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Autore: Angelic_Girl    08/09/2013    4 recensioni
Questa ff è il seguito inventato da moi dell'ultimo libro, Città delle anime perdute. Riguarda i malec e... niente , spero vi piaccia! :)
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane, Presidente Miao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era già da un po' che Alec era uscito per strada, per rinfrescarsi la mente. Ma non era servito a niente. Camminava rigidamente con le mani in tasca e lo sguardo puntato in basso. Ad un certo punto era arrivato quasi a Brooklyn, ma si era bloccato e per poco non aveva iniziato a piangere. Ora stava tornando all'Istituto, per oggi poteva bastare pensò. Mancava ancora gran parte della strada per arrivare a casa, quando sentì una voce familiare chiamarlo alle sue spalle, ma era flebile e Alec pensò di averla immaginata. Dopo qualche secondo ecco di nuovo qualcuno che gridava il suo nome. Quella voce era reale e sentirla gli provocò un tuffo al cuore. Si voltò lentamente, mentre Magnus lo raggiungeva in fretta. Alec era sbalordito e quando Magnus gli fu accanto, tendendo una mano verso di lui. Per qualche attimo né l'uno né l'altro si mosse. Stettero immobili fissandosi a vicenda negli occhi per assicurarsi di non stare immaginando tutto, per un brevissimo momento.
Poi Alec disegnò un gran sorriso sulle sue labbra e gli si lanciò tra le braccia. Tirando il viso di Magnus vicino al suo, iniziò a baciarlo euforicamente come se lo stregone fosse l'ossigeno e lui una persona rimasta per ore sott'acqua. Sentì l'altro sorridere contro la sua bocca, ma Alec fece di tutto per fargli chiudere le labbra sulle sue. Magnus gli fece scendere le mani dietro le gambe e lo sollevò in braccio, mantenendolo con una sola, mentre con l'altra mano spingeva la testa di Alec contro la sua. Alec cinse le gambe intorno allo stregone, che rise soffocato dai baci. Per poco non perse l'equilibrio e si appoggiò al muro di una casa, lasciando anche con l'altra mano la presa per accarezzare il viso di Alec, che si strinse più forte le gambe al corpo dell'altro. A quel punto il rumore della strada svanì e Alec avvertì che Magnus si stava inclinando all'indietro. Aprì gli occhi quasi spaventato: erano a casa di Magnus, in camera da letto. Si rilassò quando caddero sul morbido materasso, uno sull'altro incollati come un'ostrica al suo scoglio. Alec era accovacciato sullo stregone, gli afferrò i polsi e li bloccò sul letto come per dire “ora sei mio e ti farò tutto ciò che voglio”. Prese a baciarlo ferocemente, mentre lasciava la presa alle mani e cercava l'orlo della maglietta di Magnus. Quando lo trovò cercò in tutti i modi di togliergliela e Magnus lo aiutò facendola dissolvere nel nulla. Alec emise un gemito quando riuscì a far scorrere le dita sul corpo di Magnus, caldo e teso per la tensione, intanto lo stregone gli sfilò la vecchia felpa di dosso lanciandola chissà dove. Magnus aprì gli occhi di scatto e Alec lo guardò interrogativo.
«Cosa c'è che non...?» cercò di dire Alec, ma l'altro lo colse di sorpresa e lo girò sul letto, facendolo trovare sotto di lui. Il ragazzo sorrise e Magnus premette la bocca contro la sua, con una spinta enorme.
Alec aprì e chiuse un paio di volte le labbra su quelle dell'altro, poi mugolò come se si fosse appena ricordato di qualcosa e si issò sui gomiti.
«Mmm...Aspetta...» la voce suonò ovattata per la bocca di Magnus insistente sulla sua. Alec si infilò una mano nella tasca posteriore dei jeans e sfilò il cellulare, mentre l'altro si allontanava lentamente «Devo fare attenzione con questo.» disse «E' nuovo e non vorrei che si rompesse.»
Lo schermo si illuminò, mostrando cinque chiamate perse da Jace negli ultimi minuti. Alec guardò noncurante il telefono e fece spallucce, adagiandolo a terra. Si stese di nuovo sul letto e, tirando Magnus su di lui, ricominciò a baciarlo freneticamente. Si ritrovò stretto tra il letto e il corpo dello stregone, che lo affondava nel materasso per la pressione dei baci. Il ragazzo accarezzò il petto di Magnus, non sapendo dove mettere le mani, e avvertì qualcosa di ruvido a cui prima non aveva fatto caso, proprio dove doveva esserci il cuore. Spalancò gli occhi confuso e sussurrò sulle labbra dell'altro: «Magnus, fermati.» lo spinse per farlo alzare e Magnus emise un gemito di dolore che partiva dal punto giusto sotto la mano di Alec. Lo stregone si sollevò premendosi la ferita con i denti digrignati.
«Cos'è?» chiese Alec allarmato «Che ti sei fatto? Fa' vedere!» il ragazzo sganciò le mani di Magnus e osservò. Era una cicatrice enorme e bruttissima, e sembrava recente. Non come quella procurata durante l'ultima battaglia, che era quasi sparita.
Alec fissò lo stregone, che lo guardava a sua volta con occhi incredibilmente teneri e un sorriso malinconico sulle labbra.
«E' un... promemoria, diciamo» disse dolcemente «Per ricordarmi di quello che ho fatto per te per sem....» si bloccò e il suo sorriso divenne più grande «No. Non per sempre. Per tutta la vita è meglio.»
Alec aveva l'impressione che Magnus stesse vaneggiando «Ehi, che cavolo stai dicendo?» chiese gentilmente facendo scorrere piano un dito sulla ferita «Cosa ti sei fatto? Che significa?»
«Sai,» continuò l'altro «quando si ama una persona si è disposti a tutto, anche a morire. E io ti amo.» fece una pausa per lasciar capire ad Alec quello che voleva dire.
Dopo qualche secondo il ragazzo comprese. Aprì gli occhi al massimo e spalancò la bocca, rimasto senza fiato. Sollevò lentamente la testa, per guardare in faccia Magnus, che sorrideva raggiante.
Alec deglutì e avrebbe urlato di gioia se Magnus non lo avesse preceduto «Ti amo come non ho mai amato nessuno in ottocento anni. Sei speciale, sei tutto per me. Non è stata vita quella durante questi tre giorni senza di te, figurati se avrei potuto sopportare la tua morte.» scosse la testa «Alexander... vivrò accanto a te per tutta la vita, te lo prometto. Invecchieremo io e te insieme, avremo il nostro “finché morte non ci separi”.» Guardò l'altro che lo fissava con gli occhi pieni di lacrime, la bocca tremante «Oh Alec, perché non dici niente?» Magnus aggrottò le sopracciglia, ma Alec scoppiò a piangere e lo abbracciò. Magnus lo prese in braccio e se lo poggiò sulle gambe come se fosse un bambino da consolare, cingendolo tra le sue braccia. Gli stampò un bacio sui capelli, mentre Alec cercava di parlare tra un singhiozzo e l'altro.
«Non posso crederci! L'hai fatto per me, Magnus...» Alec non trovava le parole per esprimere la sua felicità «Oh, ti amo!» gli prese il viso tra le mani e lo baciò piano, scosso da piccoli sobbalzi. Magnus gli scostò i capelli dalla fronte, poi prese ad accarezzarlo in testa, sul collo, scivolando fino ai fianchi. Lo stregone strinse un po' la presa e l'attirò a sé, come se non fossero già abbastanza incollati l'un l'altro. Alec gli cinse le spalle con un braccio, mentre con l'altra mano toccava piano la cicatrice, come per assicurarsi che rimanesse lì, il loro simbolo. Poi si scostò e, sempre facendo scorrere un dito sulla ferita, chiese «Ma questa... cioè, perché l'hai fatta? Avresti potuto morire, sembra che sia profonda» il suo sguardo era preoccupato.
Magnus scosse leggermente la testa «No, è solo un simbolo. Il dolore c'è stato, certo, ma non mi sono fatto quasi niente» fece una pausa «L'incantesimo era complesso. Non si concede mai qualcosa in cambio di niente. Volendo diventare mortale è come se non volessi essere più me stesso... Quindi diciamo che la mia vita immortale viene cancellata»
Alec sembrava confuso. Magnus notò che aveva una lacrima ferma sulla guancia e non poté fare a meno di asciugarla affettuosamente con un dito.
«In parole povere» continuò «nel rituale ho “dichiarato” che è per te che io divento mortale. Perciò metaforicamente la mia vita è cominciata quando ti ho incontrato per la prima volta. Il resto è stato rimosso dalla mia mente. Non ricordo niente. E questa» aggiunse indicando la ferita «sta a significare che con la mia vita precedente ho perso anche un pezzo del mio cuore, che le rimarrà per sempre legato.»
«Questa l'hai letta da qualche libro di incantesimi» scherzò Alec. Non sapeva cosa dire, come si poteva rispondere a una tale dichiarazione d'amore?


Angolo dell'autrice
Ecco l'ultimo capitolo! Avevo intenzione di aspettare ancora un pochino per postarlo ma non voglio essere uccisa -.-''' quindi se finisce leggermente appeso è per colpa di quelli che mi hanno minacciata di venire ad ammazzarmi se non lo mettevo presto... x'D Ahahahah no vabbè, mi fa piacere che siamo arrivati ai tentati omicidi, significa che la ff vi è piaciuta :333
Grazie per tutte le gradite recensioni :)

  
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