Lily
ascoltava distratta le chiacchiere delle sue amiche mentre
mangiucchiava un
Zuccotto di Zucca che si era ritrovata tra le mani senza ricordare bene
come.
Le
ragazzine discutevano del più e del meno:della serata, di
Marlene e i suoi
genitori, delle vacanze e della partenza del giorno seguente.
Lily
ascoltava solo una piccola parte dei loro discorsi, mentre i suoi
pensieri
erano ancora rivolti a tre giorni prima, al suo migliore amico. Cercava
di
prepararsi psicologicamente a due intere settimane lontana da lui e da
Hogwarts.
Le sue parole l’avevano fatta intristire molto, ma Lily era
una ragazzina
abbastanza comprensiva quando si trattava dei suoi amici e nonostante
la cosa
la deprimeva, capiva Severus.
- Vedi
io…non tornerò a casa
per le vacanze-. Disse Severus tutto d’un fiato.
Improvvisamente lenti e
umidi
fiocchi di neve cominciarono a cadere intorno ai due amici, a posarsi
ed
attecchire pino piano a terra, imbiancando il mondo attorno a loro.
-Come?
Perché? - chiese Lily
senza riuscire a nascondere la delusione.
-I miei genitori hanno
insistito perché rimanessi ad Hogwarts…insomma
capisci no?- chiese Piton
titubante.
Lily aveva capito: non
aveva
mai incontrato i genitori di Severus ma aveva appreso da ciò
che il ragazzo le
confidava pin piano, che erano persone intrattabili ed egoiste e
passavano il
tempo a litigare; che non sopportavano il figlio e ogni momento era
buono per tenerlo
fuori dai piedi.
La notizia improvvisa
però
l’aveva lasciata interdetta. Sentiva come se fosse stata
immersa in una doccia
gelata.
-Si, capisco-
dopodiché aveva
preso ed era scappata via, sorda ai richiami di Piton. Sapeva che non
era colpa
di Severus ma si sentiva comunque tradita senza capire il
perché.
Era scappata a
piangere,
finché dopo essersi sfogata, non aveva capito quanto il suo
atteggiamento fosse
stato infantile e stupido, e che probabilmente Severus ci era rimasto
molto
male per quella sua reazione. Si era asciugata le lacrime con rabbia
per se
stessa chiedendosi perché aveva reagito in quella maniera
così inappropriata.
Era poi corsa a cercare l’amico e si era scusata con lui per
il suo
comportamento. Piton si era subito rasserenato e le aveva ripetuto
quanto gli
dispiacesse.
Lily
pensò che in effetti non doveva sorprendersi della decisione
dei genitori di
Severus. Considerati i precedenti era ovvio che avrebbero indotto il
figlio a
rimanere ad Hogwarts.
Le
venne in mente la partenza della mattina sucessiva, l’arrivo
a Londra e per
qualche motivo sentì che sua sorella non sarebbe venuta a prenderla
alla stazione
assieme ai genitori. Si chiese come sarebbe stato da allora in poi,
cosa
sarebbe cambiato…
Si
sentì persa per un attimo. Non riusciva proprio ad
immaginarsi a Spinner’s End
senza Severus.
Nella
sua mente le ciminiere delle fabbriche che facevano da contorno alla
piccola
città periferica le apparvero minacciose, insormontabili.
Gli occhi le si
inumidirono, ma scosse la testa tentando di scacciare quei pensieri. Non fare la stupida si disse infondo sono solo due settimane.
Persa
nelle sue riflessioni non si era resa conto che le sue amiche avevano
smesso di
chiacchierare: la loro attenzione era tutta rivolta verso qualcosa che
stava
accadendo al centro della Sala Comune.
Si
voltò, seguendo lo sguardo divertito delle amiche e rimase a
bocca aperta.
La
stanza appariva completamente rivoltata e la ragazzina si chiese come
avesse
fatto a non accorgersi di nulla.
La
Sala Comune era quasi del tutto svuotata e i pochi rimasti se ne
stavano
accanto alle pareti in maniera da dare spazio ad una scena decisamente
bizzarra:
Sirius Black caricava sulla spalle James Potter che gli aveva avvolto
la sua sciarpa
rossa e oro intorno agli occhi e gridava –Vai
Cavallino!Vai!-.
Sirius
completamente ceco ed ubriaco nitriva e non faceva altro che
inciampare. Ogni
volta che cadeva lanciava piccoli singhiozzi mescolati a risatine
isteriche,
copia di quelle di James.
Tutta
la Sala Comune fissava quella patetica scena, chi reggendosi la pancia
per le
risate, chi indignato e disgustato. Gideon e Fabian incitavano i due,
applaudivano
oppure allungavano le gambe provocando sgambetti e sghignazzi.
Parevano
senza controllo e ormai la Sala Comune era irriconoscibile.
James,
la mente annebbiata, ogni tanto lanciava un –Yyyyyhaaaa-
della serie “ cow-boy
impazzito”.
Con
la coda dell’occhio notò lo sguardo stupito di
Lily e in un angolino della sua
mente ancora un po’ lucida si scoprì soddisfatto
di aver finalmente attratto la
sua attenzione.
La
sceneggiata tuttavia durò poco: James crollò
d’un tratto profondamente
addormentato in mezzo alla stanza e Sirius, senza il suo valido
compagno prese
a scatenarsi improvvisando un balletto con tanto di canzoncina da lui
inventata.
Quasi
nessuno però prestava loro attenzione ormai, la maggior
parte degli studenti si
erano ritirati a riposare per l’imminente partenza e i pochi
rimasti se ne
stavano già andando.
Anche
le compagne di Lily si ritirarono, chi prima, chi poi. Le ultime furono
lei e
Alice. Quest’ultima lanciò un’ultima
occhiata divertita ai fratelli.
-
Che idioti- mormorò vedendo Gideon e Fabian che si erano
uniti al balletto di
Sirius. Poi anche lei assieme a Lily, che passato lo shock iniziale
aveva preso
a sghignazzare suo malgrado, erano scappate in dormitorio.
-Beh,
d’accordo, adesso basta- tuonò un Caposcuola
stanco di quel teatrino.
-Voi-
indicò Remus Peter e Frank che ridevano a crepapelle -
portate i vostri amici
in dormitorio e ditegli che domani mattina, se questa stanza non
sarà linda al
mio risveglio, passeranno dei seri guai- disse indicando la Sala Comune
ormai
disfatta.
I
tre deglutirono e si alzarono all’unisono.
Vennero
aiutati dai fratelli Prewett, che si sentivano in dovere di aiutare
quei
ragazzini che avevano regalato loro una serata così
divertente, a trasportare
la salma dormiente di James in dormitorio.
-Ma
quanto hanno bevuto?- domandò divertito Fabian una volta
poggiato James ancora
vestito sul suo letto e tornando in Sala Comune per cercare di fermare
Sirius
ancora intento a scatenarsi su un tavolino.
Remus
raccolse da terra una bottiglietta e gliela indicò- Tutta
questa- disse.
-Solo?-
esclamò sorpreso Gideon.
-Non
voglio immaginare cosa avrebbero fatto se ne avessero bevuta una a
testa- disse
Fabian stupito.
-Già
e pensa che ne hanno dato un po’ anche a Peter e Frank- fece
Remus richiamando
alla mente il momento in cui James aveva aperto con forza la bocca di
Peter e
gli aveva fatto bere un sorso ridendo sguaiatamente, mentre
l’amico si ripuliva
schifato.
-
Certo che non lo reggono proprio per niente l’alcol-
commentò Fabian afferrando
per le braccia Sirius che continuava a dimenarsi.
-Lasciatemi!
Devo finire la performance!- gridava.
Visto
che non la piantava, Gideon lo afferrò per le gambe e lo
portarono di peso in
dormitorio, seguito dalle risate dei tre amici.
Sirius
però, ancora eccitato andò avanti per un
po’, saltellando da un letto all’altro
finché non cadde in depressione, continuando a ripetere che
non voleva tornare
a casa. Poi finalmente anche lui si addormentò.
Il
mattino seguente James e Sirius vennero svegliati dalle grida di Remus
che
insisteva per farli alzare.
-Che
vuoi!?- si lamentò James massaggiandosi la testa dolorante.
-Dovete
alzarvi e scendere in Sala Comune a pulire- fece Remus.
-Shhht
Peter non urlare!- si lagnò Sirius tirando il cuscino contro
il muro e mancando
Remus di poco.
L’amico
glielo rilanciò dritto in faccia e diede
un’occhiata al letto di Peter dove il
ragazzino dormiva beato.
Sospirò.
non sapeva neanche lui perché si era preso la briga di
svegliarsi così presto
per alzarli, forse non voleva che finissero di nuovo nei guai visto che
ne
avevano già combinate tante.
-Daì
che sennò non fate in tempo a pulire prima di partire!
E’ tardi- continuò petulante.
-Pulire
che cosa?- chiese James con la bocca impastata alzando la testa di
malavoglia
per osservare il nulla, visto che non distingueva niente senza i suoi
fedeli
occhiali. Non riusciva riprendere sonno a causa del mal di testa
pulsante e gli
sembrava di avere pure nausea e mal di pancia. Non aveva mai provato
tutte
quelle sensazioni assieme.
Sirius
dal canto suo, si sentiva come lui con l’aggiunta dei muscoli
doloranti a causa
del troppo dimenarsi.
-Il
casino che avete fatto ieri- rispose Remus.
-Ma
che è successo ieri sera?- domandò James
inforcando gli occhiali. Si alzò cauto
e sia avviò lentamente verso il bagno.
Poi
improvvisamente alcune immagini della serata precedente vennero a galla
e lui
si bloccò- Oh- fece, dopodiché iniziò
a ridere sommessamente perché stava male
anche a fare quello.
-Fico
ubriacarsi!- esclamò prima di chiudersi bagno.
Sirius
si imbambolò per qualche attimo. Dopodiché si
stiracchiò- Che ore sono?- chiese
sbadigliando.
-Le
6.30 e siete già in ritardo- rispose Remus.
Sirius
sgranò gli occhi- Cosa? Ma dobbiamo partire fra tre ore!
Perché ci hai
svegliato così preso Remus?- gridò-.
Poi
un crampo alla pancia lo costrinse ad azzittirsi e cominciò
a lagnarsi del
dolore.
Remus
sbuffò osservando il colorito tendente al verde sul viso
dell’amico- Bhe, se è
questo l’effetto che fa ubriacarsi, mi sa che non
berrò mai- disse.- Dovete
scendere per pulire- ribadì poi per l’ennesima
volta.
-A
chi lo dici, credo che questa sia stata la prima e ultima volta.
Comunque sappi che
io non intendo pulire un bel niente-
affermò Sirius.
Remus
gli si avvicinò, lo prese per una spalla e lo condusse fuori
dal dormitorio. In
cima alle scale però si fermarono: Lui sorpreso, Sirius
scettico.
-Cos’è
che dicevi?- gli domandò il ragazzino inarcando un
sopracciglio irritato.
Remus
non seppe cosa rispondere: La Sala Comune appariva linda e ordinata con
tutte
le cose al loro posto. Non vi era nemmeno l’ombra del
disastro che vi albergava
la sera precedente.
-Ma
come è possibile? Ieri sera questa stanza era un macello-
balbettò.
Sirius
roteò gli occhi- Non mi dire che stai seguendo le orme di
James. Siamo ad
Hogwarts Rem!- disse in tono ovvio.
L’amico
annuì distrattamente- Ma i Caposcuola vi avevano detto di
pulire…-
-Oh
insomma! Secondo me avranno detto così per dire. Prendi
sempre tutto troppo sul
serio Remus- sbottò Sirius, più brusco di quanto
avrebbe voluto, ma il mal di
pancia e la nausea non gli permettevano di pensare lucidamente, inoltre
ce
l’aveva con lui per averlo svegliato così presto.
-Merlino!
Perché mi fa così male la testa?- si
lamentò poi tornando in dormitorio e lasciandosi cadere sul
letto cercando di riprendere sonno.
Anche
Remus rientrò e si richiuse la porta alle spalle, un pochino
in imbarazzo per
la figura appena fatta. Fece gli ultimi controlli alla sua valigia prima di buttarsi
sul letto a leggere
un libro.
James
uscì dal bagno sorridente. Pareva miracolosamente
rinvigorito. Sembrava che al contrario di Sirius possedesse
capacità di ripresa straordinarie :- Allora? Non andiamo a
pulire?- esordì.
Remus
scosse la testa mentre Sirius aveva ripreso a ronfare- No James, non
è
più necessario, scusa per averti svegliato-. Disse
dispiaciuto e gli raccontò delle
misteriose pulizie che avevano resto la Sala Comune ordinata come prima.
-Ah maddai!- si lagnò James frustrato massaggiandosi le tempie.
Rimase accanto al suo letto per un po', in piedi a dondolarsi e riflettere. Non aveva più sonno, nonostante un leggero mal di testa e si sentiva energico,voleva fare qualcosa.
-Beh dai, dato che
siamo già svegli ti andrebbe di giocare a Scacchi Magici
Rem?- chiese poi rivolto all'amico con
rinnovato entusiasmo.
-Non
ci so giocare-. Rispose Remus titubante alzando gli occhi dal suo libro.
-Dai
ti insegno io!- esclamò il ragazzino sorridendo.
Dopodiché corse al suo baule e
ne estrasse una piccola scacchiera, la poggiò sul pavimento
dove lo raggiunse
anche Remus e si sedettero a gambe incrociate.
James
posizionò i vari pedoni e iniziò a spiegare a
Remus le regole. Una volta
apprese le spiegazioni dell’amico e iniziata una vera e
propria partita, Remus si
ritrovò appassionato di quel gioco, dando fin da subito filo
da torcere al suo
amico.
Dopo
un po’ James decise che lo infastidiva il fatto che fossero
gli unici svegli.
Con la scusa di voler degli spettatori per la mitica partita,
cercò di svegliare Sirius, ma l’amico
sembrava sordo alle sue urla, profondamente addormentato ed
irremovibile. Tentò
poi con Frank ma quello lo minacciò di spezzargli le ossa se
non la smetteva di
infastidirlo e siccome era di natura piuttosto robusta già
alla sua età lo
lasciò perdere. Per ultimo si lanciò su Peter
obbligandolo ad alzarsi. Fu l’unico
a svegliarsi anche se di malavoglia.
Dopo
una leggera colazione Lily e le altre ragazzine del primo anno si
avviarono
verso il Salone d’Ingresso a recuperare i bauli. Salutarono
poi calorosamente
Marlene che era al culmine della tristezza al pensiero di rimanere sola
ed uscirono all’aria aperta, dirette
verso le carrozze che le avrebbero portate alla Stazione di Hogsmeade
per
prendere il treno scarlatto che le avrebbe condotte a casa.
Nel tragitto, l’attenzione
di Lily venne catturata da Severus che se ne stava in disparte a ciondolare osservandola.
Gli si avvicinò
tentando di assumere un’espressione serena.
Si
scrutarono per qualche minuto e Lily tentò di sfoderare un
sorriso.
-Dài
infondo saranno solamente due settimane- gli disse.
-Si
certo-Annuì il ragazzino poco convinto.
Dopodiché
Lily inaspettatamente lo abbracciò. Severus rimase sorpreso
da quel gesto: da
quando si conoscevano non erano mai stati soliti scambiarsi gesti di
affetto,
essendo entrambi piuttosto timidi e riservati.
Rimase
imbambolato, mentre si sentiva arrossire incapace di ricambiare.
-Scrivimi
mi raccomando Sev!- disse Lily. Il ragazzino annuì ancora.
In
quel momento passarono accanto a loro anche i quattro amici. Sirius,
che a quella visione si sentì un pochino meglio ( i sintomi
della sbornia erano ancora presenti) lanciò un
fischio di scherno notandoli, poi intonò una canzoncina
stupida affiancato da
James che più che divertito si sentiva infastidito dalla
scena.
- Mocciosus e la Evans
sopra
un alberooo...
Mocciosus cade e si
rompe il
nasoooo…-
I
due tentarono di ignorarli, dopodiché Lily salutò
Severus e si affrettò a
raggiungere le amiche avviandosi verso una delle carrozze che per una
qualche
strana magia si guidavano da sole.
Prima
di salire però l’occhio le cadde su quello che
riconobbe come Remus Lupin,
amico di quei due odiosi essere chiamati James Potter e Sirius Black.
Il
ragazzino fissava stranito e timoroso la parte anteriore della carrozza
come se
riuscisse a vedere qualcosa che a lei sfuggiva. Fece spallucce decisa
ad
ignorarlo e saltò sulla sua, sedendosi vicino a Mary che
stava elencando i
regali che avrebbe voluto ricevere quel Natale.
Quando
tutti gli studenti salirono sopra i veicoli, questi partirono alla
volta della
Stazione dove il treno scarlatto li attendeva già sbuffando
impaziente di
partire.
Severus,
che era rimasto immobile nello stesso punto, sospirò triste
guardando un’ultima
volta le carrozze allontanarsi prima di rientrare al Castello.
Angolo
autrice:
Holà!
Buona domenica gente!
Seconda
parte sfornata. Ammetto che è un po’ demenziale,
forse mi sono lasciata andare
un po’ troppo. Ho qualche dubbio su questo
capitolo…bah fatemi sapere voi
che ve ne pare xD
Ringrazio
che mi segue, mio fratello e chi continua a recensire. Thank you! :3
(Il disegno non è di mia proprietà).
Alla
prossima!
Maria_A&Bro