rivolse un'occhiata interrogativa ad Haruka, che nel frattempo si era messo a sedere al suo posto. Come al solito non si poteva interpretare ciò a cui stava pensando ma, seguendo il proprio istinto, Makoto provò a chiedere un parere.
“Haru tu che ne pensi?”
“E' stanco di essere preso in giro, tutto qui.” Haruka diede la stessa risposta del giorno prima, semplicemente. Nagisa afferrò improvvisamente una manica di Haruka, fissando il ragazzo con i suoi occhi ancora umidi. “Cosa significa?! Non ho mai fatto nulla del genere...”
“Sì, invece.” Haruka rispose di rimando. “Forse non te ne sei mai accorto perchè è un'abitudine che hai da molto tempo, ma spesso prendi in giro le persone,
soprattutto Rei.”

Nagisa a quelle parole rimase in silenzio per un po' insieme a Makoto. Haruka nel frattempo volse il suo sguardo fuori dalla finestra. “A lui non piace, soprattutto da un amico come te.”

Ripensando alle parole del compagno, Nagisa chinò il capo, tornando a fissare le proprie mani strette sulla camicia. Aveva veramente fatto tutto questo da quando aveva conosciuto Rei? Ovviamente non se ne era mai accorto, era così naturale e divertente per il biondino. In più Rei non aveva mai accennato nulla in proposito. Nagisa non avrebbe mai voluto metterlo a disagio, anzi, sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe avuto intenzione di fare. Alla fine, però, era andata proprio così.

Con questi pensieri in testa, il biondino si alzò di scatto, asciugandosi gli occhi umidi. Avrebbe dovuto fare qualcosa per Rei, per dimostrargli che ci teneva davvero a lui, prima di perderlo definitivamente.

 

Spesso Rei si recava sul tetto della scuola quando voleva riposarsi o, semplicemente, staccare tra una lezione e l'altra. Questa volta, però, pensò che fosse il luogo migliore per poter riflettere in pace. Avrebbe voluto farsi una dormita e dimenticare tutto quello che era successo quella mattinata. Ripensandoci bene, però, sarebbe stato impossibile. Non avrebbe mai potuto dimenticarsi di Nagisa.
Lo faceva sempre arrabbiare, certo, ma non era come gli altri. In passato sarebbe bastato dimenticare le loro voci, le loro facce e voltare la pagina. Con Nagisa però non sarebbe stato così semplice: il suo volto, la sua voce, i suoi modi di fare, il modo in cui sorride ogni volta che gli rivolge uno sguardo...No!
Non poteva pensare a questo lato di Nagisa, non in quel momento; infatti, era la parte di lui che gli faceva battere il cuore. Se si fosse lasciato abbindolare da quei modi gentili si sarebbe fatto ancora più male. Rei considerava Nagisa una persona davvero importante, ma il ragazzino secondo il suo parere non ricambiava i propri sentimenti, non doveva scordarselo. Se non si fosse dato una regolata subito si sarebbe lasciato trasportare ancora e ancora, sopportando senza dire nulla, ed era l'ultima cosa che avrebbe voluto.
Immerso nei suoi pensieri, Rei non si era reso conto che la porta che conduceva alle scale per il pano inferiore era aperta. Realizzò ancora prima di voltarsi che non era l'unico su quel tetto.


Nagisa non aveva intenzione di cercare Rei. Pensava di poterlo fare una volta finita la scuola, prima che iniziassero le attività del club. L'intera situazione gli causò un bel po' di stress, tanto che decise di recarsi sul tetto dell'istituto a prendere una boccata d'aria. Non avrebbe mai potuto immaginare di trovare la persona in questione nello stesso luogo.
A quel punto, cosa avrebbe dovuto fare? Scappare non era la cosa migliore, avrebbe solamente peggiorato le cose. Continuando a riflettere, Nagisa fissò la figura alta e slanciata di Rei, richiudendo poi lentamente la porta dietro di sé. Provando a fare un passo verso di lui, il suo intero corpo si immobilizzò all'istante. Non aveva pensato a cosa potesse dire, a come scusarsi, a come farsi perdonare. Un velo di terrore si fece largo sul piccolo volto del biondino, il quale impallidì all'istante.


Rei non si mosse da lì, con un'espressione afflitta in volto. Più guardava Nagisa, più poteva sentire una fitta dopo l'altra al cuore. Il biondino non aveva intenzione di tornare indietro, quindi sarebbe stato lui a dover rompere il ghiaccio, in qualche modo.
“Rei-”
“Cosa vuoi, Nagisa-kun?”
Nagisa, ripescando l'ultima speranza rimastagli, si fece forza e proseguì passo dopo passo verso di lui, fino ad arrivargli di fronte. Fissando un punto vuoto del tetto, il piccoletto pensava a come risolvere al meglio la situazione: avrebbe voluto afferrare Rei, abbracciarlo e dirgli che non avrebbe mai avuto l'intenzione di ferirlo. Avrebbe voluto spiegargli il motivo per cui era sempre stato vittima dei suoi scherzi, il motivo per cui si divertiva di più con lui rispetto che con Haruka o Makoto. Avrebbe voluto confessargli che dal primo istante gli era piaciuto, e molto.
Lo sguardo di Nagisa si posò poi sulla mano di Rei e mandò giù un po' di saliva prima di tendere la propria verso la sua. Il suo piccolo corpo tremava come una foglia al solo pensiero, ma poi si fece forza e afferrò delicatamente la mano del ragazzo di fronte. Potè sentire immediatamente un sussulto da parte sua, insieme ai suoi muscoli che si irrigidirono. Ad ogni modo, Nagisa era ben intenzionato a non lasciarla per un po'. Alzò lo sguardo, e notò il volto di Rei senza alcuna emozione. “Nagisa-” disse lui, guardando il piccoletto con fare interrogativo.
Non prestando attenzione ai modi di Rei, Nagisa portò la sua mano più vicina alla propria faccia, stringendola con più forza. Il ragazzo guardò prima Nagisa, poi la propria mano tra quelle del piccoletto. Allarmato per quell'azione improvvisa, chiese al biondino di lasciar andare la sua mano. Nagisa però non lo ascoltò. Al contrario, questa volta portò la mano di Rei fino alla sue labbra, baciandola gentilmente. Non staccò i suoi occhi da quelli scuri di Rei neanche per un secondo. Notando poi la comparsa di un leggero rossore sulle gote del ragazzo, il più piccolo poggiò la fronte sul palmo della mano di Rei, sochiudendo gli occhi.
“Scusami.”

Rei sgranò le palpebre, mantenendo la bocca aperta in uno stato di shock. Immediatamente borbottò un “Cosa?!” scrutando poi il volto nascosto del biondino.
“Io...ho detto scusami. Per averti ferito.”
Ad ogni modo, Rei sembrava sempre più confuso (o sospettoso), perchè non aggiunse una parola o una singola reazione. Per questo motivo Nagisa si allontanò di un passo, facendo poi un respiro profondo. A quanto pare avrebbe dovuto spiegarsi per bene, anche se dire tutto ciò che pensava sarebbe stato abbastanza imbarazzante. A quel punto, però, non poteva tirarsi indietro, avrebbe dovuto far arrivare tutti i suoi sentimenti a Rei.
“Non immaginavo di averti ferito per tutto questo tempo. Ho sempre pensato che a te non importasse più di tanto. Cioè...intendo dire, sto per dirti cose parecchio imbarazzanti anche per me, quindi aspetta che mi concentro.” Facendo un altro respiro profondo, Nagisa tornò a fissare Rei dritto in volto, con l'espressione più sincera e convinta che potesse avere. “Ecco, io non volevo assolutamente metterti a disagio, o farti arrabbiare! E per questo mi scuso!”
Rei continuò a ricambiare lo sguardo di Nagisa, incapace di reagire per un paio di minuti. Cosa intendeva con "Non immaginavo di averti ferito per tutto questo tempo?" Non era sicuro di sentirsi sollevato o no a queste parole, semplicemente ancora non credeva al fatto che non se ne fosse mai accorto prima.
Ad ogni modo, considerò una domanda da porgergli.
“Se non te ne eri mai accorto prima, come hai fatto ad arrivare a questa conclusione?” Chiese con calma Rei, notando poi la reazione esitante di Nagisa. Cercò di nascondere un'espressione imbarazzata, volegendo altrove lo sguardo. “Me l'ha detto Haru-chan.”
“Haruka-senpai?!” Esclamò Rei scioccato. Fu davvero...inaspettato. Un ragazzo apparentemente senza emozioni ed interessi si accorse di una cosa che nemmeno lo riguardava. Rei rimase molto sorpreso, rivalutando l'incredibile sensibilità di Nanase.
Nagisa chinò il capo, sussurrando lentamente. “Mi ha detto di smetterla...perchè non ti piace essere preso in giro.”
Rei alzò un sopracciglio, senza dire nulla. Beh, questo era vero, in un certo senso. L'attenzione che si focalizzò sul biondino e su Haruka andò poi a spostarsi sulla sua mano, ancora stretta dal piccoletto, ma più delicatamente. Notando poi che si trovava ancora a pochi centimetri dalle sue labbra, arrossì di colpo, interrompendo Nagisa.
“Ehm, ora puoi lasciare la mia mano, Nagisa-kun?” Nagisa seguì la direzione del suo sguardo, arrivando poi a poggiare il proprio sulle proprie mani. Inclinò poi la testa di lato, incerto. “Perchè?”
“P-Perchè?! Perchè due ragazzi non si prendono per mano in questo modo! Haruka e Makoto, per esempio, non fanno queste cose!”
“Fosse solo questo ciò che fanno-” Disse Nagisa con tono sincero.
“EH?!” Esclamò Rei balzando via, in uno stato di confusione.
Seguendo Rei, Nagisa fece un veloce occhiolino, avvicinandosi nuovamente al ragazzo. “Perchè sei così sorpreso? Pensavo sapessi quanto fossero intimi Haru-chan e Mako-chan.” La verità era che Nagisa si stava nuovamente prendendo gioco di Rei. Ovviamente era solo uno scherzetto innocente, voleva solamente vedere le reazioni imbarazzate di Rei.
“No, non lo sapevo!”
Tornando ad afferrare saldamente la mano di Rei, il biondino questa volta era ben intenzionato a non lasciarla andare. Le gote del più grande, di risposta, arrossirono sempre più. Nagisa afferrò anche l'altra, assicurandosi di infilare bene le dita tra le sue. “N-Nagisa-”
“Tu mi piaci, Rei. Molto. E' per questo motivo che ti faccio parecchi scherzi o ti prendo in giro, molto più che non con Mako-chan o Haru-chan.” Spiegò Nagisa, tornando a guardare le proprie mani unite. “E pensavo di piacerti allo stesso modo, perchè non mi dicevi mai di smettere. E...per questo motivo spero che tu non cambia atteggiamento nei miei confronti. Vorrei tornare a piacerti ancora. Almeno come amico...” Disse il piccoletto, con un velo di tristezza sul suo volto.

Notando la particolare atmosfera di malinconia attorno a Nagisa, Rei sospirò a fondo. C'era ancora un leggero rossore tra le sue guance e le punte delle orecchie e sapeva benissimo che dopo aver fatto ciò che aveva in mente avrebbe peggiorato la situazione. Avrebbe dovuto farlo, però, se voleva dimenticare una volta per tutte tutti quei fraintendimenti. Quindi, ricambiando la stretta con le dita, Rei confessò a Nagisa i suoi sentimenti.
“Anche tu mi piaci, Nagisa-kun. Non amo molto quando ti prendi gioco di me, lo ammetto, ma nonostante tutto continui a piacermi.”
Entrambi non dissero nulla per un po' di secondi. Nagisa rimase incantato da Rei, mentre quest'ultimo guardava il pavimento molto più imbarazzato di prima. I due erano assaliti da miliardi di pensieri, ma la cosa più importante era che entrambi provavano gli stessi sentimenti l'uno per l'altro.
Senza alcun preavviso, Nagisa fece un balzo di felicità. Mantenendo una mano legata a quella di Rei si buttò tra le sue braccia con tutto il peso possibile. Incapace di mantenere l'equilibrio perchè colto alla sprovvista, Rei scivolò sul pavimento, causando un gran tonfo.
“Nagisa-kun, sei pesante!”
Il biondino, tuttavia, non lo ascoltò, dimenandosi senza sosta per la felicità. I due rimasero così fino al suono della campanella, per altri cinque minuti. Dopodiché si rialzarono e tornarono nelle loro classi. Le loro mani però erano ancora unite, formando un legame indissolubile.

 

Fine

 
 
  
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