Videogiochi > Slender Game
Segui la storia  |       
Autore: Elex97    05/09/2013    1 recensioni
Chi di noi non sa cos'è lo Slenderman?
Secondo la leggenda, appare come un uomo alto e ben vestito, senza volto, con cinque o sei "tentacoli". Di lui non si sa molto, a parte il fatto che ogni volta che compare in pubblico, la maggior parte delle volte nei pressi di un parco giochi, scompare un bambino.
Leggenda o realtà? Si direbbe leggenda, ma allora perchè Margaret, una bambina di sei anni in vacanza con la famiglia nei pressi di una foresta, afferma di aver parlato con questo uomo nero?
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

DON'T LOOK... OR IT TAKES YOU.

 

 

Alice non dormì per tutta la notte. Quel volto le era rimasto impresso in mente, e il solo pensiero la faceva rabbrividire. Fissava la finestra con la schiena contro lo schienale del letto per accertarsi di non trovarselo di nuovo davanti così all'improvviso.

Il sole era ormai sorto da tempo e sua madre stava preparando la colazione, si sentiva l'odore proveniente dalla cucina.

Quando finalmente si convinse che ormai il pericolo era passato, iniziò a muovere lentamente le gambe, che erano rimaste immobili dalla notte precedente.

Con un sospiro osservò il foglio di giornale che teneva stretto in mano.

Iniziò a leggerlo attentamente.

L'articolo parlava di un bambino di nome Thomas Ewiston. La foto era esattamente identica al bambino che aveva sognato.

Leggendo, scoprì che era scomparso tre anni fa, l'ultima volta che fu visto era ad un parchetto vicino casa. Pochi giorni fa, esattamente nel giorno dell'anniversario della sua scomparsa, fu ritrovata una sua scarpa nel medesimo luogo.

Un brivido scese lungo la schiena di Alice, ma lei continuò a leggere.

I genitori non hanno mai smesso di cercarlo, ma alla vista della scarpa si sono scoraggiati. A quanto pare, il bambino prima della scomparsa si comportava in modo strano, era diventato asociale, parlava da solo e mostrava atti di violenza inaspettati.

I genitori lo avevano mandato da uno psichiatra, preoccupati. Il bambino si era rivelato ostile, l'unica cosa di cui parlava con l'esperto era di un suo nuovo amico, lo chiamava l'uomo elegante. Secondo la descrizione che Thomas diede allo psichiatra, si trattava di un uomo alto, vestito con una giacca e dei pantaloni neri da matrimonio. Era diventata un'ossessione per lui, lo disegnava sui muri e parlava ad alta voce con questo "amico".

Il cuore di Alice cessò di battere... la descrizione...

Prese subito il computer e cercò altre informazioni su questo bambino...

Voleva saperne di più.

Trovò delle foto della sua stanza, erano completamente ricoperte di scarabocchi su quest'uomo.

Poi una foto del parchetto... Alice non riusciva a crederci.

Era nei pressi di una foresta, la foresta di Fearway.

La ragazza si fermò un attimo, tremando come se fosse pieno inverno. Rilesse, non credendo ai propri occhi.

Foresta di Fearway... ma... era dove si trovavano in quel momento...

Cercò subito informazioni sulla foresta. A quanto pare, quello non era stato il primo caso di scomparsa.

Il mouse volava da una pagina all'altra, di bambino scomparso a bambino scomparso.

Poi gli occhi le caddero su un piccolo link in basso.

Leggende della foresta di Fearway. Ci cliccò senza pensarci.

Un disegno di una creatura senza faccia le comparse davanti. Era lui, ne era sicura.

Iniziò a leggere.

Vi è una leggenda che circola su questo bosco.

Una creatura ci vive e si nasconde fra gli alberi.

I pochi che dicono di averla avvistata la descrivono come un uomo alto, magrissimo vestito con uno smoking nero, senza volto.

Secondo la leggenda, fin dall'antichità questo mostro rapiva i bambini, per poi mangiarne il cuore. La sua preda, tuttavia, non è cosciente di ciò, anzi ne viene attratta, e per la maggior parte delle volte è lei stessa che si presenta davanti a lui.

C'è chi lo chiama uomo nero, chi Tall men, ma in realtà, il suo vero nome è Slenderman.

Slenderman...

Alice continuò a leggere le fonti di un'altro sito

Fin dal medioevo ci furono avvistamenti dello Slenderman.

Secondo la leggenda, nell'antichità, per placare la fame di questo mostro ogni anno veniva abbandonato un bambino nella foresta, di cui poi non si avevano più notizie.

A quanto pare, si dice che lo Slenderman anticamente era il padre di un bambino morto in un incendio, e che le fiamme gli avessero bruciato il viso, per questo la creatura non ha tratti facciali. Da quel giorno il padre si aggira per i luoghi maggiormente frequentati dai bambini alla ricerca di suo figlio...

Un rumore dietro di lei la fece voltare di scatto.

Era solo Sarah.

 

- Mamma ha detto di scendere, è pronta la colazione. Cos'è quello? -disse spiando da dietro Alice il sito.

 

- Niente, lascia stare...

 

Alice spense il computer e si diresse in cucina.

 

 

 

 

 

Era ormai tardo pomeriggio. Alice non aveva perso di vista neanche per un attimo Margaret, che stava disegnando su un foglio. Sarah invece stava dando da mangiare all'uccellino, che si riprendeva a vista d'occhio.

All'improvviso, Margaret si alzò, sorrise con lo sguardo nel vuoto e si affacciò alla finestra.

 

- Perchè ieri sera non sei venuto? Ti ho aspettato tanto...

 

Alice non osò avvicinarsi, non voleva vedere di nuovo in faccia quel mostro. Pure Sarah si era accostata alla sorella e si sporse anche lei dalla finestra.

Nel frattempo Margaret continuava a parlare.

Parlava con voce fredda, persa, come se fosse in trance. E secondo Margaret lo era davvero.

Quando il padre entrò di colpo nella stanza, Margaret si azzittì di colpo.

 

- Cosa state facendo alla finestra?

 

- Stiamo parlando con... -Sarah fu interrotta da Margaret

 

- ...stiamo parlando con Alice di quanto sia bello questo posto.

 

Il padre le guardò dubbioso, poi prese il giornale ed uscì dalla stanza.

 

- Parleremo sta sera, o i miei genitori ci sentiranno. -disse la bambina rivolta allo Slenderman.

 

Poi tornò al tavolo per disegnare, come se non fosse accaduto niente di strano.

 

 

 

 

Era sera ormai, Alice era ancora presa a cercare notizie sullo Slenderman. Di colpo entrò Sarah.

 

- Alice, vieni a vedere!

 

La ragazza entrò di colpo nella stanza che le due sorelle condividevano assieme. Margaret stringeva tra le mani un'altra pagina.

 

 

- Non guardarlo... o ti prende -lesse Alice quando si avvicinò alla sorellina.- dove l'hai trovato?

 

- Nel soggiorno, sulla finestra.

 

Margaret la mise vicino alle altre.

 

Alice tornò in camera, pensierosa. Perchè aveva scritto una cosa del genere? Se lo Slenderman le avesse voluto fare del male, non le avrebbe dato consigli...

 

 

 

Era notte tarda, ma Alice non riusciva a dormire. Sentiva la voce della sorellina nell'altra stanza, parlava con quel mostro.

Si alzò lentamente ed senza farsi vedere si sporse da dietro la porta.

Margaret era davanti alla finestra.

Improvvisamente, un sibilo rimbombò nella testa di Alice. Era di un tono minaccioso, e insieme a questo si sentì completamente ghiacciare.

Margaret si girò, penetrandola con uno sguardo infuriato.

 

- Che ci fai qui? Perchè ci spii?

 

- Niente, non riesco a dormire.

 

Guardò il letto di Sarah, vuoto. La bambina era scomparsa. E se lui l'avesse rapita?

Con voce tremolante chiese a Margaret.

 

- D-dov'è Sarah?

 

- Da mamma, non riusciva a dormire, dice che parlo troppo. Meglio così.

 

La bambina si rigirò e riprese a parlare

 

- ... si, va bene, poi glielo dico. Ma non farle niente, per favore. Le voglio bene...

 

Alice tornò in camera. Non voleva vedere sua sorella parlare con quel tono di voce, come se fosse in trance. Le faceva impressione.

 

Margaret entrò qualche minuto dopo.

 

- Margaret! Che ci fai qui? -chiese Alice con tono sorpreso.

 

- Ti devo parlare...

 

La bambina si sedette sul letto.

 

- All'uomo nero non piaci. Dice che mi vuoi portare via da lui.

 

- Ma io non ho fatto niente.

 

- Mi ha detto che devi morire...

 

Delle lacrime iniziarono a scenderle per le guance.

 

- ...Smettila, ti prego! O ti farà del male! Non cercare più su internet su di lui! Quello che scrivono è sbagliato! Tutto sbagliato! Lui è buono, sono gli altri.

 

- Non piangere, per favore. Non volevo fare niente di male. Se il tuo amico ha detto così, va bene, non userò più internet.

 

La sorellina la abbracciò, poi tornò in camera. Ma prima di uscire dalla stanza sussurrò

 

- Mi ha detto anche che non devi origliare più i nostri discorsi. O ti ucciderà...

 

- Va bene, non lo farò più.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Slender Game / Vai alla pagina dell'autore: Elex97