POZIONE IRRESISTIBILE
Scritta da: Rhyssen.
Tradotta da: Artemide
Ho letto questa fic e mi è
piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella
lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho tradotta dalla versione in
spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali,
perdonatemi per questo ^^.
Capitolo cinque: Conseguenze
L'
amore non è una parola, è una sentenza
Il professor Lupin mise tutti i
compiti corretti sulla scrivania e gli osservò con un
sorriso compiaciuto.
"Bene, questi sono i compiti che mi avete consegnato
la scorsa lezione, li ho corretti e voglio dire solo una parola prima di
consegnarli" indico la montagna di pergamene e cominciò seccamente "
Alcuni di voi si sono chiaramente attaccati ai requisiti della lunghezza e
saranno compiaciuti che ho preso nota dei loro sforzi per mantenere un tema di
settantacinque centimetri esatti"
Ron sorrise imbarazzato e guardò Harry che gli restituì il sorriso.
"A parte questo" c' era uno scintillio negli
occhi di Lupin a continuare "in genere sono
molto ben fatti, con qualche lavoro eccellente" prese una grossa pergamena
e la tenne in alto "Hermione ha fatto un lavoro
meticoloso nella ricerca sulla storia della Maledizione Imperius
attraverso i secoli, andando al di là del libro di
testo, rendendosi conto delle origini e dello sviluppo della Maledizione.
Cinque punti a Grifondoro, ben fatto"
Di fatto questa non era una sorpresa, anche se Hermione arrossì e sembrò molto contenta. Ron sorrise a alzò un sopraciglio
come a dire 'Qual' è la novità?' però erano tutti molto contenti per i punti in
più dato che la battaglia per il primo posto della Coppa Delle Case era una
lotta tra Grifondoro e Serpeverde.
Harry alzò i pollici.
"Altro lavoro eccellente, degno di essere
menzionato" annunciò Lupin "E' stato
scritto dal sig. Malfoy"
Harry girò bruscamente la testa
nella direzione di Draco con una genuina sorpresa sul
volto, lui però non lo vedeva stava guardando fisso di fronte a sé. Un mormollio crebbe nell' aula, tanto
nella parte dei Grifondoro, perché il tema di Hermione non era stato l' unico citato, come nella parta
dei Serpeverde, che erano soddisfatti che uno dei
loro lavori dividesse gli onori.
"Il sig. Malfoy ha fatto un' eccellente analisi pratica della Maledizione Imperius, che di fatto è più difficile che la ricerca,
perché include commenti personali" a sentir questo Hermione
si accigliò irritata per essere stata surclassata.
"Si è ingegnato per riassumere il motivo
dell'efficacia dell' Imperius
in modo molto preciso e il suo tema è tra i più profondi che abbia mai
letto"
Lupin prese quello che probabilmente
era il rotolo di Draco e lo spiegò; Harry guardò nuovamente Draco e
si sorprese ancora di più a vedere lo sguardo di svenimento sulle
sua faccia quando Lupin cominciò a leggere
passi selezionati del tema.
"L' IMPERIUS E' TANTO
POTENTE PERCHE' DA IL CONTROLLO ASSOLUTO ALLA PERSONA
CHE LANCIA L' INCANTESIMO - LA VITTIMA E' OBBLIGATA A OBBEDIRE COMPLETAMENTE
ALLA VOLONTA' DI CHI HA LENCIATO L' INCANTO, INCAPACE DI COMBATTERLO A MENO CHE
NON SIA SUFFICIENTEMENTE ALLENATO O POSSEGGA UNA SPECIALE ABILITA' MAGICA"
Lupin lesse a voce alta , la classe stava zitta e
ascoltava "L' IMPERIUS E' STATO SEMPRE PRESENTE NEI SECOLI PER LA SUA
SEMPLICE E INCISIVA NATURA, PER IL MODO IN CUI ENTYRA PROFONDAMENTE NELLA
VITTIMA, ATTRAVERSANDO MENTE, CORPO E ANIMA. ALTRE VARIAZIONE
DELLA MALEDIZIONE IMPERIUS INCLUDONO MANIPOLAZIONE DELLA MENTE, ALCUNI
INCANTESIMI DI MEMORIA E LE POZIONI D' AMORE"
Harry indietreggiò leggermente, sedendosi
diritto. Guardò ancora una volta Draco e lo vide
chinato con una mano che si copriva gli occhi e teneva le spalle curve. L'
osservava fissamente, sentendo che il petto sprofondava sempre di più mentre
ascoltava Lupin.
"PERO' PIU' DI QUESTO LA
VITTIMA E' CONFUSA TANTO DA NON SAPERE PIU' COSA CREDERE VERO O COSA FALSO, E' INCAPACE DI DISTINGUARE
TA I PENSIERI INDOTTI E LE INTENZIONI REALI. QUESTO SERVE PER DISTRGGERE LA
VITTIMA DA DENTRO - PERCHE' NON CAPISCE TRA QUELLO
CHE LUI VERAMENTE VUOLE E QUELLO CHE L' INCANTESIMO LO
SFORZA A FARE, E ALLA FINE QUESTO SI
DIMOSTRA ESSERE IL MODO PIU' DANNOSO PER ROMPERE LA
SUA RISOLUZIONE" Lupin fece una pausa e lesse il
paragrafo più in basso, verso la fine del tema "CON IL TEMPO L' EFFETTO PIU' DISTRUTTIVO DELL' IMPERIUS SU UNA PERSONA E' LA
GRADUALE RESA DELLA MENTE COSCIENTE, FINCHE' LA
SOTTOMISSIONE DIVENTA QUASI VOLONTARIA - IL MASSIMO ESITO E' QUANDO LA PERSONA
CREDE VERAMENTE DI STAR ATTUANDO DI SUA PROPRIA VOLONTA'. QUESTO E' QUANDO LA
MALEDIZIONE HA CONQUISTATO L' ULTIMA CITTADELLA DELLA
PERSONA...IL SUO CUORE"
Il professor Lupin guardò la
classe, sorridendo mentre arrotolava la pergamena; Draco
finalmente alzò lo sguardo senza nessuna emozione sul
volto, anche se Harry non poteva vederlo chiaramente.
"Io stesso non avrei saputo descriverlo meglio"
Lupin abbassò leggermente la testa verso Draco in segno d' approvazione,
questi appena lo vide rispose solo abbassando lo sguardo "Ben fatto Draco. Dieci punti a Serpeverde"
I Grifondoro mormorarono offesi
in protesta - Come ha fatto Malfoy
ad ottenere più punti di Hermione? - vari Grifondoro lanciarono ai Serpeverde,
e a Draco in particolare, sguardi velenosi, ma ai
presuntuosi Serpeverde non li importava.
Ron guardò risentito Draco "Questo maledetto bastardo" sibilò a voce
bassa "Probabilmente l' unica ragione perc ui sa tante cose sull' Imperius è perché ha esperienza pratica! Come diavolo ha
potuto ottenere dieci punti andando a mettersi nelle Arti Oscure?"
"Controllati Ron" lo
precedette Harry giacché la voce di Ron si alzava ad ogni parola.
Però Ron era livido
"Questo è umiliante" sputò con gli occhi fiammeggianti "Che gli succede a Lupin? Perchè non riesce a vedere che è ovvio che Malfoy sa più di quello che deve sulle Arti Oscure? In
realtà questo tema dovrebbe essere la prova evidente che i Malfoy
tuttora hanno molta familiarità con le Arti Oscure
e..."
"Ron" ripeté Harry, più forte questa volta "Calmati!"
Intanto Lupin aveva cominciato
a consegnare le pergamene corrette e votate, e gli studenti andavano alla
cattedra per riprendersi il compito. Hermione andò a
riprendersi il suo mentre Ron e Harry
stavo seduti nel banco. Ron ancora arrabbiato e
mormorante, Harry che guardava distrattamente verso l' altra parte dell' aula...verso Malfoy.
Draco andò silenziosamente a
riprendersi la pergamena e ritornò al suo banco, senza nemmeno guardare il voto
mise il tema nella borsa e si sedette, ancora stordito e con lo sguardo vacuo
che aveva quando Lupin aveva letto il suo tema
davanti a tutta la classe.
Harry si sedette turbato, non riusciva a capire la fonte
della sua inquietudine, anche se sapeva che centrava in qualche modo con Malfoy e che una parte del suo tema lo aveva toccato un
punto sensibile dentro di lui. Il tema diceva che le pozioni d'Amore sono una variante della Maledizione Imperius...Malfoy aveva descritto quello che sentiva sotto l' effetto
della pozione d'Amore? Era veramente la verità? Si sentiva veramente così
orribile?
Hermione tornò con le trepergamene e le passò a Ron e Harry. Guardò il suo compito, triste perché non era stato
il migliore e per di più arrabbiata per aver perso contro Malfoy
tra tutti.
Harry gli diede un colpetto "Hei, animo, Herm. Anche il tuo è stato citato come uno dei migliori"
"Sì" affermò Ron e
aggiunse oscurandosi "E sai che l' unica ragione
per cui Malfoy sa tanto su questo è perché suo padre
possiede un intera collezione di cose sulle Arti Oscure nascosta nella sua
mansione. Scommetto che Malfoy ha imparato anche
questo prima di venire ad Hogwarts"
scosse la testa con esasperazione "Perché Lupin
non lo vede non riesco a capirlo"
Hermione sembrò pensarci su
"Veramente credi che Malfoy ha
scritto tutto questo per esperienza personale sulla Maledizione?"
"No" rispose Harry sensa pensarci, nello stesso momento in cui Ron disse "Sì"
Ron batté le palpebre e osservò
incredulo Harry "COSA?"
Harry si vergognava un po', ma
continuò con buonsenso "No, non lo credo, perché Malfoy
ha descritto l' effetto sotto l' influsso della
Maledizione" esitò un attimo "o sotto una qualsiasi variante dell'
incantesimo. Non il contrario"
Ron era reticente al crederci
"Non dirmi che veramente non credi che Malfoy non si è messo con le Arti Oscure e le
Maledizioni!"
"No" rispose Harry
"Sono sicuro che Malfoy si è messo con le Arti
Oscure" FINO IN FONDO aggiunse in silenzio "Però non credo che abbia veramente usato le Maledizioni Senza
Perdono. Forse suo padre, ma non lui"
"Cosa? Non posso crede che
pensi questo!" Ron si stava scaldando sempre di
più "Stiamo parlando di MALFOY, Harry. Tirerebbe
entrambe i lati di una corda di un uomo che si sta impiccando, che cosa non
farebbe? E probabilmente sa tutto su come si sente la Maledizione, perché avrà
visto suo padre usarla sulle altre persone un sacco di volte."
"Be, io credo che Malfoy ne sarebbe capace" disse con calma Hermione "Però non posso dire con sicurezza che l' abbia messo in pratica. Non è facile imparare a lanciare un' Imperius, sapete? Non è solo un semplice movimento della bacchetta, richiede un allenamente magico avanzato"
Ron però era ribelle "Il giorno
in cui mio padre avrà il permesso per perquisire Malfoy
Manor" disse con tono furioso e animato colpendo
col pugno la mano "Finalmente esporremo tutta la famiglia per quello che è
veramente, e allora Lucius Malfoy
potrà spendere il resto dei suoi galeoni per abbellire la sua cella ad Askaban"
Hermione gli diede un colpetto sulla
spalla "Calma Ron, non c' è alcuna ragione di
arrabbiarsi tanto"
Si tranquilizzarono quando Lupin cominciò a parlare sulle
restrizioni del Ministero in particolare modo sull' uso proibito della
Maledizione Imperius. Ci fu un suono di pergamene
girate e di piume quando cominciarono a
prendere appunti. Harry girò assente
la sua piuma tra le dita, ascoltava appena quello che Lupin
diceva...
Lanciò uno sguardo furtivo a Draco;
l' atro ragazzo stava fissando la pergamena davanti a
sé, come se fosse profondamente concentrato. Teneva la piuma pronta per
scrivere, ma fino adesso non aveva scritto una sola parola; Harry
lo osservò perdendosi nelle proprie domande, cominciando appena a contemplare
la potenziale gravità della situazione.
C' era qualcosa nel tema che Malfoy
aveva scritto, una certa tensione sottostante, parallela alla supplica nascosta
e all' urgenza velata che c' era nella sua voce l'
ultima volta che avevano parlato, nella Sala dei Trofei. Ron
aveva ragione, era come se Draco parlasse per propria
esperienza, anche se, come Harry aveva fatto notare,
era dal lato ricevente dell' incantesimo. Una simpatia
dentro di lui pungeva lievemente, non aveva
colpa, se non...
"Harry!" gli mormorò Hermione accanto.
Harry uscì dal suo stato di
riflessione con un sobbalzo, il proff Lupin lo stava guardando con un' espressione
d' aspettativa sul volto. Batte le palpebre, confuso, non aveva prestato
attenzione a una sola parola di quello che Lupin aveva detto...
"Ha chiesto chi è stato capace di combattere contro
la Maledizione Imperius prima d' ora"
disse rapidamente Hermione venendogli in aiuto ,
mormorando a un lato della bocca senza muovere le labbra, un' abilità che aveva
perfezionato sedendosi accanto a Neville durante le ore di Pozioni.
"Oh, hem, sì signore, uh,
io" disse Harry velocemente lanciando un sorriso
di scusa a Lupin "Io l' ho fatto, hem, in un paio di occasioni"
Se Lupin
aveva notato la sua mancata attenzione, cosa di cui Harry
era sicuro, lasciò passare senza commenti e continuò a chiedere "Descrivi,
allora, come ci si sente sotto la Maledizione e cosa hai fatto per
combatterla"
Harry si alzò in piedi, pensando un
momento, a disagio quando tutti si girarono a guardarlo.
"Bene" cominciò piano "E' come se tutto il
peso del mio corpo si facesse da parte, e io stessi fluttuando - come se la mia
mente fosse in bianco, c' era solo una voce che mi diceva cosa fare, tutto era
facile e semplice, però in realtà ci si sente svegli perché tutto è vacuo"
Harry si interruppe
scuotendo la testa " E' veramente difficile da descrivere"
Lupin asserì comprensivo "Capisco quello che stai cercando di dire, Harry. Era tanto chiaro nella tua mente perchè
l' incantesimo aveva soppresso la tua abilità di
pensare autonomamente, di fare le proprie scelte. Allora come
l' hai respinta?"
"Ho solo detto No" rispose Harry
sinceramente "Ho solo cercato do continuare a mantenere i MIEI pensieri
coscienti, mi sono solo rifiutato di ascoltare questa voce nella mia mente una
e una volta ancora, perché sembrava l' unica cosa che
potevo sentire. Solo ho continuato a respingerla e gradualmente è stato più
facile togliermela dalla testa"
Draco ascoltava attentamente mentre Harry parlava, non alzò lo sguardo, però ogni singola
parola detta da Harry cadde come un rombo di tuono
nella sua mente, facendo eco con silenzioso significato come un proiettile
nella testa. Gli diede un lieve raggio di speranza, ma allo stesso tempo
torrenti di disperazione. QUESTO E' QUELLO CHE DEVO FARE PER USCIRNE. PERO' CI
HO PROVATO, E NON POSSO FARLO. NON POSSO SMETTERE DI PENSARE. DI PENSARE A LUI.
"Grazie Harry" Lupin gli sorrise e gli fece segno
di sedersi. Si volse al resto della classe."Harry
vi ha detto il suo modo di combattere la Maledizione Imperius
- ci sono altri modi, unici per ogni individuo, cossichè
dovete trovare il modo migliore che vi possa servire"
L' espressione di Lupin divenne
seria "La Maledizione Imperius è di gran lunga la meno letale delle tre - Cruciatus
vi toglie il controllo del corpo, e non esiste modo di combattere il dolore. Avada Kedavra non possiede controincantesimi ed è irreversibile. Posto che l' Imperius è l' unica maledizione
che potete sconfiggere coscientemente è imperativo che tutti voi impariate a
combatterla, almeno fino ad un certo punto"
A sentire questo Neville Paciock deglutì rumorosamente e lanciò uno sguardo
allarmato ad Hermione. Gli occhi
azzurro-grigi di Lupin percorsero tutta l'
aula, gli studenti lo ascoltavano assorti "Il preside mi ha detto che
alcuni di voi furono sottoposti alla Maledizione Imperius
un paio di anni fa durante una dimostrazione in classe" alcuni studenti
affermarono."Oggi vi poterei a capo di una dimostrazione dell' Imperius, per farvi vedere
come ci si sente e essere meglio preparati per combatterla, se sarà
necessario" Lupin fece una pausa e tenne in
vista una pergamena ufficiale del Ministero in modo che la classe potesse
vederla "Questo è un certificato del Ministero che mi autorizza all' uso
della Maledizione Imperius in modo limitato, per la
lezione di oggi" Lupin osservò gli alunni con
preoccupazione "Voglio che tutti voi sappiate che la grandezza dell' Imperius a cui sarete sottoposti non vi ferirà in nessun
modo. Se qualcuno di voi ha dei brutti ricordi dell' ultima
volta in cui furono sottoposti alla Maledizione
in classe - però quella era una dimostrazione completamente non
autorizzata dal Ministero o dal Preside. Possono star sicuri che il professor
Silente è al corrente di questa sezione pratica in
particolare,ed è convinto che adesso siate sufficientemente pronti per
maneggiare magia più avanzata"
Per qualche motivo che Harry
non poteva comprendere realmente Hermione sembrava
entusiasta. Harry confidava che Lupin
non gli avrebbe creato danni con la Maledizione, però non era ugualmente
entusiasta con quella prospettiva. La sua sinistra esperienza con la
Maledizione Imperius nelle mani di Voldemort gli sarebbe bastato per molto, molto tempo.
Tutti si avvicinarono all' inizio
della classe con quello che si poteva chiaramente chiamare un' anticipata
cautela. Erano ansiosi di sperimentare l' Imperius, dato che sembrava che non ci fosse nessun dolore
implicato, però l' apprensione naturale era evidente. Lupin
fu molto incoraggiante, e gli studenti formarono una fila aspettando il proprio
turno.
"Concentrazione" incitava Lupin,
mentre modulava con attenzione la forza dell' incantesimo
secondo ogni studente "Presta attenzione ai suoi propri pensieri, continua
a concentrarti su di loro... no, no, prova ad ignorare la mia voce nella tua
testa...CONCENTRATI..."
Alla fine della lezione gli unici che riuscirono a
difendersi con esito senza difficoltà furono Harry e Draco. Hermione ci andò molto vicino anche se dovette provarci
molte volte prima di riuscirci completamente, cosa che gli procurò un emicrania per lo sforzo, però fu appagato per il suo
sentimento di trionfo.
Lupin sorrise ad
Harry e Hermione e fece un
cenno d' assenso a Draco "Ben fatto voi tre. E
riguardo gli altri, sono molto contento che tutti
abbiate messo i maggiori sforzi, e devo dirlo, è un buon inizio. Migliorerete
con l' esperienza e migliorando la concentrazione alla
fine ce la farete" diresse uno sguardo di approvazione prima di aggiungere
"Potete andare"
"HAI VISTO?" mormorò Ron
trionfante quando tornarono al proprio banco per riprendere le proprie cose
"Malfoy è riuscito a battere la Maledizione!
Adesso non venirmi a dire che non ha una montagna d' esperienza
alle spalle con l' Impeius!"
Hermione gli si avvicinò e sentì per
caso l' ultima affermazione di Ron.
"Bene" segnalò diplomatica "Ce l' abbiamo fatta anche Harry e
io. E noi non siamo dentro le Arti Oscure"
Ron gli lanciò uno sguardo come
dire 'Hei! Appoggiami per cambiare, si?' e argomentò "Però è diverso per entrambi - Harry è nato con qualche repellente contro il male nel
sangue o qualcosa di simile. E tu Herm,
hai il cervello e il talento per realizzare qualsiasi incantesimo, maledizione
o controincantesimo che si sia mai inventato" Hermione arrossì "Però Malfoy?
Lo abbiamo mai visto risaltare il una qualsiasi altra
lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure?"
Harry ci pensò, Ron aveva ragione. Malfoy
non aveva mai spiccato in questa materia. Lanciò uno sguardo sospettoso a Draco, che aveva finito di mettere le sue pergamene e piume
nelle borsa. Chissà, forse Ron
aveva ragione. Forse Malfoy aveva veramente più
esperienza sulle Arti Oscure di quello che lasciava a vedere. Questo era
qualcosa che doveva chiarire con lui. Prese una decisione: doveva parlare con Malfoy. Adesso. Subito.
Ron e Hermione
avevano già lasciato l' aula; Harry
esitò, allora vide Draco abbandonare tranquillamente
l' aula attraverso la parete dall' altra parte della stanza che portava ai
sotterranei di Serpeverde.
"Hei!" Harry chiamò Ron e Hermione che si girarono "Voglio
chiedere qualcosa a Lupin sul mio tema. Andate
avanti, ci si vede a pranzo?"
Ron e Hermione
affermarono e sparirono fuori dall' aula. Harry si prese qualche tempo per assicurarsi che erano
andati, prima di uscire dall' altra porta e si affrettò
per il corridoio che era vuoto giacché era percorso solo dai Serpeverde e la maggior parte di loro era uscita prima di
lui. I corridoi erano abbastanza scuri, e pensare che era
mezzogiorno - girò una curva, con gradoni diseguali che creavano declini nel
pavimento a intervalli regolari, riducendo considerevolmente la velocità di Harry, perchè doveva
continuamente guardare dove andava. Cadde quasi due volte, e si stava chiedendo
come diavolo aveva fatto Malfoy ad allontanarsi
tanto, quando all' improvviso...
"Che vuoi, Potter?"
Harry saltò violentemente, e si girò
per rimanere verso la direzione da cui era venuta la voce mordace.
Giusto alla sua destra c' era uno stretto passaggio che a
malapena aveva visto nella sua corsa per andare avanti, sembrava essere stato
tagliato dalla natura e le sue pareti erano aspre, dissestate e scrostate per i sedimenti. Era scuro e ombroso, appena
illuminato dalla luce delle torce del corridoio principale. Draco
Malfoy uscì lentamente dall' oscurità,
Sembrò materializzarsi dalle ombre. Aveva una strana espressione sul volto, che
Harry non aveva mai visto prima - così limpida di emozioni, anche se tinta con un miscuglio di rabbia e
rassegnazione. I suoi occhi riflettevano la fiamma vermiglia scuro delle torce
collocate nelle pareti, e sostenne lo sguardo di Harry.
Harry si riprese dalla sorpresa
iniziale "Come sapevi che ti stavo cercando?"
"Chi non potrebbe?" sulla bocca di Draco si disegnò un sorriso di quiete disprezzo "Con
te inciampi nel corridoio come un elefante, chiunque sentirebbe fin dalla Sala Grande."
"Molto divertente, Malfoy"
"Non pretendo di essere
divertente, Potter" Draco
incrociò le braccia e guardò ostile Harry "Che
diavolo vuoi? Stavi semplicemente girovagando - o dovrei dire scalpitare - nella parte bassa di Serpeverde?"
Harry avanzò di un passo, dentro allo stretto corridoio; dove adesso in piedi, entrambi
occultati alla vista, visibili solo parzialmente da un angolo del corridoio
principale, la semioscurità li copriva quasi completamente. Però Harry riusciva ugualmente a vedere Draco,
la veloce emozione che passò per i suoi delicati lineamenti
catturata dal pallido raggio di luce sopra il suo viso.
Erano in piedi a trenta centimetri di distanza,
abbastanza vicini per toccarsi e sufficientemente
lontani per respingersi, la tensione faceva vibrare la corta distanza che li
separava.
"Dobbiamo parlare, Malfoy" Disse Harry
fermamente senza preamboli "Non sta funzionando"
"Si, sono sicuro che questo è molto difficile per
te" la voce di Draco era piene di sarcasmo." Tu non stai facendo niente in assoluto...capisco
perfettamente l' inufruibile
che può essere"
"Harry lo ignorò; era
determinato a non farsi distrarre da Malfoy e
ugualmente determinato a farsi consegnare le risposte per cui
era venuto
"E' veramente così?" domandò Harry "Quello che hai scritto
nel tema?"
Un' espressione chiusa pulì l' emozione
vacillante dalla faccia di Draco "E' un tema, Potter. Non il mio diario segreto"
"Sembrò abbastanza reale. Anche Lupin
si è impressionato per l' esattezza della tua
descrizione"
Draco scosse le spalle con
indifferenza "Posso averlo con una qualità necessaria per la promozione
trimestrale"
Harry non cedette insistette
"Hai menzionato la Pozione d'Amore relazionata all' Imperius"
"Si, l' ho fatto" la
voce di Draco era perfettamente neutra, inclinò
leggermente la testa e guardò Harry di traverso
"Però dipende da te tirare fuori la conclusione che vuoi"
Harry si esasperò "Smettila di
girarci attorno, Malfoy, e rispondimi come una
persona normale"
"Il gioco di parole...è intenzionale?" Draco alzò un sopracciglio divertito, anche se i suoi occhi
non mostravano nessun umore.
Gli occhi di Harry si
oscurarono per il fastidio, però non morse la foglia "Hai trovato un
incantesimo per liberarti dall' incantesimo d' Amore?"
chiese freddamente "Giacché credi di riuscire a maneggiare questa cosa da
solo"
"Non sono affari tuoi" disse brusco
lanciandogli uno sguardo assassino "Ad ogni modo perchè
ti importa tanto, Potter? Mi
hai cercato solo per deridermi?"
"Allora non hai ancora trovato un modo per uscirne,
vero?" Harry non riuscì ad evitare la
presunzione nella sua voce.
"Io no ho detto questo,
potrei averlo trovato..." però mancava
convinzione nella voce di Draco "Ad ogni modo
non ti riguarda, Potter, e non mi và che mi cerchi
furtivamente nei corridoi"
La rabbia di Harry cresceva
"Smettila di essere testardo, Malfoy"
sostenne il suo sguardo "Credi che puoi uscirne come se niente
fosse?"
Draco abbassò la testa, la sua voce
vacillò impercettibilmente 2Si, posso2 fece una pausa significativa
"Perché tu non puoi? Non significa niente per te"
La semplice
domanda toccò un tasto sensibile in Harry, PERCHE', era lo stesso che si era chiesto incoscientemente
negli ultimi giorni, ogni volta che pensava alla situazione di Malfoy. PERCHE' TI IMPORTA?
"Non mi importa" si
ritrovò a dire a voce alta, anche se era più una risposta alla sua propria
domanda, come risposta gli occhi di Draco brillarono
e la sua espressione si indurì. Harry respirò prefondamente e respirò "Non significa niente per me, Malfoy,, e l' unica ragione per cui
tutto questo mi sta disturbando è perchè è
pericoloso. E Magia Oscura e non hai la minima idea di
come maneggiarla o controllarla, e tanto meno annullarla. E
più tempo aspetti più ti assorbirà profondamente, e non so quanto gravi saranno
le conseguenze, però ti assicuro che non saranno gradevoli"
Le labbra di Draco si aprirono
con genuina sorpresa, guardo dentro gli occhi di Harry,
dove incontrò una profondità sincera mischiata al fastidio e qualcosa dentro di
lui si ruppe sotto l' immensa pressione che minacciava
si straripare. Provò a dire qualcosa però le parole gli si bloccarono in gola,
troppo schiacciata per parlare.
Harry vide l' espressione
di Draco cambiare, un' emozione liquida si fuse
fluendo sul suo viso, andando dalla solitudine alla disperazione, dal disprezzo
all' impotenza. La corda di simpatia dentro Harry
vibrò nuovamente, e quando Draco non rispose colse l' opportunità per premere di più.
Si avvicinò ancora a Draco che
non si scostò. Lo guardò diretto negli occhi, una corrente di pura elettricità
quasi crepitò udibilmente tra loro, e chiese a voce bassa "Voglio sapere
quello che stà succedendo veramente, Malfoy"
Draco chiuse gli occhi e esplosero fuochi artificiali argentati, rossi e verdi
dietro le sue palpebre serrate, e l' intensità fu troppo per sopportarla e non
riuscì a contenersi più.
Aprì gli occhi e la sua risposta divenne inarticolata, le
sue mani si stesero davanti, contro la sua volontà, attirando Harry verso di sé. Quello che sentì dopo attraversò la nebbioline della sua mente, fu il caldo contatto della
bocca di Harry sotto la sua; stava baciando Harry e finalmente si sentì completo.
Harry inciampò quando Draco lo avvicinò a sé, e la sua
esclamazione di sorpresa si perse contro le lebbra di
Draco, che si chiusero quasi bruscamente sulle sue; sbatté le palpebre
sussultando e per la seconda volta nella sua vita, assaggiò la deliziosa
dolcezza cotradittoria del suo nemico.
Le msni di Draco.
Le mani di Draco scivolavano sui lati delle sue
braccia e lo spinsero contro la parete, lo stretto corridoio incitava i loro
corpi ad avvicinarsi in cerca di
consolazione, si sentiva stranamente bene.
"CHE ? CHE
DIAVOLO!"
Harry appoggiò con fermezza le mani
sul petto di Draco e lo spinse rompendo il contatto; Draco indietreggiò brutalmente, l' impressione
e la comprensione di quello che aveva appena fatto giravano in un mulinello di
frammenti metallici nei suoi occhi, le sue spalle si abbassarono con disperata
rassegnazione mentre indietreggiava insicuro.
" Questo è quello che sta succedendo" la sua
voce era un tremante sussurro, lontana e angosciata. Seguì una lunga pausa, e
la ragnatela di confusione, amarezza e dolore si infittivano
nel forte silenzio, riempiendo in vuoto tra loro. Harry
continuava a sentirsi leggermente stordito, però sentiva ancora sulla bocca le riminescenze del calore delle labbra di
Malfoy, e si prese un momento per riordinare i propri
pensieri...
"Non è cambiato niente, vero?" la sua voce era
tranquilla, attentamente controllata.
Molto dolcemente "No"
Rimasero molto vicini, lo stretto passaggio
forzava una vicinanza quasi
insoffribile. Harry poteva sentire il calore
del corpo di Draco molto vicino a lui, e l ' oscurità accentuò la sensibilità, la presenza di Malfoy sembrava fluire attorno a lui, abbracciati da un
moderato e distante calore, impalpabile. La distanza di un bacio e ugualmente
molto lontani.
Draco chiuse gli occhi, tremando per
l' improvviso freddo che gli gelava le vene. La
dominata reazione di Harry al suo bacio lo stava
snervando più di quello che credeva - era tanto silenziosamente intenso,
tagliando la tensione con la sua silenziosa spada, lasciandolo più confuso,
perso e indifeso di quello che poteva ricordare essere stato prima.
Il silenzio cominciava a gelarsi come un dipinto di
tempesta; Harry si schiarì la gola "Malfoy..."
"Non posso" le brevi parole gli salirono alle
labbra, distorte da una supplica occulta.
Harry cercò il suo sguardo,
leggermente scosso dalla cruda disperazione chiaramente udibile nella voce di Draco. Quasi domandò 'Non puoi COSA?' però si mangiò le parole
all' ultimo momento, perché la domanda avrebbe
sicuramente detenuto il suo tentativo di richiesta e avrebbe visto alzarsi all'
istante le difese di Draco un' altra volta.
Allora non disse niente e attese.
Draco respirò profondamente, le
parole salirono a poco a poco mentre guardava dentro a quei
occhi di un verde sorprendente."Non posso" disse di
nuovo con voce infelice "Non posso farlo. Non posso
fare...niente"
"Cosa vuoi dire?"
chiese piano Harry, ora l' antagonismo era assente dalla
sua voce.
"Voglio dire che non posso fare NIENTE" Draco si passò una mano tra i capelli biondi e si tolse
alcune ciocche capricciose dagli occhi. "Non riesco a pensare decentemente
e non riesco a trovare nessun modo per annullare l' incantesimo.
E' insopportabile quando non ci sei ma ugualmente non riesco a sopportare di
stare con te"
Harry fece una smorfia alle ultime
parole di Draco "Questo è divertente e pieno di
tatto"
Draco lo ignorò "Seriamente, Potter, non posso sopportarlo per molto"
Harry si rasserenò e lo guardò attentamente "E' allora? Che vuoi che faccia?" una
linea di cattiveria gli sorse dentro "O il piano 'tieniti lontano da me' continua?"
"La comicità non è apprezzata in questo momento, Potter" Draco sembrò agitato
"Non hai niente di utile da dire?"
"Utile?" Harry quasi
sbuffò scuotendo la testa "Vuoi dire, aiuto? Perché
ricordo perfettamente che mi hai detto con parole piuttosto chiare che era
qualcosa che non volevi assolutamente da me. Mai"
Draco esitò insicuro di cosa dire -
tirava e piegava le dita tradendo il suo nervosismo. Per una volta il suo
innato talento nel rispondere con parole taglienti gli venne meno, mentre una profusione di
pensieri in conflitto gli correvano nella mente come
una poderosa ondata di corrente elettrica.
"Ti ho offerto il mio aiuto l' ultima
volta, Malfoy" Harry
fece notare brevemente, quando Draco non rispose
"E tu hai rifiutato"
"Allora ritiri l' offerta?"
gli occhi di Draco brillarono una gelida sfida;
oscurandosi per l' urgente disperazione.
"Non sono il tuo schiavo , Malfoy" disse rotondamente Harry
"Non puoi trattarmi secondo le tue voglie"
"Però sei tu che mi hai
cercato" le parole di Draco erano moderate,
soffici.
Esasperazione e rabbia brillarono di nuovo negli occhi di
Harry "Questo non significa
assolutamente niente! Te l' ho detto prima e te lo ripeto: non sono venuto
perché mi importi, non mi importa di cosa fai della
tua vita; maledizione! Però diventa un mio problema quando vengo
messo in mezzo, perché preferirei morire piuttosto che avvicinarmi alla Magia
Nera, e così voglio semplicemente che esci da questo incantesimo e mi lasci in
pace!"
Allo slanciò di Harry seguì un silenzio che si riversò nel corridoio
facendo eso alle emozioni di entrambi, troppo
mescolate per essere distinte.
Finalmente Draco disse adagio
"Allora VATTENE se vuoi"
"Non voglio andarmene" la voce di Harry era dura come l'acciaio "Voglio la certezza che
tu metterai a posto questo maledetto guaio in modo che entrambi potremo
continuare con le nostre vite"
Draco scosse le spalle, non in modo
casuale ma pesantemente "Non posso farti questa promessa"
Harry scosse la testa ostinatamente
"Questo non è abbastanza buono per me, Malfoy"
"Esiste qualcosa di abbastanza buono per te, Potter?" esplose Draco, con
la rabbia che gli brillava negli occhi "Che vuoi che ti dica? Saresti più
felice se ti dicessi che è tutto a posto, in modo che tu possa allontanarti e
pretendere che non è successo niente? Hai mai pensato questo
sia difficile per me? O ti preoccupi solamente
che la tua preziosa immacolata pelle non sia contaminata dalle Arti
Oscure"
"Va bene!" lo interruppe Harry
avanzando incoscientemente, togliendo la distanza tra di
loro "Solo perché tu godi nell' invischiarti con orribili pozioni oscure,
non ti dà nessun diritto di coinvolgermi in questo guaio! E no" Harry vide Draco aprire la bocca
per parlare "Non venirmi a dire che non mi riguarda, perché anche se ti
traslochi in Alaska non cambia il fatto che sono
invischiato in questa - questa pozione d'Amore, e la tua negazione non
aiuta!"
"Credi che non ci stia provando?" la voce di Draco tremò leggermente per l' emozione
e i suoi occhi si incendiarono di frustrazione, impotenza e muta agonia
"Non ho fatto altro che provarci; semplicemente non posso. Sei
maledettamente nel giusto che sia magia nera, ed è nel mio SANGUE, Potter. Corre per le mia vene ogni
volta che respiro ed è VELENO. E non c' è niente che possa fare, eccetto forse
dissanguarmi fino alla morte, il ché sta diventando
un' opzione più percorribile ogni minuto che passa"
"Non essere stupido, Malfoy"
Harry sibilò furioso, anche se l' ansia
tinse i suoi occhi con un verde più
profondo, il colore della selva in una notte tranquilla, un prato scuro. Fece
un altro passo avanti e prese Draco per le spalle,
sentendo vacillare la tensione nell' altro ragazzo,
però rimase fermo "Stai cercando di farmi sentire in colpa, minacciando di
ucciderti? Pensi che mi inginocchierò supplicandoti di
essere ragionevole?"
Harry lasciò Draco
spingendolo lontano con forza, e cambiò il peso del corpo sul piede più in dietro,
lo sguardo fisso su Draco "Bene, continua a
pensarlo perché il mondo non gira
attorno a te, Malfoy"
"No" la voce di Draco
suonava appagata "In questo momento il mio mondo gira attorno a te"
"Oh, si suppone che devo esserne lusingato?"
"No" disse Draco
amaramente "Sto odiando ogni singolo istante"
L' espressione di Harry si indurì, il tentativo di gentilezza si trasformò in
indignazione; aprì la bocca per parlare, però sembrò ripensarci e semplicemente
scosse la testa arrabbiato. "Dimenticalo. Avrei dovuto saperlo, non potevo
aspettarmi da te niente altro che il tuo stupido
orgoglio"
Harry girò sui tacchi e cominciò a
camminare verso il corridoio principale, nella direzione della luce ambrata
delle torce che illuminavano l' oscuro corridoio come
ombre fiammeggianti.
Nessun giuramento, nessuna maledizione a differenza dell' ultima volta. Solo si allontanava. Draco
chiuse gli occhi mordendosi il labbro inferiore. L’ arroganza e la disperazione
combattevano dentro di lui e seppe che o era adesso o mai più.
"Potter, aspetta"
Harry si fermò e si girò a guardare Draco, più per istinto che per volerlo. Le torce accese
lanciavano ombre confuse di luce sul viso di Draco,
dove si vedeva la stanchezza che turbava i suoi fini lineamenti e contrastava con
il leggero rossore delle sue pallide guance, conseguenza del breve e caldo
bacio.
" Si" la voce di Draco
era soave, sconfitta
"Si? Si cosa?"
"Te lo sto chiedendo"
Una genuina sorpresa illuminò gli occhi di Harry, che brillarono nell' oscurità
con un caldo colore giada. Draco tratteneva il
respiro, aspettando - si chiese se Harry avrebbe
sfruttato questo momento di trionfo per quello che significava. Perché in un angolo della sua mente, Draco
sapeva che era quello che avrebbe fatto lui se
sarebbe stato nel posto di Harry. Si tese
aspettando di ascoltare parole mordaci e sarcastiche, un momento di vittoria
che difficilmente Harry avrebbe mai raggiunto.
Harry lanciò uno sguardo indagatore
a Draco cercando di capire le sue intenzioni; i suoi
occhi si incontrarono con quelli di Draco e per un breve istante qualcosa in loro si connesse,
qualcosa di molto simile all' intendimento, e velocemente la naturale ostilità
e la chimica angoscia tra loro appassì per un secondo fugace, lasciando nude l'
implacabile confusione e la cruda verità.
Allora Draco batté le palpebre
e spostò lo sguardo, il momento morì come una fiamma ardente al contatto dell' acqua, però per Harry fu
sufficiente, sufficiente almeno per dargli una seconda possibilità. Non c' era
più uno sguardo al passato o al futuro perché lo stava vivendo ADESSO, ne presente, ed era una ragione per crederci.
"Che vuoi che faccia?" chiese piano, senza
rimprovero nella voce e con questa
discreta domanda lasciò andare la perfetta occasione di arrendersi alla vendetta
per un' emozione più forte che si agitava dentro di
lui - la simpatia.
Draco sembrò sollevato, la tensione
nei suoi lineamenti si rilassò un po' e le sue labbra si curvarono nel più
piccolo dei sorrisi - quasi gradevole nell' opinione
di Harry. Però il suo linguaggio corporale era tutto
quello che Draco permetteva, quando parlò la sua voce
era tranquilla anche se mancava l' usuale arroganza.
Proprio quando Draco aprì la
bocca per parlare sentirono delle voci nel corridoio
esterno, velocemente Draco si guardò in dietro, con
l' ansia negli occhi "Maledizione, viene qualcuno" si volse verso Harry con voce ansiosa "Ascolta adesso devo andare,
parleremo dopo"
Harry maledisse l'
intempestiva interruzione, aveva ancora tante cose da chiedere a Draco "Malfoy, voglio
sapere..."
"Mi metterò in contatto" ripeté Draco interrompendolo laconico scuotendo leggermente la
testa, anche se la sua espressione vacillava tra i desiderio
di rimanere e la necessita di andarsene. Un emozione
sembrò fluire per il suo viso, soavizzando il dolore
intrinseco dei suoi lineamenti; si avvicinò un po' di più a Harry
accorciando un po' di più la distanza tra di loro.
Harry si tese e indietreggiò un po'
chiedendosi se Malfoy l' avrebbe baciato di nuovo -
però al contrario Draco alzò semplicemente la mano
destra e accarrezzò leggermente con le dita la guancia destra di Harry;
tanto soave come una piuma di fenice, tanto breve che se Harry
avrebbe sbattuto le palpebre non avrebbe notato il movimento, ma solo la
sensazione della sua pelle, calore e freddo mescolati in un solo tocco.
Draco ritirò rapidamente la mano e
uno sguardo imbarazzato attraversò per un momento la sua faccia, prima di
indietreggiare senza una parola uscendo dallo stetto
passaggio verso il corridoio principale, con movimenti eleganti e silenziosi,
se ne era andato.
Harry lo seguì con lo sguardo senza mioversi con la schiena ancora appoggiata allo stretto
passaggio. La luce vacillante delle torce era tutto
quello che rimaneva dove prima c' era Malfoy, e non
poté evitare di pensare il modo in cui avevano incendiato scintille negli occhi
grigio-tormenta di Draco. E
pensò anche al modo in cui gli aveva toccato il viso, anche se era durato un
secondo c' era stata una profonda tenerezza nel gesto.
'Congratulazioni' pensò Harry scuotendo la testa con un lieve giramento 'Ora sei
ufficialmente un uomo fregato *e* hai permesso che Malfoy
ti baciasse di nuovo. Che diavolo è stato?'
PERO' HA DETTO CHE HA BISOGNO DEL TUO AIUTO. Parlò un altra voce decisamente non della ragione, tanto meno della
coscienza, se non...della simpatia? No, nemmeno questo - però qual che è , qualsiasi sia la fonte da dove viene, gli disse
fermamente che allontanarsi dal problema di Malfoy
non era un opzione praticabile. Non adesso per lo meno, non quando Malfoy aveva trovato l' umiltà di
chiedergli aiuto. Semplicemente non era giusto.
Harry sospirò allontanandosi dalla
parete, dirigendosi verso il corridoio principale, ritornando da dove era
venuto, lasciandosi in dietro l' aula di Difesa
(adesso vuota), dirigendosi verso la Sala Grande dove sembrava che il pranzo
fosse già iniziato.
Aveva parlato con Malfoy più di
quello che aveva immaginato.
"Hei, dove sei
stato?" chiese Ron con la bocca piena di purè,
quando Harry gli si sedette accanto, guardando il
cibo senza molta fame.
Harry percorse con lo sguardo la Sala Grande, fino al tavolo dei Serpeverde, notando immediatamente il posto chiaramente
vuoto dove Malfoy era solito sedersi
"Ho, niente, dovevo chiarire sono un paio di
cose"
"Hei, Harry"
lo chiamò Seamus "Ho
notizie per te. La partita Grifondoro-Serpeverde si
anticiperà, invece di esserci fra 15 giorni sarà la settimana prossima.
Vogliono sistemare il prato del campo dalla settimana dopo. Non hai problemi, vero?"
Harry era Cercatore e Capitano della
squadra di Grifondoro dal quinto anno, quando la
Coppa annuale di Quidditch si era ristabilita dopo il
fiasco del Torneo Tremaghi. Lui aveva portato Grifondoro alla vittoria negli ultimi due anni, guadagnanndosi un' ammirevole
lista di partite vinte da quando era entrato in squadra, al suo primo anno ad Hogwarts.
Harry rifletté un momento, allora
scosse le spalle, tuttavia sembrava distratto.
"Non c' è problema, ci siamo allenati duramente
durante le ultime settimane"
Seamus affermò
"Sta bene allora. Informa Malfoy sul cambio
di programma"
'Malfoy!' penso Harry rabbrividendo.
Malfoy era la sua controparte nella
squadra di Serpeverde. Capitano e Cercatore. Le poche
volte che si erano incontrati sul campo di Quidditch Harry ne era sempre uscito
vincitore, prendendo il boccino e vincendo la partita. Si era completamente
dimenticato che avrebbe giocato contro Malfoy nella
prossima partita che adesso si era addirittura anticipata.
Harry normalmente affrontava gli
incontri contro Serpeverde con allegria, però questa
volta, una nube di esitazione gli consumò la mente. In
nessun modo, non sembrava...giusto per Malfoy dover
competere nelle condizioni in cui stava - però al contrario Harry
non poteva fare niente. La programmazione delle partite di Quidditch
erano fuori dalla sua giurisdizione, e siccome Madama
Boom aveva già dato la sua autorizzazione per l' anticipazione della partita ,
probabilmente nemmeno Seamus avrebbe potuto fare
qualcosa.
Ameno che, per ipotesi, Malfoy
riuscisse a liberarsi dall' incantesimo prima della
mattina del prossimo mercoledì, il che li avrebbe riportati ad uno STATUS QUO,
lasciandoli in uguali condizioni. Anche se niente
sarebbe stato veramente uguale a prima.
Si controllò per tutto il pranzo e la sua inusuale tranquillità passò inosservata mentre gli altri
parlavano allegramente sulla strategia di Quidditch,
animati per l' anticipazione della prossima partita. Ron
e Seamus dominavano la conversazione con una lunga
analisi della tattica d' attacco che la squadra di Grifondoro stava adottando, con la quale i Battitori
andassero per il campo vicino ai Caccitori e
attaccassero più che difendere. Era una strategia rischiosa perchè
la maggior parte del tempo lasciava il Portiere da solo a difendere le porte di
Grifondoro, però Harry era
sicuro che ci fossero più vantaggi che rischi.
Harry si sentiva assente nel vedere Ron e Seamus che utilizzavano le GelatineTuttigusti+1 di Mielandia
per rappresentare i le varie strategie di Quidditch,
muovendole con la bacchetta simulando la partita. Ron era il consulente non
ufficiale della squadra; Seamus aveva ereditato il posto di cronista di Lee
Giordan, che si era graduato insieme ai gemelli Weasley, e aveva promesso di essere imparziale come il suo precedessore.
Harry non aveva la più pallida idea
di cosa fare per aiutare Malfoy. E
non aveva la più remota idea di cosa era fatta la Pozione d'Amore, Pozioni non
era mai stato il suo forte. E anche se erano chiaramente simile la Pozione d' Amore e la Maledizione Imperius,
sarebbe stato presuntuoso dire che erano uguali di natura e propietà.
Cosicché, in fondo, forse Malfoy aveva ragione dopo tutto - veramente lui non sarebbe stato di molto aiuto.
Harry a malapena stava ascoltando
quando Ron e Seamus
soddisfatti della strategia a fine pranzo, fecero chiasso con trionfante anticipazione,
mangiandosi tutte le GelatineTuttigusti+1 , e facendo
un' esagerata espressione soddisfatta nel mangiare quelle che rappresentavano i
giocatori di Serpeverde. Tuttavia si ritrovò
concentrato nei suoi pensieri quando lasciarono il tavolo per ritornare alla
sala comune dei Grifondoro.
Era maledettamente troppo poco quello che sapeva sugli
incantesimi e le pozioni d' Amore, rendendosi conto
della loro importanza anche tra i Babbani. Non
avrebbe funzionato, semplicemente aveva troppo da leggere, aveva
troppo poco tempo e troppi compromessi, come i doveri e gli allenamenti di Quidditch.
Poteva chiedere a qualcuno per sapere qualche consiglio
sulle pozioni d' Amore. Però Piton
avrebbe preferito dividere i segreti di una pozione d'Amore con Gilderoy Allock, che rispondesse a un qualsiasi domanda di Harry,
cosicché questa opzione non offriva un altro aiuto. E Lupin...sinceramente
ad Harry non risplendeva l'
idea di raccontare che non poteva fare niente.
Però per ipotesi, poteva chiedere a
...
"Hermione" chiamò Harry accelerando il passo per
raggiungerla "Posso parlarti un momento?"
************
"Malfoy ha fatto una
POZIONE D' AMORE? E se l' è
BEVUTA?"
Gli occhi di Hermione erano
spalancati, con l' incredulità riflessa sul volto, e la
sua espressione cambiò velocemente ad una di scetticismo.
"Stà giocando con te Harry!Le pozioni d' Amore sono
illegali. Sono proibite dal Ministero".
"Guarda di chi stiamo parlando, Hermione"
gli fece notare logicamente Harry "Malfoy. Suo padre probabilmente possiede la biblioteca
sulle Arti Oscure più estesa d' Inghilterra. Forse d' Europa. Se Malfoy volesse
indagare su come fare una pozione d' Amore,
probabilmente tutto quello che dovrebbe fare sarebbe schioccare le dita"
Hermione scosse la testa ancora
incredula "Dimmi un' altra volta, che cosa ha a
che fare con te?"
Harry arrossì "Da dove
comincio...?" iniziò cercando di spiegarlo "Che il destino avesse
pianificato che fossimo entrambi nel posto sbagliato al momento sbagliato e
finì che..."
Hermione inorridì "Hai bevuto tu
la pozione d' Amore?"
"No!" Harry scosse vigorosamente la testa "Io non l' ho bevuta. Io
sono l'...l' oggetto della pozione"
Hermione aprì la bocca - rimase così
per un momento senza parole, mentre capiva la verità. Guardò fissamente Harry con assoluto scetticismo, e quando finalmente parlò
la sua voce ne era piena, come se credesse appena alle parole che stava
per dire.
"Malfoy...Malfoy si è innamorato di te?" disse piano guardando
esitante Harry "Spero di avere sentito
male"
Harry sorrise debolmente "Anche
io"
Erano seduti davanti al camino della Sala Comune dei Grifondoro, seduti uno accanto all' altra
, coricati su un mucchio di cuscini messi contro la parete. Il camino era
acceso anche se era mezzogiorno per mantenere fuori la fredda aria invernale.
Ron si era afrettato
verso l' aula di Divinazione, doveva finire un lavoro
di cui era rimasto indietro che si era totalmente dimenticato, dando ad Harry l' opportunità perfetta per parlare con Hermione a proposito del problema che gli ronzava in testa.
Hermione sembrava ancora un po'
spaventata.
"Cosa è successo
esattamente?"
Con un sospiro stanco Harry
raccontò tutto quello che era successo da quella notte fatale, quando aveva
preso la lugubre decisione di fare una passeggiata nella Foresta. Le raccontò
di come lì aveva incontrato Malfoy e il vorticoso
turbinio di eventi che erano andati completamente
fuori controllo. Quando finì Hermione
storse il naso, cosicché Harry non capì se era
divertita o scandalizzata.
"Malfoy ti ha
'baciato'?"
Harry sentì di nuovo il rossore
sulle guance e si morse il labbro inferiore 2Sono
state solo due volte"
Hermione girò gli
occhi sarcastica "Sì, SOLO due volte. Le coincidenze
sempre vengono in coppia" però la sua espressione si rasserenò rapidamente
ed era lievemente accigliata quando si voltò verso Harry
"Seriamente, veramente ci credi? A quello che ha
detto Malfoy?"
Harry affermò veloce, anche se
sembrò assorto "Avresti dovuto vederlo, Hermione. Conosci Malfoy
- di base è un insetto odioso. Però non l' ho
mai visto così prima, questa volta, quando ci ho parlato era ancora irrazionale
e tutto, però non snob o arrogante. Sembrava quasi... disperato . Come se questo fosse VERAMENTE grave"
Hermione continuava ad
essere molto scettica "Però è Malfoy, Harry. Da quando credi in quello che dice? Voglio dire, lui ha utilizzato più della metà del suo tempo
a finire nei guai ad ogni occasione. Ricordi l' incidente
con Norberto? E quando ha provato a sabotarti nel
terzo anno? mascherandosi da Dissenatore
solo per rovinarti il gioco. Potrei continuare all' infinito
con gli esempi, però credo che tu abbia capito"
Harry inclinò la
testa, contemplativo " Ti capisco, Hermione.
Però questa volta è...
è diverso. Non credo che stia fingendo. E' troppo credibile per essere
falso...se questo ha qualche senso" aggiunse velocemente davanti all' espressione all' espressione perspicace di Hermione "Guarda, lo so che questo sembra strano e
bizzarro, e si è Malfoy, che può mentire tanto
naturalmente come altre persone respirano, però... però ho il presentimento che
questa volta stia dicendo la verità"
"Sono d' accordo con lo
strano e bizzarro" Hermione gli lanciò uno
sguardo indagatore "Che ti è preso Harry? Mai
nella vita avrei immaginato che saresti stato così...così comprensivo con Malfoy. Non dopo tutto quello che
ci ha fatto! Come fai ha sapere che non è un elaborato scherzo per metterti in
guai veramente grandi?"
Harry fece una pausa e meditò
"Non lo so... ho solo l' 'impressione' che questa
volta non stà mentendo"
"Però non puoi basare tutto su un'
impressione" argomentò Hermione
"A volte puoi" rispose Harry calmo, muovendosi leggermente per vedere Hermione "Ricordi quella notte alla Stamberga
Strillante, con Sirius e Codaliscia?
Credevamo che Sirius fosse un assassino a sangue freddo
e io credevo che avesse ucciso i miei genitori. Però quando parlò, semplicemente c' era qualcosa nei suoi
occhi che mi fece fermare, pensare e infine credere a quello che stava cercando
di dirmi. Immagina se non mi fossi fidato di quel
sentimento..." la voce di Harry
vacillò al pensiero "L' avrei ucciso quando mi era presentata l'
opportunità, avrei ucciso il migliore amico dei miei genitori, che era
innocente"
"Questo è diverso" obiettò Hermione con forza "Sirius
non ha mai cercato di ferirti, non posso dire lo stesso di Malfoy!"
"Questo non è completamente vero" fece notare
razionalmente Harry "Ricorda che prima di
questo, pensavamo che Sirius fosse scappato per
uccidermi e aveva quasi fatto a fette Ron, anche se
accidentalmente"
"Da quando conosciamo Malfoy
ha dimostrato più volte di non essere predisposto per niente di buono, con una
speciale predisposizione a farci cadere nella zuppa bollente" Disse Hermione fermamente, quindi fece una pausa "Per Sirius è diverso. Aveva Codaliscia per dimostrare la sua innocenza, e il fatto che Codaliscia si era fatto passare per Crosta per tutti questi
anni bastava per incriminarlo. Cos' ha Malfoy per
dimostrare la sua innocenza? Ti ha dato una concreta evidenza che tutta questa
storia della pozione d' Amore non è una conseguenza
delle droghe?"
Harry pensò seriamente alle parole
di Hermione. Era vero, Malfoy
non gli aveva dato una prova concreta della situazione... a parte le sue parole
e i suoi occhi che parlavano con una verità eloquente che Harry
non avrebbe creduto possibile di vedere in qualcuno.
"Niente" ammise "Non mi
ha dato nessuna prova a parte...be se stesso. Però perché mi avrebbe, lo sai..." tentennò
un attimo "baciato, non una se non due volte, se era solo uno scherzo? Non
avrebbe paura che raccontassi in giro questa storia su di lui?"
Hermione negò animatamente con la testa
"Questo non è sufficiente Harry" si girò
per guardarlo in faccia "Guarda non so quello che hai visto in Malfoy che ti sta incitando a crederli ,
però continuo a credere che sia troppo pericoloso farti coinvolgere, non vale
la pena il rischio, Harry, non per Malfoy"
Harry restituì lo sguardo a Hermione e disse "Credi che
stia mentendo?"
Hermione ci pensò su "Non mi fido
di lui, Harry, e credo che neanche tu dovresti"
"E allora, credi che dovrei semplicemente
allontanarmi da tutto questo?" chiese Harry
soavemente.
Hermione stava per rispondere 'Sì, Sì!
Perché ci stai ancora pensando?' ce l' aveva sulla
punta della lingua, però ci ripensò all' ultimo momento. Guardò attentamente Harry e, per sua sorpresa, notò che l' espressione
sul suo volto era di - speranza e confusione. Quasi aspettando che lei
accendesse questa scintilla d' incertezza, questa
inspiegabile inclinazione che sentiva di dare un' opportunità a Malfoy.
Hermione sospirò. O
Malfoy meritava un Golden Cristall
Ball per le sue abilità drammatiche, o Harry era
veramente perso.
Però in un angolo della sua mente sapeva, che se qualcuno
aveva così tanta buona intenzione come per rischiare
il tutto per tutto questo era Harry. Era estremamente percettivo come nessun altro che Hermione conoscesse, e aveva un modo di vedere la profondità
reale di una situazione più in là della logica accademica o del senso pratico.
Non credeva a una sola parola
della storia di Malfoy. Però
per qualche ragione spengere questa miccia di fede che Harry
aveva in Malfoy, semplicemente sembrava brutale.
Sopratutto perché era qualcosa di molto raro e
perché era contraria a tutte le leggi della prudenza. E un tentativo non avrebbe fatto male... tutti meritano una
seconda possibilità, almeno una volta nella vita. Incluso qualcuno tanto
orribile come Malfoy.
"Chiedigli di fare qualcosa che lo provi" disse
finalmente, facendo attenzione alle proprie parole, chiedendosi che cosa avrebbe
detto Ron se avesse saputo che non solo non aveva
detto ad Harry di lasciar
perdere, ma addirittura gli stava consigliando di investigare un po' di più
prima di emettere un giudizio.
Però Harry
credeva in Malfoy. Hermione
poteva vederlo nei suoi occhi, nella cappa di confusione tessuta nella sua
dolce voce. E lei non aveva nessun diritto di
togliergli questa fede.
"Parlerai di nuovo con lui?" domandò ancora.
"Credo di sì" Harry
alzò le spalle "Anche se non so quando. Aveva detto che si sarebbe messo
in contatto"
"Gawh!" Hermione guardò il tetto "Voi due state cominciando a
sembrare dei vecchi amici! Questo sta diventando sconcertante ad un livello che
non avrei mai immaginato"
Harry storse il sorriso "Credimi non ho mai chiesto che succedesse qualcosa di simile.
E' stata pura sfortuna. Sto espiando ogni mio peccato passato, presente e
futuro"
Il sorriso di Hermione si
spense velocemente, si rasserenò e si inclinò seria
verso Harry "Seriamente, Harry.
Non fare niente di stupido per Malfoy, non fino a che
questa storia della pozione d' Amore non si riveli uno
scherzo gigantesco" fece una pausa e allora aggiunse "E non ti
turbare troppo se risulta esserlo"
Harry sorrise forzatamente "Sì,
lo so già, è Malfoy che cosa possiamo
aspettarci?"
Però Hermione
poté sentire la mancanza di convinzione e la persistente nella sua voce.
Prese la mano di Harry nella
sua e la strinse "Non fraintendermi Harry,
credere nella gente è bene - però può essere anche molto pericoloso"
Harry gli restituì la stretta
"Lo so, non ti preoccupare, non farò niente di avventato
o stupido. E hai ragione Hermione - Malfoy non mi ha dato assolutamente niente per meritare la
mia fiducia" Harry fece una pausa, un' espressione mista gli attraversò il volto, e aggiunse pensativo "Non credi che sia ironico, come a volte le
più pure qualità si possono voltare e pugnalarti alle spalle? Sentimenti come
fiducia, fede e amore possano ferirti in qualsiasi momento, sono armi a doppio
taglio"
Hermione guardò Harry
con la coda dell' occhio; erano momenti come questo,
con scintille di d' altruismo e idialismo quasi
appassionato, che gli ricordavano che cosa apprezzava di più per la sua
profondità di carattere e la sua innata affinità con le virtù che lo facevano
tanto unico e speciale.
"Non credo che tu debba fare niente per ottenere da Malfoy qualche prova concreta. Tuttavia ho ancora molte
riserve su di lui, E avrà bisogni di qualcosa di più che una storia di pozioni d' Amore per convincermi" Si alzò e gli diede un
sorriso incoraggiante "E' qualcosa di raro Harry,
poter dare la tua fiducia ad altre persone - solo fa attenzione a chi la
concedi"
Hermione doveva andare dalla McGrannit a proposito di un lavoro supplementare di
Trasfigurazione per i suoi M.A.G.O. di fine anno,
così Harry rimase seduto davanti al camino,
rimuginando sui suoi stessi pensieri, aveva un' espressione
malinconica che combaciava perfettamente con l' atmosfera che lo circondava.
Hermione aveva
ragione non poteva permettersi di fidarsi di Malfoy
così facilmente. Lo lasciava troppo vulnerabile. Pensò a quello che aveva detto
ad Hermione
'Malfoy non mi
ha dato assolutamente niente per meritarsi la mia fiducia'.
Harry sospirò. Quello che era più impossibile
da spiegare è PERCHE’ MI
FIDO DI LUI?
******************
Quel giorno Draco non scese a
pranzo alla Sala Grande; passò il resto del pomeriggio sdraiato sul letto,
ignorando le fitte allo stomaco per la fame. Recentemente aveva perso peso,
anche se non sapeva se era per i pasti irregolari, per il suo regolare sonno
inesistente o un effetto collaterale della pozione di cui non era a conoscenza.
Probabilmente un po' di tutto, aggiunto ad un generoso aiuto
dalla tensione per tutto quello che stava succedendo.
Pensò alla sua conversione nei confronti di Harry sulla strada per il dormitorio dei Serpeverde - il ricordo era ancora vivido nella sua mente, l' atmosfera ombrosa dello stretto passaggio, oscuramente
romantico, sinistramente incantatrice, allo stesso modo in cui Harry si era comportato. Per cui Draco
non aveva potuto fermarsi dall' avvicinarsi a lui e
baciarlo. Il ricordo del bacio avocò dentro di lui tanta rabbia come soddisfazione.
Era stata tale la sensazione di sentirsi completo, quando aveva premuto le sue
labbra su quelle di Harry, come se all'
improvviso non gli importasse se ogni cosa attorno a loro si fosse
distrutta, perché quel solo bacio era sufficiente per sostenerlo. Era tanto
amaramente sbagliato, anche se lo sentiva così divino e giusto.
Gli aveva fatto vedere che non c' era un modo per uscirne
senza coinvolgere Harry, anche se lo sapeva già da
prima, nel profondo, L' aveva negato ed ignorato, ebbe bisogno dell' intensità di baciare Harry
per rendersene conto, capire e accettare.
E allora gliel' aveva chiesto.
Fu la cosa più difficile da fare, però ad ogni modo la disperazione e la paura
lo forzarono ancora di più a far uscire le parole
dalle sue labbra riluttanti. E per sua assoluta sorpresa, Harry
era stato d' accordo, senza essere sbanfone
o meschino. Questo aveva toccato la fibbra più
profonda del suo essere, in un modo che niente prima d' ora
l' aveva fatto. Forse si era sbagliato su Harry fin
dal principio. Forse aveva voluto veramente aiutarlo, per quanto possa essere
incredibile, perché Draco sapeva che lui non avrebbe
mai fatto nulla di simile se la situazione fosse stata alla rovescia. Però si ricordò una volta ancora che Harry
non era come lui. Questo era quello che definiva Harry
come unico, la caratteristica benevolenza che sembrava così naturale in lui,
che Draco aveva sempre disdegnato e disprezzato. Mai
si era immaginato di apprezzare questa qualità in Harry,
fino adesso.
Si sedette sul letto, prese un foglio di pergamena dal
comodino, raccolse la sua piuma, che aveva la punta tinta grazie a un incantesimo utile di Inchiostro Permanente che aveva
scoperto durante l' estesa lettura fatta negli ultimi giorni.
Appoggiò la piuma sulla pergamena e scrisse.
INCONTRIAMOCI AL MAGAZZINO IN DISUSO DEL QUINTO PIANO
DELLA TORRE D' ASTRONOMIA, QUESTA NOTTE DOPO L'
ALLENAMENTO DI QUIDDITCH.
Una piccola speranza brillò dentro di lui mentre piagava
il messaggio nella borsa, pensando di portarla alla gufiera
per inviarla.
L' immagine di Harry apparve
ancora una volta nella sua mente, in particolare quell’ espressione stranita
che aveva avuto quando l' aveva sfiorato, prima che si separassero; e il
ricordò alleggerì la sua triste confusione per un breve attimo, e questo fu
sufficiente.
Forse Harry aveva le risposte per cui si dava tanto da fare, e forse con il suo aiuto le
cose sarebbero potute tornare a posto, e questo terribile guaio sarebbe sparito
come nebbia mattutina all' alba.
Draco si appoggiò nuovamente sui
cuscini, e chiuse gli occhi, una soave luce argentata inondò le sue palpebre.
Forse lui avrebbe trovato come uscire, dopo tutto.
Chissà.
Questo cap non voleva finire
più, eppure quando l' ho tradotto non sembrava così lungo^^!! E' un vero peccato
che ff.it non ci sia più sigh ç_ç veramente. La traduzione
si rallenterà ulteriormente perché fra pochi gioni comoncia la scuola doppio sigh
(non esiste immagine per descrivere il pianto disperato della fine delle
vacanze) ----- Eccomi qua ,
effettivamente avevo finito di scrivere questo cap
verso l’ inizio della scuola, vi lascio immaginare lo stato depressivo in cui
era, prima mi mettono sotto e quando
guarisco comincia la scuola (sospiro). Ma tornando a noi, visto che ho mantenuto la promessa, ho appena finito di tradurre l’
extra del nono cap e posto adesso il quinto. Per Rowan_MyFair ciccia
mi sono confusa, i cap sono
15 più due extra uno sul nono e uno sul tredicesimo.
E ora
passo a ringraziare Slow e Eirinya
eccovi fresco fresco in
quinto cap ad
una brevissima distanza dal quarto con questo credo di essere stata
perdonata^^. Unholy addirittura una delle migliori,
io mi limito a tradurre ma avanti così e diventerò rossissima, sei un tesoro! Rowan_MyFair fedelissima come sempre ecco anche a te un cap totalmente nuovo!! Visto che la
pazienza premia. Un bacio anche a te ciccia. Arc
en Ciel con
questo non hai rischio di averlo letto perché non sono riuscita a postarlo su FF.it perciò anche per te sarà tutta carne fresca. Un grande bacio a tutti e grazie ancora per i complimenti mi
sorprendono ogni volta.
Ps della
serie pubblicità occulta date uno sguardo anche ale
altre mie fic?? Mi piacerebbe ricevere un vostro
parere.
ALLA
PROSSIMA
Hepona