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Autore: Blue_Lilian    04/09/2013    6 recensioni
Salve a tutti. Forse qualcuno ricorderà "Through my eyes...", ispirato al film "Pride and Prejudice" del 2006...avevo promesso un sequel, e ora ve lo presento. Lo avevo iniziato diversi anni fa e finalmente sono riuscita a completarlo. Spero vi piaccia.
"Through my eyes" si era fermato nel momento in cui Darcy ed Elizabeth si ritrovano, alla fine del film. La storia riprende da quel punto, dal momento in cui Darcy chiede la mano di Elizabeth all'incredulo mr. Bennet, dando qualche sguardo al loro fidanzamento, al loro conoscersi meglio, fino alle felici nozze.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti. Ritorno dopo tanto tempo, ma spero di far contente le persone che mi avevano chiesto un sequel.
La storia in realtà la scrissi in buona parte poco dopo "Through my eyes", quindi ha ormai diversi anni...mi sono solo decisa a scrivere le ultime righe e a completarla.
Non sono del tutto soddisfatta come sempre, ma spero che vi piaccia.
Un grazie anticipato a chiunque voglia leggerla e commentarla.



 
Capitolo 1
 
L’attesa si stava facendo snervante…
Quanto tempo era passato da quando Elizabeth aveva messo piede nello studio di suo padre…?
Non ne aveva idea…
Ma il sole era gia abbastanza alto, e gli altri Bennet erano tutti desti…
Era lì, nel cortile, attendendo un qualche segno che la discussione tra i due fosse conclusa.
Non resisteva più a star seduto.
Era in ansia come mai lo era stato in vita sua.
Darcy era certo dei suoi sentimenti… come adesso lo era di quelli di Elizabeth.
Ma… suo padre avrebbe acconsentito?
Non poté fare a meno di richiamare alla mente i ricordi delle ultime ore.
Elizabeth l’aveva condotto da suo padre…
La mano di lei non aveva mai lasciato la sua… come se avvertisse la sua ansia… e volesse fargli capire che ora non c’era più da temere, perché erano insieme…
Sorrise per un attimo, quando gli venne alla mente l’immagine che gli si era presentata davanti agli occhi quando erano giunti alla porta dei Bennet.
Mrs. Bennet era sveglia, e quando Elizabeth spalancò l’uscio, lei andò verso sua figlia in fretta, chiedendole dove fosse stata, mentre tutti erano in pena per lei.
Ma tacque all’istante, quando si accorse che c’era anche lui.
Sopraggiunsero anche le altre sorelle, e tutte erano lì, con gli occhi puntati su quella che ai loro occhi era una scena quantomeno bizzarra…
La sorpresa che vi si poteva leggere possibilmente aumentò quando Elizabeth disse con tono tranquillo e naturale che lui era lì per parlare con Mr. Bennet.
Evidentemente in quel genere di cose sua madre aveva una maggiore prontezza di spirito e sembrò comprendere all’istante cosa stesse accadendo, perché la vide restare senza parole.
Non avrebbe mai immaginato di vedere zittita quella donna…almeno per pochi secondi.
Sorrise tra sé e sé.
E poi, dopo poco, apparve anche Mr. Bennet, con espressione certo sorpresa, ma estremamente seria.
Lo invitò a seguirlo nel suo studio…
Elizabeth lo accompagnò fino all’uscio, e lo incoraggiò con lo sguardo.
Era tutto ciò di cui aveva bisogno.
Quel che poi successe nello studio del signor Bennet sembrava avere una formale apparenza di normalità… ma si avvertiva che l’aria era più tesa di quanto le circostanze richiedessero.
Aveva avvertito perplessità, incredulità nel tono dell’uomo.
Più che comprensibile, in effetti, date le circostanze…
Quando uscì dalla porta, Elizabeth si precipitò all’interno, ma si voltò immediatamente verso di lui.
Darcy cercò un suo sguardo… e lei gli regalò uno dei suoi bellissimi sorrisi, come se comprendesse il suo stato d’animo e volesse rassicurarlo… rassicurarlo che niente li avrebbe più divisi.
Quando attraversò la cucina per uscire all’esterno, le donne Bennet gli fecero largo senza proferir parola. Gli venne quasi naturalmente alla mente la sera del ballo di Meryton, quando la folla si aprì per lasciar passare lui e i suoi amici in un misto di timore e rispetto…
Doveva essere più o meno quello, il sentimento che animava tutte loro al momento…
Quella visita e quel che era palese stesse accadendo tra lui ed Elizabeth era qualcosa di inaspettato per loro.
Ma in fondo, era stato inaspettato anche per Darcy.
Proprio quando credeva di dover seppellire il suo amore per lei, questo era stato ricambiato, e aveva acquistato una forza mai avuta prima.
Ed ora… eccolo, andare su e giù per il cortile, sotto lo sguardo sorpreso e divertito dei suoi, almeno sperava, futuri parenti.
Con la coda dell’occhio riusciva a vedere Jane e sua madre alla finestra che discutevano, e sorridevano…
E riusciva anche ad udire il vociare delle altre sorelle…
Doveva sembrare un folle…
Forse lo era.
Ma in fondo non gli importava.
Quel che contava adesso era sapere…
Sapere cosa si stessero dicendo nello studio.
Se Mr. Bennet avesse dato o meno il suo consenso alle nozze.
Perché ci mettevano tanto…?
Suo padre aveva forse sollevato obiezioni sulla loro unione?
Non ne sarebbe stato troppo sorpreso: ai suoi occhi egli doveva apparire come un nobiluomo spiacevole e altero…d’altro canto, riconosceva di aver spesso dato quella impressione in passato, e talvolta avesse quasi preferito che gli altri lo vedessero in una simile luce.
I suoi pensieri furono interrotti da un rumore di passi, rapidi, sui gradini, e poi sulla ghiaia…
Si voltò.
Elizabeth.
Se la trovò tra le braccia prima di riuscire a realizzare…
Si strinse forte a lui, e nascose il viso nel suo petto…
Darcy non capiva se questo fosse un buon segno o meno.
Poi lei sollevò il viso e vide il suo bellissimo sorriso bagnato da lacrime di gioia.
Suo padre aveva dato il suo consenso.
L’ansia sparì all’istante, e il vuoto che lasciò fu completamente colmato da euforia e gioia.
La strinse forte a sua volta, e le baciò la fronte.
Gli parve di sentire una lontana risatina della più giovane Bennet presente, ma non se ne curò.
Ad un folle d’amore certi peccati dovevano esser perdonati.
Restarono stretti in quell’abbraccio, lasciando fuori il resto del mondo…
 
Quando tornarono insieme in casa, era chiaro che la notizia doveva essere comunicata dinanzi a tutti.
Fu estremamente singolare e difficile star di fronte ai suoi futuri suoceri e cognate, in quel momento.
Jane sorrideva, lanciando fugaci occhiate a sua sorella; anche Kitty stentava a trattenere quella che, gli sembrava di aver capito, fosse la sua perenne risata…
Mary aveva il viso disteso e da esso non trapelava alcuna particolare emozione.
Mr. Bennet sembrava contento ma sua moglie invece era letteralmente sconvolta.
Sentì d’un tratto Elizabeth prendergli la mano, e le dita di lei intrecciarsi con le sue.
Lo guardò con la coda dell’occhio, e gli sorrise; lui ricambiò quel sorriso.
Alla fine fu proprio Mr. Bennet a parlare, ma in effetti, non ce n’era reale bisogno.
Sapevano gia.
Stavolta fu la Mrs. Bennet a prender parola, andando al suo cospetto…
Lui chinò il capo dinanzi alla sua futura suocera,  non sapendo cosa aspettarsi.
Di certo lei aveva grande simpatia per Bingley, a buona ragione…nessuno avrebbe potuto nutrire mai sentimenti malevoli per il suo buon amico, ma ancora una volta, era ben consapevole di non suscitare medesimi sentimenti nelle persone.
  • Mr. Darcy… - esordì lei. – la sua proposta ci ha certamente lasciato…senza parole. Non credevamo che voi nutriste alcuna simpatia per Elizabeth… e certamente non sospettavamo che Elizabeth ne nutrisse nei vostri riguardi… -
Lui sorrise nervoso, non ancora pienamente abituato a tale schiettezza.
  • Voglio che lei sappia, Mrs Bennet, che per quanto questa proposta possa sembrarle improvvisa e avventata, i miei sentimenti per sua figlia sono sinceri… e ho intenzione di onorarli facendo tutto quanto in mio potere per renderla felice… -
Darcy si sorprese della sua stessa inaspettata eloquenza.
E a quanto sembrava, lanciando un fugace sguardo a tutti i presenti, le sue parole avevano sorpreso anche loro. Persino Elizabeth, forse…
Sentì che lei gli stringeva la mano ancor più forte, e nel guardarla, vide ancora quel suo meraviglioso sorriso risplenderle negli occhi.
La donna sorrise appena e in modo nervoso, a quella risposta. Era davvero una situazione di stallo, nessuno osava parlare…
L’arrivo di una giovane domestica in quel momento sembrò provvidenziale; la giovane chiese se potesse servire la colazione, e tanto bastò a farli ridestare e tornare alla realtà.
A quel punto fu Jane, inaspettatamente, a parlare.
  • Mr. Darcy… vuole unirsi a noi…? –  con quel dolce sorriso che aveva rubato il cuore a Bingley.
Darcy fu grato del gesto ma declinò: aveva decisamente sconvolto fin troppo la giornata dei Bennet.
E in fondo, anche lui aveva bisogno di tornare a casa a riordinare le idee…
Troppe emozioni.
Bellissime…
Ma da togliere il respiro.
 
Elizabeth lo accompagnò all’esterno, entrambi erano in silenzio.
Si fermarono uno di fronte all’altra. Era difficile persino dirsi arrivederci…
La salutò con un cenno del capo…
Lei invece lo sorprese ancora una volta.
  • Quando potrò rivedervi…? – chiese.
Darcy la guardò sorpreso…ma sorrise appena nel vedere le sue guance imporporarsi, quasi si vergognasse della sua stessa audacia. Un qualcosa che non avrebbe mai immaginato di vedere accadere alla sua intrepida Elizabeth.
  • Quanto prima… il tempo di sistemare alcune questioni a Netherfield… - disse lui. – Forse domani mattina. Credo che fosse intenzione di Bingley far visita a vostra sorella…verrò con lui. –
La ragazza sorrise appena.
Lo salutò con un cenno del capo a sua volta, e infine si lasciarono andare…
 
La strada per Netherfield sembrò incredibilmente breve, rispetto a quella percorsa la notte prima. I ricordi più recenti lo accompagnarono fino alla vista del palazzo.
Stentava ancora a credere di non aver sognato ogni cosa.
Ma no, non aveva sognato… giurava di poter ancora sentire il calore della mano di Elizabeth che stringeva la sua…
Lo splendore dei suoi occhi…
Uno splendore che lui non avrebbe mai sperato di vedere indirizzato a lui.
 
Quando varcò la soglia del palazzo, si sentì strano…
Come se fosse uscito da un mondo di sogno… e fosse rientrato in quello reale.
C’erano tante cose da affrontare adesso…
Andò di sopra, per vestirsi adeguatamente prima di incontrare sua zia e il suo amico.
Bingley era nella sala da pranzo, faceva colazione.
Era solo.
A quanto disse lui in fretta, sua zia era ripartita per Rosings molto presto.
E, stando alle parole di Bingley, sembrava una tigre ferita...
Rabbiosa, sprezzante e altera.
Darcy se l’aspettava.
Non sperava di trovarla ancora lì, al suo ritorno.
Conosceva abbastanza sua zia Catherine da sapere che non avrebbe di certo accettato di buon grado quel suo colpo di testa.
Anzi, non lo avrebbe accettato affatto.
Bingley interruppe i suoi pensieri, chiedendogli dove fosse stato quella notte…
…da dove cominciare?
Prese posto a tavola.
L’amico pendeva evidentemente dalle sue labbra, e Darcy non volle tenerlo in sospeso oltre…
Semplicemente raccontò quanto accaduto, e a quel punto era inevitabile svelare da quanto nutrisse quei sentimenti per Elizabeth…
Incredibile quanto adesso fosse diventato infinitamente più semplice dare voce al suo cuore.
Il viso di Charles non sembrò meno sorpreso di quello dei Bennet… ma ad un tratto sorrise appena, abbassando lo sguardo.
Disse… che adesso comprendeva molte cose.
Non poteva sapere cosa intendesse esattamente con quelle parole, ma sembrava che anche lui avesse, come sua sorella, già intuito qualcosa prima di quella definitiva conferma.
Sua sorella.
Già.
Avrebbe dovuto darle la notizia.
Qualcosa gli diceva che ne sarebbe stata felice…
  
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