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Autore: Elpis Aldebaran    14/03/2008    5 recensioni
«Sei una sciocca, Yamanaka...» disse infine il ragazzo con un sospiro, affondando il viso in quei fili d'oro. Ino approfittò ancora per parecchi minuti di quel calore che solo Nara sapeva donarle, con semplici e fraterni abbracci. Annusò il suo profumo, un misto di fumo e muschio che le mandava il cervello in tilt. Si scansò lentamente, passandosi un dito sotto l'occhio per arrestare le lacrime.
[Fanfic a quattro mani by Coco Lee e AtegeV]
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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XI

 

Say My Name

 

 

 

 

Say my name
So I will know you're back
You're here again
For a while
Oh let us share the memories that only we can share together
Tell me about
The days before I was born
How we were as children

 

[Within Temptation, “Say My Name”, Angels, 2005]

 

 

 

 

Naruto stava sdraiato dietro un ampio cespuglio di fragole. I suoi occhi erano come due fessure, guizzavano da una parte all'altra alla ricerca di qualcosa. Probabilmente nemmeno lui sapeva cosa. Era nascosto da quasi un'ora e sinceramente si stava stancando. Lanciò un altra occhiata davanti a sé,  e lentamente allungò una mano verso il cespuglio. Gli piacevano… le fragole.

«Naruto che stai facendo? Ti sembra il momento di mangiare?» chiese Sakura in un bisbiglio, sistemandosi sdraiata accanto a lui.

«Mi annoio!»

«Dobbiamo aspettare il segnale di Shino e dei suoi insetti per fare irruzione da Orochimaru, porta pazienza una volta tanto!»

«Sì... ma Shino è lento!» mugugnò il biondino, incrociando le braccia al petto e sbuffando scocciato dal fare da madre che aveva la sua Sakura-chan.

«Naruto! Non dire stupidate! Shino sta aspettando il momento buono per mandarci i suoi insetti, Hinata e Neji controllano col Byakugan, Kiba e Akamaru con il loro olfatto... e tu che fai?! Mangi!» lo ammonì, alzando leggermente la voce.

«Mmm... secondo me Kiba e Hinata stanno pomiciando...» intervenne Sai d'un tratto, avvicinandosi ai due e sdraiandosi accanto a Sakura, portandosi le mani dietro la testa.

Sakura voltò incredula lo sguardo verso il compagno.

«Che stanno facendo?!»

«Ho detto secondo me, non sono sicuro…» disse lui, chiudendo gli occhi. Sembrava quasi che volesse schiacciare un pisolino.

«Io… io non ho parole! Ino è la dentro che sta per morire e voi… voi vi state comportando da superficiali! Sai, non eri tu quello che l'amava alla follia? Perché sei così calmo?» chiese quasi istericamente. Non le sembrava una situazione reale.

«Non lo so… sto calmo perché dentro di me… è come se sapessi che andrà tutto bene. E credo che anche gli altri avvertano questa situazione, Ecco perché c'è tutta questa calma…»

La rosa digrignò i denti, spazientita, interrotta poi dalla mano di Naruto che, posatasi sulla sua, le intimava di stare calma e di non preoccuparsi, che tutto sarebbe andato bene.

I due si guardarono negli occhi e, se questa fosse stata una romantica storia d'amore, a rigor di logica, avrebbero dovuto baciarsi.

Ma questa non è una storia d'amore.

Un'ape si posò delicatamente sul naso di Naruto, poi un'altra, e un'altra ancora.

Era il segnale.

Tutti e tre i ragazzi si alzarono in piedi di scatto, cominciando a correre cautamente verso l'ingresso del nascondiglio di Orochimaru, seguiti a ruota da Hinata e Kiba, provenienti dalla loro destra, e da Shino e Neji, proveniente dalla sinistra.

Adesso, più nessuno aveva voglia di scherzare.

Si appiattirono contro la parete della caverna, sbirciando dentro con circospezione.

«Hinata… Neji…» chiamò flebilmente Haruno. I due ragazzi annuirono e col Byakugan guardarono ogni centimetro del nascondiglio.

«E' pieno di guardie…» constatò Hinata dopo la sua ispezione.

«Ino è nell'ultima stanza in fondo al corridoio sull'ala destra. Ci conviene dividerci in tre gruppi… Due dentro e uno fuori nel caso le cose si mettessero male…»

«Buona Idea! - annuì Sakura, convinta - Io, Naruto, Sai e Neji andremo dentro! Shino, Hinata e Kiba resteranno fuori! Se non ci vedete tornare dopo un'ora, scappate!» detto ciò, fece un cenno ai suoi tre compagni, ed insieme si prepararono a sgattaiolare dentro, consci però che sarebbero stati scoperti subito.

Sakura lanciò un'occhiata a Sai. Ora sì che sembrava teso, ora sì che sapeva cosa si prova quando è in gioco la vita di una persona amata.

Ora sì che Sai era diventato umano.

Neji si portò subito avanti al gruppo, sudando freddo e spostando lo sguardo da una parte all'altra. Camminavano lenti, cominciando ad entrare nel rifugio.

Nel primo pezzo di corridoio non trovarono nessuno, facendo tirare un sospiro di sollievo a Naruto, stupidamente, e facendo preoccupare gli altri. La cosa puzzava terribilmente.

Hyuuga andò avanti per alcuni metri, fermandosi poi di botto e facendo sbattere Sai contro la sua schiena.

«Che cavolo succede?»

«C'è qualcuno… è nel corridoio incidente al nostro.»

Le altre parole morirono in gola ai ragazzi.

«Sai dirmi chi?» domandò Sakura.

«Uhm... è molto buio... è difficile da capire... uno alto, con un chakra notevole!»

I pugni di Naruto si strinsero, abbassò lo sguardo e digrignò i denti.

«Sas'ke...» sussurrò, più a se stesso che agli altri.

«No! Non è Sasuke...»

«Non è...»

«No! E' qualcun altro... ma il chakra penso sia molto simile...»

Sai, rimasto interdetto fino a quel momento, fece un rapido calcolo.

Forte come Sas'ke, non Sas'ke.

«Quel tipo coi capelli grigi!» sussurrò, come risolto il problema dell'equazione.

«Kabuto?» chiese Neji, vedendo poi Sai annuire.

«Questo è un grosso problema…» disse Sakura, pensando per qualche secondo sul da farsi. Kabuto era un uomo estremamente intelligente: li avrebbe beccati di certo, se non fosse che li aveva già scoperti e stava venendo a farli fuori. In tal caso sarebbe stata una mossa stupida dato che sarebbe stato uno scontro quattro contro uno. Qualcuno doveva tenere occupato il ninja del Suono mentre gli altri andavano avanti, consapevoli del fatto che avrebbero, a quel punto, incontrato altri ninja.

Troppo complicato, troppo rischioso, ma era l'unica cosa da fare.

Neji era da escludere, il suo Byakugan serviva per andare avanti. Sai era troppo preso da salvare Ino.

Rimanevano solo in due.

«Naruto?» lo chiamò con dolcezza.

Il biondino si voltò, incrociando i suoi occhi che ostentavano preoccupazione.

«Sakura-chan?»

«Io... resto.» proferì con solennità, fermandosi di botto in mezzo al corridoio.

«Sakura-chan! Sei impazzita?!» sbottò Naruto, prendendole le spalle e scuotendola come per farla tornare in sè.

«E' l'unico modo!»

«No! Ci rimango io»

«Naruto! Tu servi alla squadra!»

«Anche un ninja medico serve alla squadra!»

«Ino è un ninja medico! - la rosa si morse le labbra rosee e carnose. - vi basterà trasferirle del chakra e lei riuscirà a guarirvi!»

«Ma Sakura…»

«Ascolta Naruto… Kabuto combatte con le arti mediche, ho più probabilità di farcela io che conosco le tecniche che non tu, e poi – disse, scostandosi dal biondo, sorridendo con amore – nel caso Sas'ke si facesse vivo… solo tu hai una possibilità contro di lui.»

Naruto guardò ancora una volta la ragazza, mentre dietro di lui, Sai lo incitava a darsi una mossa.

Prese coraggio e si avvicinò veloce alla rosa, baciandola candidamente sulle labbra.

«Stai attenta, Sakura-chan…»

Sakura ricambiò il bacio con dolcezza quasi materna.

«Anche tu, Naruto-kun!»

«Ehm... mi dispiace interrompere il diabetico momento - cominciò Sai, sfoderando uno dei suoi peggiori sorrisi - Ma temo che qualcuno stia arrivando...» e indicò un'ombra che ormai era ferma su una delle porte che davano sul corridoio adiacente al loro.

Sakura li spinse via e i tre ragazzi ripresero a correre.

«Cazzo Sai... io ti ammazzo! - s'infuriò Naruto, minacciando il moro con il pugno - Dovevi proprio interrompere il magico momento? Chissà cosa avete fatto tu ed Ino dietro la roccia...» commentò maliziosamente, beccandosi un pugno ben piazzato da Neji.

«Taci, baka

 

Sakura aspettava immobile, come se fosse una statua di marmo. Vedeva l'ombra avvicinarsi sempre di più, mentre il cuore prendeva un ritmo velocissimo. Lei stessa non riusciva a credere che un cuore umano potesse arrivare a battere così forte nel giro di pochi secondi.

Kabuto si arrestò appena vide la figura della ragazza, con quel suo solito sorriso strano, che non riuscivi mai a interpretare.

Ovviamente, per lui non era stata una sorpresa trovarsi davanti alla kunoichi. Come se non sapesse che prima con lei c'erano altri tre ninja, tra cui la volpe a nove code.

«E così, ci incontriamo di nuovo, Haruno Sakura...» sussurrò mellifluo alla giovane, deformando la propria espressione in un sorrisetto beffardo e guardando la kunoichi con occhi di sufficienza.

«Così pare, Kabuto...» rispose lei, gelida, fulminandolo con gli occhi color acquamarina.

«Sei ancora la palla al piede di sempre, vedo... quelli lasciati indietro finiscono sempre per... morire...»

Sakura ormai aveva compreso la strategia di Kabuto. Voleva farla sentire una debole, una ragazza facilmente manipolabile... ma non sapeva quanto lei fosse cambiata durante quegli anni.

«Uhm... che ne dici se ci sfidiamo? Così vedrai i miei progressi, bastardo che non sei altro!» esclamò, senza che però la sua voce subisse un'incrinazione adirata.

«Con calma ragazzina... sembri molto sicura di te...» la schernì il ninja medico, sistemandosi gli occhiali sul naso dritto. Alla parola «ragazzina», Sakura strinse i pugni in ferrea presa. L'ultima volta che un ragazzo le aveva dato della ragazzina era finito all'ospedale per una settimana.

«Smettiamola di chiacchierare... non ho voglia di starti a sentire!»

«Io mi chiedo se questo è il tuo solito spirito... o è solo per il fatto che il tuo caro amichetto ti ha baciata?» Kabuto scoppiò in una risata di scherno, che rimbombò per il corridoio scuro e umido. Sakura lo guardò incredulo. «Occhi lucidi, guance scarlatte, labbra rosse e leggermente gonfie... cosa è stato? Un bacio d'addio?» e ancora rideva.

La rosa aveva sopportato sin troppo. Andava bene prendere in giro lei, andava bene prendere in giro il suo essere ninja... ma no! Naruto non doveva toccarlo!

Digrignò i denti, scagliandosi contro il ninja medico e raccogliendo tutto il suo chakra sul pugno ben stretto, lo colpì con impeto sul mento ad una velocità che nemmeno lei pensava di possedere, percepì due denti di Kabuto distruggersi sotto la sua forza.

«Forza Kabuto! Questo era solo il riscaldamento!»

Il ninja dai capelli grigi si riprese, sputando i due premolari scheggiati.

Forse aveva sottovalutato il suo avversario.

«Interessante... finalmente ci divertiamo...»

 

Neji camminava praticamente appiccicato al muro. Guardava avanti, al di là dai muri per prevenire qualche avversario, ma ogni tanto si guardava anche indietro, teneva sotto controllo Sakura.

«Neji…»

«Tranquillo Naruto... se la sta cavando... per ora ce la fa...» Il ninja biondo non sorrise. Non si sentiva comunque tranquillo.

Sai sbuffò leggermente.

«Le carie stanno arrivando...»

«Falla finita Sai! Voglio proprio vedere te quando vedrai Ino!» Naruto cominciava a perdere la pazienza, si voltò, tenendo il pugno stretto davanti a sé guardando Sai con occhi fiammeggianti.

«Ah sì? Beh, almeno noi le cose le facciamo in privato!» anche il moro gli lanciò un'occhiataccia adirata.

Neji s'interpose tra i due.

«Volete smetterla? Abbiamo una missione da compiere, se non ve ne siete

accorti!»

I suoi compagni annuirono riluttanti e ripresero la strada, ma non ci volle molto prima che Hyuuga si fermasse, con gli occhi che saettavano ovunque.

«Siamo arrivati»

I tre ninja si trovavano davanti a una porta nera e massiccia, probabilmente di pietra. Neji alzò un braccio, provando a spingere la porta per entrare nella stanza.

Nessuno si accorse di quello che accadde.

Naruto e Sai videro solamente qualcosa di estremamente veloce passargli davanti agli occhi e mezzo secondo dopo Neji era volato dall'altra parte del corridoio, sbattendo violentemente contro la parete.

«Siete arrivati... al capolinea.»

Sasuke si materializzò alle spalle di Naruto, con la katana fermamente tesa sotto la sua gola.

«Sapevo che saresti arrivato...»

Occhi sgranati, pregni di sorpresa, di emozioni fino a quel momento represse e nascoste, bocca leggermente socchiusa come a sottolineare un sentimento che andava oltre la paura stessa.

Naruto rimase pietrificato, incapace di muoversi. Deglutì un boccone amaro.

«Sas...» mormorò, mentre le altre parole gli morivano in gola, represse dal groppo che faticava ad ingoiare.

«Dov'è Ino?» domandò una voce risoluta e colma di rancore.

L'Uchiha si voltò, incontrando due occhi scuri quasi quanto i suoi quando non erano velati dallo Sharingan.

«Non ti preoccupare, Sai, della tua ragazza... mi sono già preso cura io!» gli sputò in faccia, beffardo.

«Cosa cazzo le hai fatto?» urlò quasi Sai, pulendosi con una mano e con gesto secco spostando Naruto con una spinta, trovandosi faccia a faccia con quel ragazzo che lui aveva imparato a paragonare solo a della feccia umana.

Il sorriso di Sasuke si allargò ulteriormente, mostrando i denti bianchi. Neji si alzò fatica dal suolo, tenendosi sofferente la spalla destra.

«Non starò a dileguarmi sui dettagli... però devo dire... Wow, è davvero cresciuta bene e nei punti giusti...»

Sai si morse il labbro inferiore talmente forte da farlo sanguinare.

«Cosa... cosa le hai fatto, brutto bastardo! Tu non devi toccarla con un dito la mia Ino!» gridò, scagliandosi contro di lui e cozzando con un kunai contro la sua katana.

Sasuke gli si avvicinò all'orecchio.

«Troppo tardi, amico, ho già usato la mano intera...» sibilò.

A quel punto, il moro non ci vide più, si preparò per trapassare l'avversario con la sua arma, mentre il portatore dello Sharingan faceva lo stesso.

«Fermi!» ordinò loro una voce debole e quasi timida.

Ino si trovava appoggiata esausta contro la porta della stanza, il corpo coperto da graffi, escoriazioni e sangue, una grande ferita alla tempia le solcava il volto sporco e i capelli, disordinati, le ricadevano crespi sulle spalle nude.

 

 

 

 

Note delle Autrici:

Ci scusiamo immensamente per il ritardo [il fatto è che abbiamo delle vite a cui pensare, sapete come è..].

Gli aggiornamenti, come avrete capito, non saranno più tanto frequenti, ma sappiate che i “Lavori sono in corso”.

Ringraziamo tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo e tutti quelli che continuano a leggere, nonostante tutto.

 

Lee & AtegeV

 

   
 
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