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Autore: Dear M    05/09/2013    2 recensioni
http://www.youtube.com/watch?v=YttYEI7MhsY&feature=youtu.be
TRAILER DELLA STORIA.
Sei strana!-
-I gentiluomini non offendono le ragazze!-
-Oh non era un'offesa! A me piacciono le strane!- disse continuando ad aggiustare la macchina.
-Tu sei pazzo!-
-Io non posso offenderti e tu puoi offendermi?-
-Oh ma la mia non era un'offesa!-
-Ah no!'- disse pulendosi le mani con uno straccio e avvicinandosi.
-A me piacciono i pazzi!- dissi sorridendo.
Lui si avvicinò ancora di più. Avvicinò il suo volto al mio e...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20#Capitolo

#Jazmine

Ci sedemmo e cominciammo a parlare.

-Io non ricordo niente di te.- dissi guardandolo.- Ma alle volte ho qualche ricordo confuso. E in questi ricordi ci sei tu, un ragazzo moro con il ciuffo, una ragazza incinta, una vecchia signora, le galline... Ma io non ricordo niente.- dissi abbassando lo sguardo.
-Da dove parto!- disse sospirando.- Il ragazzo con il ciuffo è tuo fratello, Zayn.- 
-Ho un fratello?- chiesi con un filo di voce.
-Sì, la tua famiglia lo ha adottato. E' più grande di te e ti vuole bene.- disse fissandomi negli occhi. 
-Non ricordo neache di avere un fratello!- dissi iniziando a piangere.
-La ragazza rossa è un'amica, è difficile da spiegare, ok? E impossibile.- disse con gli occhi lucidi.
-Tu chi sei per me?- chiesi asciugadomi il viso.
-Il tuo ragazzo.- disse con un filo di voce
-Scusa. Non mi ricordo.- 
-Io sì però. E in questo momento mi è difficile dirti anche quello che provo per te...non puoi capire come mi sento. Eri la prima persona che mi amava veramente e io lo ero per te. Io ero quello che ti teneva compagnia, quello che ti ha messo nei casini, quello che ti ha aperto gli occhi e che ti ha salvato da un mondo non reale. Sì è vero, sono stato anche quello che ti ha portato a fare cose che fvorse non volevi, ma l'ho fatto sempre per il tuo bene. E ora, tutto questo se ne sta andando, dopo tutto questo tempo, dopo tutto...- abbassç la testa per non piangere,  riprese fiato e continuò.- Stava andando tutto bene e io ti amavo come non mai. - disse fissandomi con gli occhi lucidi.
-Pensi che per me sia facile?- dissi piangendo. Lui non rispose, abbassò di nuovo lo sguardo.
-Pensi che per me sia facile tutta questa situazione?!- urlai alzandomi in piedi. Non so perchè urlavo. Forse non accettavo quello che stava succedendo.- Pesni che per me sia facile vedere un ragazzo che non è il mio fidanzato , ma che dici di esserlo. Eh? Pensi che non mi dispaiccia tutot questo? Pensi che non mi dispiaccia non ricordarmi di avere un fratello o delle amiche, o una vita diversa da questa? Come posso fidarmi di te se non ti conosco?- urlai appoggiandomi al muro con le lacrime che mi bagnavano il viso.
Harry si alzò senza dire niente e cominciò a fissarmi con gli occhi gonfi. 
-Non hai da dire niente?- chiesi singhiozzando
-Fidati e basta di me. Lo hai già fatto una volta.-
-E come faccio?- dissi guardando il cielo.
-In questo momento vorrei solo correrti incontro e abbracciarti fino a farti male. Non mi interessa nient'altro!-
Ma all'improvviso sentì dei passi e la porta si aprì. Era Jake.
-Che ci fai qui?- urlò avvicinandosi ad Harry. Il riccio non gli rispose, rimase immobile a fissarmi.
-E' venuto un attimo a paralrmi! Che problema c'è?- chiesi a Jake, avvicinandomi a lui.
-Se ne deve andare!- mi urlò.
-D'accordo, però calmati. E ora che te ne vai Harry!- dissi avvicinandomi a lui e asciugandomi le lacrime.
-Come faccio a guardare la donna che amo e dirle addio?- mi chiese con gli occhi lucidi.
-Ora basta. Ragazzi aiutatemi!- disse affacciandosi dalla porta di camera mia e chiamando aiuto.
Due amici di Jake presero Harry e lo stavano trascinando fuori dalla mia stanza, mentre lui cercava di liberarsi. Stava urlando il nome Jazmine. Non sapevo chi fosse, ma in quel momento la mia testa andò in tilt e peggiorò quando Harry cominciò ad urlarmi.
-Guarda l'anello. Guarda l'anello che hai al dito. C'è scritto Styles dentro. Tu appartieni a me. Ora ti fidi?- urlò prima di  uscire dalla stanza seguito da Jake con la pistola in mano.
Guardai la mia mano, rimasi qualche secondo a fissare quell'anello e poi lo sfilai dal dito. Presi un bel respiro e lessì le parole incise all'interno. C'era scritto Styles.
In quel momento la testa cominciò a girarmi. Mi tornarono alla mente molti ricordi, tutti insieme. Si presentò di nuovo quel dolore al collo e poi cascai in terra. Tutto ciò successe in pochissimi secondi, ma quando mi risvelgiai ricordavo tutto. Ricordavo Harry, Jake, quella casa, l'anello, la nonna, Cheryl, Zayn e poi corsi subito al piano di sotto sentendo le urla di Harry.

#Harry
Mi stavano portando via da lei di nuovo. Venivo strascinato da due ragazzi, sicuramente scagnozzi di Jake. Mi spinsero, letteralmente, fuori dalla porta di casa. Cascai a terra, cercai di rialzarmi, m alla'improvviso la pistola che Jake teneva in mano si appoggiò sulla mia fronte.
-Stai a terra Styles.- mi ordinò con un tono serio e alterato.
-Perchè fai tutto questo?- gli chiesi con il fiatone.
-Non ti deve interessare. Adesso ciao!- disse mentre stava quasi premendo sul grilletto, ma in quel momento sentì le urla di Jazmine e poi lo sparo. 
-Non farlo!- urlò Jazmine dando una botta alla mano di Jake e facendogli cadere la pistola a terra.
In quel momento corsi verso Harry e lo abbracciai piangendo.
-Amore mio!- mi disse nell'orecchio singhiozzando.
-Mi sei mancata!- risposi abbracciandolo più forte che potevo. Poi guardai Jake negli occhi : - Ti prego! Lasciala venire con me!- chisi quasi supplicandolo. - E' l'unica cosa che mi rimane!- dissi accarrezando la testa a Jazmine.
In un primo momento sembrava volesse accettare, ma mi sbagliavo. 
-Non si può fare! Staccali!- ordinò ai suoi due amici con un segno.
-No! No! Nio!- comcinciò ad urlare Jazmine
-Lasciami!- dicevo a denti stretti cercando di liberarmi.
-Harry!- stava urlando Jazmine, mentre Jake cercava di riportarla in casa. Provai a rispondergli, ma mi arrivò un calcio dritto in pancia, che mi tolse il fiato. Mentre venivo torturato potevo sentire il lamento disperato di Jazmine che mi chiamava e che chiedeva aiuto. Potevo sentire la sua disperazione nel sentirsi di nuovo sola, potevo sentire il suo dolore e la sua nostaglia. Potevo sentire il suo amore per me e lei sicuramente stava sentendo il mio. Perchè anche se distanti, sia nello spazio che nel tempo, il nostro amore non apparteneva a nessun'altro. ERA IL NOSTRO PICCOLO GRANDE SEGRETO.

 
   
 
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