My eyes on you
A Maes lo ha già chiesto, il primo giorno.
Lo ha preso in disparte e glielo ha fatto promettere, i pugni tesi: una specie di disperazione minacciosa.
L’amico gli ha detto che non dipendeva da lui, ma alla fine gli ha dato la sua parola.
Forse sicuro del fatto che una volta non mantenuta, non sarebbe più stato punibile. Non in questo mondo.
Ora tocca a lei. Tocca a lei, perché averla tirata fuori da quelle macerie, è un’esperienza che non vuole ripetere, qualcosa che non è sicuro di poter fare ancora.
Mentre la prende per mano, portandola al riparo di un masso più grande degli altri, sorride pensando che davanti ad una tomba bianca, lei stessa aveva pronunciato parole molto simili.
“Non devi morire.” Sussurra a mezza voce, assicurandosi che i loro occhi siano allineati, le mani sulle sue spalle, la pressione appena un po’ più forte in attesa della risposta.
“Non devi morire. Devi promettermelo, darmi la tua parola. Devi sopravvivere.”
Lei lo ha guardato come un bambino capriccioso che chiede la luna pur sapendo che è irraggiungibile; ma segretamente meditava di ricordargli la stessa promessa di quei giorni.
Annuisce, e solo allora Roy la lascia andare.
“Guarda che ti tengo d’occhio, eh…” tenta di scherzare, abbozzando un sorriso di emergenza, guardandola mentre si avvia verso il campo di battaglia.
Come se quel movimento impercettibile del capo – su e giù, su e giù: quasi una molla allentata, all’interno di un meccanismo troppo complesso da capire – potesse sconfiggere il Fato e tutte le sue paure.
Come non
detto, già
che ci sono aggiorno anche SABBIA.
Grazie mille
per i
commenti: questo è un progetto a cui tengo molto, quasi
quanto i 100 themes,
per cui sono doppiamente contenta quando leggo le recensioni: grasie di
cuoreee!!!!
Che dire? Di
questo
capitolo il titolo è stato quello che mi ha dato il filo da
torcere, e solo
alla fine mi sono resa conto che per una volta poteva essere Roy a
“tenere gli
occhi puntati” su Riza, piuttosto che il contrario. Per
quanto riguarda la sua
richiesta… non so, l’ho sentita molto appropriata
alla situazione, sia perché Riza
gliene aveva fatta una simile, davanti alla tomba del padre
(ricordate?), sia perché,
avendo io ancora davanti agli occhi il funerale di Maes (pianti su
pianti)
penso che Roy sia molto fragile in tema di morte, soprattutto quella
delle
persone a lui più vicine.
Sono
contenta che la
parentesi su Glacier e Maes vi sia piaciuta: ho già visto
che una buona parte
dei capitoli di questa raccolta saranno incentrati su di lui (ed
è per questo
che l’ho inserito tra i personaggi), un po’
perché ne sento la mancanza (vedi
sopra: pianti su pianti su disperazione alla sua morte), un
po’ perché è un
personaggio complesso e interessante… e un po’
anche perché se si parla di
Royai, un accenno al rapporto tra Roy e il suo migliore amico mi
sembrava
doveroso, se non altro per provare a vedere la cosa da
un’angolazione
particolare, o anche solo diversa.
Vabbè,
la sto facendo
un po’ troppo lunga: alla prossima (e stavolta
cercherà di accorciare i tempi
di attesa davvero!). Bacioni a tutte!