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Autore: Mon    07/09/2013    3 recensioni
[Seguito di Some Nights]
La ragazza rimase a fissare quella foto con gli occhi che le si velavano di lacrime; si chiese cosa fosse successo per far si che una storia d’amore bella, anche se un po’ complicata, si fosse ridotta come un palazzo a cui erano state minate le fondamenta. Bisognava intervenire al più presto per evitare il definitivo crollo, ma Laura non sapeva da dove cominciare e Nate non stava facendo niente per provare a salvare quel disastro.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nate Ruess, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Gambler'
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Laura entrò nel suo ufficio, trascinandosi a fatica. Si recò alla sua scrivania e si sedette, lasciandosi scivolare contro lo schienale. L’ultima volta che era stata in ufficio era una persona quasi felice, adesso non riusciva nemmeno a sorridere. Era passata una settimana da quando Nate le aveva rivelato il problema, da quando le aveva detto che tra loro non ci sarebbe stato futuro se lei non avesse accettato la possibilità di avere un figlio. 
Era passato il Capodanno e lei era rimasta chiusa in casa, da sola, a guardare la televisione, senza voglia alcuna di festeggiare, con una bottiglia di vino appoggiata sul tavolino davanti al divano e il bicchiere tra le mani, sempre pieno. Il nuovo anno non era cominciato certamente nel migliore dei modi. 
Accese il computer e, la prima cosa che fece, fu controllare la posta elettronica. Aveva l’arretrato di una settimana, quella settimana in cui aveva deciso di non andare al lavoro, non voleva sentire domande, non aveva voglia di rispondere a niente, non aveva voglia di parlare con nessuno. Sapeva che, una volta che Thomas avrebbe varcato la soglia dell’ufficio e l’avesse finalmente rivista seduta al suo posto di lavoro, avrebbe cominciato a tempestarla di domande. Non aveva intenzione di rispondere, sarebbe andata avanti a monosillabi.
Alzò la testa quando sentì la voce dell’amico, squillante. 
«Laura, finalmente sei tornata! Dove sei stata in questa settimana? In ferie e non me lo avevi detto?»
L’impulso che pervase Laura fu quello di mandare immediatamente Thomas a quel paese, ma si rese subito conto che non sarebbe stato un buon modo di cominciare l’anno lavorativo. 
«Sono stata a casa...» rispose semplicemente.
«A fare cosa?»
«A piangere...»
Thomas ridacchiò. «Dai, dimmi la verità!»
Laura si girò verso l’amico e lo guardò negli occhi. «È la verità!» rispose, dura.
Il ragazzo si irrigidì, rimanendo qualche secondo in silenzio, poi appoggiò la sua roba, si sedette sulla sedia e con questa si avvicinò a Laura. «Come mai? Cosa è successo?»
«Non mi va di parlarne. Ti basti sapere che sono stata minacciata di divorzio...»
Thomas spalancò gli occhi. «Divorzio? Tu e Nate?»
Laura sbuffò. «E chi se no? Io e il mio divano? Per quanto sia anche lui ne avrebbe tutte le ragioni. L’ho lasciato solo dopo una settimana in cui avevamo stretto un’intensa relazione!» ringhiò. 
Lui si lasciò scappare un sorriso, poi si rese conto di essere stato inopportuno; tirò Laura a sé e la abbracciò. La ragazza si lasciò andare all’abbraccio dell’amico, cercando di trattenere le lacrime, senza riuscirci. Tutti i propositi di non rivelare nulla erano stati buttati nel cesso; aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno. Rimasero in quella posizione alcuni minuti, poi fu Laura ad allontanarsi; si asciugò gli occhi e si rimise davanti al computer, doveva lavorare. 
Controllò la sua posta elettronica e nelle e-mail della settimana prima ne trovò una che arrivava direttamente dalla direzione dei Grammy Awards. La aprì e lesse attentamente: era l’elenco di tutti i nominati nelle varie categorie che si sarebbero contesi i premi il 10 febbraio. Laura controllò, il nome dei Fun. era citato in tre categorie. Sorrise orgogliosa, poi, immediatamente, le sue labbra si incresparono e il suo viso si incupì. Le tornò in mente Nate e il discorso che avevano fatto la settimana prima. Ci aveva pensato, non aveva fatto altro per una settimana. La testa le scoppiava e non era arrivata a nessun tipo di conclusione, continuava ad essere in conflitto con sé stessa: voleva salvare il suo matrimonio, voleva anche lei un bambino da Nate, ma non in quel momento. Non poteva lasciare il suo lavoro, il suo capo contava tanto, a volte troppo, su di lei e Laura si sentiva galvanizzata da questo. Amava troppo quello che faceva e anche solo pensare di dover lasciare tutto, anche se solo per un breve periodo, la faceva sentire male. Amava, però, troppo anche Nate e non riusciva ad immaginare una vita senza di lui. Era impossibile scegliere tra le due cose più importanti della sua vita, le cose che riempivano le sue giornate. Non poteva vivere senza, ma avrebbe dovuto imparare a farlo. Doveva prendere una decisione e lo doveva fare velocemente. 
A questo pensiero le si torse lo stomaco: non voleva decidere, ma doveva. 

***

Laura era sdraiata sul divano di casa, il cd dei The Lumineers le faceva compagnia, un bicchiere di vino rosso era appoggiato sul tavolino. Era arrivata l’ora di prendere una decisione definitiva. Era forse la cosa più difficile che avesse dovuto fare in tutta la sua vita; nemmeno la scelta dell’università e la decisione se cominciare o meno una storia con Nate erano state così difficili.
Chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalle note di Ho Hey, respirò profondamente; era arrivato il momento di cominciare. Doveva partire dal suo lavoro e da ciò che significava per lei. Quando era stata assunta, aveva visto realizzare un sogno, lei che aveva sempre vissuto per la musica non poteva chiedere di meglio che essere presa in un giornale che si occupava solo di quello. Aveva cominciato con la gavetta, poi piano piano era diventata una delle persone di cui il capo si fidava maggiormente. Lei era sempre disponibile, sempre pronta a rispondere ad una chiamata, proprio perché amava follemente quello che faceva. Il lavoro le aveva riempito le giornate e l’aveva fatta sentire realizzata.
Grazie al suo lavoro, un pomeriggio di sei anni prima, aveva incontrato Nate, la persona che sarebbe diventata il centro dei suoi pensieri, la persona attorno a cui ruotava tutto il suo mondo. Si chiese come sarebbe stata la sua vita senza correre tutto il giorno, senza dover prendere l’aereo ogni volta che doveva intervistare un cantante o un gruppo, si chiese come sarebbe stata la sua vita senza poter andare ai concerti, senza ascoltare musica dal vivo. Poi si chiese come sarebbe stata la sua vita senza Nate al suo fianco; si chiese come sarebbe stato tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro o dopo un lungo viaggio e trovare la casa vuota, un vuoto non temporaneo, ma che si sarebbe prolungato a lungo, senza l’attesa di sentire le chiavi girare nella serratura e vedere il viso di Nate affacciarsi, sorridere, abbracciarla e baciarla. 
Girò il viso verso lo scaffale e guardò la foto di lei e Nate il giorno del loro matrimonio. Respirò profondamente. 
Aveva preso la sua decisione.






Salve a tutte!
Allora, eccovi il nuovo capitolo. Curiose di sapere cosa ha deciso Laura? Eheheh vi ho lasciato con un po' di suspance, sono cattiva e crudele. Niente, volevo solo aggiungere una cosa, cioè che non mancano molti capitoli alla fine della storia. Non li ho ancora scritti, ma penso che saranno due, al massimo tre, inutile tirarla troppo per le lunghe. Mi dispiacerà lasciare questi due personaggi, in fondo ho cominciato con Some Nights ad aprile, siamo a settembre, mi hanno fatto compagnia per cinque mesi. Dirgli addio mi dispiacerà davvero tanto, ma è arrivato il momento di accantonarli. Vado a piangere in un angolino.
Al prossimo capitolo.
Mon.
 

  
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