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Autore: LadyDaredevil    06/09/2013    11 recensioni
"...Con mio enorme disappunto noto che gli sguardi non sono fissi su di me, ma sulla persona che mi è vicino. Oh, Merlino! Stanno fissando Potter!
E quando dico fissando intendo ‘letteralmente mangiando con gli occhi’..."
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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BE MY BOY
 
 
Parte Prima
 
 
“Malfoy, psss, Malfoy”
Mi guardo intorno. Sono quasi sicuro di aver sentito qualcuno pronunciare il mio nome, ma forse mi sono sbagliato.
Continuo a camminare lungo il corridoio, ma ancora una volta il suono di quella voce mi fa fermare. Allora non mi ero sbagliato. Qualcuno mi stava davvero chiamando. Ma chi? E, soprattutto, chi osa chiamarmi in questo modo, con un psss?
Diamine, io sono un Malfoy e nessuno mi chiama con un psss, per nessun motivo al mondo.
Mi volto, improvvisamente irritato, cercando di capire la fonte della voce. Non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo e maledire il mio udito acuto.
Potter?” chiedo a denti stretti.
“Vieni qui, vieni” continua il moro, facendomi cenno con la mano di avvicinarmi.
È serio? Crede davvero di potermi attirare in questo modo?
Non vedo l’ora di allontanarmi da lui e non vedere più la sua faccia supplicante. Ma cosa vuole?
Lo guardo, incredulo. Non posso credere che lo abbia davvero fatto e ancora di più non posso credere di essere ancora qui. Dovrei essere già a metri di distanza, nel mio dormitorio, che poi è dove stavo andando. E invece no, Potter ha fermato la mia corsa, chiamandomi in questo modo barbaro.
“Ma neanche per sogno!”
Continuo a fissarlo. E rannicchiato all’interno di una nicchia, nascosto dal buio. Le uniche cose visibili sono il suo volto e la sua mano, tesa verso di me.
Cosa sta facendo lì dentro? Non oso chiederlo, forse ho paura della risposta.
“Malfoy, su… non farti pregare. Vieni”
Pensa forse di chiamare un cane in questo modo? Ma assolutamente no. Non voglio fare neppure un passo in avanti, non voglio vedere cosa nasconde lì sotto.
“No, neanche per mille galeoni”
“Ti pago il doppio, vieni” sussurra, continuando ad agitare la mano.
“Addio Potter, me ne sto andando” dico in fretta, facendo un primo passo per allontanarmi da lui.
“No! Psss, torna qui”
Faccio orecchie da mercante e continuo a camminare. Chissà perché allora i miei piedi si muovono come a rallentatore, come se non volessero effettivamente allontanarsi.
Forse ciò che mi spinge a rimanere è la curiosità di capire cosa c’è di così importante da chiamarmi in quel modo. Sento che questa curiosità sta vincendo sulla voglia che ho di allontanarmi il più possibile da lui, lasciandolo qui da solo, a invocare aiuto.
Accidenti a Potter! Esclamo nella sua mente, mentre giro sui tacchi e torno indietro, verso il ragazzo, nascosto nella nicchia.
“Potter mi spieghi perché sei nascosto lì?” chiedo all’improvviso sporgendomi verso di lui.
“E vieni qui! Non posso uscire”
“Ti hanno rubato i vestiti per caso?”
Ok, non so come mi è uscita questa frase. Il solo pensiero di Potter senza vestiti mi fa… beh, no, non mi fa venire da vomitare e non so il perché. Forse perché non mi sono trovato in quella situazione. Di certo non proverei piacere, questo è certo.
Abbandono quei pensieri a dir poco… strani, per pensare alla risposta di Potter, che non è ancora arrivata.
“Allora? Che ci fai lì sotto? Sei nudo o cosa?” insisto e non so perché lo sto facendo.
Diamine, sono ancora qui, a parlare con lui. Anzi, tecnicamente sto parlando con il muro visto che il ragazzo si è ben nascosto e chi passa per caso per il corridoio non può vederlo, perché lo proteggo da sguardi indiscreti. In fondo però non c’è molta differenza tra il parlare con Potter e il parlare con la parete, penso divertito.
Ma perché lo sto facendo? Mi prenderanno per pazzo, penseranno che sono qui a parlare da solo, come un matto.
Fantastico, anni e anni di fatica per creare un’immagine rispettabile vengono buttati via in un secondo, per colpa di Potter. Non poteva che essere colpa sua. Maledetto Potter.
“No, non sono nudo. Cosa ti viene in mente?”
“Eh, non lo so. Sei lì sotto, rannicchiato come un topo. Cosa dovrei pensare?” chiedo, facendo spallucce.
“Che forse ho bisogno di aiuto?” mi suggerisce.
“E chi ti fa pensare che io voglia aiutarti?”
“Ti sei fermato”
Cavolo, mi ha incastrato.
“Non vuol dire che voglia aiutarti. Posso andarmene quando voglio” rispondo, stizzito.
“E mi lasceresti qui tutto solo? Riusciresti a dormire stanotte?”
“Certo, sereno come un bambino” rispondo, facendogli una strana smorfia.
“Beato te, vuol dire che non hai una coscienza”
“Oh, andiamo, dimmi cosa vuoi e facciamola finita. Non voglio averti sulla coscienza, perché io ne ho una”
“Allora mi aiuterai?” chiese, speranzoso. Odio renderlo felice. Non mi piace dargli questo tipo di soddisfazione.
“Se posso. Ma non sognarti neppure di dire a qualcuno che ti ho aiutato”
“No, io non lo dirò a nessuno. Mi aiuti quindi?”
“Solo se questo non implica rendersi ridicoli davanti alla gente, avere a che fare con i Grifondoro, mettere a rischio il mio onore, andare contro i miei principi” rispondo, toccandomi un dito per ogni punto del mio discorso.
“Tutto qui?” mi chiede il moro, con il sopracciglio alzato.
“Mmm, sì, credo di sì” mi fermo un attimo, pensieroso, pensando se c’è altro che devo aggiungere. Voglio mettere le cose in chiaro.
“Ah, no, ovviamente non lo farò se non ne ho voglia o se non ti comporti nel modo giusto. Ecco, ora ho finito” concludo, soddisfatto.
“Solo?” chiede sarcastico il moro.
“Sì, solo” confermo, imitando il suo tono di voce.
“Allora vieni qui e dammi la mano”
Alzo gli occhi al cielo. Possibile che non ci sia nessun altro che possa aiutare questo perdente? Che ne è stato del suo caro amico rossiccio? E la mezzosangue? Nei momenti di bisogno se la danno a gambe?
Sono costretto ad aiutarlo e Merlino sa se ho voglia di farlo. Vorrei lasciarlo qui, abbandonarlo a se stesso. Oh, sarebbe una bella soddisfazione. Ma poi non potrei guardarlo negli occhi e sentire nella mia testa la stessa identica frase: non lo hai aiutato, non lo hai aiutato, cattivo…
Ok, sono cattivo, sono un’inguaribile cattivo, ma questa volta voglio stupire Potter, voglio fargli capire che sono molto meglio dei suoi presunti amici. Non che il suo parere mi interessi, ma sono stanco di fare sempre la parte del Serpeverde senza cuore.
Allungo la mano e sento le dita di Potter posarsi sulle mie.
Lo tirò a me, ma non mi rendo conto di aver usato troppa forza. L’ho tirato così forte che Potter mi si è praticamente spiaccicato addosso.
Dilettante!
Accetto questa improvvisa vicinanza solo perché mi sento di animo buono in questo momento. In realtà devo confessare che non è poi così male avere il moro così vicino. Emana un buon profumo e questo profumo mi riempie le narici, dandomi una sensazione di tranquillità.
“Potter, sei in grado di reggerti in piedi, o devo farti da bastone?” chiedo in fretta.
Devo continuare a recitare la mia parte, eh. Non posso mica cambiare idea così, dalla sera alla mattina. E poi, solo perché non l’ho allontanato bruscamente, non vuol dire che improvvisamente Potter mi piace. No no, affatto.
Il ragazzo appoggia le mani sul mio petto e si allontana leggermente. Quasi mi manca quel contatto, ma scuoto in fretta la testa per eliminare quel pensiero dalla mia testa. Che pensiero bizzarro e assolutamente fuori luogo!
“Non sono ancora così vecchio” sussurra.
Ma perché sussurra? C’è forse qualcuno che lo sta seguendo? Non mi sembra in pericolo di vita, non mi sembra ci sia un’emergenza.
Cerco di guardarmi intorno ma appena volto il capo Potter afferra il mio viso tra le mani e lo rigira nella sua direzione.
“Potter che caz…?”
“Shhh, non dire niente, rimani così”
Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma senza successo. Perché non mi lascia andare?
“Potter, se non mi dici immediatamente cosa sta succedendo io…”
Sposta la mano, l’appoggia sulle mie labbra, bloccando le mie parole. Rimaniamo così, immobili. Sono senza parole, non so che fare. Mi limito a sbattere gli occhi, attonito.
“Shh, vieni qui…” sussurra.
Come? Oh Salazar, cosa sta dicendo? Cosa mi sta proponendo?
Il tono della sua voce mi fa pensare al peggio, non posso crederci che stia succedendo.
Mentre tiene ancora le dita sulla mia bocca, l’altra mano afferra la mia, poi mi tira verso di lui e lentamente ci allontaniamo dal suo nascondiglio. Ma solo per trovare un nascondiglio migliore, dietro una larga colonna.
Finalmente mi libera dalla sua presa, mi tocco le labbra anche se il sapore delle sue dita non è poi così male.
Mi autoconvinco che quel pensiero non sia frutto della mia mente, perché in nessun universo potrei mai pensare una cosa del genere. Non è da me, e non è NORMALE!
“Che cosa vuoi? Guarda che non farò niente di strano con te quindi puoi evitare di usare quel tono mellifluo con me, non attacca proprio”
“Che? Non ti ho mica proposto di venire a letto con me!” esclama, come se quell’idea non lo abbia neanche sfiorato.
“Ah no? Ma hai sussurrato… mi hai detto di avvicinarmi”
“Appunto, di avvicinarti, non di saltarmi addosso”
Rimango immobile per un attimo. Sono costretto ad ammettere di aver frainteso le sue parole, ma assolutamente non per colpa mia. Lui è stato poco chiaro, ha usato un tono che non si addiceva per niente alle sue intenzioni, anzi. Era inappropriato. Ed è ovvio che ho frainteso se mi parlava con quel tono sdolcinato, soffiandomi le parole sulle labbra, come se volesse attirarmi nella sua malefica trappola.
“Ovviamente non l’avrei fatto” rispondo prontamente, per non dargli alcuna soddisfazione. Ma cosa dico? Non l’ho fatto solo per non dargli la soddisfazione, ho detto quelle parole perché ci credevo davvero. Credo. Forse.
“Ah no? Quindi forse non ti piacerà quello che sto per chiederti”
Ecco, lo sapevo. Il tranello doveva esserci per forza. Non poteva avermi chiesto aiuto solo per uscire da quella stupida nicchia, il che era strano già di per sé. Faccio finta di niente, passo sopra la stranezza di questo ragazzo, ma solo perché sono un Malfoy e ho l’obbligo di essere superiore a queste faccende e a queste persone a dir poco imbarazzanti.
“Se è così è meglio che vada via subito” dico in fretta, e cerco anche di andarmene ma Potter non me lo permette. Si aggrappa alle mie braccia e mi tira a sé, ancora una volta in modo equivoco.
“No, rimani”
“Sei proprio ambiguo Potter”
“Lasciami spiegare” mi dice, e sembra quasi che voglia implorarmi.
Questo mi piace. Una buona dose di implorazioni non fa mai male.
“Vai, e fai in fretta, ti ricordo che ho sprecato già dieci minuti del mio tempo con te, e dico dieci” dico, mostrando tutte e due le mani, come a mimare il numero esatto dei minuti che ho passato in sua compagnia. Mi correggo, il numero esatto dei minuti che sono stato costretto a passare in sua compagnia. Ora va meglio.
“Uhh, dieci minuti del grande Draco Malfoy!” mi prende in giro, e non sa che questa è una mossa davvero pericolosa da parte sua. Ma vabbè, accettiamo anche questo.
Mostro un’aria infastidita e alzò gli occhi al cielo.
“Vai, parla” lo esorto, sperando che questa tortura finisca presto.
Potter si avvicina, ed è di nuovo troppo vicino per i miei gusti. Dovrei ricordargli nuovamente che non può permettersi di comportarsi in questo modo con me?
“Le vedi quelle ragazze?”
Noo! Non posso crederci!
Potter mi ha chiamato, mi ha supplicato di aiutarlo, mi ha trascinato dietro questa colonna, sta rubando minuti del mio tempo prezioso e per cosa?? Per delle ragazze?
Assolutamente I.N.C.R.E.D.I.B.I.L.E.
Non so se ridere o se piangere. Se andare via o picchiarlo, proprio adesso, in questo momento. Sento le mani prudermi e so il perché. Voglio colpirlo, in pieno viso, ecco quello che voglio fare.
Cerco di mantenere uno straccio di calma e mi decido a parlargli, lentamente, come se avessi di fronte un bambino.
“Potter, caro Potter, se credi che io possa aiutarti in questo, ti sbagli di grosso”
“Ma non ti ho ancora detto niente!” protesta il moro, ma questo non mi impedisce di pensare a quello che sto pensando.
“Lo so cosa vuoi fare. Vuoi utilizzare la mia bellezza e il mio charme per attirare quelle ragazze. Beh, scordatelo, non farò una cosa del genere per te. La mia reputazione verrebbe rovinata”
“Ma…”
“Niente ma, ti piacerebbe avermi dalla tua parte? Eh? Far fare il lavoro sporco a me e godere della mia fama e del mio essere totalmente perfetto, ma no Potter, non avrai questo privil-”
È la seconda volta che mi mette una mano sulla bocca. Non so se questa volta posso accettarlo, stavo dicendo una cosa importante, diamine!
“Mi stai a sentire? Guarda prima quelle ragazze e poi ti spiego tutto”
Per l’ennesima volta alzo gli occhi al cielo, ma lo accontento. Guardo il gruppo di ragazze e mi accorgo che sta guardando nella nostra direzione.
È evidente che stanno fissando noi,  vista la mia bellezza non può essere altrimenti.
No, un momento. Dev’esserci un errore, un gigantesco errore.
Con mio enorme disappunto noto che gli sguardi non sono fissi su di me, ma sulla persona che mi è vicino. Oh, Merlino! Stanno fissando Potter!
E quando dico fissando intendo ‘letteralmente mangiando con gli occhi’.
Apro le labbra per lo stupore, ma non riesco a pronunciare neppure una parola.
Le ragazzine continuano a sghignazzare come delle oche, guardano Potter poi abbassano lo sguardo, arrossiscono, si sussurrano cose all’orecchie e riprendono a ridere.
Insopportabili.
“Hai capito di cosa parlavo?”
Ora mi rendo conto di aver sbagliato, ancora una volta. Harry non vuole conquistare questo gruppo di papere, vuole… liberarsene.
Ma, se è così, a cosa servo io? Perché chiedere il mio aiuto quando potrebbe semplicemente dire alle ragazze che non è interessato?
“Mi serve il tuo aiuto” continua, sempre con voce implorante. Questa volta capisco la sua necessità. Per esperienza so che non è bello quando qualcuno ti tormenta, soprattutto se non è la persona che vorresti.
Ancora non riesco però a capire perché vuole un aiuto proprio da me. Insomma, ci sono tanti modi per togliersele di torno. Potrebbe fingere di avere una rara malattia contagiosa, potrebbe comportarsi da stronzo con loro, potrebbe fingersi gay, potrebbe far finta di avere un ragaz-
OH NO
No
No no
Nooooo
 
Fine parte prima


 
Salve!!
Eccomi qui con una nuova storia! Avevo promesso che sarei tornata presto e ho mantenuto la promessa! Lo so che vi mancavo! (ma anche no by tutti ahahah *si va a nascondere in un angolino*)
Ehm, allora... questa storia era nata come una oneshot, ma come sempre mi lascio prendere la mano e si è trasformata in qualcosa di un pò più lungo, ma niente di complicato. Saranno solo due o tre parti! Vi libererete presto di me!! XD
Non ho idea di come mi sia venuta questa storia, è stata l'ennesima idea notturna ahah che ho deciso di mettere per iscritto e spero vi piaccia. Come avete notato è tutto dal punto di vista di Draco, ahah poverino. Questa volta ho creato un Draco più... leggero ahah diciamo così! Ma devo ammettere che amo sempre lo scambio di battutine tra lui e Harry ahah li adoro anche per questo!!
Chissà cosa vorrà chiedere Harry al povero Draco e chissà se il pensiero che ha spaventato il Serpeverde è quello giusto!! Lo scopriremo presto!! XD
Un'ultima cosa: ringrazio tutti quelli che leggeranno la storia e quelli che saranno così gentili da farmi sapere se vi piace oppure no! XD
La seconda e la terza parte arriveranno presto! Tra oggi e domani!!
Un bacio grande!

LadyDaredevil

 
  
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