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Autore: heywanda    05/09/2013    0 recensioni
tratto dal II capitolo:
'Chiudo gli occhi e rivedevo i suoi, penetranti capaci di riuscire ad arrivarti fino all’anima. Ricordo il suo sorriso che portava nient’altro che altri sorrisi. Ripenso alla sua voce, maledetta. Colpevole di avermi fatto innamorare di lui. INNAMORARE? Volevo dire piacere. Si piacere, perché a me lui piace e basta.'
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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1. Marlon Brando è sempre lui.

-… porti addosso qualche segno, proverò a tirarteli via, posso solo questo sogno, scusa per la mia fantasiaaa!-
Mentre cantava, io cantavo con lui e mi incantavo nei suoi gesti, nelle mani così abili che si destreggiavano perfettamente sulle corde della sua chitarra.
Quella voce così profonda era come una strana stregoneria che mi rendeva schiava di lui.
-dai ele… invece di guardare noi, fissa lui mentre canti!!-
Ecco l’ennesimo suggerimento di Rosalia.
-ma lo sto facendo!- mi difendo urlando, tendano di farmi sentire.
Guardo Ginevra e la vedo sorridente, mimarmi con le labbra ‘non è vero’.
Ma è vero, giuro! O almeno ci provo. Sì perché io voglio guardarlo, cerco il suo sguardo… ma quando lo incrocio è più forte di me: non reggo i suoi occhi nei miei neanche per un millisecondo.
Mi sento una stupida a fissare l’uomo di un’altra, a provarci con un ragazzo innamorato che, probabilmente, mi avrà preso per una fanatica depravata.
La serata continuò così, tra drinks, shots e canzoni.
-questa canzone è per chi vuole sfogarsi, per chi vuole urlare… quindi avete il permesso di spaccare tutto… sedie, tavoli… SCHERZO LUCIO! AHAH- il cantante scherzò con il proprietario del bar prima di iniziare.
-come vedi sono qua, monta su, non ci avranno finché questo cuore non creperà…-
-AAAAAAAAAAAAAAH oddio ‘sta canzone me fa scatenà!- urlo alle altre per poi riprendere a cantare.
-e allora andiamo a ballare!- propone Ginevra.
-NOOO! Ma sei matta? Non balla nessuno, stanno tutti seduti!- i miei tentativi di supplica non convincono la mia amica che mi trascina letteralmente davanti al palco.
Rimango per un po’ a ferma a ridere in maniera poco consona, ma poi, incoraggiata da Ginevra, decido di sciogliermi e l’abbraccio.
Iniziamo a cantare, o meglio io canto sbraitando, Ginevra che non sapeva una parola si limitava ad urlare.
-ah beh certo, brave ragazze! LE DANZE SONO APERTE!- dice il cantante, guardando prima noi, poi il resto del pubblico.
Nella mia testa c’era un mix di imbarazzo e eccitazione.
-visto?! Alla fine hai attirato la sua attenzione!-
Scoppiamo a ridere e continuiamo a ballare per altre quattro o cinque canzoni.
-Ele torniamo da Rosalia, mi fanno male i piedi!-
Torniamo al tavolo dove Rosalia ci aspetta con due birre.
 
-bene questo era l’ultimo pezzo… un grazie speciale a Lucio che ci ha ospitati, e a voi che ci avete ascoltato! Ciao!-
Il loro show era finito, ma noi tre decidiamo di rimanere ancora un po’ lì, sedute su quelle sedie che stavano diventando scomode.
In fondo non avevamo altra scelta: dovevamo smaltire un po’ di quell’alcol che ci era rimasto in circolo, prima di metterci alla guida.
Iniziamo a parlare del più e del meno, ogni tanto do un’occhiata a Riccardo, occupato a smontare l’attrezzatura della band, ma che scompare presto dal mio campo visivo.
-… tu che ne pensi Elena?- mi chiede d’un tratto Ginevra, attirando la mia attenzione.
-come?-
-no dico, secondo te faccio bene a lasciare Emanuele?-
-secondo me sì- rispondo –andiamo… hai aspettato fin troppo, e lui ancora non si è deciso a dirti la verità, evidentemente non ha intensione di farlo e a questo punto… sì certo che dovresti lasciarlo! È un cazzo di bugiardo!-
Il mio intervento ha scosso ilarità, ma le nostre risate sono involontariamente interrotte dal rumore di una sedia trascinata.
La sento fermarsi alle mie spalle e le mie amiche mi fanno capire (con gesti piuttosto buffi) che è il cantante della band che ha deciso di sedersi dietro di me per parlare con i suoi colleghi.
Il cuore mi scoppia nel petto, sento il suo profumo e riesco a  percepire ogni suo movimento.
Averlo così vicino, ma non poterlo neanche guardare mi fa impazzire.
Sembro una bambina di 6 anni, ma non posso fare a meno di sorridere come una deficiente.
-hey ragazze! Come mai ancora qui a quest’ora?-
Tommaso sbuca dal nulla ed esordisce con quel suo fare da Don Giovanni.
-cerchiamo di smaltire la sbronza- risponde con un sorriso a 32 denti Rosalia.
Tommaso è indubbiamente un bel ragazzo: non era molto alto ma aveva uno sguardo capace di farti arrossire in un secondo, le labbra sembravano disegnate e quella barbetta incolta gli donava da morire.
Mentre continuiamo a chiacchierare, noto che Riccardo si allontana e che la barista, maniaca dell’ordine, si affretta a riportare la sedia, spostata dal cantante, al suo posto.
-va bene belle, io me ne vado… ci vediamo!- Tommaso si congeda baciandoci su una guancia.
Ci guardiamo con un sorrisetto, ma le nostre arie soddisfatte diventano presto espressioni impaurite: il rumore della sedia trascinata ci fa spaventare… di nuovo.
Riccardo è tornato e come prima ha deciso di sedersi proprio dietro di me, e come prima io impazzisco.
So che ovviamente ha scelto di mettersi lì solo per parlare con i suoi amici, e so che probabilmente neanche avrà notato la mia presenza.
Ma quest’ultima ipotesi viene subito smentita da Ginevra che ci dice di vederlo interessato alle nostre chiacchiere e che ogni tanto è lui a buttare un occhio verso di noi.
Sono le tre. La testa non gira più, in compenso è inondata da un dolore pungente. Ci alziamo, salutiamo i baristi e siamo pronte per tornare a casa.
Sapevo già che quella sera prima di addormentarmi la mia testa, anche se dolorante, avrebbe fatto mille giri.
Mi stendo. Chiudo gli occhi e rivedevo i suoi, penetranti capaci di riuscire ad arrivarti fino all’anima. Ricordo il suo sorriso che portava nient’altro che altri sorrisi. Ripenso alla sua voce, maledetta. Colpevole di avermi fatto innamorare di lui. INNAMORARE? Volevo dire piacere. Si piacere, perché a me lui piace e basta.
  
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