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Autore: Tomorrowlandgirl    06/09/2013    1 recensioni
Un amore celato, delle amicizia già predestinate a nascere, dei poteri fuori dal comune. Questa è la storia di Allison. Del suo segreto, che dovrà tenere ben custodito per non perdere ciò che ha appena riconquistato. Se lo dovesse fare, le conseguenze si potrebbero rivelare inaspettate. Cosa si cela dietro la lotta tra bene e male, tra Sagred e Remote? Ma soprattutto, chi sarà il vero nemico?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ok, siete pronte?-


-Prontissime- mi risposero le altre.


-Allora, vi spiego il piano. Vedete, la macchina è dietro questo cancello, parcheggiata laggiù.-


Annuirono.


-Bene! Sum, se non sbaglio, tu dovresti avere dei poteri legati all'aria. Prova a sollevare quel masso.-


-E come faccio?- Sum mi guardava come fossi un alieno arrivato da Marte.


-Semplice: libera la mente, e poi pensalo intensamente. Concentrati solo su quello. E adesso, sollevalo!-


Sum tirò un lungo respiro. Poi, sotto gli sguardi increduli di Liz e Faw, il sasso si alzò da terra senza alcuna difficoltà.


-Wow! Quand'è che spiegherai anche a me quali sono i miei poteri, eh, Ally?- mi disse Faw indispettita.


-Quando sarà il momento. Perfetto Sum, lascialo pure andare. Allora, il piano consiste in farti sollevare il furgoncino e spostarlo fuori dal giardino di Torn, in mezzo alla strada.-


Sum rimase qualche istante a bocca aperta, poi esplose -CHE COSA!? E COME CAVOLO FACCIO! Quella pesa almeno 500 kg in più di quel sassolino!-


-Non fare la fifona! Sono certa che ne sei capace.-


-Ma come faccio!!-


-Come hai fatto prima.- le feci l'occhiolino. -Avanti, provaci almeno.-


-Bene, noi ci scansiamo eh- disse Liz prendendo per mano Faw. Si sedettero accanto alle valigie.


Sum sospirò. Percepii la sua ansia; poi, si concentrò e chiuse gli occhi. Passarono alcuni minuti, ma non accadde ancora niente.


-Avanti Sum.- sussurrai.


-Ehi Sum, guarda che non succede nulla!- la prese in giro Faw, ridacchiando. Liz, la guardò male, e Faw smise di ridere.


-Shhhhh!- la zittì io.


E, in quell'istante, notai che il furgoncino rosso si era sollevato da terra.

“Lo sapevo” dissi tra me e me.


-Perfetto Sum, ora spostalo in mezzo alla strada. Avanti, ci sei quasi.- trattenemmo il fiato senza accorgercene.

Faw e Liz erano rimaste senza parole. In fondo, non è una cosa che si vede fare tutti i giorni nel mondo degli umani.

Io, invece, continuavo a tenere le dita incrociate sperando che nulla andasse storto. Ma, per fortuna, e soprattutto grazie alle grandi capacità di Sum, il furgoncino atterrò intatto sul prato vicino a noi. Sum inspirò ed espirò profondamente. Probabilmente, doveva aver fatto molta fatica a spostare un oggetto così grande per una così lunga distanza.

Eppure, ne era stata perfettamente in grado; continuavo a stupirmi delle loro capacità e dei loro poteri.


Le altre le corsero vicino per complimentarsi dell'impresa; ma non c'era tempo da perdere, così le richiamai all'ordine. Con un piccolo trucchetto che mi avevano insegnato i miei maestri Sagred, anche se non era qualcosa che di norma si insegna, scassinai l'auto, e la misi in moto. Caricammo le quattro valigie nel cofano, e salimmo sul furgoncino, Faw e Sum dietro, e io accanto a Liz che guidava.

Sfrecciammo nelle notte più felici ed eccitate che mai.


-Questa si che è vita!- urlò Faw affacciandosi dal finestrino. Risi.

Rimanevano ancora un paio di cose da fare prima di partire. Così, ci dirigemmo verso casa di Liz.

Era giunto il momento di guarire sua madre.

Parcheggiò proprio di fronte la sua villetta. Prima che scendesse dall'auto, le ricordai le parole da utilizzare per la formula di guarigione. Lei le ripeté sottovoce un paio di volte.

Mi guardò.

Aveva paura. Le mandai un messaggio mentale “ Ce la puoi fare.”.


Poi entrò in casa, utilizzando le chiavi di riserva nascoste nella cassetta della posta. Passarono parecchi minuti, che ci sembrarono infiniti. Faw giocava nervosamente con il suo elastico per capelli, mentre Sum era riuscita ad addormentarsi. Doveva essersi stancata davvero molto per lo sforzo di prima.


La porta della macchina sbatté rumorosamente.


-Forza andiamo!- disse Liz accendendo il motore, e premendo nervosamente sull'acceleratore, neanche fosse inseguita da una volante della polizia.


-Tutto bene Liz?- la guardai preoccupata. Non riuscivo a decifrarle il volto.


-Si, credo che la formula sia riuscita perchè, come mi avevi detto tu, è apparsa una specie di palla luminosa. Però credo di aver svegliato la vicina, perchè mamma e papà dormono con una fascia sugli occhi, ma la vicina no.- le uscì un sorriso divertito. Si, lo dovevo ammettere; l'idea che ci scoprissero a rubare una macchina era allo stesso tempo terribile, ma anche molto divertente. Mi sentivo come Bonny e Clyde, o come Robin Hood, anche se lui, effettivamente, rubava per dare ai poveri, mentre noi stavamo rubando e basta.

Diciamo, stavamo prendendo in prestito, “rubare” può sembrare troppo malvagio.


-Ma Sum dorme?-


-Già, povera cucciola! Si deve essere stancata molto prima, lasciamola dormire.-


-Ehi, ma questa macchina ha anche il navigatore! Perfetto, allora imposto la nostra destinazione così ci guida lui.- Faw si allungò e staccò il tomtom attaccato al parabrezza.


-Newcastle... fatto!- lo riattaccò al suo posto.


-Ok, io dormo un po' ragazze! Ci vediamo domani mattina!- annunciò Faw.


Liz aveva gli occhi fissi sulla strada. Guardai fuori dal finestrino.

Era affascinante la notte. Tutto assumeva dei colori scuri, intriganti. Il mondo intero sembrava avvolto da un grande mistero. La magia tornava a far parte della mia vita, e tutto finalmente ricominciava ad essere entusiasmante e avventuroso. Non vedevo l'ora di iniziare la nostra battaglia; dovevo riconquistare i miei poteri.

Ma soprattutto, fremevo nell'attesa del suo ritorno... mi mancava.


Moltissimo.


Era passato troppo tempo dall'ultima volta che lo avevo rivisto, che avevo sentito il profumo speziato della sua pelle, che avevo potuto giocare con i suoi riccioli neri.


Troppo tempo dall'ultima volta in cui mi ero persa nei suoi occhi argentei. Lui aveva bisogno di me.

Avevamo fatto una promessa.


Saremmo stati insieme per sempre.


Il destino non aveva voluto, il nostro popolo non aveva voluto.

Ma cosa importava? Lo avrei riportato indietro, e tutti avrebbero capito ciò in cui noi abbiamo sempre creduto.


Ognuno è libero di scegliere le vie da prendere nella propria vita, senza farsi condizionare dagli altri.


Presto, David sarebbe tornato da me. E nulla ci avrebbe più fermati. La nostra storia non poteva finire in quel modo, io non l'avrei mai permesso.

Avrei lottato. All'infinito.

Finché tutto non si fosse aggiustato, e fino a quando non avremmo ottenuto ciò che ci spettava.


Si, David, manterrò la nostra promessa. Per sempre insieme. Lo giuro.”

 

 

                                                                                                                             ***

 

 

 


 
  
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