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Autore: Blue_Lilian    04/09/2013    1 recensioni
Salve a tutti. Forse qualcuno ricorderà "Through my eyes...", ispirato al film "Pride and Prejudice" del 2006...avevo promesso un sequel, e ora ve lo presento. Lo avevo iniziato diversi anni fa e finalmente sono riuscita a completarlo. Spero vi piaccia.
"Through my eyes" si era fermato nel momento in cui Darcy ed Elizabeth si ritrovano, alla fine del film. La storia riprende da quel punto, dal momento in cui Darcy chiede la mano di Elizabeth all'incredulo mr. Bennet, dando qualche sguardo al loro fidanzamento, al loro conoscersi meglio, fino alle felici nozze.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5
 
Altri giorni erano passati da allora…
Georgiana era partita da tempo per tornare a Pemberley.
Lui era in carrozza, diretto a Londra…
Ma il suo cuore era rimasto a Longbourn.
Pensò agli ultimi giorni trascorsi nel Hertfordshire…
Bingley si era molto affezionato a Netherfield Hall.
Sarebbe andato a vivere lì per qualche mese, e forse l’avrebbe anche acquistata, dopo il matrimonio.
Già…
Il matrimonio.
Dopo continue valutazioni, discussioni e riflessioni, Bingley aveva ottenuto la sua piccola vittoria.
Un duplice matrimonio, da celebrare ai primi di dicembre.
A Pemberley.
Charles infatti aveva acquistato anche una tenuta a qualche miglio dalla sua, lasciando la dimora di famiglia a Caroline…
Sembrava sua intenzione, almeno a quel che lui gli aveva accennato, vivere tra la nuova tenuta e Netherfield.
Sarebbero stati quasi “vicini”…
Il pensiero andò a sua zia Catherine.
Le aveva scritto del fidanzamento e del matrimonio in programma.
Non aveva ottenuto che una risposta tanto controllata quanto fredda.
Quel tanto che bastava per mostrare il suo disappunto, e fargli pesare la strada che aveva deciso di intraprendere contro il suo volere.
Una parte di lui avrebbe voluto sua zia al matrimonio; era sua zia. Per quanti difetti potesse avere, era stata lei a crescerlo e a stargli accanto per tutti quegli anni. Ma era ben rassegnato all’idea che l’orgoglio di lei non glielo avrebbero mai permesso.
Ben altri motivi ma non slegati da sua zia, invece avrebbero tenuto lontani Mr Collins e Charlotte…
Non difficili da immaginare.
Mr Collins non avrebbe mai fatto nulla per causare dispiacere a Lady de Bourgh, teneva troppo al suo favore. Il solo fatto che lui avesse preso parte alla festa di fidanzamento lo aveva successivamente impensierito oltremodo.
E Charlotte era certamente la miglior moglie, nel non ribellarsi a quella condizione… benché questo le sarebbe costato lo star lontana da quella che un tempo era stata la sua migliore amica nel giorno più importante della sua vita.
La carrozza si fermò bruscamente, riportandolo al presente…
Era arrivato al suo appartamento in città, in cui progettava di rimanere per qualche giorno. Il tempo di sbrigare alcuni affari e porgere formale invito a qualche conoscente per il matrimonio.
Gli faceva uno strano effetto, il pensiero…
L’ultima volta che era stato a Londra…
Si, ricordava molto bene.
Era andato in cerca di Wickham e di Lydia.
Aveva passato notti insonni, nel timore di non trovarli mai più.
Notti insonni, pensando ad Elizabeth.
L’appartamento era esattamente come lo aveva lasciato…
Guardando alla finestra poteva osservare lo stesso panorama… forse appena incupito dall’autunno alle porte…
Ma tutto appariva così diverso ai suoi occhi adesso.
Forse perché il suo cuore era diverso…
Era… aperto. Il suo animo, disteso.
Si sedette alla scrivania…
Ma non riusciva a concentrarsi sui documenti lasciatigli dal suo amministratore.
Come poteva…?
Non riusciva a non pensare a lei…
Prese un foglio, deciso a scriverle…
Scriverle che era giunto a Londra, che non si sarebbe trattenuto a lungo, e se il buon Bingley gli avesse accordato ancora ospitalità, sarebbe tornato a Netherfield per restarvi ancora qualche tempo.
L’aveva lasciata da meno di un giorno e già non poteva fare a meno di lei.
Chiuse gli occhi, e la sua mente richiamò il suo viso…
Elizabeth…
Ancora un paio di mesi e sarebbe stata sua moglie…
Mrs Darcy…
Il cuore gli tremò nel petto al pensiero che presto Elizabeth sarebbe stata sua… per conto suo, lui le apparteneva già dal primo momento in cui lei aveva ricambiato il suo sguardo.
 
I mesi trascorsero e, almeno per Darcy, sempre troppo lentamente…
Era stato trattenuto a Pemberley e poi a Londra e in Scozia per tanto di quel tempo. Erano settimane che non vedeva Elizabeth…
Per quanto le avesse scritto, e lei gli avesse risposto, non desiderava altro che rivederla…
Mancava così poco alle nozze ormai, erano gli ultimi giorni di novembre…
Pioveva…
Vento freddo…avrebbe nevicato? Chissà.
Passeggiava per le strade di Londra assieme ad alcuni amici di vecchia data…
Amici…forse era una parola grossa. Poco più che conoscenti, sarebbe più corretto dire.
Ma la buona etichetta, nonché la comune conoscenza di Bingley, faceva sì che sarebbero stati presenti al matrimonio.
Le sue orecchie erano abbastanza smaliziate da capire che nessuno dei loro complimenti era particolarmente sentito…
Sapevano che Elizabeth e Jane non erano di famiglia nobile… e tantomeno ricche.
Questo era tutto ciò che aveva attratto il loro interesse.
Sorridevano, quando lui in qualche sentito slancio elogiava le qualità di Elizabeth… ed elargiva complimenti per la sua futura cognata…
Come se avessero in qualche modo compassione per la pazzia sua e di Charles, che si erano fatti ingabbiare da fanciulle prive di fortuna.
Lui non ne era scandalizzato, né particolarmente toccato.
Del resto, non conoscevano Elizabeth, e forse non erano neanche in grado di comprendere la sua bellezza e la sua luce, quando l’avrebbero conosciuta.
Non tutti gli occhi sono in grado di vedere…
 
Il giorno seguente sarebbe partito per Netherfield.
Voleva vederla prima delle nozze…
Entrò nel suo appartamento di Londra…
Osservò ogni singolo oggetto…
Ogni mobile, ogni suppellettile…
Quasi consapevole che la prossima volta che lo avrebbe visto, ai suoi occhi non sarebbe parso lo stesso… perché la sua vita stava per cambiare per sempre.
Il mattino si chiuse la porta alle spalle con questa esatta consapevolezza…
 
Quando rivide Elizabeth, lei era sulle rive del lago nei pressi di casa sua.
Mrs. Bennet gli aveva detto che l’avrebbe probabilmente trovata lì.
Camminò a lunghi passi…
La intravide, seduta sulla riva…
Aveva un libro accanto a sé… e un foglio tra le mani che leggeva con estrema attenzione.
Esitò ad incedere…
Era bellissima, così concentrata…
Ma quando si mosse appena, lo scalpiccio dei suoi piedi sulle foglie ormai secche degli alberi aveva rivelato alla fanciulla la sua presenza…
La vide voltarsi di scatto, presa di sorpresa…e dopo il primo stupore, il suo viso si aprì ad un sorriso raggiante.
Si alzò in piedi, e corse verso di lui, stringendolo forte.
Darcy le accarezzo piano i capelli sciolti, che profumavano di erba e rugiada…
I suoi occhi brillavano di lacrime di gioia che stentava a trattenere.
La risata cristallina della sua amata gli scaldò il cuore.
  • Stavo rileggendo la vostra ultima lettera io…non vi attendevo prima della fine della settimana… - disse lei senza distogliere gli occhi dai suoi.
  • Infatti… ma ho anticipato la partenza di un paio di giorni… -
Le accarezzo delicatamente una guancia e lei si lasciò cullare da quel tocco gentile, ponendo la sua mano su quella di lui.
Con un lampo di consapevolezza, la vide prenderlo per mano e invitarlo a sedersi accanto a lei.
Era quasi il tramonto, lei disse… ed era uno spettacolo splendido da vedere in quel luogo.
Lui sorrise al suo entusiasmo…
Lei si girò verso di lui, continuando a sorridergli.
  • E’ da molto che non fate ritorno nel Hertfordshire…cominciavo a temere che i vostri propositi riguardo al nostro matrimonio fossero mutati… - sorrise lei.
  • Mai. Sono stato lontano… ma certamente non per mia volontà. D’altro canto, il mio cuore non ha lasciato mai questi luoghi… -
Elizabeth sorrise a quelle parole.
  • Mi risulta difficile credere alle vostre parole, signore. È vero, vi siete costantemente premurato di scrivermi ma… Londra è una città così piena di vita, e sono certa che la vostra presenza sia gradita nei salotti più prestigiosi… possibile che nessuna tra le bellissime dame presenti abbia catturato il vostro sguardo…? –
  • Nessuna potrebbe catturare quel che già appartiene indiscutibilmente a voi, Elizabeth… e mi conoscete abbastanza da poter assolutamente confidare nelle mie parole. –
Elizabeth sorrise ancora una volta, e rivolse il suo sguardo verso il lago.
Darcy non riusciva a capire se le parole della sua amata fossero l’ennesima presa in giro ai danni del suo carattere a suo dire fin troppo serioso, oppure fossero un modo per manifestargli un suo reale timore…
In fondo, quale migliore strumento dell’essere umano è l’ironia, per cercare di ridicolizzare le proprie paure, nel tentativo spesso vano di domarle e vincerle…?
Si avvicinò a lei con un piccolo sorriso, dicendole che invero era lui quello che avrebbe avuto più motivo di temere rivali…
Era per lui inconcepibile che nessuno si fosse mai reso conto di quanto meravigliosa lei fosse.
La vide arrossire a quelle parole, e guardarlo di sottecchi.
  • Temo che il mio pessimo carattere adombri ogni mia possibile virtù… - disse lei, con un piccolo sorriso rivolto all’orizzonte.
  • Non ai miei occhi. – sorrise Darcy. – anzi oserei dire che il vostro temperamento fiero e indomabile sia una delle cose che più amo di voi… -
  • Allora, tralasciando mio padre e il mio caro futuro cognato Bingley, siete forse l’unico uomo a guardare a questo mio aspetto con benevolenza… -
  • Suppongo quindi… che questo mi metta in posizione eccezionalmente favorevole ai vostri occhi, rispetto ad un qualsiasi altro possibile spasimante… -
Elizabeth gli sorrise, forse sorpresa di vederlo parlare in tono così arguto e leggero.
Egli stesso stava riscoprendo questo aspetto del suo carattere…
Quello che aveva tentato di far passare per un discorso brillante a Netherfield il pomeriggio che trascorse assieme a lei e ai Bingley era al confronto un pallido tentativo pateticamente non riuscito.
  • Siete alquanto sicuro di avere il mio favore, Mr Darcy… - rispose lei a tono.
Lui sorrise.
Si…
Era lei a dargli tutta la certezza di cui aveva bisogno a riguardo.
Esattamente come stava facendo in quel momento, guardandolo a quella maniera… e fu esattamente ciò che le disse.
La vide stupirsi a quelle parole.
Non era mai riuscito a parlare così apertamente ma avere di fronte lei, e sapere che sarebbe presto stata sua moglie… gli aveva acceso qualcosa dentro…
Forse… un qualcosa che per un attimo lasciò intravedere anche a lei…
Elizabeth abbassò lo sguardo, mormorando quanto fosse scandalosamente sleale da parte sua leggerle dentro a quella maniera.
Era sleale che lui la guardasse così…rendendola completamente indifesa.
Non riuscì a trattenersi dal farle una carezza, e sollevarle il viso affinché i suoi occhi incrociassero di nuovo quelli di lei, col solo desiderio di potervi annegare ancora una volta…
Avvicinò il suo viso al suo e le sfiorò appena le labbra.
Le sentì incresparsi in un sorriso, mentre allontanava le sue.
Il sole era calato del tutto, ma ancora riusciva a vedere perfettamente quanto gli occhi di lei, scuri e lucenti, brillassero soltanto per lui in quel momento.
Ipnotizzandolo.
Avrebbe dovuto ricondurla a casa…per quanto a malincuore.
Le porse la mano e insieme si incamminarono a passo lento verso casa Bennet…
Non dissero nulla…
Solo sguardi…
Sorrisi appena accennati…
Non c’era bisogno di parole, per parlare d’amore…
Si salutarono…
Consapevoli che la prossima volta che si sarebbero visti sarebbero diventati marito e moglie.
  
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