I mesi avvenire furono fra i più belli della mia vita, finalmente capii cosa significava riempirsi d’amore, Minato era l’unico che riusciva a farmi provare certe emozioni. Nonostante quello che ci unisse fosse un legame diverso, continuammo sempre ad allenarci insieme ogni volta che ne capitava l’occasione. Un giorno, deciso a imparare tutti i Fuin Justu, portò con se un quaderno nel quale scrisse tutte le tecniche sigillanti che conoscevo e il modo per eseguirle passo per passo, inoltre, per assicurarsi che nessuno leggesse il contenuto di quel quaderno, lo sigillò con una tecnica che gli avevo appena insegnato, semplice ma molto efficace, poiché solo lui, con il suo chakra, poteva sciogliere il sigillo. Quel giorno stesso gli rivelai il mio segreto, non potevo più nascondergli che ero la Jinchuriki del Kyuubi, la nostra stava diventando una storia seria e lui aveva tutti i diritti di sapere che dentro di me si celava un mostro. Quando glielo dissi, ero pronta a qualunque reazione tranne che a una.
“Credi davvero che m’importi? Anche se sei una forza portante, non cambia ciò che sei veramente. Io ti amo e poco importa se dentro hai un demone o meno. Vorrà dire che il Kyuubi farà da terzo incomodo ogni volta che staremo da soli.”.
Così dicendo, mi rivolse uno dei suoi splendidi sorrisi e mi baciò.
Qualche giorno dopo, Minato partì insieme a Jiraya per un lungo allenamento che sarebbe durato all’incirca due anni. Portò con sé il quaderno con gli appunti sulle mie tecniche sigillanti e, insieme a quello, portò via anche il mio cuore. Era difficile stare senza di lui, adesso non ero sola come prima, ero circondata da amici tra le quali Mikoto, Yoshino e i loro rispettivi ragazzi Fugaku e Shikaku con la quale io e Minato spesso uscivamo per trascorrere delle serate in totale armonia e serenità. Per le prime settimane, dopo la partenza di Minato, Mikoto dormì a casa mia, preoccupata per la mia salute: non mangiavo più o quando mi andava, mangiavo poco, cosa del tutto innaturale per me che ingurgitavo porzioni che potevano sfamare almeno quattro persone, non dormivo più e quando lo facevo, mi svegliavo di soprassalto piangendo e urlando per la forte disperazione. Ogni volta che sembravo riprendermi c’era sempre qualcosa che mi ricordava lui, come quando vidi una coppietta che camminava tranquilla per i fatti suoi. Smisi di andare nel nostro luogo segreto, troppi ricordi vi erano che avrebbero distrutto ulteriormente il mio cuore. Tutti mi dicevano “tranquilla Kushina, vedrai che ritornerà, è partito per allenarsi non in una missione di livello S.” ma la domanda che mi assillava era un’altra: quando avrei potuto rivederlo? Quando avrei potuto riassaporare quelle labbra salate a causa del sudore dopo i nostri allenamenti? Quando avrei potuto risentire quelle braccia forti stringermi per farmi sentire protetta?
Salve :'(
Lo so il capitolo è piccolino purtroppo. c'è un preciso motivo per cui lo sono, ovvero li sto separando in modo da ottenere dei periodi della vita di Kushina, spero che mi sia spiegata bene. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non vi abbia fatto piangere troppo. Srivendo questa storia spesso mi sono chiesta se non sono troppo cattiva con loro :(
Fatemi sapere cosa ne pensate!!
Alla prossima!!