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Autore: mymultifandomfics    07/09/2013    2 recensioni
**SPOILERS**
Dopo la caduta degli angeli tutto è cambiato.
Il piano dei Winchester sarebbe quello di aspettare che Sam si riprenda del tutto dopo le prove e trovare un modo per rispedire gli angeli in Paradiso.
Castiel ora vive nel bunker con i Winchester e lotta contro i sensi di colpa: l’unica cosa che lo spinge ad andare avanti è l’amore per Meg. Pensa a lei in continuazione e l’importante per lui è riuscire a tirarla fuori dagli inferi per poterla riavere con sè.
Intanto, Crowley è stato cacciato dall’inferno e costretto alla macchia: ora la regina è Abaddon e non sarà facile detronizzarla.
Ma i piani di tutti quanti verranno presto sconvolti…
Cosa succede se due fratelli cacciatori, un ex-angelo e un demone degli incroci fanno squadra contro uno dei cavalieri dell’inferno?
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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L’aria che si respirava all’interno dell’impala era impregnata di un silenzio così denso che si poteva quasi toccare.
Nessuno apriva bocca, né Castiel né i Winchester. Forse il motivo di quel silenzio era che tutti avevano troppe cose da dire...
Dopo la visita di Crowley, il loro piano era andato il frantumi: Sam, pur essendosi ripreso quasi del tutto, avrebbe avuto bisogno di ancora un po’ di riposo, mentre Dean stava ancora riflettendo sul patto stipulato col demone, il quale non lo convinceva per niente. Non poteva essere così facile. Mai gli era successo che fosse risultato conveniente fare un patto con un demone, figurarsi quando c’era di mezzo il Re dell’inferno. Il problema era che il patto sembrava equo… loro lo avrebbero aiutato a riconquistarsi il trono degli inferi e lui avrebbe lasciato in pace gli angeli e riportato indietro Meg. Presupponendo che tutto fosse andato liscio – il che sarebbe stato davvero un miracolo, visto con chi avevano a che fare - in ogni caso ancora non avevano idea di come riportare gli angeli caduti in Paradiso…
Per quanto riguardava Castiel, invece, sentimenti contrastanti lottavano dentro di lui: l’immensa tristezza unita al profondo senso di colpa per le uccisioni dei suoi fratelli caduti e la smisurata gioia per aver trovato il modo di riportare indietro Meg. Sì, certo, sapeva che non ci si poteva fidare di Crowley, che il patto che aveva proposto loro la notte prima poteva essere l’ennesima fregatura e che alla fine il demone avrebbe potuto non mantenere la parola data… ma lui voleva crederci e voleva farlo con tutto il suo cuore. Forse Castiel si sarebbe potuto considerare un essere estremamente ingenuo, ma, quando ti è data la possibilità di ottenere ciò che vuoi veramente, chiunque avrebbe lasciato da parte lo scetticismo per lasciarsi cullare da false speranze e promesse appese ad un filo…
I tre erano ora in viaggio verso una piccola cittadina in Colorado, Phippsburg: lì si sarebbero incontrati con Crowley per stabilire il da farsi. Il demone, nel frattempo, sarebbe andato a “sistemarsi il braccio e a ripulirsi”, o almeno così aveva detto loro.
Di strada ce n’era ancora parecchia e, come è noto a tutti, Dean non poteva resistere più di tanto senza trangugiare un gustoso e pesante hamburger al bacon, così parcheggiarono l’impala di fronte ad un piccolo fastfood sulla strada ed uscirono dalla macchina.
Neanche il tempo di sentire il rumore della portiera che sbatteva alle sue spalle che Dean si era già piazzato davanti al cartellone dei panini del giorno con l’aria di un bambino che, tutto eccitato, viene portato per la prima volta da McDonalds.
Raggiunto il fratello, Sam lo guardò accigliato; Dean per tutta risposta replicò al suo sguardo con un: “Che c’è? Ho fame!”
L’ex-angelo e i Winchester entrarono nel locale e si sedettero ad un tavolino in un angolo. Sam ordinò la solita insalata, Dean il solito hamburger stracolmo di bacon e grondante di salsa e Cas un cheeseburger – che aveva scoperto di amare da quando era diventato umano.
Stravaccato sul divanetto di pelle rossa e con aria soddisfatta, il fratello maggiore sembrava proprio essere ristorato dal suo panino: “è una di quelle cose, il bacon, che non ti delude mai” sussurrò, quasi stesse parlando direttamente all’hamburger. Sam e Cas si scambiarono sguardi attoniti ma divertiti: ci voleva proprio un attimo di pace dopo la scorsa nottata. Ultimamente, tutt’e tre avevano avuto talmente tanti pensieri che gli affollavano la testa, che erano bastati l’ambiente rilassato del fastfood e l’odore fragrante del bacon del panino di Dean ad alleggerire loro la giornata. Giornata che tra l’altro sarebbe stata lunga e pesante, dato che, dopo ore di viaggio, avrebbero dovuto incontrare Crowley per discutere del suo piano di rivolta contro Abaddon… Tutt’e tre avevano bisogno di “staccare”: la caduta degli angeli li aveva distrutti, con Sam che aveva riportato danni fisici a causa delle prove, Dean che si affannava, in continuo pensiero per lui, e Cas nella sua nuova forma umana e i suoi sentimenti per Meg…
Stavano per andarsene, quando improvvisamente, con un immenso frastuono, qualcosa frantumò in mille pezzetti il vetro della facciata del locale. Le poche persone sedute ai tavoli corsero via terrorizzate, mentre il trio si armava di coltelli e pistole, pronto ad affrontare il pericolo. Una donna fece la sua entrata nel fastfood: sulla trentina, capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, occhi neri… completamente neri.
Avanzava lentamente tra le schegge di vetro calpestandole, sguardo fisso al bancone di fronte a lei. Un ragazzo dal viso tra lo sconcertato e l’impaurito si era nascosto sotto alla cassa: probabilmente, immobilizzato per lo spavento, non era riuscito a scappare insieme agli altri. E il demone sembrava puntare proprio a lui… Quasi certamente pensava di essere sola con la sua vittima, perché non aveva notato Sam, Dean e Castiel, armati fino ai denti, nell’angolo a sinistra della porta.
“Vieni fuori, bastardo! – urlò il demone, digrignando i denti – Non fai più tanto il duro ora che hai perso le tue alucce, eh?”
La situazione era chiara: i Winchester e Cas si erano ritrovati di fronte ad uno dei demoni-sicari di Abaddon mandato ad eliminare un altro degli angeli caduti.
La ragazza con gli occhi di pece si avvicinò al bancone e, proprio nel momento in cui stava per scovare l’ex-angelo indifeso, Sam e Dean la presero per le braccia e la tennero ferma mentre Castiel la pugnalava alla schiena. Lasciarono cadere il corpo senza vita del demone e della povera ragazza che aveva posseduto.
Passato il pericolo, la testa dell’ex-angelo spuntò da dietro al bancone. Aveva uno sguardo davvero terrorizzato. Sam si avvicinò al ragazzo e gli tese una mano per aiutarlo ad alzarsi. Castiel si affrettò ad aiutarlo a sedersi su uno dei divanetti del locale e si mise vicino a lui.
Guardandolo con i suoi occhioni blu pieni di preoccupazione, gli chiese: “Stai bene, fratello?”
Il ragazzo lo fissò con aria confusa, come se non capisse a cosa si stesse riferendo quell’uomo con il trench coat…
“Fratello? Sono solo un povero ragazzo di una piccola cittadina, vi prego, non fatemi del male!” li implorò. Castiel rimase di stucco. Probabilmente non ricordava nulla. Non ricordava di essere stato un angelo, delle lotte in Paradiso, della caduta… Sam e Dean fissarono il loro amico con uno sguardo interrogativo.
Cas si alzò e andò verso di loro: “Alcuni si dimenticano di essere stati angeli dopo aver perso la Grazia, – iniziò a spiegare – vedete, per qualcuno di noi la caduta è talmente traumatica che è come se preferissero dimenticarsela piuttosto che soffrire…”. Abbassò lo sguardo. Anche lui avrebbe voluto scordarsi tutto, ricominciare da zero. Aveva fatto talmente tanti danni che forse, se si fosse lasciato il Paradiso alle spalle una volta per tutte e avesse iniziato una nuova vita mortale, come quando era diventato Emanuel, sarebbe stato meglio per tutti. Ma no. Lui ricordava, e il ricordo gli logorava le membra ogni giorno che passava sempre di più; l’unica cosa che gli permetteva di andare avanti era Meg. Anzi, forse era proprio per questo che ricordava. Aveva preferito soffrire per le sue colpe piuttosto che dimenticarsi dell’esistenza di lei…
“…Quindi non può più ricordare nulla del Paradiso e di tutto il resto? Come se avesse schiacciato il pulsante “reset”?” domandò Sam.
“Non capisco bene il significato della parola “reset” e cosa c’entri un pulsante in questa storia, comunque credo che tu abbia afferrato il concetto”, rispose serio Cas. “Comunque, volendo, lui potrebbe richiamare alla memoria la sua vita da angelo… Non ricordate Anna? Anche lei all’inizio non sapeva di essere caduta, eccetera.”
Castiel si voltò verso il ragazzo, che li fissava ancora impaurito. Si avvicinò, si accovacciò di fronte a lui, gli mise le mani sulle spalle e, guardandolo negli occhi, gli disse in tono rassicurante: “Ascoltami bene. Quello che ha appena cercato di ucciderti era un demone. Tu eri un angelo, fino a poco tempo fa, ed ora sei in pericolo. So che è difficile da credere, ma è così.”
Cas azzardò un abbraccio. Sam e Dean guardavano la scena stupiti, in effetti, si sorprendevano sempre di come fosse migliorato l’approccio di Castiel con le altre persone.
Comunque, l’abbraccio tra i due angeli aveva come “sbloccato” la memoria del ragazzo, il quale rivolse al fratello finalmente riconosciuto uno sguardo pieno di gioia; stavolta fu lui ad abbracciare Cas.
“Vi ringrazio per avermi salvato!”, esclamò.
“Adesso però ti devi nascondere, non sei al sicuro se rimani qui.”, disse Sam.
Il ragazzo annuì: avrebbe trovato un luogo lontano da tutti e l'avrebbe riempito di trappole anti-demone.

Sam, Dean e Cas, dopo aver salutato il ragazzo, si diressero verso l’impala. Appena prima di salire, Dean rivolse uno sguardo serissimo agli altri due: “Se trovo anche solo un pezzetto microscopico di vetro sui tappetini della mia piccola, sarete sbattuti giù dalla macchina entrambi, perciò vi consiglio caldamente di controllarvi le suole delle scarpe se avete pestato le schegge della vetrina!”
Castiel obbedì immediatamente al comando, mentre Sam guardò il fratello alzando un sopracciglio e salì in macchina lo stesso.
Si rimisero subito in viaggio.
Evidentemente Crowley non aveva mentito: Abaddon stava davvero sterminando gli angeli caduti.
  
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