Il pomeriggio successivo lui e Bingley si ritrovarono a cavalcare assieme verso Longbourn…
Come già era accaduto l’anno prima, quando Darcy vide le sorelle Bennet passeggiare assieme a Wickham…
Ma quante cose erano cambiate da allora.
Quanto era accaduto nel giro di una sola notte.
La sua vita era stata stravolta nel modo più straordinario e meraviglioso che potesse immaginare.
- …sai a cosa stavo pensando, Darcy? – esordì ad un tratto Charles, sorridendo.
- Ci ho pensato la scorsa notte… e penso che sarebbe una cosa straordinaria! Sono sicuro che mi darai ragione, anche se sei sempre così critico verso le mie idee, amico mio… -
- Non sempre a torto, ne converrai… - sorrise appena Darcy.
- Ma non stavolta! Stavo pensando a Jane… al nostro matrimonio… e a te e miss Bennet e insomma… perché non sposarci lo stesso giorno? Un doppio matrimonio! –
- Sarebbe una festa bellissima! Prova a pensarci… -
- Non credi che sia un po’ prematuro discutere del nostro matrimonio…? Siamo ufficialmente fidanzati solo da un paio di giorni… - sorrise.
- Certo, certo ma… potremmo iniziare a parlarne con le nostre fidanzate! Sono certo che Jane sarebbe felice di questa idea! –
A dire il vero… Darcy sentiva ancora il bisogno di abituarsi all’idea…
Gli sembrava ancora tutto talmente…
Non sapeva come definirlo.
Avrebbe rivisto Elizabeth di lì a poco…
Per la prima volta dopo quel mattino.
…era nervoso alla sola idea…
D’un tratto temeva di aver perso di nuovo tutto il suo coraggio…
Furono in vista della casa dei Bennet…
Oltrepassarono i cancelli…
Darcy intravide diverse figure muoversi attraverso i vetri delle finestre…
Ma ancor prima i suoi occhi riconobbero la figura che invece era seduta su una poltroncina, all’esterno, che concedeva tutta la sua attenzione ad un libro…
Il suo cuore mancò di un battito quando lei, probabilmente attratta dall’improvviso rumore di zoccoli, si voltò verso di loro…
Vide gli occhi di Elizabeth brillare… i suoi capelli sciolti le ricaddero sul viso, se li scostò in fretta con le dita…e il suo viso si accese di uno dei sorrisi che lo lasciavano irrimediabilmente privo di argomentazioni…
Come Bingley, smontò anche lui da cavallo, e insieme andarono verso di lei.
Gli stallieri di casa Bennet si affrettarono a prendersi cura dei loro due destrieri.
- Mr. Bingley… - si inchinò lei.
- Miss Elizabeth… è un piacere rivederla… - disse lui. – Jane è… -
- …è in salotto, che ricama… - sorrise, Elizabeth. – in realtà… credo che stia preparando un dono per voi ma… non ditele che vi ho rivelato questo piccolo segreto… -
Semplicemente chiese congedo con un cenno del capo, ed entrò in casa…
Ora era solo dinanzi ad Elizabeth.
Non aveva ancora aperto bocca.
Lei alzò lo sguardo verso di lui, e gli sorrise, facendo un cenno del capo, a cui lui rispose.
- Mr. Darcy… -
- Miss Elizabeth… -
Ma alzò immediatamente gli occhi quando la sentì ridere…
La guardò perplesso… ma assolutamente rapito.
- … sembra che abbiate perso di nuovo la vostra eloquenza, signore…- disse lei, con la sua usuale ironia…
Si sentì arrossire, e sorrise nervoso.
- Vi chiedo perdono… credo sia per me ancora necessario far ulteriore pratica di conversazioni…soprattutto in determinate e… nuove circostanze… -
- Credo che d’ora in poi avrete tempo e opportunità, Mr. Darcy, per abituarvi a queste circostanze… -
- Sono felice che siate venuto… vista l’ora, ho temuto che un impegno improvviso vi avesse trattenuto irrimediabilmente… - disse lei.
Gli scaldarono il cuore…
- Purtroppo degli affari urgenti ci hanno impegnato per tutto il mattino ma nessun impegno, per quanto improrogabile, avrebbe potuto impedire che io assolvessi a quello che ho preso nei vostri riguardi, Miss Elizabeth… -
Poi vide Jane e Charles uscire di casa sottobraccio.
- Darcy! Miss Elizabeth! Vi unite a noi, vero? Miss Jane ha bisogno di comprare dei fermagli e dei nastri a Meryton… -
La domanda era implicita.
Lui sorrise appena… e le porse il braccio.
Darcy si sorprese della sua stessa audacia…
E quando vide un nuovo sorriso curvare le labbra della sua Elizabeth, e lei che accettava il suo braccio…
Credeva di non aver vissuto sensazione più straordinaria prima.
Mentre si incamminarono verso Meryton, poteva vedere Charles e la sua Jane passeggiare qualche metro avanti… sorridersi, e discorrere allegramente…
Poi…
Lanciò uno sguardo di sottecchi ad Elizabeth…
Sguardo che inaspettatamente lei ricambiò quasi all’istante… come se si fosse accorta degli occhi di lui che indugiavano sul suo viso…
Gli sorrise.
E in quel momento…
Darcy comprese.
Comprese appieno…
Finalmente…
Come sarebbe stata la sua vita da quel giorno in avanti…
Accanto a quella donna che si teneva al suo braccio, e gli sorrideva dolcemente…
Ricambiò quel sorriso.
Era talmente rapito da lei…
E come se Elizabeth avesse letto quest’ultimo suo pensiero, rivolse gli occhi verso il basso, sorridendo…
- Devo quindi disperare che iniziate a conversare, Mr Darcy? – disse lei, sorridendogli.
- Io…sarei perfettamente felice di conversare con voi, Miss Elizabeth… -
- È il momento giusto per farlo, allora… -
- …non saprei in quale argomento cimentarmi… -
- Uhm… allora per questa volta vi agevolerò… - sorrise lei. – risponderete alle mie domande, signore…? –
- Certo, Miss Elizabeth. Non avete che da chiedere, vi risponderò come posso con la massima sincerità e completezza… -
- Anche su voi stesso? – chiese lei, guardandolo fisso.
- Su di me…? – si voltò lui di lato, in parte nervoso ma soprattutto curioso, ma non completamente sorpreso.
- Si… ci sono degli interrogativi che vorrei sciogliere, con il vostro permesso… -
- Permesso accordato… chiedete pure liberamente… -
Fece quello che a lui sembrava…fingere di riflettere.
Perché sorrideva in maniera tale che sicuramente aveva le idee ben chiare sulle domande da porgli; anche se lui non riusciva ancora a capire il tenore delle domande che la sua fidanzata aveva intenzione di fargli, capiva bene che non sarebbero state da poco…
- La sera del ballo a Meryton… la ricordate? –
- Perfettamente. – sorrise lui, al ricordo.
- Fu lì che vi vidi la prima volta… e voi mi guardaste in maniera molto strana, quando attravestate la sala… -
- È vero… - abbassò lo sguardo. – perché invece… io avevo già visto voi…prima di quella sera, intendo. -
Le disse brevemente del suo arrivo a Netherfield, e della figura misteriosa che passeggiava per le campagne leggendo un libro, che lui aveva intravisto dalla carrozza…
- Oh. Non… non l’avrei mai sospettato… non ne avete mai fatto cenno prima d’ora… – sorrise lei, senza parole. – ma adesso una domanda di gran lunga più importante… -
- Di cosa si tratta? –
- Voi… quella sera, pensavate davvero di me ciò che diceste a Mr. Bingley…? Che io fossi, cito testualmente, “appena passabile”? –
- Allora voi ci avete udito! – scattò lui, in realtà solo relativamente sorpreso. Aveva sempre sospettato…ne era in realtà abbastanza sicuro, ma quella era la conferma.
Cosa fare… svelarle quel piccolo segreto del suo cuore?
In fondo, adesso quel segreto non aveva più ragione di esistere…
- Io… no, non lo pensavo. Ma ero adirato nei vostri riguardi, suppongo… - alzò lo sguardo dinanzi a sé.
- Adirato? Non vedo come avessi potuto recarvi offesa… - disse lei, desiderosa di capire.
- Mi avevate offeso nel più grave dei modi, invece… - sorrise. – rendendo i miei occhi incapaci di distogliere lo sguardo da voi…-
E arrossì leggermente.
- Forse non possedete il dono dell’eloquenza, signore, ma di certo sapete bene scegliere le parole ... – lo guardò. – è una risposta soddisfacente… -
Erano giunti infine a Meryton.
Mentre incedevano verso il negozietto più frequentato dalla maggiore delle sorelle Bennet, Darcy non poté non sentirsi osservato.
Tutti conoscevano le sorelle Bennet… e molti conoscevano sia lui che Bingley.
E conoscendo anche la signora Bennet, forse molti in paese avevano già saputo di quel duplice fidanzamento prima di riceverne conferma a quel modo.
Trovò che non gli importava, e che tutta la sua attenzione era per la fanciulla che teneva sottobraccio.
Jane prese a scegliere dei fermagli, chiedendo consiglio a Charles, che si riempiva gli occhi di lei; anche Elizabeth iniziò a osservare i nastri esposti, e lui restò immobile, seguendola con gli occhi.
Lei chiese d’un tratto se magari lui non si stesse annoiando, a stare in un negozio di nastri assecondando i loro capricci femminili.
Darcy sorrise, scorgendo forse una delle sue proverbiali frecciate dirette al suo contegno spesso troppo serioso.
Certo, non trovava i nastri personalmente molto attraenti, e per certi versi tutto questo gli sembrava alquanto frivolo ma… la sua attenzione era rivolta ad Elizabeth.
Scosse appena il capo, accennando ad un sorriso.
Lei sorrise di nuovo.
- Posso osare chiedervi consiglio riguardo ad una materia così futile…? –
- Se posso… - disse lui, incedendo con un sorriso.
Uno era di un rosa pallido… l’altro era color crema…
D’un tratto, sorrise di sé stesso.
Stava davvero parlando di nastri con una donna… non avrebbe mai creduto di potersi trovare un giorno in una conversazione di quel genere.
La scelta suggerita da lui ricadde sul secondo nastro.
Darcy chiese il permesso di fargliene dono e per quanto fosse cosa nuova per lei, glielo concesse.
Conclusi i loro acquisti, si incamminarono nuovamente verso Longbourn, mentre il sole si infiammava all’orizzonte.
Durante il tragitto, Bingley si avvicinò a loro, proponendo un ballo per celebrare il loro fidanzamento, idea che sia lui che Jane trovavano entusiasmante.
Elizabeth sorrise un po’e concordò con entrambi… per poi chiedere a Darcy cosa ne pensasse.
Lui… beh, non amava eccessivamente i balli e la vita mondana.
Ancora meno l’idea di tutte quelle persone che a malapena conosceva che fingessero di essere felici per loro, ma supponeva che certe piccole formalità andassero esplicate.
Darcy annuì all’entusiasmo dell’amico.
Per lui, quel ballo e quei festeggiamenti erano superflui…
La gioia e il vero festeggiamento erano nel suo cuore.
Al loro ritorno a casa, Mrs Bennet era sulla soglia.
Dopo le prime perplessità di quel secondo, inaspettato fidanzamento, la donna parve accettare con assoluta gioia il futuro genero nella sua famiglia.
Dopo aver salutato lui e Bingley, rammaricandosi per non essere stata presente al loro arrivo, li pregò di restare a cena. Per quanto a malincuore, anche stavolta l’invito venne molto cortesemente declinato.
Attendevano un amico dal Kent a Netherfield, quella sera, per un affare urgente; ad onor del vero, la signora non insistette oltre, invero quasi compiaciuta che loro avessero cose tanto importanti a cui dedicarsi.
Mr. Hills portò loro i cavalli.
Era il momento dei saluti.
Darcy salì sul suo cavallo, e si chinò verso di lei…
In qualche modo, per quanto sciocco potesse sembrare, aveva ancora pudore dei suoi sentimenti… e voleva che quelle parole fossero udite solo da lei.
Le disse che sarebbe tornato quanto prima a trovarla.
- Non lasciate trascorrere troppo tempo, Mr Darcy… - lei sorrise.
- …Fitzwilliam. - disse lui, rivolgendo poi lo sguardo al suolo. Guardò negli occhi Elizabeth, che sembrava non aver compreso. – Sarei davvero felice se voi voleste rivolgervi a me semplicemente con il mio…nome di battesimo, miss Elizabeth… -
In fondo, questo non rientrava strettamente nell’etichetta…
Ricordava che sua madre e suo padre usavano regolarmente chiamarsi ancora con i propri titoli quando lui era piccolo.
Ma il dubbio di aver ecceduto la misura si dileguò in un sorriso di lei…
- Certo… a patto che voi abbiate la bontà di ripagarmi con la medesima cortesia… -
- È un patto che stringerò molto volentieri… -
- Arrivederci a presto, Fitzwilliam… -
Gli fece uno strano effetto sentire quel nome dalla sue labbra… una sensazione di tepore gli pervase l’animo.
- Arrivederci, Elizabeth… -
- Darcy… dobbiamo andare… -
Cercò di riguadagnare la sua compostezza, ignorando il sorriso di Bingley, e quello di Jane.
Salutò la sorella della sua promessa sposa e infine seguì Bingley verso casa…