CAPITOLO PRIMO.
"...Finalmente ci incontriamo.." .... "AAAAAAA NOOOOO"...
-Tesoro? Stai bene?- Davanti a me c'era mia madre,ancora a svegliarmi da quel maledetto incubo che ormai facevo da mesi.
-Sì mamma, era solo un incubo- cercai di sorridere, per rassicurarla.
Mia madre era una babbana, e non si intendeva molto di questo tipo di sogni.
Mi alzai dal letto e finii di fare le valige,era finalmente giunto il momento di andare ad Hogwarts.
Erano anni che aspettavo quel momento, per quattro anni avevo studiato da privatista, ma dopo la morte di mio padre Silente
aveva proposto a mia madre di iscrivermi lì, perchè sarebbe stato "più sicuro per tutti".
Mio padre era stato ucciso da colui che non deve essere nominato, o come io preferisco, da Voldemort.
Quando dovevo ancora nascere, mio padre Roger Brays aveva rivelato sotto tortura a Voldemort alcuni importantissimi segreti 
riguardanti il ministero della Magia,solamente per salvare sé stesso e la sua famiglia, infatti Voldemort ci aveva tutti 
risparmiati.
Naturalmente, pochi mesi fa, dopo il ritorno di Voldemort,egli decise di passare a far visita a mio padre, 
ma dato che lui si era pentito di ciò che aveva fatto, e non voleva assolutamente aiutarlo ancora, fu ucciso.
Per fortuna mia madre ed io non eravamo incasa e siamo state risparmiate.
Tuttavia, quasi un anno prima del ritorno di Voldemort io e mio padre avevamo tentato di distruggere un Horcrux, ma questo si era rivoltato contro di me,lasciandomi un piccolo segno a forma di teschio sul fianco destro.
Spesso questa ferita mi bruciava, sopratutto quando facevo questi incubi.
Quella notte avevo avuto uno dei tanti incubi, questo in particolare si ripeteva da mesi, ed era una scena in cui Voldemort
mi trovava e si concludeva sempre nello stesso modo, ossia con io che urlavo e poi mi svegliavo. 
Silente quando mi propose di unirmi alla scuola, era già al corrente di questi incubi, a mia insaputa, grazie a mio padre, 
che subito dopo l'incidente dell'Horcrux lo aveva contattato per raccontargli l'accaduto.
                                                         *
Presi la valigia e mi diressi verso il portone di casa insieme a mia mamma, che quella mattina, prima di andare al lavoro,
mi avrebbe accompagnata a King's Cross, per prendere l'espresso per Hogwarts.
Ero in ansia, forse in modo esagerato, e non era da me, ero sempre stata una ragazza molto determinata, e sopratutto molto coraggiosa,
che amava mettersi nei guai.
Avevo preso da mio padre in molte cose, lui mi aveva insegnato molti incantesimi,che erano superiori alla portata di uno studente del 5° anno.
Una volta arrivati al binario 9 e 3/4 salutai mia madre, perchè lei in quanto babbana, non poteva passare.
Oltrepassai il muro e finalmente giunsi dall'altra parte dove un lungo treno era fermo, e centinaia di studenti correvano
ovunque. Sali e mi misi a sedere nel primo posto vuoto che trovai.
Accanto a me era seduto un ragazzo biondo, e altri due ragazzi mori, che parlavano di un certo Potter, prendendolo in giro.
Io del mondo della magia non conoscevo nessuno, a parte Silente e Voldemort. Mio padre non mi parlava mai di nessuno, e non voleva nemmeno che io mi informassi.
Così, curiosa chiesi chi fosse questo "Potter" che tanto nominavano. -Potter? Davvero non sai chi è Potter?- chiese il 
ragazzo biondo. Scossi la testa. -Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto a colui che non deve essere nominato.
Il ragazzo con la cicatrice a forma di saetta, hai presente?- Chiese quasi agitato.-No, in realtà io sono nuova, ho sempre studiato da privatista, e non conosco nessuno del mondo della magia, a parte Silente e Voldemort.- -Osi pronunciare il nome del Signore Oscuro?- -Sì.. perchè non dovrei?- domandai stupita. -Coraggiosa la ragazza, mi piace. Io sono Malfoy, Draco Malfoy. Tu sei?- -Ally Brays, piacere.- sorrisi. -Quindi se sei nuova non appartieni ancora a nessuna casa, giusto?- chiese sorridendo. Annuii.- Spero che tu sia Serpeverde, mi piacerebbe vederti spesso- Arrossii. Ci stava provando con me, o era solo una mia impressione?
Il viaggio durò abbastanza per fare un riposino, non mi accorsi che mentre dormivo, per sbaglio mi appoggiai sulla spalla
di Draco.
Quando mi svegliai eravamo arrivati, mi scusai per essermi appoggiata alla sua spalla, e lui mi rispose che non c'era problema e che ero molto dolce mentre dormivo, e mi fece arrossire per l'ennesima volta.
-Ci vediamo Brays, spero presto- mi salutò con la mano sorridendo.
Presi la carrozza insieme ad altri studenti ed arrivammo al castello. 
Era davvero bellissimo, più bello di come l'avevo sempre immaginato.
Dopo essere arrivata, una professoressa di nome McGranitt mi accompagnò nell'ufficio del preside, Silente, dove, dopo
avermi dato il benvenuto e avermi avvertito di alcune regole che dovevo rispettare, mi smistò: il cappello parlante, dopo 
un attimo di esitazione, mi mise a Grifondoro, come speravo.
La McGranitt mi accompagnò nel dormitorio e m'indicò il mio letto, mi aiutò un'attimo con la mia valigia e poi mi accompagnò
nella sala d'ingresso, dove il preside stava iniziando a parlare.
Cenai in mezzo a tutti quelli della mia casa, ma senza conoscere nessuno, quando all'improvviso una ragazza dai 
capelli castani si avvicinò, e mi chiese- Come ti chiami? Sei nuova? Non ti ho mai vista prima d'ora!-
Un ragazzo dai capelli rossi accanto a lei scoppiò a ridere- Hei Hermione, calmati, dalle il tempo di respirare.- 
Poi si rivolse a me- Ciao, io sono Ron, e lei è Hermione. Tu sei?- Sorrisi- Sono Ally, piacere.  E Sì, sono nuova.. ho sempre studiato da privatista.- Hermione rimase a bocca aperta- Davvero? Non sapevo si potesse fare!
Come sono andati gli esami?-Ron scoppiò di nuovo a ridere. 
Dopo qualche secondo il ragazzo accanto a Ron, che fino a qualche momento prima era girato, e sembrava immerso in una 
conversazione molto piacevole, si girò verso Ron e gli chiese perchè stesse ridendo. -Harry, lei è Ally. 
Hermione la sta già tartassando di domande!- Rise di nuovo. -Piacere- disse Harry. 
-Hei ma tu sei Harry Potter?- chiesi, riconoscendo la cicatrice a forma di saetta di cui mi aveva parlato Draco Malfoy.
Lui annuì e sorrise.