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Autore: Youhavesavedme_    07/09/2013    9 recensioni
In questa storia la protagonista chiederà qualcosa di particolare, e scoprirà che la persona che l'ha aiutata la conosce molto bene, solo che per loro due ci saranno diversi problemi, e forse non sarà possibile che stiano insieme.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C
apitolo uno.

Stamattina, avrei avuto la prima ecografia, ed avevo chiesto alla mia migliore amica di accompagnarmi, anche perché ero particolarmente emozionata, e non sapevo cosa si provava, perché era semplicemente il primo figlio.
Era venuta lei a prendermi, perché ero particolarmente agitata, ed anche perché avrei saputo se il mio bambino fosse stato una femmina o un maschio.
Zoe: Amy, rilassati, so che sei preoccupata, ed emozionata allo stesso tempo, però, cerca di stare tranquilla.
Amy: La fai facile tu, non sei tu quella ad essere incinta.
Ci mettemmo a ridere, poi salimmo in macchina, e raggiungemmo l’ospedale.
Mi chiamarono dentro, circa dopo un’ora, e quasi non morii dall’ansia.
Dottoressa: Signorina Johnson, prego si accomodi. Il suo compagno?
Amy: E’ via per lavoro, non credo seguirà la gravidanza.
La dottoressa mi guardò in modo strano, ma infondo, non era necessario ci fosse un “LUI” anche perché, c’erano le ragazze madre, io potevo benissimo essere una di quelle, anche se non lo ero.
Entrammo, e mi fece accomodare sul lettino.
Dottoressa: Ora, sentirà un po’ di freddo, ma è normale, poi le passerò questo apparecchio sulla pancia, per sentire il battito, e dopo qualche minuto potremo sapere il sesso del bambino.
Come mi aveva detto, mi mise il gel, e cominciò a muovere uno strano apparecchio sulla pancia, dopo poco, cominciammo a sentire “bum bum, bum bum” e la dottoressa, mi avviso del fatto che si trattasse del cuore del mio piccolo. Sì, piccolo, era un maschio, e mi disse che sembrava stesse crescendo forte e sano, grazie a quel ragazzo che insieme a me, aveva contribuito a far vivere questa piccola creatura.
Uscimmo dall’ambulatorio, ed abbracciai Zoe, che sapeva quanto desiderassi un bambino, e sapeva quanto fossi felice.
Zoe: Amy, avrai presto un bambino, un piccolo e tenero pargoletto tra le braccia, che somiglierà a te, ed a quel ragazzo.
Amy: Lo so, e sono già agitata, non vedo l’ora di vederlo, anche se mancano ancora quattro mesi, e manca un’altra ecografia, per essere sicuri che sia tutto a posto.
Zoe: Sai che devo andare al lavoro, ti accompagno a casa, e ricordati che in ogni momento in cui hai bisogno, puoi chiamarmi.
Amy: Grazie Zoe, non so come farei senza di te, sei importante.
Zoe, come aveva detto, mi accompagnò a casa, e mi ricordò che in ogni momento potevo chiamarla, anche se fossero state le due di notte.
Era veramente essenziale, mi aiutava molto, e già mi aveva aiutato a comprare qualcosa per il mio bambino.
Davvero, speravo che tutto fosse andato bene, anche perché avevo paura che qualcosa potesse complicarsi, e che il mio bambino potesse avere dei problemi. Non avrei mai potuto accettare di perderlo.

 TRE MESI DOPO
Stamattina avremmo avuto un’altra ecografia, quella un mese prima della nascita. Ero particolarmente agitata, perché sapevo che il mio bambino, tra meno di un mese sarebbe nato, ed ogni tanto, sentivo delle contrazioni, che inizialmente erano forti, ma poi si facevano sempre meno forti, e mi sentivo meglio.
Zoe, anche stamattina era venuta a prendermi, anche perché non me la sentivo di guidare, dopo quello che avevo sentito.
Arrivammo in ospedale, e la dottoressa ci fece entrare.
Dottoressa: Come si sente signorina Johnson? Il suo compagno?
Amy: Ogni tanto ho avuto delle contrazioni forti, che poi smettevano. Ed il mio compagno, purtroppo da un mese è ripartito di nuovo per lavoro.
Dottoressa: Per le contrazioni è una cosa normale, solo che se le capita che non smettano corra qui.
Come l’altra volta, mi visitò, e sentimmo che il mio bambino, aveva un battito molto accelerato, ma la dottoressa disse che non era niente di preoccupante, anche perché sarebbe dovuto nascere tra meno di un mese.
Uscite dall’ambulatorio, mi misi a piangere, speravo che il mio bambino non avesse niente, anche se il suo battito accelerato, mi preoccupava un po’, non ero tranquilla.
Zoe mi chiese se volevo che dormisse da me, ma le dissi di non preoccuparsi, e che per ogni problema l’avrei chiamata.
Tornammo a casa, e mi distesi sul letto, dopo poco mi addormentai, anche se ero leggermente in ansia.
Dopo qualche ora mi svegliai, con delle fitte allo stomaco. Non sapevo di cosa si trattasse, ma mi preoccupai, così, decisi di chiamare Zoe, che mi portò in ospedale.
Raggiunto l’ospedale, dissero che stavo entrando in travaglio, anche se mancava meno di un mese alla sua nascita.
Amy: Cosa state facendo?! Mio figlio non può nascere ora, è troppo presto.
Mi portarono in sala operatoria, e mi diedero indicazioni sul da farsi.
Dopo quasi quattro ore di travaglio, sentii mio figlio piangere, ma dopo poco smise, così i medici lo attaccarono a dei tubi, ed io mi misi a piangere.
Amy: Zoe, mio figlio, dove lo stanno portando? Non piange più, che cos’ha?
Zoe: Amy, cerca di riposarti, ci daranno loro notizie.
Amy: Ma io voglio sapere cos’ha mio figlio.
Mi diedero dei sedativi, e mi addormentai.
Non appena mi svegliai, Zoe chiamò la dottoressa, che venne a spiegarmi cosa fosse successo.
Dottoressa: Dunque, suo figlio dovrà rimanere in ospedale qualche giorno, perché è nato prematuro, e non è abbastanza forte per sopravvivere. Faremo di tutto per tenerlo in vita. Che nome vuole dare a suo figlio?
Amy: Luke Johnson.
Dottoressa: D’accordo. Tra due giorni potrà uscire dall’ospedale, però, come le ho detto il suo bambino dovrà rimanere qui.
La dottoressa uscì dalla mia stanza, e Zoe venne ad abbracciarmi.
Zoe: Devi essere forte. Per te, e per il piccolo Luke. Anche un po’ per il tuo LUI che ti ha permesso di avere tuo figlio.
Amy: Ce la farò, sarò forte per noi.
Dopo poco, cercai di riposarmi, ma non ci riuscii.
Il pomeriggio stesso, portarono nella mia stanza il mio piccolo, e vidi che aveva gli occhi azzurri. Probabilmente erano di quel ragazzo.
La notte fu abbastanza tormentata, ma Zoe rimase accanto a me per tutto il tempo.
La mattina seguente, mi dissero che potevo essere dimessa con un po’ di anticipo, anche se in realtà non volevo.
Zoe mi aiutò a preparare la roba, e tornai a casa, anche se Luke era sempre nei miei pensieri.
Tornai il pomeriggio stesso da lui, e mi dissero che stava cominciando a prendere peso, sarebbero bastati altri due giorni, e lui sarebbe stato di un peso giusto per poter tornare a casa, e per poter vivere.
 
*Angolo scrittrice*
In questo capitolo succedono un sacco di cose, le ecografie, il bambino nasce prematuro, il bambino deve essere nutrito, e si scopre che ha gli occhi azzurri. Chissà chi sarà il padre. Dal prossimo capitolo, si farà quasi un salto nel tempo, e capirete un po’ di cose. Spero di ricevere altre recensioni.
Al prossimo capitolo.
Carol.
 
  
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