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Autore: Lily33    08/09/2013    2 recensioni
Elena è costretta a scappare da Mystic Falls per colpa dell'ibrido Klaus, con in grembo il figlio di Damon.
Poi ritorna, tutto sembra sistemarsi, ma la storia si ripete e Damon è nuovamente in fin di vita.
Questa volta però la vittima è Stefan, suo fratello, che pur di salvare la vita Damon è disposta a far risorgere la sua furia da Squartatore di Monterey.
Stefan fugge con Klaus, e va via da Mystic Falls.
Quando torna a casa scopre che Caroline, la sua ragazza, aspettava la sua bambina, Lexi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio segnò quel luogo attraversato da un brivido gelato.
Da una parte Caroline, traboccante di lacrime amare, accumulate nel corso degli anni.
Dall'altra Stefan, con sguardo spiazzato passava gli occhi dalla bambina a Caroline.
Si passò lentamente una mano tra i suoi capelli castani, e diete un forte calcio al cestino dei rifiuti, posizionato di fianco alla panchina su cui era seduto precedentemente.
Caroline sentì uno spasmo attraversarle il corpo, appena vide Stefan così arrabbiato, e iniziò a mordicchiarsi il labbro lasciando che alcune lacrime solcassero le sue bianche guance.
Si girò e la guardò furente, coi i suoi occhi verdi e iniettati dalla decisione “ perchè non mi hai detto nulla? Volevi nasconderlo?” incominciò ad invaderla di domande, con un tono sprezzante, che non faceva altro che ferire la bionda.
Chiuse gli occhi e si portò l'indice e il pollice sugli occhi, facendo cadere qualche lacrima.
Voleva dirgli che c'era stata male, che avrebbe voluto che lui sapesse della bambina, condividere quella gioia con l'uomo che amava, ma come? Era uno squartatore senza emozioni, non aveva lume della ragione e non poteva capire la gioia di diventare padre.
“ Allora? RISPONDI” urlò Stefan dall'altro canto della strada, facendo sussultare Katherine, ancora accasciata al suolo.
“ COME STEFAN, COME?!” sbraitò irritata Caroline, liberando le lacrime definitivamente “ Sei uno squartatore senza emozioni, ho sofferto perchè il tuo stato in questo momento è il peggiore mai esistito. Volevo chiamarti, dirti tutto, ma avevo troppa paura, Stefan” si fermò un attimo per riacquistare fiato “ avevo il terrore che tu ne saresti fregato, e che mi avresti abbandonata di nuovo. Era troppo da sopportare, così ho preferito non correre il rischio” finì sospirando, sentendo le lacrime bagnarle il volto.
 
Stefan la guardò ancora per un attimo, prima di risistemarsi sulla panchina, trattenendosi il capo con entrambe le mani.
Per lui tutto ciò era surreale. Ritornare a Mystic Falls undici anni dopo la tua partenza, ritrovarsi padre di una bambina.. era decisamente troppo.
Sentì le emozioni ritornare a sbocciare in lui, e d'istinto si portò una mano sul petto.
Sensi di colpa.
Paura.
Dolore.
Gli stavano lacerando l'interno, sentiva il cervello impazzire, i neuroni andare in corto circuito e la testa scoppiavi.
Esalò un ruggito di dolore, cercando di scaricare la sua sofferenza sulla voce, ma non ci riuscì.
Le emozioni lo tormentavano ancora, erano lì a trafiggergli il cuore con dei spilli.
A quel punto Katherine si alzò e a passo lento si avvicinò a suo zio, rimasto ancora con la testa fra le mani.
Pian piano lo circondò con le sue braccia esili e poggiò al testa sulla sua schiena.
L'abbraccio durò qualche secondo, poi Stefan si alzò e la guardò in volto “ Damon” mormorò appena i suoi occhi verdi incontrarono quelli azzurri della ragazza.
Katherine annuì, sorridente, felice di aver visto dei progressi nel comportamento di Stefan.
Purtroppo erano solo illusioni.
I suoi occhi si mutarono in quelli di un demonio, e i suoi canini affilati le squarciarono la carne.
“ Katherine” urlò Caroline, lanciandosi ai soccorsi di sua nipote.
Arrivò giusto in tempo, prima che Stefan potesse dissanguare la povera ragazza, rimasta immobile.
La distaccò dal suo aggressore, facendole picchiare violentemente la testa.
Stefan a sua volta cadde anche lui, ma rimase cosciente, a differenza di Katherine che aveva gli occhi serrati e non emetteva respiro.
Caroline di avvicinò a lei e la esaminò per bene, notando il suo colorito pallido e le sue labbra livide.
D'impulso si morse la mano e l'avvicinò alla bocca di Katherine, che bevve tutto il sangue che colava.
“ Ok. Starai bene, amore” annuiva Caroline tra se stessa, singhiozzando sonoramente.
Buttò un'occhiata penetrante a Stefan, che guardava la sua mano insanguinata del sangue di sua nipote, poi guardò sua figlia.
Aveva il volto devastato, le lacrime le scendevano secche, guardava attentamente il presunto mostro di fronte a lei, con gli occhi sgranati.
“ Lexi” la richiamò attirando l'attenzione su di se, sia da parte di Stefan che da parte della ragazza “ vieni da me” disse, sperava con tutta se stessa di riuscire a dissuaderla da quell'orrore che le si presentava davanti agli occhi.
La biondina, tremante come una foglia, fece un mezzo passo, ma così facendo attirò l'attenzione di Stefan e si fermò sul posto.
La studiava ancora con occhi attenti, senza tralasciare nessun particolare, posizionando tutta l'attenzione su di essa.
Lexi si fermò di botto appena sentì gli occhi vigili del vampiro su di se, facendole gelare il sangue nelle vene.
“ Non osare” iniziò Caroline con voce traboccante di astio “ non osare torcerle un capello, Stefan” lo avvisò mostrando i canini affilati.
Lexi sgranò gli occhi, mostrandoli al vampiro di fronte a lei, che li possedeva uguali ai suoi.
Stefan no parve fare una piega all'udire della minaccia, anche perchè la sua attenzione era sulla ragazza dai capelli d'oro e gli occhi verdi, verdi come i suoi.
“ Va da tua madre” disse con voce glaciale “ è in pensiero per te” abbassò il capo e vi passò una mano tra i capelli castano chiaro.
Katherine emise un gemito, poi pochi secondi secondi dopo aprì le palpebre liberando l'azzurro dei suoi occhi.
Si alzò a sedere e si mantenne la testa “ cosa è successo?” domandò ancora stordita dalla botta, poi guardò sua cugina avvicinarsi lentamente.
“ Andate dentro, io devo parlare con Stefan” avvisò le ragazze, e subito si allontanarono dal posto.
Quando le due non furono all'interno della scuola, calò una misteriosa aura fredda tra di loro, e un silenzio tombale precedentemente rotto dai passi delle due ragazze.
Continuarono a guardarsi allungo, senza proferire parola, scambiandosi solo dei profondi e penetranti sguardi.
Fu Stefan ad avvicinarsi lentamente, con sguardo basso e dispiaciuto.
Alzò la testa e mostrò i suoi occhi, traboccanti di lacrime amare, e intrecciò le mani al petto.
“ Scusa” sussurrò, guardandola fissa negli occhi ghiacciati, poi scappò da quel suo sguardo troppo affilato “ scusa per quello che è successo, non avevo scelta, dovevo salvare mio fratello” si giustificò passando una mano sugli occhi umidi e velati dal dolore.
Caroline fu improvvisamente scossa da una dolorosa fitta che le passò lo stomaco, portò una mano sulla guancia del giovane Salvatore ed ebbe un formicolio alla pelle sentendo quel contatto “ io non sapevo della bambina, lo giuro”continuò Stefan con voce rotta dai singhiozzi “ io non volevo andarmene di nuovo, io volevo restare, ma non c'erano altre soluzioni e il tempo era poco”
Caroline ebbe un filo di compassione, vedendo il vero Stefan davanti ai suoi occhi e non lo Squartatore di Monterey, l'assassino che pochi giorni prima seminava terrore, lasciandosi alle spalle una scia di sangue.
“ Hey” sussurrò Caroline attirando gli occhi di lui su di lei, gli afferrò una mano e se la portò sul suo cuore “ lo senti?” gli domandò guardandolo dritto negli occhi vitrei “ batte solo per te dal giorno in cui ho capito di amarti, e non ha mai smesso” gli disse, lottando con tutta se stessa per non piangere.
Iniziò a scuotere la folta chioma bionda “ma non posso dimenticare le notti passate a piangere, perchè mi figlia veniva al mondo senza un padre” arricciò le labbra “ non posso dimenticare, Stefan. Io ti amo, ma è finita qui” finì liberando una lacrima che scese solitaria sulla guancia bianca.
Stefan scuoté la testa, ma dentro sapeva che non avrebbe potuto nulla di fronte il cuore spezzato di Caroline.
“ Mi è bastato guardare i suoi occhi, identici ai miei, per far rinascere le mie emozioni” disse, con il labbro anteriore tremante.
Caroline fece per sorridere, ma purtroppo la situazione del momento non le permetteva di essere felice, anche se le parole di Stefan le avevano toccato il cuore nel profondo.
“ Sapevo che Stefan, quello vero, non avrebbe mai fatto del male a sua figlia” annunciò guardandolo profondamente, cercando di studiarlo fin dentro l'anima “ purtroppo quello non era il vero Stefan, quello di cui sono innamorata” gli rammendò abbozzando un mezzo sorriso.
Stefan si avvicinò di scatto, prendendola spalle, facendola sussultare al percepire del suo tocco “ ma ora io sono qui” le ricordò, avvicinando le sue labbra a quelle rosee di lei, serrandole in un dolce bacio.
Lo stomaco di Caroline fece numerosi balzi, un'ondata di calore la invase e un formicolio iniziò a pizzicarle la pelle.
Si staccò, senza volerlo realmente, e scosse la testa “ No, Stefan” mormorò a voce bassa, deglutendo.
Gli lanciò un ultimo sguardo, ricco di malinconia e tristezza, poi andò verso la scuola, per rientrare.

 
Quando varcarono, mano nella mano, la porta da cui si accedeva alla palestra dove la festa stava andando a buon fine, Katherine si guardò immediatamente intorno cercando con lo sguardo i suoi genitori.
Gli occhi azzurri si spostavano da una parte all'altra della stanza, facendosi spazio tra la gente impegnata a ballare e a bere.
Con la coda dell'occhio intravide Sasha, la sua attuale migliore amica, e senza esitazioni le si avvicinò.
“ Sasha” la richiamò, e vide la testa bruna di lei girarsi, scrutandola con i suoi occhi color nocciola “ Katherine! Ti piace la festa?” le domandò la brunetta, mostrando i suoi denti bianchissimi.
Katherine annuì “ tutto perfetto” disse “ mica hai visto i miei genitori?” le chiese, continuando a guardarsi intorno, augurandosi con tutta se stessa di trovarli.
La bruna parve pensarci un po' tu, poi gli occhi le si illuminarono “ si, stavano andando verso gli armadietti” annuì indicando la porta da cui si entrava direttamente nei corridoi della scuola.
Si affrettò ad entrarvi, correndo con il cuore che le pulsava a mille, quando aprì la porta e vide i suoi genitori.
Elena girò la testa e un paio di ciocche dei suoi capelli raccolti di lato si smosse, cadendo morbidamente dietro la schiena.
Katherine li guardò un altro istante, acquistando tempo per stabilizzare il fiatone, inghiottonì della saliva e li osservò con disprezzo “ mi dovete molte spiegazioni” mormorò amaramente, arricciando le labbra lucide per via del gloss vermiglio.
“ Cosa succede?” domandò Elena perplessa, guardando Katherine e cercando di capire.
La ragazza dagli occhi blu inspirò profondamente ancora una volta, prese coraggio e annunciò “ Zio Stefan è tornato”
Ad Elena parve crollare il mondo sulle spalle, sentendo una stretta all'altezza dei polmoni che le bloccò la respirazione.
Damon, dal canto suo, annaspò un'espressione perplessa girando la testa da tutt'altro lato.

 
COMMENTO: SALVE :)
SONO FELICE DI RICEVERE SEMPRE RECENSIONI POSITIVE, SONO DAVVERO IMPORTANTI PER IL CONTINUO DELLA STORIA *-*
UN BACIONE A TUTTE LE MIE LETTRICI, VI AMO! ♥
UN RINGRAZIOAMENTO SPIECIALE A SARAWOOH E DELENA233, CHE HANNO RECENSITO. SPERO CHE FARETE ALTRETTANTO CON QUESTO CAPITOLO! +
UN BACIONE♥

 
-LILY33 
   
 
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