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Autore: gemellina    13/03/2008    11 recensioni
“Tu, tu vorresti aiutarmi a conquistarla?” “Precisamente” “E cosa ci guadagni? Sei una subdola serpe… ci guadagnerai sicuramente qualcosa.” Draco ghignò. “Cosa potrei guadagnare da questa storia, Weasley?” “Non lo so” “Assolutamente niente. Quando di mezzo c’è un qualsiasi componente del Trio Miracoli, non c’è assolutamente nulla da guadagnare”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutta la notte trascorsa a rimuginare su quello che aveva fatto.

Aveva davvero accettato l’aiuto di Draco Malfoy per conquistare la sua migliore amica?

Una parte del suo cervello, presumibilmente quella sana in percentuale minore, suggeriva che ciò che aveva fatto era bestiale.

L’altra parte, presumibilmente quella stupida che comprendeva la percentuale maggiore, suggeriva che era un segreto tra lui e la serpe e che quindi né Hermione, né Harry né tanto meno la sua famiglia lo avrebbero scoperto.

“Mi passeresti il succo di zucca?”

Hermione e Harry non avevano mai parlato con Malfoy, il suo segreto era al sicuro.

“Ronald, ma mi senti?”

“Oh sì, vuoi il…”, si guardò intorno in cerca di quel qualcosa che Hermione gli aveva sicuramente chiesto, “…il pane tostato?”

Hermione negò con un gesto del capo.

“Oh”

“Ehi, va tutto bene?”

“Alla grande…”

“E allora cosa c’è che non…”

“Va tutto bene. Davvero. Sono solo terrorizzato dalle due ore con Piton”

Hermione gli sorrise e gli scompigliò affettuosamente la zazzera rossa.

Le viscere di Ron si stavano contorcendo senza pietà.

 

                                                        ***

 

Nonostante l’aula tetra e lo svolazzare sinistro della veste nera del professore dal naso adunco e dalla voce melliflua, era tutto filato liscio, o almeno avevano ancora una settimana per credere che la loro vita procedeva a gonfie vele.

Il voto che Piton avrebbe dato alle loro relazioni avrebbe portato qualcuno al suicidio, senza dubbio.

 “Ron, sei sicuro di stare bene?”, domandò Harry.

“Oh sì, Harry”

“Se lo dici tu…”

Ron era strano, particolarmente strano, ma Harry associò quella stranezza all’imminente partita che avrebbero giocato la domenica contro i Serpeverde.

Preoccuparsi, era del tutto inutile.

“Ho come la strana sensazione che Lumacorno abbia in mente qualcosa di viscido!”,confessò Hermione ai suoi due amici.

“Complimenti Granger, un’altra premonizione nel giro di ventiquattro ore! Sei davvero sicura di non voler tornare dalla Cooman?”, la voce strascicata del Serpeverde li raggiunse, e ciò che stranì Harry fu vedere Ron sbiancare e non muovere un dito per salvare Hermione dalle parole del furetto rimbalzante.

Non che le parole che le aveva rivolto fossero intrise della solita stupida cattiveria, ma Ron era scattato su come una molla anche per molto meno.

Solo che Harry si riprese subito da quel momento di dubbio, e affibbiò la reazione dell'’amico alla famosa partita che si sarebbe tenuta quattro giorni dopo.

“Malfoy, è la seconda volta in due giorni che mi proponi di tornare dalla Cooman, ti manco davvero così tanto?”,domandò con ironia.

Lo sguardo del ragazzo era sul suo corpo e, dopo forse un momento di riflessione segreta, le sue labbra si storsero nel ghigno che lo contraddistingueva.

Harry Potter aveva la cicatrice a forma di saetta, i Weasley la zazzera rossa e Malfoy capelli biondissimi, occhi color grigio-blu e un particolare ghigno che stava per divenire l’emblema della sua nobile casata. Forse.

“Ma che ha Malfoy?”, domandò Harry perplesso.

Non si era mai detto che smettesse la querelle solo per volgere uno sguardo ai suoi tre Grifondoro preferiti.

 

                                                        ***

 

L’aula del professor Lumacorno profumava di menta.

Nessuno strano genere di profumo maleodorante infestava i sotterranei, e non furono solo i Serpeverde, costretti a profumare il loro habitat per colpa del Lumacone quotidianamente, a gridare al Miracolo!

“Miei cari…sono così felice di vedervi. Stai bene, Harry?”

Il professore non era di parte. Assolutamente.

“Non so voi, ma stamattina il cinguettare degli uccellini mi ha come illuminato…”

Un nuovo presagio di sventura secondo i ragazzi del Settimo Anno presenti in aula.

“…vi dividerete in gruppi di quattro, ovvero, due esponenti di Serpeverde e due di Grifondoro e faremo una sorta di gara. Ovviamente non esisterà la competizione, è solo un modo divertente per lavorare insieme e avere fiducia nel lavoro degli altri…”

Ron e Harry si guardarono sconvolti, un’ultima occhiata al professore e una alla loro amica di sempre prima di cadere in una sorta di eterno sconforto.

Hermione d’altro canto non sembrava entusiasta.

Si guardava intorno come rassegnata, ed in effetti non le restava altro che la rassegnazione.

Lì dentro, oltre a Draco Malfoy, era l’unica che capiva la difficile arte delle Pozioni, e pregando in cuor suo che Lumacorno non desse voti che sicuramente avrebbero peggiorato la sua impeccabile media scolastica, si apprestava a seguire il resto della meravigliosa idea che alcuni uccellini avevano suggerito ad un professore turbato mentalmente.

“Potter, Weasley, Parkinson e Zabini”

Il primo quartetto era stato formato e mancò davvero poco ad una probabile inondazione di vomito.

I quattro erano indignati e sconvolti nel profondo.

Sarebbe stato terribile lavorare insieme.

“Paciok, Brown, Tiger e Buldstrode”

I conati di vomito continuavano ad aumentare e Lumacorno iniziò a credere che avessero fatto tutti colazione con quelle merendine… sì, quelle del marinaio!

La tortura proseguiva senza pietà.

“Patil, McLaggen, Greengrass e Pucey”

Ancora e ancora.

“Granger, Finnigan, Nott e Malfoy”

Non aveva sentito bene, vero?

Nott e Malfoy?

Finnigan?

Poteva dire addio alla sua impeccabile media scolastica.

“Evian, Roven, Goyle e Urquhart”

I gruppi erano stati completati e una gigantesca voglia di picchiarsi aleggiava nell’aula sotto lo sguardo felice e il sorriso a ottantasette denti del professore ignaro dell’odio che lo circondava.

Le sue grosse e callose mani si unirono in un applauso , ma nessuno dei suoi fantastici studenti, vi si unì. Neppure Harry Potter.

Nonostante tutto il suo sorriso non sparì e fogli di pergamena celeste fluttuarono verso i ragazzi.

Il programma era descritto minuziosamente, e Hermione non voleva altro che un muro dove sbattere la testa.

 

                                                                  ***

 

La giornata era stata pesante per tutti.

Anche per i Corvonero e i Tassorosso, i gruppi da quattro che aveva formato Lumacorno per loro facevano schifo almeno quanto quelli fatti per le altre due Case.

Nubi nere aleggiavano per il castello, non lasciando libero nemmeno il gabinetto di Mirtilla Malcontenta, dove la poveretta era costretta a sentirsi i piagnistei di numerose ragazze.

La stessa atmosfera si respirava nei quattro dormitori, ma in quello di Serpeverde una conversazione stava rendendo l’idea dei gruppi un po’ più facile da digerire.

“Aspetti Weasley per la prima lezione?”,domandò Blaise aspirando dalla sigaretta che teneva stancamente tra le dita.

Pansy soffiò sulle unghie appena smaltate e volse il suo sguardo verso Draco.

“Ha ancora cinque minuti per ritenersi puntale…”

“Ma non ti sembra di perdere il tuo tempo aiutando quel pezzente?”, chiese la ragazza.

“Mia cara, io non lo sto aiutando, sto semplicemente aiutando me stesso ad uccidere la noia… e distruggere lentamente la Donnola”.

“Avrai spiegato questo concetto una decina di volte, ma ancora non sono riuscita a capire in che modo…”

Improvvisamente le parole di Pansy furono sovrastate da un tonfo sordo: Ronald Bilius Weasley era caduto inciampando nel mantello dell'’invisibilità prestatogli da Harry.

“Ehm…salve”, salutò e non sfuggì a nessuno delle serpi il colorito uguale ai suoi capelli.

Draco si alzò dalla poltrona e si avviò, in silenzio, alla sua camera.

Le lezioni stavano per iniziare e chissà se l’allievo avrebbe superato l’esame in: La perfetta arte della seduzione.

 

                                                        ***

 

La stanza di Draco Malfoy sembrava quella di una persona normale.

Un letto, un armadio, un tappeto, degli scaffali, una scrivania, delle fotografie che lo ritraevano con gli amici, dei libri…

Era tutto estremamente lussuoso, ma era tutto normale.

“Weasley, sei pronto? Solo qualche lezione e la Granger cadrà ai tuoi piedi”

“Sì…ma… ma…”

Draco roteò gli occhi a quel balbettare insostenibile.

“Prima d’iniziare avrei una domanda”

Ron si morse le labbra per via del nervosismo.

La Granger non è una ragazza così complicata, di certo non è una di quelle che puoi incantare con qualche complimento e qualche stupida moina, però non mi sembra così difficile conquistarla, soprattutto per te che sei il suo migliore amico da sette anni, com’è che riesci solo a farla infuriare?”

Era una bellissima domanda a cui Ron non sapeva rispondere.

“Iniziamo con la lezione?”, disse Ron impuntandosi, sperando che Malfoy non si accorgesse del suo imbarazzo; ma le sue speranze furono vane, il maestro se n’era accorto e stava facendo di tutto per non scoppiare a ridergli in faccia.

“Ok Weasley, partiremo dalla base…”

“Che sarebbe?”

“La donna incarna la perfezione, è un concetto che devi sempre tenere a mente, soprattutto quando hai davanti la ragazza che vuoi portarti a letto…ops che ami”, si corresse notando la smorfia contrariata del rosso, “…è importante perché se vuoi arrivare al tuo obiettivo devi farle sentire importanti.”

“In che modo?”

Draco si portò una mano alla fronte, era peggio di quanto pensasse.

 

 

 

 

 

Salve!

Eccomi di nuovo a tediarvi con un’altra storia.

Ma almeno vi piace?

Fatemi sapere perché se non è il caso è pressoché inutile che la continui. J

 

Comunque sia, ci tenevo a precisare, che l’inizio della mia storia, ovvero quella piccola cosa sull’inizio eccitante, è la mia libera trascrizione di una delle mitiche vignette del fumetto di Charlie Brown.

 

Detto questo ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo:

Kucciolaflea, falaula, redRon, ZAITU  e lenu88.

 

Grazie di vero cuore per avermi detto cosa ne pensavate, spero di ritrovarvi anche in questo, nonostante non possa soffermarmi con i ringraziamenti. J

 

KiSsEs

 

  
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