Anime & Manga > Slayers
Segui la storia  |       
Autore: lady lina 77    12/03/2008    3 recensioni
Che cosa sarebbe successo se LON non avesse restituito Lina a Gourry dopo il combattimento con Fibrizio? E perchè, dieci anni dopo, la penisola dei demoni è sconvolta da terremoti ed eruzioni vulcaniche inspiegabili?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I lunghissimi capelli biondi, gli intensi occhi blu, i lineamenti fini e delicati. Nessuno avrebbe mai potuto negare che la donna che aveva davanti fosse molto bella, questo Lina lo sapeva più che bene. Eppure c’era qualcosa di freddo, impersonale, pericoloso in lei. E Lina sapeva bene anche questo. Quella donna bionda la spaventava più di Cassandra. A Lina tornarono in mente le parole di Oba ‘Cassandra potrebbe non essere la cosa più sconvolgente che ti capiterà nei prossimi giorni’. La mamma di Michelle era li, davanti a lei, e forse non li aveva mai persi di vista fin dall’inizio di quel viaggio. ‘Eppure…cosa vuole da me?’. Lina non capiva, lei non conosceva quella persona e non riusciva a trovare un motivo valido nell’interesse che quella donna nutriva nei suoi confronti. La fissò negli occhi cercando di mantenere il più possibile lo sguardo fermo. “Che cosa vuoi da me?”.

La donna incrociò le braccia sul petto e la fissò seria. “Hai portato a termine il compito che ti è stato affidato e ora devi tornare da dove sei venuta. Sono semplicemente venuta a prenderti Lina”.

Lina sussultò a quelle parole. Il luogo da cui lei era venuta era il Mare del Caos e, se non aveva frainteso le parole di quella donna, presto avrebbe dovuto farci ritorno.

La donna continuò a fissarla. “Mi stupisce che tu sia così sorpresa Lina! Dieci anni fa tu hai fatto un patto con un essere superiore e mi pare ovvio che l’interruzione del tuo soggiorno nel Mare del Caos doveva essere solo temporanea. Cassandra è morta e ora non c’è più nessun motivo per cui tu debba restare qui”.

Lina indietreggiò di qualche passo stringendo a se Michelle e guardando la donna con sguardo ostile. “Voglio sapere chi sei prima di decidere se, EVENTUALMENTE, debba seguirti senza fare storie…tu hai qualcosa in te che mi è famigliare e il sogno che ho fatto non c’entra niente con questa mia sensazione…è solo che mi sembra di averti già vista da qualche parte ma non ricordo dove”.

“Hai ragione Lina, ci siamo già viste da qualche parte e nemmeno molto tempo fa…se sei tornata ed hai potuto riabbracciare i tuoi amici è solo merito mio…sono stata io che ti ho risvegliata e sono stata io la prima a parlarti di Cassandra…ricordi chi sono ora?”.

Lina spalancò gli occhi sorpresa a quelle parole. “LON…tu sei LON!”. Ricordava il loro colloquio nel Mare del Caos e ricordava di non essere riuscita a guardarla in volto perché l’intero corpo di quell’essere superiore riluceva di una luce che rendeva impossibile distinguerne i tratti del viso.

La donna sorrise. “Ce l’hai fatta finalmente, credevo che non mi avresti mai riconosciuta! Quella che vedi in questo momento è la mia identità umana, una delle tante a dire il vero. Volevo ringraziarti per aver sconfitto Cassandra ma come ti ho detto poco fa ora devi tornare nel Mare del Caos con me…bisogna mantenere la parola data Lina!”.

La maga rimase a fissarla senza riuscire a proferire parola. Era sconcertata, LON in persona si trovava di nuovo davanti a lei e se la rivoleva nel Mare del Caos, difficilmente avrebbe potuto opporsi o sfuggirle. Sentì la manina di Michelle stringerle la stoffa della tunica e si voltò a fissarla, finché non realizzò qualcosa a cui fino a quel momento non aveva pensato. Si rivoltò verso LON e la guardò dritta negli occhi. “Ho bisogno di chiederti ancora una cosa…tu sei la mamma di Michelle?”. Le pareva strano porre una domanda del genere ad un essere come LON, ma una sua risposta affermativa avrebbe spiegato ai suoi occhi gli immensi poteri di cui era dotata la bambina. E poi Michelle e LON si assomigliavano, questo era fuori dubbio, forse la bimba era il frutto di una relazione fra quella creatura ed un uomo umano.

LON sorrise freddamente a quella domanda. “In un certo senso è così, io le ho dato la vita ma…”

 “Lina, cosa sta succedendo?”.

La maga si voltò e si trovò davanti Gourry che, mezzo assonnato, fissava senza capire LON davanti all’entrata della tenda.

“Beh Gourry, diciamo che abbiamo l’onore di aver per cena LON in persona!” – rispose Lina con sarcasmo.

Lo spadaccino spalancò gli occhi sorpreso. “E’ la verità? E che cosa ci farebbe qui un essere così potente?” – chiese fissando la donna bionda. Era senza parole, quella donna era l’essere dorato che dieci anni prima gli aveva portato via Lina, era l’essere più potente dell’universo. Ed ora era inaspettatamente li, davanti a loro.

“Sono venuta a prendere Lina per riportarla nel Mare del Caos, la sua missione qui si è conclusa con la morte di Cassandra ed è ora che lei torni da dove è venuta”.

L’espressione di Gourry si fece immediatamente allarmata a quelle parole. “Cosa hai detto?” – chiese in un sibilo e portando la mano all’elsa della spada.

LON sorrise di nuovo. “Mi ricordo di te, sai spadaccino? Dieci anni fa mi hai affascinato con il tuo coraggio, con quell’inseguimento disperato nel Mare del Caos per cercare di salvare Lina. Ma ora non essere così stupido da credere di battermi imbracciando semplicemente la spada di luce perché contro di me non hai speranze…cerca di non essere presuntuoso, sei solo un comune essere umano”.

Lina guardò Gourry stupita. Finalmente le era chiaro il motivo per cui la spada di luce si trovava nel Mare del Caos al suo risveglio. Gourry l’aveva inseguita dieci anni prima, rischiando la sua vita per riaverla con se. E doveva aver sofferto moltissimo per non essere riuscito a salvarla, per non essere riuscito ad essere la sua imbattibile ‘guardia del corpo’. In quel momento avvertì in se l’enorme dolore che Gourry si era portato dietro per dieci anni.

Gourry strinse i denti, indeciso sul da farsi. Forse LON aveva ragione, ma lui non le avrebbe mai permesso di portare via di nuovo Lina senza far niente, questa volta non se la sarebbe lasciata sfuggire dalle mani. Si voltò verso Lina e Michelle in cerca di una buona idea finché il suo sguardo ricadde sulla bambina. Gourry aveva sentito, appena sveglio, le parole di LON riguardo a Michelle. Lei aveva detto di averle dato la vita quindi doveva esserne la madre…Si odiò per quel che stava per fare ma in quel momento non aveva nessuna altra idea che potesse lontanamente funzionare. Allungò di scatto la mano e, dopo aver preso il braccio di Michelle, la strinse attorno alle spalle e le portò la spada alla gola. Alzò lo sguardo su LON e la guardò freddamente. “Se proverai a portarti  via di nuovo Lina io le taglio la gola e credo che questo non ti farebbe piacere!” – concluse in un sibilo, avvicinando ancora un po’ la spada alla bimba.

“GOURRY!”. Lina si voltò e lo guardò sorpresa. Non si sarebbe mai aspettata una mossa del genere da parte di Gourry. Lui voleva bene a Michelle, e non era da Gourry un comportamento simile.

Lo spadaccino sentì gli occhi di Lina su di lui ma non alzò lo sguardo per evitare di affrontarla. Lui non aveva alcuna intenzione di far del male a Michelle e sperava vivamente che la bimba avesse capito che stava bleffando, che quella era l’unica possibilità che aveva per salvare Lina. Ma la paura lo invase quando avvertì il corpo di Michelle tremare. Però decise di non cedere, la posta in gioco era alta e, se tutto fosse andato bene, avrebbe avuto tempo per spiegare il suo piano a Michelle e scusarsi con lei.

LON scoppiò a ridere. “Credi davvero che io mi faccia ricattare da te?...Su spadaccino, fallo se ne hai il coraggio…Michelle è importante per me, lei mi è utile ma non indispensabile…come tutti voi del resto”.

Gourry rimase sconcertato a quelle parole e davanti alla freddezza con cui erano state pronunciate. “Come…come puoi parlare così?…Lei è tua figlia, l’hai detto tu stessa poco fa e sembra che non te ne importi niente…sarai anche LON ma…”. Gourry non riuscì a terminare la frase. Sentì il calore della mano di Lina sulla sua e lentamente abbassò la spada.

Lina si chinò e prese Michelle fra le braccia. Lacrime silenziose rigavano il viso della bimba che evitò di guardare Gourry negli occhi. Lina la strinse forte a se, accarezzandole i capelli. “Sta tranquilla, è tutto finito adesso” – le sussurrò piano.

LON prese a fissare la bambina, poi si rivolse di nuovo verso Gourry. “Tu hai capito male spadaccino…io ho detto di aver dato la vita a Michelle ma non mi sembra di aver mai detto di esserne la madre”.

Lina la guardò senza capire. “E non è la stessa cosa?”.

LON sospirò. “Nel caso di voi esseri umani dare la vita ed essere genitore sono due cose che combaciano, ma non nel mio caso…Michelle è stata un mio capriccio, io volevo la mia guerriera e lei era l’essere umano adatto a soddisfarmi…ma non è mia figlia”.

Lina sentì la rabbia invaderla, ai suoi occhi LON si stava prendendo gioco di lei. “Io non capisco cosa diavolo tu stia dicendo!” – sbottò.

LON sorrise di nuovo, un sorriso freddo. “Sai Lina, io devo ringraziare Fibrizio perché, finché non ho incontrato te e Gourry, non avevo percepito le enormi potenzialità che voi due avevate insieme. Fibrizio mi ha tradita ed è stato punito per questo ma tu per sconfiggerlo sei stata costretta a fare un patto con me e questo ha cambiato un po’ i piani che avevo appena fatto su di te”.

“In che senso?” – chiese Lina titubante, turbata al ricordo di ciò che era successo dieci anni prima.

LON le si avvicinò ancora di qualche passo. “Una combinazione genetica perfetta…è così che tu Lina hai definito Michelle quando hai spiegato ai tuoi amici la natura dei suoi poteri quando questi si sono manifestati la prima volta e avevi indovinato in quel caso. Quando ho visto insieme te e Gourry per la prima volta, dieci anni fa, sapevo che voi due avreste generato un essere eccezionale in futuro, un bambino figlio della maga che aveva sconfitto Sabranigdu e dello spadaccino la cui famiglia imbracciava da anni la leggendaria spada di luce, un bambino nipote di Luna, cavaliere di Cephied.  Mi sarebbe bastato solo aspettare qualche anno per vedere la nascita di quel piccolo, perfetto guerriero che sarebbe potuto tornarmi utile in mille modi, vista anche la ‘carenza di personale’ dovuta alle tue gesta Lina. Ma poi tu hai fatto quello stupido patto con me e hai mandato  in frantumi i miei piani ed ero stata tentata dall’idea di rimandarti indietro dai tuoi amici insieme a Gourry. Ma poi ho pensato che in realtà per me nulla era perduto, io sono un essere superiore e non mi era difficile dare comunque la vita a quel bambino che non sarebbe mai nato…anzi a quella bambina. Il giorno in cui lei sarebbe dovuta nascere se tu non te ne fossi andata, io le dato la vita con la magia, l’ho creata dal nulla e l’ho abbandonata ad Arles, vicino a quel monastero, in attesa che crescesse e mi facesse vedere di cosa era realmente capace. Anzi, il fatto di non avere vicini i suoi genitori mi sarebbe tornato utile a far si che i suoi poteri si sviluppassero prima, anche in questo avevi indovinato Lina. Se Michelle avesse avuto due genitori che l’amavano e che si prendevano cura di lei, forse la magia si sarebbe manifestata più tardi o addirittura mai, invece nelle difficoltà si è manifestata presto, cosa che mi ha reso immensamente felice. Anche il cognome fittizio che le ho dato, Holsen, mi è tornato utile per renderle le cose più difficili…voi esseri umani siete così superstiziosi…e poi si adattava perfettamente a lei…Holsen…persona venuta dal nulla… Il fatto che lei e Gourry si siano incontrati mi è tornato utile a far si che i miei piani andassero nel verso giusto…un uomo chiuso ed arrabbiato con il mondo ed una bambina, la sua bambina, che si era affezionata a lui senza essere ricambiata…tu spadaccino mi hai facilitato molto le cose in quel senso…in tutto questo Lina tu non avresti dovuto entrarci per niente se non fosse che Cassandra si era risvegliata e avevo bisogno di un tuo intervento per risolvere la cosa. Se Michelle fosse stata più grande avrei fatto uccidere quella bestia a lei, ma è troppo piccola per imbracciare l’arco di Oba e sarebbe stata uccisa dal veleno…mi servivi tu Lina. Ora ho ottenuto tutto ciò che volevo…la morte della bestia e la mia piccola guerriera e tu Lina a questo punto sei solo un ostacolo ai miei piani su Michelle, per questo tornerai con me nel Mare del Caos…qui non mi servi più”.

Lina guardò quell’essere con odio, mentre delle lacrime le rigavano le guance. “Michelle…Michelle è…”

“Si Lina” – riprese LON – “nelle sue vene scorre il sangue tuo e di Gourry…a tutti gli effetti lei è vostra figlia…in fondo dovresti ringraziarmi, ho dato la possibilità alla vostra bambina di nascere nonostante la tua assenza…se non fosse stato per me, tu e Gourry non l’ avreste mai conosciuta”.

Lina rimise in terra Michelle e, senza guardare negli occhi ne la bimba ne Gourry, si avvicinò a LON. “Tu hai giocato con la mia vita e con quella di Gourry e io non potrò mai perdonarti per questo…essere superiore un corno, tu sei solo viscida e crudele e non sei nemmeno stata in grado di sconfiggere Cassandra…hai avuto bisogno dell’aiuto di un essere umano per ucciderla e ora vieni qui a dettarmi le tue stupide regole!…io non verrò con te, questo puoi scordartelo e puoi anche salutare l’idea che Michelle un giorno possa collaborare con te perché io glielo impedirò…vattene di qui LON perché, come ho già sconfitto Sabranigdu, posso farlo anche con te”.

LON scoppiò a ridere a quelle parole. “Non essere stupida Lina, come potresti mai fare una cosa del genere? Non avrai intenzione di utilizzare di nuovo il Giga Slave, sarebbe inutile ed inoltre ti ricordo che è con quell’incantesimo che sono cominciati tutti i tuoi guai”.

Lina non rispose, sotto voce cominciò a recitare la formula di quell’incantesimo proibito. Gourry le corse incontro e l’abbracciò forte. “Lina no, fermati! Ci dev’essere un altro modo…per favore…non di nuovo…”

La maga non riuscì a terminare la formula e si accasciò al suolo mentre le lacrime continuavano a rigarle il viso. “Non c’è un altro modo Gourry…non c’è nessun modo per farla sparire!” – concluse picchiando con rabbia un pugno sul terreno coperto di neve.

LON sorrise di nuovo. “Brava Lina, vuol dire che mi seguirai senza fare storie?”.

Michelle fissò Lina e poi LON. Non aveva capito appieno le parole di quell’essere però comprendeva piuttosto bene che Lina era in pericolo e che forse lei era l’unica che poteva fare qualcosa. Si avvicinò a LON e attirò la sua attenzione  tirandogli la manica del mantello.

LON la fissò sorpresa. “Cosa vuoi piccola?”.

Michelle la guardò seria. “ Voglio fare un patto con te!”.

“A quanto pare è un vizio di famiglia!” – commentò LON con sarcasmo – “su, dimmi pure!”.

Michelle sollevò lo sguardo risoluta. “Hai detto che da grande vorresti che io diventassi la tua guerriera ma…se porti via Lina io non combatterò mai per te, nemmeno se avessimo un obbiettivo in comune…nemmeno se tornasse un’altra Cassandra. Non userò la magia mai più e lascerò che un nuovo mostro distrugga tutto e tutti e tu avresti perso due guerriere contemporaneamente…me e Lina. Se però non la porti via io ti prometto che continuerò ad esercitarmi con la magia e diventerò bravissima e un giorno, se ne avrai bisogno per qualcosa che riterrò giusto, io ti aiuterò come ha fatto Lina con Cassandra…ci stai?”.

LON guardò la bambina con un’espressione stranamente irritata. “Come osi parlarmi così! Come ti ho dato la vita, posso togliertela Michelle, ricordatelo bene! Io sono un essere superiore e un semplice essere umano come te, seppur dotato di poteri eccezionali, non può non sottostare ad un mio volere!”.

Michelle alzò le spalle con noncuranza, apparentemente non spaventata dalle parole di LON. “Sarai anche un essere superiore ma non puoi costringermi a farmi fare ciò che non voglio, anche se sei LON. Tu non puoi influenzare la mia volontà, non puoi influenzare la volontà di nessuno e lo sai bene, noi esseri umani le nostre decisioni le prendiamo da soli. E’ vero, puoi minacciare di uccidermi ma, visto che dici di conoscermi bene, dovresti sapere che io non ho mai avuto paura di morire, prima di conoscere Gourry e tutti gli altri non avevo niente da perdere se fossi morta, anzi, forse avrei risolto tutti i miei problemi di freddo, solitudine e mancanza di cibo…come vedi io non sono ricattabile e tu non puoi farci niente”.

LON strinse con rabbia la stoffa del suo mantello, rendendosi improvvisamente conto di quanta verità ci fosse nelle parole di quella bambina. “E se io uccidessi Gourry per convincerti a collaborare con me?”.

“Sarebbe come se portassi via Lina, otterresti lo stesso effetto…io non userei più la magia…e ti odierei” – rispose sicura la bimba.

LON le si inginocchiò davanti e la guardò fissa negli occhi. “Voglio la tua parola che, se ne avrò bisogno, tu collaborerai con me…odio dover sottostare alle regole poste da un essere umano ma suppongo di non avere alternative in questo caso”.

Michelle sorrise. “Collaborerò con te solo se lo riterrò giusto…è sempre meglio di niente, no?”.

LON sospirò rassegnata. “Suppongo che tu abbia ragione, in fondo non ho mai amato interferire nelle faccende di voi esseri umani se non per cause molto gravi, ho sempre preferito limitarmi ad osservarvi e ritengo di non perdermi poi molto con una tua collaborazione solo marginale visto che alla fine potrei  richiedere un tuo intervento solo per questioni simili a Cassandra e tu non avresti motivo per rifiutarti di aiutarmi…direi che il patto fra noi due può essere fatto!”.

“Bene!” – rispose la bimba entusiasta, allungando la mano e stringendo quella di LON.

LON si rialzò e si avvicinò a Lina e Gourry che avevano osservato in silenzio il discorso fra quell’essere e la bambina. “Devi ringraziare la tua bambina se sei salva Lina, sa indubbiamente usare il cervello, dovresti esserne fiera. Ti lascerò qui, con Gourry e con Michelle e, sinceramente, spero di non dover più avere a che fare con te! Me ne tornerò nel Mare del Caos e aspetterò che nuovi eventi si verifichino…mostri che tornano in vita o demoni che decidono di farmi la guerra…chi può dire cosa succederà in futuro?”.

“Aspetta!” – intimò Michelle correndole vicino – “LON, c’è ancora una cosa che devo chiederti!”.

“Cosa?”.

Lo sguardo di Michelle si fece improvvisamente serio. “Quand’è il mio compleanno?”.

LON scoppiò a ridere, nonostante tutto. “Chiedilo a Lina, lei lo sa!” – rispose prima di sparire nel nulla, senza dare tempo alla bambina di chiedergli altro.

Michelle rimase a fissare stupita il punto dove, fino a pochi istanti prima, si trovava LON. Lina invece appoggiò la fronte sul petto di Gourry, scoppiando in un pianto disperato. Gourry la strinse forte a se. Conosceva bene Lina e sapeva che non stava piangendo per la paura che aveva appena avuto e nemmeno per la tensione accumulata in quei mesi di combattimenti incessanti contro Cassandra. Lina stava piangendo per la rabbia dovuta alla consapevolezza di aver permesso a qualcun altro di giocare con la sua vita e di prendere al suo posto decisioni importanti e Gourry sapeva che questa era la cosa che Lina odiava di più. Perché lei aveva sempre voluto essere la padrona assoluta di se stessa, aveva sempre cercato di prendere le sue decisioni senza farsi influenzare da nessuno e Gourry sentiva quanto era arrabbiata con LON per quello che si era permessa di fargli. E, nonostante questo, Gourry era turbato perché non aveva mai visto Lina piangere e non sapeva come confortarla perché i sentimenti che lei sentiva, in quel momento erano anche i suoi. Anche lui era stato usato da quell’essere per raggiungere i suoi scopi, si era servita di lui senza nemmeno consultarlo su una cosa importante come la nascita di un figlio. E per questo anche Gourry era arrabbiato, ma ora i suoi pensieri andavano solo a Lina e a come fare per farla sentire meglio.

Michelle sospirò e guardò in silenzio Lina e Gourry. Non sapeva cosa fare, si sentiva terribilmente imbarazzata in quel momento e aveva la grande paura che Lina fosse arrabbiata con lei perché era anche per colpa sua, per permetterle di sviluppare appieno i suoi poteri, che LON aveva trattenuto la maga nel Mare del Caos.

La maga sentì lo sguardo di Michelle su di se e si allontanò lievemente dal petto di Gourry, voltandosi verso la bambina. Michelle deglutì lentamente. “Sei arrabbiata con me?...Vuoi che io me ne vada via, Lina?”.

Lina si asciugò le lacrime che le bagnavano le guance con il palmo della mano e si avvicinò a lei, inginocchiandoglisi davanti. “Michelle…io credo che tu sia la bambina più sfortunata che mi sia mai capitato di incontrare…non poteva capitarti una madre peggiore di me…Io…non ho mai pensato all’eventualità di avere un figlio, sinceramente non so nemmeno se è una cosa che ho mai desiderato, ho sempre pensato solo alla magia, quella è stata la mia unica priorità fino al combattimento contro Fibrizio dieci anni fa, ma…no, non voglio che tu te ne vada via e non vedo per quale motivo dovrei essere arrabbiata con te. Io l’ho sempre saputo, fin dal primo giorno in cui ti ho incontrata, che c’era qualcosa di importante che mi legava a te, non so spiegarla ma era una sensazione strana che io non riuscivo a capire…almeno fino a questa notte…”. Lina sospirò e chiuse brevemente gli occhi, pensando alle parole che le aveva rivolto il vecchio Oba e che ora assumevano un significato chiaro ai suoi occhi. Il senso di colpa di cui le aveva parlato Oba era reale, capì solo in quel momento che era riferito al fatto di non essersi mai potuta prendere cura di Michelle, di non averla protetta, di essersi persa i suoi primi anni di vita. Non era colpa sua, Lina lo sapeva, ma quel sentimento che gli uomini chiamano ‘istinto materno’ in quel momento era più forte di tutto e la faceva stare male. Il suo cuore aveva capito prima della sua mente chi era in realtà quella bambina. E poi il vecchio aveva ragione anche su un altro fatto…le sarebbe bastato osservare meglio per vedere la grande somiglianza fra Gourry e Michelle, una somiglianza che era chiarissima alle persone che incontravano durante il loro viaggio e che a loro due non era mai saltata all’occhio. Riaprì gli occhi e tornò a guardare la bimba. “Dovrai lasciarmi un po’ di tempo per capire come si fa ad essere una mamma Michelle, non aspettarti troppo da me perché io so che farò tantissimi errori con te però…l’unica cosa di cui sono sicura in questo momento è che non voglio più perderti”.

Michelle la guardò poco convinta. “Davvero mi vuoi con te?”.

Lina sorrise e la strinse fra le sue braccia. “Certo che ti voglio, tu sei bellissima e terribilmente in gamba, sono orgogliosa che tu sia mia e poi, come potrei non volerti bene, tu assomigli tantissimo al tuo papà e sai quanto io voglio bene a Gourry! Inoltre ti devo la vita, sei stata bravissima con LON e di questo ti ringrazio”. Le braccia della maga strinsero ancora più forte la bambina. “Ascolta Michelle, io non so cosa sarebbe successo se dieci anni fa non me ne fossi andata, l’unica certezza che ho è che tu saresti nata e che saresti stata una bambina desiderata…io non sono il tipo che mette al mondo un figlio se non ne è pienamente convinto ed è per questo che so per certo che ti avrei voluta tantissimo…dammi solo un po’ di tempo ed abbi pazienza, io sono una che impara in fretta”.

Michelle sorrise ed appoggiò la fronte a quella della maga. “Va bene Lina!”.

Lina si rialzò in piedi e prese per mano la bambina che, alla vista di Gourry che la osservava, si strinse a lei. Era piuttosto vivo in lei il ricordo della lama dello spadaccino sulla sua gola ed ora non capiva come dovesse comportarsi con lui.

Gourry parve intuire i pensieri della bimba e le si avvicinò mettendole una mano sulla testa ed accarezzandole i capelli. Si sentiva strano a guardarla, Michelle non era più la sua allieva, era la sua bambina e tutta quella faccenda gli sembrava assurda. Anche prima di quella notte, senza sapere chi era davvero quella bambina, avrebbe voluto tenere Michelle con se e prendersi cura di lei ma mai e poi mai avrebbe pensato di avere un legame così forte con lei. E si sentiva in colpa non solo per ciò che era successo poco prima con LON, ma anche per il fatto di non essersi accorto di niente a differenza di Lina. A dispetto di ciò che aveva appena detto la maga, forse senza che nemmeno se ne rendesse conto, lei era già diventata una mamma. Eppure, nonostante lui volesse bene a Michelle, ai suoi occhi, non aveva mai provato sentimenti paterni verso di lei. La guardò ed incontrò gli occhi smarriti della bimba che lo osservavano. “Sei arrabbiata e non ti fidi più di me, non è vero?” – chiese tristemente.

Michelle abbassò gli occhi senza rispondere, non sapeva cosa dire. Non era arrabbiata con Gourry, capiva perché si era comportato così, però in un certo senso l’aveva delusa.

Il viso di Gourry divenne ancora più triste. “Non volevo farti male davvero…so che ormai non mi credi più e d'altronde hai ragione, io ti ho delusa talmente tante volte…” – concluse, quasi leggendole nel pensiero.

La bimba sospirò e appoggiò la fronte sulla gamba di Lina voltandosi. “Non fa niente” – rispose poco convinta.

Lina si chinò e la prese in braccio, pensava che non fosse il caso che Michelle e Gourry si chiarissero in quel momento, erano ancora troppo scossi per farlo. “Credo che sia ora che tu ti rimetta a dormire Michelle, è tardi e fa freddo qui fuori”.

“Ma…” – fece per replicare la bimba.

Lina fece un sorriso furbo. “Niente ma, tu devi obbedirmi senza fare storie, altrimenti sarò autorizzata a punirti visto che sono la tua mamma e ne ho la facoltà!” – disse, rendendosi conto mentre le pronunciava, di quanto le risuonassero strane quelle parole. Senza farle aggiungere altro, dopo aver fatto cenno a Gourry di aspettarla fuori, la riportò nella tenda e la mise sotto le coperte. “Dormi, io e Gourry arriveremo fra poco!”.

Michelle non rispose, si limitò a sbuffare e a mettere la testa sotto la coperta. Protestare non sarebbe servito a niente con Lina, questo l’aveva imparato piuttosto bene ormai.

Dopo averla lasciata sola, la maga raggiunse di nuovo lo spadaccino di fuori. Gourry se ne stava seduto su una roccia ed osservava distrattamente il cielo carico di neve. Lina gli andò alle spalle e lo cinse con le sue braccia. “Che ti prende adesso? So che ti senti confuso per tutta questa faccenda e lo sono anch’io, però Michelle non è davvero arrabbiata con te, le passerà tutto molto presto”.

Gourry appoggiò la mano su quella di Lina. “Io non sarò mai un bravo papà!”.

La maga sbuffò. “Perché?”.

“Perché per tanto tempo non ho mai sentito niente per lei e avrei dovuto visto che sono suo padre…tu sei diversa da me, a modo tuo tu avevi capito tutto”.

Lina lo strinse più forte. “Io non credo che sia come dici tu Gourry…l’hai presa con te quando non permettevi a nessuno di avvicinarsi, a modo tuo anche tu avevi sentito che lei aveva qualcosa di speciale. Le hai insegnato un sacco di cose e insieme voi due siete davvero belli, l’ho sempre saputo che vi volevate molto bene, si vedeva lontano un miglio. Tu eri solo molto triste quando l’hai conosciuta e forse hai commesso tanti errori con lei ma credo che lo facciano tutti i genitori…Prima l’hai spaventata ma tu e Michelle avete un legame fortissimo che io vi invidio e riuscirete a superare tutto…inoltre io ho bisogno di te con lei, in un certo senso ho la sensazione che ai suoi occhi tu sarai il genitori bravo e comprensivo mentre il ruolo della cattiva spetterà a me”.

Lo spadaccino non riuscì a trattenere un sorriso a quelle parole. “Io mi sento un po’ confuso…e sono anche arrabbiato con LON, non solo per quello che ha fatto a noi due ma soprattutto per quello che ha dovuto patire Michelle…non potrò mai perdonarla per aver fatto soffrire la mia bambina”.

Lina sospirò ed appoggiò la fronte sulla nuca di Gourry. “Capisco perfettamente come ti senti perché anch’io provo le stesse cose in questo momento ma prima, mentre stringevo Michelle, ho deciso di smettere di pensare a ciò che mi è stato tolto e di concentrarmi solo su ciò che di bello invece ho avuto. Non permetterò mai più a nessun essere di prendere decisioni importanti su di me, d’ora in poi tutto quello che mi succederà avverrà perché sarò io a volerlo, non LON, questo posso assicurartelo!”.

Gourry si rialzò e sciolse l’abbraccio di Lina. Si voltò e la guardò in viso. “Credi davvero che sarò in grado di farle da papà?”.

“Si” – rispose Lina sicura.

Gourry sorrise e le accarezzò piano la guancia. “Non ci avevo ancora pensato ma…noi due abbiamo davvero una bella bambina!”.

Lina scoppiò a ridere. “E ti stupisci? E’ mia figlia, non avrebbe potuto essere altrimenti!”.

Lo sguardo di Gourry si fece improvvisamente serio e il sorriso gli morì sulle labbra mentre la guardava ridere. Cosa avrebbe fatto se LON gliela avesse portata di nuovo via? “Prima ho avuto davvero tanta paura di perderti di nuovo…credo che sarei impazzito questa volta!”.

Anche il viso di Lina divenne serio. “Lo so, ho avuto paura anch’io ma ormai è passata  e tu stavolta non saresti rimasto solo, avresti avuto Michelle di cui occuparti”.

Gourry le diede un bacio sulla fronte e si allontanò lievemente da lei. “Già…Vado da lei e cercherò di farmi perdonare”.

“Adesso?”.

“Si, non riuscirei a dormire sapendo che c’è qualcosa che non va con lei e poi ho capito che questo è il momento di cominciare ad essere felici e devo comportarmi di conseguenza. Me lo hai detto tu poco fa che dobbiamo concentrarci sulle cose belle che abbiamo, no?”.

Lina sospirò e si sedette su una roccia accanto al fuoco ancora acceso. “Vi lascio soli per un po’ così potrete parlare”. Avvicinò le mani al fuoco per scaldarsi e volse lo sguardo verso lo spadaccino. “Promettimi però che non la spaventerai più, d’ora in poi Michelle dovrà essere al primo posto per noi, soprattutto per te! A me non importa essere seconda a lei ai tuoi occhi. Cerca di non deluderla più perché lei ti adora”.

“Lo farò anche se…non sarà come dici tu per me…lei sarà sicuramente al primo posto, ma insieme a te”.

Lina sbuffò e, dopo aver preso della neve fra le mani ed aver formato una palla, la lanciò contro Gourry. “Sei irrecuperabile…va da lei e sbrigati!” – disse non riuscendo a trattenere un sorriso. In fondo lo sapeva che anche per lei sarebbe sempre stato così, Gourry e Michelle sarebbero stati in egual misura i suoi due tesori.

Gourry non se lo fece ripetere e tornò dentro la tenda. Michelle se ne stava rannicchiata sotto le coperte ma non stava dormendo. Gourry si stese accanto a lei e l’abbracciò piano. “Mi dispiace Michelle…mi dispiace tanto”.

La bimba si voltò e lo guardò in volto. “Lo so, ti ho già detto che non fa niente!”.

Gourry scosse la testa. “Non è vero che non è importante, io voglio che tu torni a volermi bene”.

Michelle abbassò lo sguardo e prese ad osservare distrattamente le coperte. “Io lo so che la tua paura più grande è quella di perdere Lina e rinunceresti a tutto, anche a me, pur di averla per sempre con te”.

“Non è vero, io non rinuncerei mai a te, devi credermi, anche se capisco che ti risulta difficile dopo quello che ho fatto”.

Il viso della bimba divenne improvvisamente triste. “Non rinunceresti a me solo perché adesso sai che sono tua figlia?”.

“No, non rinuncerei a te perché ti voglio bene, tanto quanto ne voglio a Lina e questo da prima che LON mi dicesse chi sei davvero”.

La bimba sussultò a quelle parole e l’abbracciò forte. “Non sono arrabbiata con te e sono contenta che sia tu il mio papà, Gourry!”.

Gourry sorrise e la strinse forte a se. “Non sai quanto sia felice di sentirtelo dire e non sai quanto l’ho desiderato”.

“Anch’io!” – rispose la bimba.

Lo spadaccino non aggiunse altro, si stese con lei e la guardò addormentarsi e poi, dopo che Lina li aveva raggiunti, si concesse finalmente anche lui un sonno ristoratore.

Ora non era più solo una sensazione, con Lina e Michelle era davvero insieme alla sua famiglia, Gourry finalmente l’aveva capito.

 

 

 

 

                                          ******************************

 

 

 

Il cielo era pieno di stelle quella sera ad Elmekia. Lina osservava la notte stellata da una comoda sedia a dondolo, tenendo Michelle in braccio. Lei dormiva ma la maga sembrava non volersi decidere a metterla a letto, le piaceva osservarla mentre riposava e le piaceva tenerla in braccio. Amava quella specie di intimità che si era creata fra lei e la sua bimba e che era solo di loro due.

Erano arrivati ad Elmekia quel pomeriggio, dopo aver salutato i loro amici che avevano rincontrato ad Howier e che avevano ripreso anche loro la strada verso casa. Erano rimasti tutti a bocca aperta nel sentire il loro racconto sul combattimento contro Cassandra ma soprattutto nell’apprendere chi era davvero Michelle e del loro incontro con LON.

Ad Elmekia era autunno inoltrato ma non c’era ancora la neve che invece avevano visto sul monte Yuma ma a Lina non importava, anche gli innumerevoli colori dell’autunno la affascinavano, quasi quanto la neve. Era rimasta sorpresa nel vedere la casa di Gourry, non si sarebbe mai aspettata che fosse così grande e lussuosa. E le piaceva anche Marta, la domestica, che le avrebbe risparmiato la terribile fatica di tenere in ordine la casa.

Gourry entrò nella camera di Michelle e mise le mani sulle spalle di Lina. “Mettila a letto e vieni a dormire anche tu, è molto tardi, anche Marta ormai è tornata a casa per la notte” – le sussurrò piano.

Lina si voltò e gli sorrise. “Hai ragione, mi ero solo appisolata un po’!”.

Lo spadaccino ridacchiò a quelle parole. “Balle, è che tu vorresti fare la mamma severa ma non ti riesce e trovi sempre un sacco di scuse per coccolare Michelle! Stai cominciando a perdere colpi, lo sai Lina?”.

Lina non  rispose, con un sospiro si limitò ad alzarsi e a mettere delicatamente nel letto la sua bimba e, dopo averle dato un bacio sulla fronte, si avvicinò a Gourry spingendolo fuori dalla camera. Chiuse con la maniglia la porta della camera ma non fece in tempo ad allontanarsi da essa che Gourry la cinse sui fianchi e la spinse piano contro la parete baciandola e prendendola di sorpresa.

“Gourry?” – replicò piano la maga dopo il bacio.

Lo spadaccino la strinse forte a se e Lina non ebbe il coraggio di allontanarlo, le piaceva stare fra le sue braccia. “Lina…lo so che vuoi aspettare ma io non riesco a resistere quando ti ho vicino…sei davvero bella lo sai?”.

Lina sorrise a quelle parole e scostò lievemente il viso per guardarlo negli occhi. “L’ho sempre saputo di essere bella, sei tu che ci hai messo un po’ di tempo ad accorgertene!...Comunque…direi che abbiamo aspettato anche troppo noi due” – disse piano, arrossendo.

Gourry spalancò gli occhi sorpreso. “Vuoi dire che…”

“Voglio dire che ora mi prenderai in braccio e mi porterai nella nostra camera da letto e questa volta non perché sto male a causa di un veleno”.

Gourry non se lo fece ripetere, la prese fra le braccia e la portò nella loro stanza, sul loro letto. La sua bambina dormiva tranquilla e al sicuro nella camera a fianco e la sua Lina era di nuovo li, accanto a lui. I tempi brutti erano davvero finiti ora, adesso poteva essere felice senza il timore che qualcosa o qualcuno gli portasse via quanto di bello aveva. E avrebbe difeso con i denti le cause della sua felicità.

Si chinò su Lina e la baciò dapprima lentamente e poi con più passione. Quella notte finalmente, dopo tanti anni, poteva amarla. Solo pochi mesi prima l’avrebbe ritenuto impossibile.

La notte trascorse veloce e l’alba salutò i loro corpi, le loro labbra ancora unite. Perché Gourry non riusciva a staccarsi da lei nemmeno un momento.

E ora sapeva, aveva la certezza, che sarebbe stato sempre così. Perché la sua Lina non se ne sarebbe andata via mai più.

 

 

 

 

 

 

 


  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slayers / Vai alla pagina dell'autore: lady lina 77