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Autore: hell is just a sauna    07/09/2013    7 recensioni
“Sai cosa vorrei?”-disse.
Scossi la testa.
“A volte vorrei semplicemente che qualcuno mi prendesse la mano e mi dicesse che ne vale la pena. Vale la pena di esser felice di nuovo.”
Questa storia è venuta fuori ascoltando Troublemaker dei Green Day per 4 giorni di seguito e guardando 24 ore al pronto soccorso.
Si, lo so, sono una persona molto triste e ora scusatemi ma mi vado a nascondere.
(storia in revisione)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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''Tu non capisci, non c'è una seconda occasione per noi, piccola. Non è un gioco, quindi perchè stai giocando con me? Ora devo andare, non starò qui a guardarti piangere.''

 




Finita la cena eravamo tutti usciti a fare una passeggiata sul Tamigi.
Elena per mano con Frank.
Mike per mano con Brittney.
Billie da solo.
Già perché Jessica era tornata a casa. Diceva di essere stanca.
Io avevo in braccio Gloria e stavo parlando con Ramona. Quella ragazza era davvero simpatica.
“Charlotte, ti posso parlare un attimo?”-chiese Billie.
Sospirai.
“Mona tieni un attimo Gloria?”-chiesi. 
“Si, certo”-rispose prendendo Gloria in braccio.
Ci fermammo a sedere su una panchina.
Aspettammo che Ramona raggiungesse gli altri.
“Grazie non aver detto nulla di ieri sera”-disse Billie.
“Ieri sera non è successo nulla”-dissi guardando per terra.
“Per te quello che è successo ieri sera non è nulla?”
“È stato solo sesso,Billie”-dissi. 
Stavo mentendo,eccome se stavo mentendo. Stavo mentendo come lui aveva mentito a me.
“Solo sesso..”
“Esatto..e immagino che adesso dovresti tornare a casa da lei?”-dissi.
“Senti Charlotte, io non te l’ho detto solo per..”-lo interruppi prima che lui potesse continuare a parlare-“Solo per non farmi stare male?Ma per piacere Billie Joe, non mi piace essere presa per il culo”-dissi-“non voglio essere la tua amante o la tua seconda scelta.”
Billie sospirò e mi guardò. I suoi occhi, quelli si che mi fregavano.
Verdi e tristi, molto tristi.
“Sei soltanto un bugiardo..non cercarmi più Billie Joe..”-dissi. 
Mi alzai dalla panchina ad andai a salutare Elena e gli altri che si erano fermati più avanti.
“Io vado a casa”-dissi-“Sono felice per te, El”-dissi sorridendo. 
Un sorriso molto tirato.
“Non fare cazzate Charlie, parliamo domani dopo il turno”-disse.
Guardai ancora una volta Billie.  Aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Scossì la testa.
Mi incamminai verso la mia macchina.
C’era una sola cosa che in quel momento poteva farmi stare bene.
 
 

“Charlotte!Sei venuta a trovarmi?Da quanto tempo!Un anno?”-chiese lui, guardandomi curioso.
“William risparmiati i commenti”-dissi porgendogli una banconota.
Lui mi diede una bustina che nascosi subito dentro la borsa.
“Tieniti il resto”-dissi e me ne andai.
“È stato un piacere Charlotte!”
Continuai a camminare fino a casa mia.
La rabbia era tanta,come la delusione.
Quando arrivai aprii il portone, salii le scale ed entrai in casa.
Buttai la giacca a terra, presi la bustina dalla borsa ed aprii il cassetto prendendo una banconota a caso.
Andai in salotto ed accesi lo stereo mettendo un cd dei Muse.
Mi tolsi i vestiti rimanendo solo in intimo, in modo da sentirmi libera in qualche modo. 
Misi il contenuto di quella bustina dentro sopra al tavolino del salotto e arrotolai la banconota.
Allineai la coca in piccole strisce ed ne inalai una. Sentii il naso bruciare..
“Ci vediamo domani mondo..”-sussurrai.
 
 
Billie’s point of view
 
Me ne ero andato senza salutare.
Non sarei tornato a casa quella sera.
Andavo dove mi diceva la testa,perché il cuore mi diceva di andare da Charlotte.
Girai per un’ora senza una meta, l’unica cosa che sentivo era il freddo.
Vidi un bar. Sospirai, quella la mia disgrazia.
Presi il telefono e mandai un messaggio a Mike.
“Non mi va di parlare, ci sentiamo domani, saluta tutti e di a Trè e a Elena che sono felice per loro.” 
Rimisi il telefono dentro la tasca della giacca. Le parole di Charlotte rimbombavano nella mia testa.
Alla fine aveva ragione.
Mi avviai dentro il bar. Non c’era molta gente.
Mi sedetti al bancone. “Una birra, grazie”
Era da troppo tempo che non lo dicevo. Mi passai una mano tra i capelli.
Il barman mi porse la bottiglia già aperta. C’era un modo migliore per dimenticare i problemi di affogarli nell’alcool?
Quella sera avrei bevuto fino a crollare. Me lo sentivo. Andava sempre a finire così.
Iniziai a fissare la bottiglia, la mia migliore amica.
Ne bevvi un sorso, e poi quel sorso si trasformò in una birra intera.
Dopo due ore quella birra si era trasformata in quattro birre.
“Signore sono le tre di notte, il locale deve chiudere.”
Non capivo più nulla,sentivo il barman che mi parlava ma non ci diedi peso.
Appoggiai la testa al bancone e chiusi gli occhi.
 
“Billie!Billie cazzo svegliati!”
Sentivo qualcuno che mi chiamava e mi strattonava,aprii gli occhi. 
Era tutto sfocato, la testa mi scoppiava.
“Grazie mille per avere chiamato”-sentii ancora. 
Era Mike, era venuto a prendermi come al solito.
“Si figuri”-disse qualcun altro. Probabilmente il barman.
Mike mi aiutò al alzarmi e mi portò fino alla sua auto.
Aprii lo sportello ed entrai richiudendolo.
Mike salii in macchina.
“Posso capire perché cazzo eri in quel bar?Hai fatto una promessa Billie!”-disse alzando la voce.
“Non urlare”-dissi. Sentii una fitta alla testa. 
“Hai fatto lo stronzo con Charlie!Ti sei fatto scappare una ragazza per bene!Sei proprio un coglione Billie Joe Armstrong,fattelo dire!”-Mike era davvero incazzato.
Scesi dalla macchina feci qualche passo e poi iniziai a vomitare anche l’anima.
Un attimo dopo sentii Mike vicino a me che mi teneva la testa e mi toglieva i capelli dalla fronte.
“ Non mi portare a casa Michael.”
 
 



Erano le due e mezza del pomeriggio passate ed Elena aspettava ancora la chiamata di Charlotte.
Non si era presentata a lavoro,aveva provato a chiamarla ma non rispondeva.
Decise di andare a casa sua.
Aprii la porta e vide la borsa e la giacca di Charlotte buttate per terra.
Continuò a camminare e vide che il salotto era quasi completamente quasi distrutto.
I vasi per terra, in mille pezzi. Lo stereo acceso. I suoi vestiti per terra.
Notò però che la foto di Roberto era ancora al suo posto.
Vide sul tavolino una bustina di plastica e tutti i suoi sospetti si confermarono.
Charlotte aveva di nuovo fatto uso di cocaina. 
Si sentii in colpa, non avrebbe dovuto lasciarla da sola.
Andò in camera sua e la trovò sul letto che dormiva beatamente.
La coprii con una coperta e tornò in salotto.
Si tolse la giacca,prese la scopa che era nel ripostiglio e iniziò a togliere tutti i vetri dal pavimento.
“Ricomincia l’inferno.”-disse.







Su le mani,su le mani,op!
Questo dovrebbe essere in continuo dell'altro capitolo:)
Si vede che sono in vena di cose depresse :')
Spero che il capitolo vi piaccia e che non vi deluda.
Un bacione,rage,love,vino (?),
Martina :)

 
   
 
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