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Autore: _TheWayILovedYou    06/09/2013    1 recensioni
Sunshine (selena) quella ragazza che proprio come dice il suo nome (raggio di sole) riesce ad illuminare col suo sorriso una città intera, all'apparenza può sembra dolce e sensibile, ma dietro quella maschera c'è una ragazza forte e determinata che non si ferma al primo ostacolo. Nel susseguirsi della storia incontrerà un ragazzo e lì avrà tutto inizio. Non è una delle solite storie d'amore tutta rose e fiori, beh che dirvi leggete e recensite in tanti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Dopo due mesi*

Erano le 6:30 del mattino circa, quando squillo il mio cellulare. Era strano che a quell'ora mi telefonasse qualcuno: mia madre non si faceva più sentire ormai, probabilmente perché arrabbiata con me, con Dems avevo litigato e non avevo avuto modo di riappacificarmi, quindi non sapevo chi potesse essere. Lessi sullo schermo del cellulare ed era un numero che non avevo salvato in rubrica, non avevo voglia di rispondere, ero ancora completamente addormentata, ma lo feci. 

 

S: Pronto?!? 

X: Sunshine, cara, finalmente hai risposto, sono Cuzia.

S: Ah buongiorno Cuzia (era solo lei, la cartomante e pur sempre un'anziana con la stessa mania di svegliarsi presto come qualsiasi altra persona di una certa età), no aspetta, Cuzia? Lei come ha il mio numero? 

C: Cara, ricordi? Sono una cartomante, so tutto. 

S: Già (sapeva tutto e poi non sapeva dirmi se Justin sarebbe tornato in vita? Mah, non la capivo proprio), e come mai mi ha chiamata così d'urgenza, così presto? 

C: Ti ho trovato una casa! Ci vediamo alle 8:00 a casa mia.

S: Come una casa? (solo all'idea di andare a vivere in una casa dall'aspetto tetro e pauroso, così isolata da tutto e da tutti, mi metteva i brividi) 

C: Si, sai dove poter andare a vivere, dato che quella in cui stai non si può definire un'ottima abitazione e non preoccuparti, non è come casa mia o "tetra" come la definisci tu. 

S: Eh? Cosa? Tetra? Io non ho detto nulla.

C: Lo so cara, lo so. 

*staccò* 

Ecco ci mancava solo una cartomante nella mia vita, che poi più che cartomante a mio parere era una strega, come poteva leggere nel mio pensiero? Non so, ma una volta riavuto Justin cercherò di non avere più a che fare con lei. Nonostante sia di un aspetto dolce, e si comporti come una nonna per me, avevo timore di lei, era inquietante. 

 

Ore 8:00.

Eccomi di nuovo a percorrere la strada di campagna che portava alla casa di Cuzia, odiavo percorrere quella strada, ma dovevo. Arrivata all'ingresso alberato, trovai Cuzia ad aspettarmi. Ora aveva un'aspetto diverso da come l'avevo vista la prima volta, non sembrava più un'anziana vecchietta, non indossava più cose da "vecchi", era ben vestita, molto elegante, con un abito lungo nero con dei richiami in oro, lo stesso oro delle scarpe e della piccola borsa. Io invece indossavo dei semplici shorts, una canotta semplice e le mie amate converse. 

C: Sun, su andiamo che è tardi, abbiamo un colloquio con il venditore della casa, che te la farà visitare e se è di tuo gradimento la compreremo. 

S: Oh Cuzia, ma io non ho soldi, sono felice che lei si sia interessata per me, ma non so come comprarla. 

C: Non preoccuparti, ci penserò io a questo, su andiamo. 

S: Ma…mi guardi, il mio abbigliamento non è adatto, non posso venire. 

C: Per prima cosa smettila di darmi del lei, mi fa sentire vecchia, seconda cosa sei bellissima anche così, ma seguimi. 

S: Va bene *la seguii* 

Mi portò nella sua camera dalle dimensioni enormi, aprì l'armadio e ne tirò fuori uno scatolone ben conservato. 

C: Non è modernissimo, ma dovrebbe andar bene e dovrebbe essere della tua taglia. 

Aprii la scatola ed ecco un bellissimo abito, non molto lungo, in velo con delle sfumature viola, una scollatura a "V", le maniche a pipistrello, poi si stringeva in vita per ritornare ad essere largo appena sotto. Accanto al vestito c'erano dei lunghissimi orecchini argentati perfettamente in tono con l'abito, che dire era tutto perfetto. Corsi ad indossarlo e ci dirigemmo al colloquio. 

--

Arrivammo in centro ed ecco una piccola villetta a schiera con del giardino che affiancava il viottolo d'entrata, all'interno era composta da un bagno, un salone e una cucina molto ampi e una piccola scala in legno che portava al piano superiore composto da due camere da letto e anche qui un bagno leggermente più piccolo di quello posto al piano inferiore. Da una delle camere, nonostante fossimo in centro, si riusciva a scorgere, dall'ampio balcone, il mare, era mozzafiato.

C: Allora?

S: Allora? Magnifico…

C: Si compra?

S: M-m-ma okkei. 

C: Perfetto, allora prepara tutte le tue cose che ti trasferisci. 

S: Grazie Cuzia, grazie mille. 

C: E di che piccola. Intanto vieni con me, voglio farti conoscere i vicini. 

S: Certo.

Ci dirigemmo verso la casa sulla destra della mia e Cuzia bussò. Ad aprire fu una ragazza un po' assonnata, della mia età all'incirca o forse uno o due anni in più, era molto carina, capelli lunghissimi, biondi e lisci, abbastanza alta, fisico perfetto e all'apparenza molto dolce. 

X: Oh ciao Cuzia, sei tu, quanto mi sei mancata *strinse Cuzia in un forte abbraccio* 

C: Buongiorno Veronica, scusa se ti ho svegliata, volevo solo presentarti la tua nuova vicina di casa. 

V: Cuzia, ma scherzi? Mi ha fatto piacere vederti. // Ciao io sono Veronica *porgendomi la mano* 

S: Ehm…Sunshine, ma puoi chiamarmi Sun, piacere di conoscerti. 

V: Piacere mio. 

C: Veronica ora io dovrei andare, che ne dici di presentare Francisco (il quale abitava alla destra della mia casa) a Sunshine? 

V: Ma certo :) Vieni Sun andiamo. 

Appena ci fummo allontanate da Cuzia abbastanza che lei non ci sentisse, Veronica con fare sgarbato e modi poco simpatici mi disse di stare alla larga da Francisco, poi me lo presentò e aveva proprio ragione a dirmi di stargli alla larga, era un figo assurdo, con un carattere di merda, ma quando mi vide sussultò, come se gli avessi ricordato qualcuno, fatto sta che a me ricordava molto Justin e il suo carattere, ma mi ripromisi che non mi sarei innamorata di lui, non potevo fare questo a Justin e nonostante fossero passati due mesi dalla sua morte continuavo a sperare che lui sarebbe tornato. 

 

Francisco Pov.

Ormai sono due mesi che vivo qui, due mesi che sono intrappolato in questo corpo, due mesi che sono morto, due mesi che cerco di ritrovare Sun e farle capire che sono io, il suo justin, ma c'è questa fottuta maledizione che me lo vieta e solo lei può capire che sono io, non posso dirle niente e quando inizio a farmi una vita, conoscendo nuove persone, frequentando veronica, eccola lì che me la ritrovo all'uscio della mia porta, bellissima come sempre, potrei farla innamorare un'altra volta anche senza dirle che sono justin, ma non riuscirei a nasconderle tutto, e poi morirei di nuovo, la cosa giusta da fare è far finta di nulla, far finta che lei non esista, far in modo che anche lei si faccia una nuova vita e si dimentichi di me… o meglio Justin. Ora io sono Francisco Walker, 24enne australiano, con due genitori magnifici, una casa magnifica, sfondato di soldi e una vita meravigliosa, altro che Justin, non capisco proprio come il vero Francisco si sia suicidato, ma meglio per me, dopotutto se non si fosse ucciso non avrei trovato nessun corpo di cui appropriarmi. L'unica persona che sa di tutto ciò è quella vecchia che mi ha riportato in vita, ma anche lei non può dire nulla se non vuole farmi morire. L'unica cosa positiva è che ora non sono più perseguitato per tutto ciò che ho fatto nella mia vita precedente, finalmente posso ricominciare da capo. 

 

Veronica Pov

E ora ci mancava solo questa tizia come vicina di casa, purtroppo è bellissima e non posso negare il modo in cui la guardava Francisco, ma lei non riuscirà a rubarmelo, sono quasi due mesi che stiamo insieme, prima oltre alla sua bellezza non avevo notato nulla di che, ma ora… il suo carattere scontroso ma anche dolce è incredibilmente perfetto, non posso lasciarlo andare così. Lei non ha dimostrato interesse per lui e ne sono felice, ma non voglio sempre essere la ruota di scorta, voglio essere la prima scelta, quella senza il quale non si può vivere e lei non l'avrà vinta. 

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