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Autore: Arc en Ciel    15/10/2004    8 recensioni
Un racconto breve, dolce, in pochi capitoli. Una tormenta di neve, un uomo in attesa..presque rien, quasi niente..una storia che narra di una tormenta, come ce ne sono tante..e del sole che brilla sulla neve al mattino!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tormenta - Presque Rien - 10. Extra: Il Grande Giorno

10. Extra: Il Grande Giorno

Draco si guardò per l’ennesima volta allo specchio criticamente. Scosse mestamente la testa, il nodo della cravatta era tutto da rifare. Le dita si mossero eleganti e disfecero il nodo con indolenza ma divennero impacciate quando si trattò di rifarlo.

"Draco, lascia fare a me, siamo in ritardo!" sospirò Severus dietro di lui alzando gli occhi al cielo.

In abito nero e lungo, affatto dissimile dal vecchio abito che indossava per insegnare, il vecchio professore di Pozioni sembrava austero e severo come sempre. Draco gli sorrise mettendogli in mano la cravatta e restò immobile mentre le dita sempre agili di Severus si muovevano a stringergli il nodo. Subito dopo si guardò allo specchio.

"Perfetto! Come sto?" chiese girando su se stesso.

"Sai benissimo di apparire al meglio di te, narcisista che non sei altro. Ora andiamo!" gli ordinò Severus in tono esasperato.

Aprì la porta e lentamente dai sotterranei salirono sino al grande atrio. Sentirono sbattere una porta e uno scalpiccio di passi affrettati venire nella loro direzione. All’improvviso, dall’angolo, spuntò Clover e finì dritta addosso a Draco. La coroncina di fiori rugiadosi rimase in bilico sui capelli ordinatamente pettinati in morbidi riccioli, indossava ancora la divisa scolastica. Lo guardò sorridendo sorpresa.

"Sei splendido Draco! Emh..volevo dire, sta magnificamente professor Malfoy!" arrossì e si corresse sotto lo sguardo atterrito dell’altro alto uomo in nero.

"Professor Piton, come sta?" cercò di rimediare alla gaffe appena fatta arrossendo e sorridendo, memore delle storie che si raccontavano sul vecchio professore.

"Immagino lei sia una Weasley, più specificatamente Clover Weasley, non è vero?" chiese arcigno.

"Sì, signore, piacere professor Piton. La mamma mi ha spesso raccontato di lei e.." ma Severus, con un gesto brusco ed elegante della mano, la interruppe.

"Immagino cosa possa averle detto sua madre, e soprattutto suo padre, signorina Weasley. E se non se ne fosse accorta, deve aver ereditato sfortunatamente lo spirito d’osservazione di suo padre, non sono più un professore. Finalmente sono riuscito ad andare in pensione e non rimpiango affatto di non avere più a che fare con studenti come lei!" le sibilò stringendo gli occhi.

Clover rimase a bocca aperta ammaliata, nonostante la scortesia, dallo sguardo di quegli occhi neri lucenti e dalla voce bassa e modulata. Ringraziò tutti gli antichi maghi per non essere stata una studentessa dei tempi che furono e per aver un professore come Draco, severo ma anche ironico. Draco allungò una mano e la pose sotto il mento della giovane per chiuderle delicatamente la bocca.

"Stavi correndo Clover..dovevi fare qualcosa?" chiese.

"Oh, l’avevo dimenticato.." sospirò tornando con i piedi per terra di colpo e facendo l’atto di salutarli velocemente.

"Cosa, Clover?" chiese pazientemente Draco.

"I bouquet!" gemette lei.

"Il bouquet?" ripetè in tono interrogativo Draco.

Il bouquet non era quel mazzolino di fiori che le spose tenevano durante la cerimonia e lanciavano agli amici single alla fine, si chiese. Cercò di riflettere in fretta. A cosa poteva servire quindi un bouquet quel giorno..certo non poteva servire ad Harry, o sì..i pensieri di Draco si rincorrevano velocemente ripercorrendo tutte le decisioni prese sino ad allora per i preparativi. Celebrare la cerimonia ad Hogwarts alla presenza di tutti gli studenti e i professori, erano invitati anche Remus e Severus e le famiglie Weasley e Flitt, Clover sarebbe stata la damigella d’onore e Daniel il paggetto che avrebbe portato il cuscino con le fedi nuziali..una dopo l’altra tutte le decisioni venivano spuntate nella lista immaginaria di Draco senza possibilità d’errore. Alla fine fu più che sicuro che non si fosse mai parlato di un bouquet, maledizione. Più rifletteva sulla questione e più si rendeva conto che solo lui aveva descritto nei minimi particolari l’abito che avrebbe indossato, ogni volta che aveva provato a farsi descrivere l’abito di Harry il moretto l’aveva distratto mantenendo un delizioso segreto e giurandogli che sarebbe stata una sorpresa.

"Clover, per chi è il bouquet?" chiese cercando di mantenere la calma.

"I bouquet sono per noi!" rispose sorridendo la ragazzina.

"Noi chi?" chiese con voce tremante.

"Per me ed Harry! Oh, dovrebbe proprio vederlo. E’ bello come un angelo caduto. L’abito gli sta a pennello..gli sottolinea il fisico muscoloso e snello..e quella splendida tonalità di bianco mette in risalto la splendida abbronzatura lieve e i capelli neri..è così seducente! La più bella sposa che abbia mai visto!" sospirò divertita, poi arrossì, sollevando gli occhi chiari.

"Non è che mi piaccia in quel senso..voglio dire, Harry è il mio padrino..gli voglio molto bene ma..lei sa che amo Daniel.." cercò di spiegarsi ma si stupì di vedere lo sconcerto e una nota di terrore brillare negli occhi d’argento.

"Draco, tutto bene?" chiese a quel punto Severus, resosi conto che qualcosa aveva turbato il suo protetto.

"Professor Malfoy?" chiese anche Clover.

Draco annuì sentendo improvvisamente la cravatta stringergli il collo, quasi soffocarlo. Deglutì. La cerimonia avrebbe dovuto essere semplice e austera ma quell’immagine, alle parole sposa e bouquet, si faceva sempre più piccola e indistinta. Si era formata un’immagine di Harry, un bell’abito femminile tutto pizzo e trine bianchissimo a coprire e sedurre quel corpo snello ma inevitabilmente mascolino, un lungo velo a coprirgli parte del volto e a scendergli lungo la schiena, le mani strette intorno ad un bouquet di boccioli avorio, le labbra con un filo di lucido che pronunciavano il fatidico sì.

"Per Merlino, non può essere vero!" sospirò ammettendo con se stesso che quella sarebbe davvero stata una sorpresa.

"Professore, si sente bene? Io dovrei andare.." mormorò mordicchiandosi le labbra Clover.

"Vada pure a eseguire il suo compito, signorina Weasley, mi occupo io di Malfoy!" le sorrise sinistramente e la giovane annuendo corse fuori, verso il parco che circondava la scuola.

"Devo accertarmi che non sia così!" mormorò Draco.

Senza attendere una risposta prese a salire i gradini che portavano alla torre dei Grifondoro 2 a 2. Severus lo richiamò e poi lentamente, vedendo che i suoi richiami non ottenevano risultati, prese a salire le scale maledicendo la vecchiaia e i combinaguai, anche inconsapevoli, come la piccola Clover. Arrivato di fronte alla porta, ansimante, Draco inspirò a fondo, poi posò la mano sulla maniglia per aprirla. Fece un balzo all’indietro quando la porta si aprì e ne uscì velocemente Remus.

"Oh, sei tu Draco..credevo fosse Clover..cosa fai qui?" gli chiese chiudendosi piano la porta alle spalle e sbarrandogli in effetti il passo.

"Io..volevo solo..vedere Harry!" sussurrò Draco.

"Prima della cerimonia? Starai scherzando, non sai che porta sfortuna vedere la sposa?" gli disse sorridendo gioviale, battendogli un’amichevole pacca sulle spalle.

Draco impallidì ancora, malgrado la sua pelle fosse già porcellana finissima.

"Capisco la tua tensione a questo passo ma vedrai che sarà tutto finito prima che tu possa rendertene conto..tu ed Harry ormai state assieme da molto tempo, non cambierà nulla quando sarete sposati!" gli disse paterno immaginando erroneamente che Draco fosse nervoso per la cerimonia come tutti gli sposi.

Draco continuava a immaginare Harry vestito da sposa, scarpe avorio a tacco alto e un ancheggiare sensuale mentre percorreva il sentiero che lo avrebbe portato all’altare. Un brivido gli percorse la schiena lasciandolo freddo e sudaticcio.

"Remus..l’a..l’abito di Harry è..è..".

"E’ bellissimo, credimi! Forse un po’ barocco, io di certo non avrei scelto il pizzo..ma sai com’è, voleva così tanto farti piacere e sorprenderti! Vedrai che ti piacerà sicuramente!" lo rassicurò, o almeno pensò di farlo, mentre per Draco il suo incubo diventava realtà.

Harry non poteva davvero aver pensato che vestirsi da donna gli avrebbe fatto piacere, pensò. In quel momento, sibilando per l’affanno, Severus comparì da dietro un angolo e gli mise una mano sulla spalla.

"Siamo in ritardo, andiamo Draco..farsi prendere dal nervosismo ora, ah, quale follia questi giovani!" gli disse.

Remus lo sospinse anche lui verso le scale, sorridendo e chiacchierando con Severus. Stava salendo le scale la piccola Clover, un bel bouquet tra le mani. Lo mostrò orgogliosa ai 3 uomini e dopo averli sorpassati entrò nella porta della camera di Harry. Draco la sentì ridere e la risata di Harry gli rispose. Mogio mogio scese le scale senza ascoltare neanche una delle parole di Severus. Arrivati nel parco già affollato percorsero il sentiero tra le sedie degli invitati e raggiunsero il ministro che avrebbe officiato il rito.

"Sembra molto nervoso, professor Malfoy!" gli sussurrò Daniel quando lo raggiunse.

Le fedi d’oro bianco brillavano alla luce di quel sole pallidamente invernale. Un anno prima avevano dichiarato il loro amore al mondo e oggi lo avrebbero sancito di fronte alla legge. L’aria era fresca e pulita, una coppia di cigni sul lago si puliva le piume a vicenda, gli studenti lo guardavano divertiti dalla sua tensione e bisbigliavano tra loro. Tutti presero posto e il silenzio scese sul parco. Ron e Marcus, vicini e finalmente in buoni rapporti, insieme a Hermione e Pansy, erano i testimoni. Il coro della scuola, le voci cristalline, intonarono come richiesto l’Ave Maria di Schubert. Draco si voltò di colpo e vide avanzare una splendida Clvoer in abito di seta bianco lungo, il bouquet in mano, la coroncina di fiori tra i capelli, un sorriso sincero e felice le aleggiava sul volto. Si voltò di colpo, non sarebbe riuscito a mantenere il controllo di fronte a tutta quella gente. Se Harry aveva deciso di essere una sposa per farlo felice lui avrebbe dovuto raccimolare il coraggio di sorridere per amore. Prese un profondissimo respiro quando sentì un mormorio di sorpresa generale serpeggiare tra gli invitati. Si stava avvicinando, poteva sentire gli occhi verdi sulla schiena. Si voltò e restò senza fiato. Harry era davvero splendido come il peccato ma non assomigliava minimamente ad una sposa: i capelli ala di corvo legati in un codino a cui sfuggivano appena ricadendogli sul volto, le belle labbra naturalmente color ciliegia dischiuse in un sorriso sensuale, una giacca lunga di broccato bianco e avorio e in un taschino una meravigliosa rosa nera, la camicia con ai polsini un pizzo tanto bello da sembrare un disegno degli angeli, i pantaloni come una seconda pelle e gli alti stivali al ginocchio Harry sembrava uscito da un libro di illustrazioni degli avventurieri del XVIII° secolo. Draco sorrise e senza pensarci gli si gettò tra le braccia. I loro abiti erano simili, uno nero e l’altro bianco, ma quello di Harry aveva un tocco di frivolezza che lo rendeva divino.

"Avevi paura che non venissi?" chiese a voce bassa divertito Harry mentre qualcuno rise piano dietro di loro.

"Peggio..bhè forse non importa cosa credevo..sei la mia controparte in tutto, per questo non volevi dirmi com’era il tuo abito..!" mormorò Draco baciandolo teneramente sulle labbra.

Harry lo guardò perplesso, Draco scosse la testa riportando l’attenzione sul ministro che si schiariva piano la voce. Clover e Daniel seguirono la cerimonia tenendosi per mano, fantasticando sul loro futuro. Harry e Draco, con voce sicura, pronunciarono le promesse e si scambiarono gli anelli.

"Con il mio corpo io ti adoro!" sussurrò Draco appena finita la cerimonia, prima di baciarlo.

Non fu un bacio gentile. Fu appassionato, seducente, lungo. La folla dietro di loro applaudì ma sembrarono non sentirla tanto erano persi nel loro mondo. Quando le dita di Draco scivolarono pericolosamente sotto la giacca e dietro per raggiungere il culetto sodo di Harry, il moretto pensò bene di interrompere quel bacio.

"Concluderemo più tardi in camera nostra!" gli sussurrò.

Si fermarono un tempo infinito a ricevere le congratulazioni degli amici, degli studenti e della preside. Poi tutti entrarono nel gran salone dove si sarebbe tenuto il banchetto. Harry camminò davanti a Draco che lo mangiava con gli occhi.

"Mi stancherò mai di te?" sussurrò a voce bassa.

"No, perché se lo farai te ne farò pentire amaramente! Dopo tutto il tempo che ho impiegato a conquistarti ci mancherebbe!" gli rispose Harry sorridendo, poi lo guardò curioso della scintilla che si era accesa negli occhi di Draco.

"Cosa c’è?" gli chiese.

"Umh..Harry..stavo pensando..anche in abito da sposa non staresti male, sai? Saresti incredibilmente sensuale..se ne faccio cucire uno apposta per te, lo indosseresti solo per me, in privato?" gli chiese serio serio Draco, scrutandolo sfacciatamente.

Harry arrossì perplesso.

"Non dirai sul serio, vero?" gli chiese con voce insicura.

Quando il bel biondino sorrise anche Harry sorrise, pensando fosse stato tutto uno scherzo. Si sedettero al tavolo d’onore. Si tennero per mano sotto il tavolo, abitudine che non avevano mai perso da quella prima volta. 2 notti prima c'era stata una terribile tormenta di neve e loro avevano fatto l’amore appassionatamente, in piedi di fronte alla finestra, le mani di Harry posate caldamente sul vetro gelido. Nel giorno del loro matrimonio il sole splendeva tiepido nel cielo e l’aria era frizzante, la rugiada, in piccole gocce ghiacciate, riposava sul giardino dall’alba. Il sereno dopo la tempesta, pensò Draco. Una nuova vita rinasceva dopo ogni tormenta, sempre bellissima, emozionante, seducente. La neve e il vento erano tenuti lontani dalle spesse mure del castello così come loro 2 insieme riuscivano a tenere lontane la paura e la tristezza. Guardò Harry e si sentì gonfiare il cuore d’amore e desiderio. In fondo in fondo l’idea dell’abito da sposa non era da scartare, dopo tanta ansia poteva risultare una divertente variazione sul tema. Pensò di proporglielo ancora, seriamente, quando fosse stato più malleabile e distratto. Dolcemente pregustò l’attesa della loro notte di nozze.

Fine

Ringraziamenti & Commenti

E questa volta è davvero la fine! Ironica e divertente spero, l’idea mi è venuta mentre scrivevo e ho continuato a sorriderci su sino all’ultima parola! Poi non dite che non vi voglio bene..le mie commentatrici sono importantissime per me quindi mi sono subito messa all’opera per esaudire la vostra richiesta: et-voilà il capitolo extra che volevate! Vi annuncio che tra poco pubblicherò l’altra fiction che già da tempo avevo iniziato a scrivere ma su cui poi mi ero bloccata; un altro esperimento! Ringrazio in special modo Dany, Clover e Viridiana istigatrici di questo capitolino in più, Cattiva e kiu per avermi avvertito della non corretta visualizzazione del capitolo scorso, sensualfairy, Rowan_MayFair, Sanzina [io e Sirius vogliamo il tiramisù!] e klaretta! A presto!

  
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