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Autore: uantwothree    05/09/2013    2 recensioni
Mi chiamo Clara Avey, ma praticamente tutti mi chiamano Cloud, forse per il mio modo di fare.
Pensavo di essere una ragazza qualunque all'interno di una società qualunque,che va scuola e sta con le amiche, ma un giorno tutto è cambiato.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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hane

Qualche giorno dopo, alla prima ora, scopro esserci il compito di matematica di cui mi ero assolutamente dimenticata.
Impreco insensatamente contro il mio cervello e contro chi mi capita a tiro.
- Dannazione Kate, potevi almeno ricordarmelo stamattina, potevo ripassare sul pullman! Che diavolo...
- Senti Cloud, è solo colpa tua se non hai studiato! E comunque nemmeno io so molto...
Mi lascio cadere sulla sedia sospirando, ancora con lo zaino sulle spalle, e guardando fuori dalla finestra appannata.
Quando la prof inizia a consegnare i fogli, mi basta una rapida occhiata su quei geroglifici incomprensibili per capire che consegnerò in bianco.
Butto due cose a casaccio e chiedo di andare in bagno, per farmi un giro per la scuola e schiarirmi le idee.
Mi sto dirigendo verso la caffetteria quando vengo fermata da Hane.
- Ehi Cloud, com'è? In giro anche tu, eh?
Hane è un ragazzo che ha da poco cambiato sezione per venire in sede, nella mia stessa classe.
Ha i capelli molto scuri, praticamente neri, e gli occhi castani.
Ogni tanto ci parliamo ma non abbiamo stretti rapporti.
- Ciao.
- Hey, che fiacca! Che c'è che non va?
Aspetta, lasciami indovinare...Non hai studiato per il compito - afferma giocoso.
- Proprio così, caro Hane... E, fammi indovinare, neanche tu, vero? - rispondo con aria complice.
- Esatto - replica ridendo.
Beh, in questi casi farsi un giro migliora le cose. Ti aiuta a schiarirti le idee.
Chiacchieriamo fino alla caffetteria, poi torniamo indietro e cambiamo ala dell'edificio, affacciandoci a una finestra del corridoio.
- Mi piace l'atmosfera invernale - mi confessa.
E' tutto così...bianco, e invitante. In qualche modo mi ispira.
Lascio passare alcuni secondi prima di rispondergli.
- Già, anche a me piace. Solo che trovo la gente così...monotona. Sembra che d'inverno siano tutti uguali e grigi, mentre d'estate si trasformano in gente colorata che sprizza vitalità da tutti i pori.
- Un gruppo di gente tutta uguale?
- Sì...Non so, forse sono pazza.
Mi sorride.
- No, non lo sei.
Però puoi sentirti libera di non far parte di quel gruppo.
Ora torno in classe. Ci vediamo, nuvola.
Chiude la porta alle sue spalle.
Ma cosa intendeva con quell'ultima frase?
 
Rientro in classe dopo cinque o sei minuti, pensierosa.
Tutti rivolgono lo sguardo verso di me.
- Bentornata, Avey. Hai esplorato per bene la scuola?
Merda. Quanto tempo sono stata fuori?
- Senta professoressa, mi sono solo sentita male in bagno.
Proprio in quel momento suona la campanella del cambio d'ora, e finalmente gli sguardi di tutti si allontanano da me. Chi finisce frettolosamente il compito, chi ripone tutto alla rinfusa nello zaino e consegna, chi se ne va direttamente.
Mollo il compito sulla cattedra e esco dalla classe. Mi viene la nausea solo a restare un minuto di più là dentro.
La Torri mi sta guardando male. Chi se ne frega.
Arriva Kate seguita da Yana tutta frettolosa.
- Ma sei impazzita o cosa? - strilla Kate.
Hai già matematica sotto, vuoi peggiorare le cose?
- Ti ci metti anche tu? - ribatto.
- Senti Cloud, io lo dico solo per il tuo bene! Che diavolo ti prende?
- Io...Davvero, io...
Kate, cosa provi veramente per Matt? E perchè hai chiacchierato con Hane? E cosa nasconde Yana? E...
Corro in bagno per evitare di esplodere in corridoio, mi chiudo a chiave e pianto un urlo.
Ma che diavolo mi succede?
Comunque, ora mi sono sfogata ed è passato tutto.
Raccolgo lo zaino e giro la chiave. Uscendo trovo un paio di occhi che mi fissano, più Yana e Kate.
- Mi dispiace. - borbotto, ed esco dal bagno in fretta e furia.
 
Due ore dopo c'è Geografia.
Quando entro in classe molte persone mi guardano, alcuni dicono qualcosa sottovoce, e non ho idea del motivo.
Ma chi se ne frega, sono solo un ammasso di gente che non sa farsi i cazzi suoi.
Mollo lo zaino per terra.
La prof dopo essere entrata parte spiegando un capitolo intero, e non ho la minima voglia di ascoltare.
Vicino a me, Kate ha un'aria assente e scribacchia qualcosa sul suo quaderno ad anelli.
Fisso la finestra, finchè non sento il cellulare vibrare nella tasca davanti della borsa.
Hane.
"Che ti è successo prima? Stavi male?"
Lo guardo di sfuggita, ma sta facendo finta di seguire la lezione.
"Niente di che, ma...come lo sai?"
Ripongo il cellulare dentro l'astuccio semivuoto. Perchè si sta preoccupando per me?
Guardo di nuovo Hane, intento a scrivere la sua risposta dietro un raccoglitore giallo, nel suo ultimo banco della fila centrale. Quando alza lo sguardo, il cellulare vibra nuovamente.
"Boh, me l'ha detto Erin. Farfugliava qualcosa sul fatto che sei sclerata, hai dato di matto, o qualcosa del genere. Vabbè, ci vediamo all'uscita."
Erin.
Erin.
Quella schifosa.
Doveva essere una delle due tizie scioccate che mi fissavano quando sono uscita dal bagno. Non mi sono neanche soffermata a vederle, quindi non ho riconosciuto nè una nè l'altra.
Erin è una ragazza di seconda A, qualche sezione prima di me. Molti della mia classe la conoscono.
E' la tipica oca giuliva che va in bagno ogni ora solo per ripassarsi il trucco, a Ginnastica si mette gli shorts più corti possibile in modo che quando corre tutti i ragazzi la guardino, ed entra in classe con la borsa con più trucchi che libri, la canotta scollata ed una sciarpina di seta fucsia.
Ovvero, la tipica smorfiosa che non sopporto.
Chissà a quante persone avrà detto che sono pazza o roba del genere in sì e no 10 minuti.
Ecco perchè tutti mi fissavano.
Hane mi guarda. Alzo un sopracciglio con disapprovazione.
Kate molla la penna e si butta all'indietro sullo schienale della sedia.
- Mi sono rotta di prendere appunti. Che noia mortale 'sta lezione...
Tutto ok tu?
- Tutto ok. Solo che...Erin è davvero bastarda.
 
All'uscita trovo Hane.
- Cloud!
Che noia mortale, eh. Mi ero quasi addormentato...ma per fortuna Simone mi ha svegliato in tempo.
- Beh, Erin è una vipera, ed una stronza colossale.
- La penso anch'io così - mi confessa. - Non l'ho mai sopportata quella, secondo me è lei quella con le rotelle fuori posto.
Tu da che parte vai per andare a casa?
- Beh, io vado verso di là, prendo il bus.
- Ah, peccato...Io vado dalla parte opposta, non abito lontano.
Beh, allora ci vediamo domani. Ciao!
Mi saluta col suo sorriso smagliante.
Quando è ormai lontano, vado alla fermata, ma il pullman è in ritardo.
Passo un attimo dalla cartoleria, a pochi metri dalla scuola, per comprare una cosa.
Giro  l'angolo dopo la fermata, e vedo ciò che non dovrei vedere.
Seduti sulla panchina, vedo Yana e Matt che si baciano.


Salve lettori (se ne ho) owo
Ora si spiega tutto, no? Colpo di scena c:
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto c:

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