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Autore: Blue_Lilian    04/09/2013    2 recensioni
Salve a tutti. Forse qualcuno ricorderà "Through my eyes...", ispirato al film "Pride and Prejudice" del 2006...avevo promesso un sequel, e ora ve lo presento. Lo avevo iniziato diversi anni fa e finalmente sono riuscita a completarlo. Spero vi piaccia.
"Through my eyes" si era fermato nel momento in cui Darcy ed Elizabeth si ritrovano, alla fine del film. La storia riprende da quel punto, dal momento in cui Darcy chiede la mano di Elizabeth all'incredulo mr. Bennet, dando qualche sguardo al loro fidanzamento, al loro conoscersi meglio, fino alle felici nozze.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4
 
La carrozza che conduceva Elizabeth e Jane arrivò a Netherfield a metà pomeriggio…
I loro genitori e le sorelle sarebbero arrivati quella sera assieme agli altri ospiti.
Bingley andò ad accogliere la sua promessa sposa, e Darcy lo seguì poco dopo.
…era possibile stupirsi ancora della bellezza della sua Elizabeth…?
A quanto pareva, sì.
Non avrebbe mai smesso di sorprendersi, il suo cuore sarebbe sempre impazzito alla sua presenza…
L’aiutò a scendere dalla carrozza… esattamente come mesi prima l’aveva aiutata a salirci…
Ma stavolta, non c’era incredulità negli occhi di lei…
Solo una bellissima luce che… era solo sua.
Le fanciulle furono condotte dai due nel palazzo…
I domestici stavano dando il via agli ultimi preparativi, la casa ferveva…
Georgiana andò ad accogliere le due e le condusse nel salottino, ansiosa di far ascoltare loro quel che lei avrebbe desiderato suonare quella sera in loro onore…
Un brano che aveva imparato da poco ed era molto fiera di essere riuscita ad impararlo così in fretta.
Si era impegnata molto, Darcy conosceva bene sua sorella…
I domestici chiamarono lui e Bingley per chiedere loro alcune direttive riguardo agli ospiti e gli ultimissimi preparativi per accoglierli.
In realtà, era soprattutto Bingley a prestare attenzione alle loro parole…
Il piccolo cofanetto di velluto blu…
Lo teneva nella tasca della sua giacca…
Era ansioso di darlo ad Elizabeth ma… sembrava che non ne avrebbe avuto occasione, almeno per il momento.
Quella sera.
Si, sarebbe stato un suo piccolo dono di fidanzamento…
 
Arrivarono infine gli invitati…
La sala era gremita, riuscì a malapena a vedere arrivare i suoi futuri suoceri…
La presenza che di certo non passò inosservata era quella di Caroline…accompagnata da un misterioso nobiluomo che non conosceva… un alto ufficiale proveniente dal regno di Svezia, se aveva ben compreso le parole di Bingley…
Vide arrivare anche Mr Collins e Charlotte.
Elizabeth era felicissima di vederla e ritenne opportuno lasciare un po’ di tempo alle due…
Intanto molte persone, compresa Caroline e il misterioso accompagnatore, si avvicinarono per fargli le congratulazioni…
Lui ringraziò semplicemente…
Forse il nobiluomo svedese, che sorrideva con una certa spontaneità, era sincero nel suo augurio, almeno nel modo in cui può esserlo uno sconosciuto che in qualche modo gioisce della gioia altrui.
Caroline sembrava volerlo schernire con quel sorriso.
Ma lei era una ragazza molto cauta, se così si poteva definirla… non avrebbe osato ostentare dinanzi a lui la bassa opinione che aveva di Elizabeth, Jane e della loro famiglia… anche se chiaramente non era un mistero per nessuno.
Accolse con favore l’arrivo del colonnello Fitzwilliam, rimasto fino all’ultimo in forse per impegni burocratici a Londra.
Uno dei pochi visi sinceri che ci fossero in quella sala.
Aveva perso di vista sia Elizabeth che Bingley e Jane…
Vide sua sorella conversare con Mary e Kitty.
Poi vide Elizabeth e Charlotte…
Si guardavano intorno…
Evidentemente, anche loro lo stavano cercando, perché quando Elizabeth lo vide, condusse Charlotte al suo cospetto.
Darcy salutò con un cenno del capo, e altrettanto fece la signora Collins…
Ebbe anche da lei le sue congratulazioni.
Suo marito si era già avvicinato a lui qualche minuto prima, per profondersi in auguri ed elogi per aver scelto Elizabeth come sua compagna.
Una delle poche volte in cui le parole del prelato lo trovavano concorde.
Charlotte si congedò per raggiungere suo marito, lasciando che Elizabeth gli restasse finalmente accanto.
Disse qualcosa riguardo alla festa… ma lui era incantato dal viso radioso della sua futura sposa…
La invitò a danzare…
Sapeva che gli occhi dei presenti erano puntati su loro due e su Bingley e Jane…
Ma i suoi occhi vedevano solo lei.
Esattamente come quella volta, al ballo che precedette la loro partenza da Netherfield.
Adesso però non c’era nessun duello, nessuna schermaglia tra loro.
Lui si era arreso alla sua bellissima ninfa…
All’improvviso gli venne in mente il cofanetto.
Doveva ancora consegnarglielo.
Finito il ballo, la prese per mano, portandola al terrazzo.
Lei lo seguì senza opporre resistenza, ma un po’ sorpresa e divertita.
  • Posso chiedervi il perché di questo piccolo rapimento…? – sorrise lei.
  • Avevo…semplicemente bisogno di stare solo con voi… -
Elizabeth sorrise a quelle parole…
Lui poteva comprenderne il perché.
Non era da lui essere così diretto.
Ma una parte di lui era agitata…
Non capiva esattamente perché…
Forse semplicemente… perché stava per consegnare nelle sue mani qualcosa di prezioso, ancora una volta…
Qualcosa che era appartenuto a sua madre…
 
  • Io… desideravo donarvi questo oggetto, Elizabeth… - disse, prendendo il piccolo astuccio dalla sua tasca…
Si sentiva terribilmente impacciato…
Sentiva gli occhi di Elizabeth impazienti e interrogativi…
Le mise la piccola scatola tra le mani.
Lei la scrutò a lungo, e guardò lui negli occhi.
Sorrise… come se avesse compreso quanto già fosse teso lui, e non volesse gravarlo oltre…
Aprì lentamente la scatola…
Stupore sul suo viso, ecco cosa vide Darcy.
Lei non parlava… né alzava lo sguardo…
Non riusciva a capire cosa stesse pensando…
Così, si apprestò a spiegarle tutto.
Quella…
Era la spilla di perle di sua madre.
La sua spilla preferita.
Suo padre la portò in dono a sua madre al suo ritorno da un viaggio in Italia…
Lei la metteva spesso; Darcy ricordava come splendesse sotto la luce della candela sul suo comodino, quando sua madre andava a dargli la buona notte…
A lui piaceva tanto quella spilla…
Quando la vedeva, non poteva fare a meno di ricordare sua madre, e quel passato felice…
Adesso… voleva donarla ad Elizabeth.
Sentiva che… adesso fosse quello, il suo posto.
Nelle mani della donna che amava…come un tempo il suo posto fosse stato nelle mani della donna amata da suo padre.
Osservava le dita di Elizabeth, che tenevano saldamente l’astuccio finché lei alzò lo sguardo verso il suo viso.
Elizabeth… sorrideva…
Si portò una mano alla bocca…mentre i suoi occhi presero a brillare…
Brillare per le lacrime…
  • Fitzwilliam…è…bellissima… –
Darcy sorrise, sollevato…
Le era piaciuta…
  • Ma siete certo di volervene separare per farmene dono…? È un ricordo di vostra madre… -
  • … mia madre sarebbe stata felice di sapere che ora è vostra… - sorrise appena Darcy.
Elizabeth lo guardò intensamente, i suoi occhi brillavano come laghi in cui si rifletteva la luna…
  • Posso… indossarla? – chiese.
  • Certo che potete… -
  • …vorrei che me l’appuntaste voi stesso… -
Esitò…
Ma solo per un istante.
Prese il cofanetto dalle sue mani, e ne estrasse la spilla.
Gliel’appuntò...piano… come se consapevole che quel gesto significasse qualcosa di più di ciò che sembrava…
Ed era così, in effetti.
Elizabeth gli sorrise ancora una volta…
Lei aveva compreso.
Aveva compreso fino in fondo cosa è che Darcy le stesse donando.
Non una semplice spilla…
Ma ciò che essa rappresentava.
Le stava donando il suo passato…i suoi ricordi…
Quella parte così segreta, così intima del suo animo, che non aveva mai osato mostrare a nessuno, neanche a lei, prima di quel giorno…
Quella spilla, che era appartenuta a sua madre, era forse una delle cose che per lui avessero più valore…
E la stava donando a lei.
Le stava donando ogni piccola parte del suo cuore…
Le stava dicendo ancora una volta quanto l’amasse.
Elizabeth lo strinse forte…
Darcy ricambiò quella stretta.
La sentì che alzava piano la testa dal suo petto, e si sentì soggiogato ancora una volta da quegli occhi scuri e meravigliosi…
Lui le accarezzò una guancia, e le sorrise.
  • Vogliamo rientrare…? I nostri ospiti si saranno accorti della nostra scomparsa… -
  • Mi perdonerete la schiettezza… e la mancanza di rispetto per i nostri ospiti ma… - disse lei, controllando la voce rotta per l’emozione, e cercando di assumere di nuovo il suo tono ironico. -… ma al momento loro sono l’ultimo dei pensieri. –
A Darcy scappò una piccola risata, che coinvolse anche lei.
Si trovarono ad annegare l’uno nello sguardo dell’altra…
Lui le accarezzò il viso…sfiorando con la punta delle dita quel ricciolo che sfuggiva alla sua accurata acconciatura…
Poi di nuovo i suoi occhi… polle nere che inghiottivano ogni sua capacità di pensiero…
Le sue guance appena colorite…
Le sue labbra…come due petali di rosa…
Come avvenne in passato… se ne sentì irrimediabilmente attratto.
Ma stavolta…
Stavolta la sua mente non oppose alcuna resistenza.
Si avvicinò lentamente ad esse…
Guardò Elizabeth dritto negli occhi… con uno sguardo che sembrava chiedere il permesso di osare fare ciò che aveva da troppo tempo desiderato…
Non ci fu bisogno di parole…
Lei sorrise… e chiuse appena gli occhi…
Darcy sfiorò le labbra di lei con le sue…
Erano morbide…
E così vicino, poteva sentire un leggero profumo di lavanda che aveva imparato a conoscere… che era il suo profumo…
Ne era preso, ed intossicato…
Il cuore gli batteva forte, non riusciva più a pensare se non alla creatura che amava, e che aveva tra le braccia…
Una sensazione di tepore gli invase il petto…
Sentì le dita di Elizabeth posarsi leggere sulle sue guance…
E quando si separarono…
Lui poteva sentire ancora il respiro di lei sulle sue labbra…
Riaprì lentamente gli occhi… per affondare nuovamente nei suoi…
Era bellissima, con le guance imporporate, e un timido sorriso sulle labbra…ma che continuava a carezzargli appena le guance…
Poi lei distolse lo sguardo…
E affondò il viso nel suo petto…
Darcy la tenne tra le braccia… in un abbraccio protettivo…
Chiuse gli occhi per un istante, dubitando egli stesso della gioia che stava provando…e che il suo cuore potesse reggerla…
La sua bellissima, dolce Elizabeth… forte e fragile…splendente…meravigliosa…
  • …vi amo… - le sentì sussurrare.
Tacque. Aveva forse immaginato la voce di Elizabeth pronunciare quelle parole con un filo di voce…?
Abbassò lo sguardo verso di lei…che lo stava fissando con un sorriso…
Prima d’ora lui non aveva mai avuto bisogno di sentire quelle parole per sapere quali fossero i sentimenti di lei…
Se li confessavano tacitamente con gli occhi, ogni volta che si guardavano l’un l’altra…
Ma sentire quella voce vibrare… e pronunciare quelle parole…
Sorrise, Darcy…mentre il cuore gli scoppiava…
Le prese le mani…
Le baciò… e se le portò al petto…
  • Anche io vi amo…- disse, con un sussurro… - mia Elizabeth… -
Rumore di passi…
Darcy si voltò…
Era Jane.
Sembrò imbarazzata… chiese perdono per l’intrusione… ma Bingley li cercava… per fare un brindisi e ringraziare gli invitati della loro partecipazione…
Guardò Elizabeth negli occhi ancora una volta e, porgendole il braccio, la condusse di nuovo all’interno della sala.
  
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