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Autore: JannyBlack    07/09/2013    0 recensioni
Pam è una ragazza ribelle, sbarazzina, a volte un po' piccola, altre volte così sorprendentemente donna e matura. Pam ha un segreto. Pam ha un grande vuoto dentro. Pam ha bisogno che questo vuoto continui ad esserci. Non vuole cancellare quella brutta cicatrice sul cuore. Non vuole farlo. Per paura. Pam ha paura di lasciarsi andare di nuovo. Ha una paura folle di cadere nelle grinfie di un sentimento bastardo quale è l'amore. Pam ha paura di Damon. Di quel ragazzo meraviglioso, talmente bello da sembrare finto. Quel vampiro dannato e affascinante che è capace di farle vibrare l'anima. Damon, dal canto suo, la ama. La ama tanto. La ama fino all'esasperazione. Vuole rimediare ai suoi sbagli e lo farebbe, se solo sapesse bene come agire. Pam e Damon, i protagonisti, si appartengono. Sono destinati ad essere eternamente pedine inanimate di una vita che, maledetta, si diverte a giocare con loro. Pam e Damon hanno bisogno di coraggio. Si amano e serve che sia chiaro a loro stessi. Perchè al mondo esterno è già chiaro, cristallino come acqua fresca di sorgente.
*Mi hai mandato al diavolo, all'inferno, dovunque. Ma sei sempre venuta a riprendermi.*
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Perché hai fatto così tardi? »Pam fissava con aria contrita l’ amica davanti la porta mentre allargava le braccia dicendo: « Beh, mentre studiavo ho perso la cognizione del tempo! »; l’ amica la fissò con astio, poi la vide dirigersi verso la mamma salutandola con un allegro: « Ohè, Pì! » mettendosi allegramente a conversare con lei. La conversazione si sarebbe protesa a lungo, se Pam non fosse intervenuta spingendo la ragazza in camera borbottando un «Scusa, mà!» quasi incomprensibile. La camera di Pam era piccola ed accogliente, sulle pareti vi era un’ accozzaglia di cose: da quadri di Van Gogh a striscioni con su scritto “ The Crow 4Ever!”, regalo di qualche fan, intervallati da foto varie e poesie; sulla scrivania vi era l’ immancabile portatile nero e fogli con su scritto stralci di canzoni lasciate a metà, che non contenti si protraevano anche sul letto, dove troneggiava una gigantesca chitarra nera con un corvo argentato sulla cassa armonica; i libri di scuola erano buttati alla rinfusa negli scaffali o sulle mensole, dove facevano compagnia a cobra, coccinelle e candele. Un delicato odore di vaniglia e le pareti colorate davano un tocco di luce e serenità alla stanza. Isa prese dei fogli di carta e lesse: « “ I see your dirty face..”* beh? » domandò, « Beh cosa? » rispose l’altra sedendosi sulla sedia con la gamba sinistra appoggiata sul letto e la destra sulla sedia, incurante di avere il vestitino, « le altre parole? È una canzone, no? » « Ah ah.. è che in questo periodo la mia musa va e viene » si fermò; « Capita che posso scrivere intere canzoni o solo strofe » concluse con un’ alzata di spalle; l’amica alzò un sopracciglio, poi decise di lasciar perdere il discorso, « Comunque » disse sedendosi sul letto, « di cosa mi dovevi parlare? », lo sguardo di Pam divenne duro, un bruttissimo avvertimento « Nea molla, quella cretina! », quando vide la reazione di Isa, per poco non ci rimase secca: infatti la ragazza si era alzata e aveva cominciato a saltellare per tutta la stanza mimando un “ pepepepe…” che la ragazza trovò molto irritante. Nel pomeriggio aveva chiamato Dany, la bassista, e Mary, la tastierista; la prima, aveva avuto la medesima reazione di Isa, la seconda era rimasta totalmente indifferente ed aveva fatto allusioni strane; solo il loro manager, Tommy, si era messo a sbraitare parole incomprensibili per qualunque essere appartenente alla specie umana. « La vuoi finire?!?! » sbottò la ragazza dai capelli corvini « Scusami » l’ altra si sedette « volevo manifestare la mia gioia! », l’ amica la guardò con sguardo truce, ed a cautela spostò tutti gli oggetti pesanti che si trovava a portata di mano sulla scrivania, « Comunque » continuò la chitarrista « dobbiamo annullare gli ingaggi di domenica e martedì, una nuova batterista avrà bisogno di tempo per imparare le canzoni » sospirò, si stava rendendo conto della gravità della situazione. La suoneria dell’I-phone di Isa le interruppe dai loro pensieri:

From: Mary
Ragà, alle 17.30 al bar da Giulio, dobbiamo parlare.

Le due si guardarono con sguardo interrogativo, giudicando l’ oggetto del messaggio doveva essere importante; « Tu… » cominciò Pam, ma non potè finire perché fu interrotta dalla suoneria del suo Android.

From: Miss Ale
Miss, ho una proposta da farvi, ci vediamo alle 18.00 al bar di Giulio. Poi capirete! ;)

« Come mai tutti vogliono parlarci oggi? » sbuffò Isa, un leggero bussare alla porta interruppe le due, la testa di Pina sbucò sorridente: « Ragazze, ho fatto la torta al cioccolato, è appena uscita dal forno, ne volete una fetta? » concluse sorridente;  « Ottimo! », Isa si sfregò le mani « Mai dire di no alle torte di Pina », Pam scosse la testa esasperata, era incorreggibile!
 
« Cosaaa?!?!? » tuonò Tommy, rosso in viso e con il respiro accelerato a tal punto che Mary pensò che gli stesse per venire un infarto, « Hai capito benissimo » la tastierista non si scomponeva e guardandolo dritto negli occhi rispose: « Io da oggi non faccio più parte dei The Crow », al manager sfuggì involontario un gesto della mano che Isa prontamente bloccò, poi si sedette, « Ma.. ma.. non puoi, non devi lasciare, io… » farfugliò in preda ad una crisi isterica in piena regola prendendosi la testa tra le mani;« Ma perché? » chiese Ely in un sussurro, l’ interpellata scrollò le spalle « Ho da poco perso mio nonno » cominciò « tre anni fa persi mia madre, che faccio? Lascio mio padre da solo mentre io me ne vado in giro per il mondo?! Non mi sembra il caso » concluse con un sospiro; le altre annuirono: era una ragione più che sufficiente, solo Tommy ancora non si arrendeva: « Ma con la band? Non pensi alla band? Alla TUA band! » esclamò soffermandosi sul “tua” sgranando gli occhi; « Piantala, Tommy! » la voce di Pam arrivò forte ed inaspettata alle orecchie delle altre, aveva spento la sigaretta e presa dall’ impeto si era alzata in piedi, gli occhi che fiammeggiavano « L’ hai sentita, no?? Ti ha dato delle giustificazioni più che sufficienti, stai sicuro che è stata una decisione sofferta e meditata, e noi non possiamo far altro che rispettarla. Che tu lo voglia o no! » poi si rivolse alla cugina con sguardo dolce « Sappi comunque, che per noi resterai sempre una TC ». Scese un silenzio imbarazzante « Awè! », il saluto imbarazzante di Ale fece sobbalzare tutti « Ehi, Ale. Tieni, Siediti!» la nuova arrivata afferrò una sedia e prese posto tra Mary ed Dany, fu Isa a rompere il silenzio che si era creato esordendo con un: « Allora? Qual è questa proposta? », l’ altra tirò una boccata di fumo, « Sarò breve » disse, « voglio entrare a far parte della band come batterista » otto paia di occhi la guardarono come se avesse appena fatto una proposta indecente , mentre Pam quasi si strozzò con il drink, « Ovviamente con regolare provino », « Perché questa scelta? » chiese Isa, la ragazza la guardò e negli occhi occhi castani si accese una scintilla: « Mi chiedi perché?? », l’altra annuì, « Voglio entrare a far parte della band perché è quello che voglio. Voglio provare l’ adorabile sensazione di vuoto allo stomaco un minuto prima di salire, e la botta di adrenalina una volta che sono sul palco. Voglio sentire il mio nome urlato da un mare di gente che viene lì per vedermi suonare, che spende soldi per vedermi suonare, che piange, urla e si sbraccia nel vedermi suonare. Voglio andare a dormire alle cinque e svegliarmi alle sette per provare. Voglio andare in tour, voglio firmare autografi, voglio semplicemente sentirmi bene e trovare il charma, per definirla in termini orientali. Ti basta come spiegazione? » le altre erano rimaste a bocca aperta, perfino Tommy si era azzittito, il che era un evento più unico che raro. « Ok » esordì il ragazzo dopo aver chiuso un secondo gli occhi « se sei motivata come hai detto, domani presentati allo studio 5 per fare il provino » la ragazza annuì, poi si girò verso Pam, che le regalò un sorriso complice ed un occhiolino sincero, poi parlò « bene, la batterista molto probabilmente l’ avremo entro domani mattina sicuro. Il problema è un altro: la tastierista? », Mary si schiarì la voce « Beh, io ho una proposta da farvi » la ragazza trasalì quando si vide puntati occhi castani ed azzurri su di lei « Oggi su twitter ho sentito Ann, le ho accennato ciò che vi ho detto, e beh.. sì insomma.. mi ha detto che, se per voi non è un problema, vorrebbe prendere il mio posto » « Non l’ha detto a me? » Pam era sorpresa, « Beh, non ti ha beccata oggi, è stata una decisione presa su due piedi la sua » « Ma siamo sicuri che può andare? » Tommy era sempre il solito pignolo « suona il pianoforte da quando aveva quattro anni, diciamo che è un piccolo Mozart al femminile » rispose Isa, «e va bene» concluse Tommy dopo aver fatto un sospirone « se è come dite, fate venire anche lei allo studio domani con Ale », si passò una mano tra i capelli, « E che Dio ci aiuti! ».
 
Per essere fine Maggio, la mattina era alquanto fredda, il sole era pallido e non riusciva a riscaldare come doveva, un leggero venticello faceva ondeggiare le chiome degli alberi che danzavano nell’ aria seguendo un ritmo tutto loro, il debole cinguettare degli uccellini era in netto contrasto con il rumore metallico delle saracinesche che venivano aperte con pigrizia dai loro proprietari. Ann ed Ale si fermarono davanti l’ imponente struttura di vetro sulla quale troneggiava la scritta “ STUDIO 5” a caratteri cubitali in nero, Ann prese un respiro profondo « Ok » Ale la incoraggiò « Siamo grandi! »,  quando aprirono l’ imponente porta per poco e non scoppiarono a ridere, la scena che si presentò ai loro occhi apparteneva più a film comici che a uno dei gruppi più amati dai giovani: la cantante dormiva in modo scomposto su un divano posto proprio di fronte la porta, sul divano accanto il manager e la chitarrista parlavano in modo fitto mentre su un tavolo a parte la bassista faceva un solitario con carte trovate chissà dove con aria assonnata, erano pur sempre le sei di mattina! Ale fece un colpo di tosse, che scena! Tutti finirono di fare le proprie attività, beh, tranne Pam, che continuò a dormire beata come se niente fosse; fu solo quando Isa si mise a scuoterla, che mugugnò un « ancora cinque minuti, il bus aspetta », che fu accolta da sguardi non proprio benigni. Isa ed Dany si guardarono « Aiuto! Il terremoto! » si misero a gridare ottenendo l’ effetto sperato, infatti Pam si alzò di soprassalto mettendosi a correre per tutta la stanza gridando: « Aiuto, Gheddafi ci attacca! »; ma, quando fermandosi si rese conto che non c’era nessun terremoto e che tanto meno erano attaccate da un uomo che era all’ altro mondo, corrugò la fronte ed esclamò: « Siete delle stronze! » facendo ridere ancora di più le amiche; «Basta, ragazze!» tuonò Tommy: « Siamo qua per un provino, ergo.. bando alle ciance! » e si diresse verso le scale per andare nella stanza di registrazione, seguito a ruota dalle ragazze, il silenzio che regnava era pressoché tombale: Ale e Ann erano agitate per il provino, Isa ed Dany erano in ansia per le due e Pam..beh, Pam semplicemente appena sveglia non parla con nessuno. La stanza di registrazione era enorme e bellissima, alla parte di fianco la porta a due battenti vi era appesa la locandina del gruppo, il grandissimo corvo che stava planando e la scritta “ The Crow” vi erano stampate sopra con tutta la propria bellezza e conferivano un senso di rispetto e potenza all’ intera stanza; di fronte la parete vi erano circa una decina di sintetizzatori collegati a cavi che andavano a finire nella sala di registrazione vera e propria, separata da un vetro spesso trasparente che permetteva di vedere all’ interno di quest’ ultima, in cui troneggiavano una batteria, due tastiere, un basso e una chitarra, mentre dal soffitto scendeva un microfono enorme. « Bene » fece Tommy sedendosi « Isa, Dany, accordate gli strumenti » le due scattarono immediatamente, « Pam, tu riscalda la voce » la ragazza cominciò ad intonare, riprendendosi dallo stato catatonico in cui era caduta. Quando furono tutte pronte, le cinque sentirono la voce di Tommy forte e chiara dall’ altoparlante: « Allora, siete pronte? » annuirono « Bene, cominciamo con qualcosa di facile.. Our solemn hour**, Ale, dai il tempo! » dopodiché si appoggiò con i piedi ai sintetizzatori e chiuse gli occhi, mettendosi in ascolto; la batterista deglutì: “Dio, aiutami a non fare un casino”. Pam cominciò: “Sanctus Espiritus redeem us from our solemn hour, Sanctus Espiritus insanity is all around us, Sanctus Espiritus! Sanctus Espiritus! Sanctus Espiritus!”, quando la batteria entrò, per poco Pam non smise di cantare, era a dir poco straordinaria, Ale suonava, e Dio, come suonava! Aveva gli occhi chiusi, le cuffie nelle orecchie per seguire il ritmo e la bocca arricciata, era persa in un mondo tutto suo, suonava, suonava e suonava, ed il suono che ne usciva non era il suono di una batteria, era il suono di un’ anima, la sua anima, Ale suonava con il cuore, con tutta se stessa, rendendo il ritmo della canzone ancora più potente di quanto già era, il ritmo sacro era portata all’ estremo, come se lei stesse tessendo un filo che divideva tra mondo reale e trascendentale, e tessendo, alla fine i due mondi si univano creando una dimensione quasi onirica. “Are they themselves to blame, the misery, the pain? Didn't we let go, allowed it, let it grow?”, Tommy aprì gli occhi, la poeticità delle parole lo cullava e il lento incedere della batteria faceva sì che lui muovesse la testa su e giù seguendo il ritmo; gettò uno sguardo alle “ sue ragazze”, come le chiamava affettuosamente, erano rilassate, pensò, rilassate e.. potenti; i The Crow lo erano già di loro, ma con Ale avevano acquisito quel tocco in più che ancora mancava, erano sicure, forti, come se potessero prendere a calci il mondo intero ed uscirne vincitrici, gli sguardi fiammeggiavano e i movimenti erano decisi, quello che lui cercava di fare da quattro anni, Ale l’ aveva fatto in quattro minuti. Quando la canzone finì, le cinque si sorrisero deliziate e fecero segni d’ incoraggiamento alle due, che aspettavano impazienti il giudizio di Tommy, il quale le fissava con sguardo torvo, Tommy uscì dalla sala e rientrò poco dopo con dei fogli, li porse alle due dicendo: « Da oggi siamo di nuovo cinque, The Crow », successe tutto così in fretta, Ale urlò e abbracciò Pam, Dany e Isa si sorrisero mentre una tremante Ann firmava il contratto, il tutto accompagnato da grida di giubilo e tanti “ Complimentoni” o “ Io lo sapevo”, sotto il sorriso indulgente di Tommy. Pam fu la prima a sciogliersi dalla morsa di Ale, guardò il gruppo, erano diverse, erano rinate, ora erano i The Crow. 

*Let it rock-Kevin Rudolf
**Our solemn hour- Within Temptation

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Ciao a tutti, ragazzi!
Ecco il secondo capitolo della storia, fondamentalmente non succede niente di particolare, diciamo che è più che altro un capitolo di presentazione dei nuovi personaggi; non ho messo la descrizione fisica nei minimi dettagli, non ho intenzione di farlo, darò degli input sparsi nel testo, penso sia molto più bello. Per quanto riguarda i personaggi, alcuni avranno riconosciuto in Tommy analogie con il produttore di Jude Harrison nel film " Istant Star", beh..diciamo che l'ho preso in prestito, anche se i due hanno in comune soltanto il nome, essendo diversi caratterialmente e fisicamente ( Ops! Spoiler!). Sicuramente avrete notato anche i segni accanto ai versi delle canzoni: i titoli sono alla fine del testo ( consiglio a tutti di ascoltarle perchè sono stupende), nella realtà appartengono ai loro autori, mentre nella storia sono del gruppo di Pam, e sono tutte autobiografiche. Non ho ricontrollato prima di pubblicare, per questo se trovate errori di distrazione o errori di punteggiatura, non esitate a farlo presente.
Bene, che dire? Credo di aver spiegato tutte le parti più controverse e di essere riuscita a dirimere eventuali dubbi, se così non è stato, chiedete pure nelle recensioni: vi risponderò con molto piacere.
Vi auguro una buona lettura nonchè una buona serata (sicuramente sarà meglio della mia: dannati esami!).
Ciao ciao, P.

  
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