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Autore: Arwin    15/03/2008    1 recensioni
Avete mai immaginato come potrebbe essere la voastra vita a vent'anni? Io sì
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

Epilogo

9 mesi dopo

 

Silenzio, pace, armonia, ma soprattutto tranquillità. Ecco cosa mi aspetta d’ora in poi. Certo mi mancheranno molte cose, ma la  mia vita è stata intensa credo di meritare un po’ di calma. Gli altri se ne faranno una ragione, in fondo prima o poi doveva succedere no?

“Alice mi mancherai tantissimo!”

“Sarai sempre nei nostri cuori!”

Flavia piangeva quando l’hanno costretta ad andarsene, marco le ripeteva che un giorno ci saremo riviste e lei gli dava del bugiardo, anche Lea era triste, ma non piangeva. È sempre stata stoica, affronta le cose con coraggio. Le voglio bene e mi ma doveva andare così, purtroppo non posso farci nulla. Non l’ho mica deciso io! Ora, rimarrò qui, sdraiata, ferma a riposare per tutta l’eternità.

“ALICE, ma dove diavolo sei finita?”

Le ultime parole famose. Di mala voglia mi alzo dal letto e mi reco verso la fonte di questo disturbo. Eleonora è seduta a terra circondata da libri e coperta di polvere dalla testa ai piedi.

“Ma cosa hai fatto?!” domando divertita.

Lei fa una smorfia .

“Ho preso delle cose dallo stanzino.”

“Vuoi dire ‘la stanza senza fondo ’ ” la correggo.

“Ora so perché si chiama così!ma ti giuro che un fondo ce l’ha.”

 Scrollo le spalle.

“Buono a sapersi.”

Mi siedo accanto alla mia amica e osservo il pavimento coperto di roba e scatolono: alcuni hanno la scritta rosa schoking LEA  altri quella viola FLAVIA.

“Quando mi hai chiesto di aiutarti, non pensavo di dover fare tutto io!” mi rimprovera Ele.

“Scusa. Ma sai com’è non mi sono ancora ripresa.”cerco di fare una faccia sofferente ma non fa effetto. Eleonora mi guarda scettica alzando un sopraciglio.

“Alice guarda che tu ti sei slogata un polso che hai tenuto fermo per due settimane, esattamente nove mesi fa!”

La sua affermazione mi sconvolge. Non tanto per il poco riguardo che nei miei confronti, ma per il fatto che sono già passati nove mesi.

Sembra ieri, e invece ora siamo ad agosto, e questa casa è vuota. È strano a dirsi, ma tutta la folla che occupava casa mia è scomparsa a cominciare da mio fratello.

Lorenzo ha fatto le valige, una settimana dopo il mio incidente. Naturalmente si era fatto perdonare la paura che mi aveva fatto prendere e mi aveva anche presentato Olga, la quale, poverina, con grande imbarazzo mi aveva raccontato come erano andate le cose. Era simpatica e così l’avevo invitata a casa per capodanno.

Lui l’aveva lasciata a santo Stefano.

Ora è da qualche parte in Spagna, con sommo disappunto dei miei, ed infinita gioia mia.  Ha detto che mi porterà una sorpresa, speriamo che non sia sconvolgente come l’ultima.

La seconda partenza è stata quella di Caterina. Dopo aver chiarito con i genitori era tornata a casa con la speranza di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Ma Cate non può restare ferma a lungo e così dopo qualche mese aveva rifatto le valige per partire alla volta di Palermo. Adesso insegna in un laboratorio giovanile con il comune. Speriamo che sta volta sia la volta buona. L’ho sentita qualche giorno fa e sembrava tranquilla: l’unica cosa che ora le manca ora è un fidanzato, ma per quello ci vuole pazienza!

 Sorrido a quel pensiero  catturando l’attenzione di Eleonora.

“A che pensi?”chiede curiosa.

“Ai nove mesi” rispondo senza troppa attenzione.

“Pensiero profondo. Piuttosto quando viene Lea a prendersi le ultime cose?”

Lancio un quaderno di cui non capisco molto bene la funzione in una scatola e mi rivolgo ad Ele.

“Non lo so. Ieri ha farfugliato qualcosa riguardo al fatto che doveva andare a scegliere le tende, quindi non sapeva a che ora passava”.

Eleonora fa una faccia meravigliata.

“Ancora? Ma quest’uomo ce l’ha qualcosa di decente in casa? Prima devono vedere le stoffe per il divano in salotto, poi vanno a prendere una libreria nuova, poi un tavolino , ora le tende. Ma non hanno nulla da fare?”

Stringo le spalle.

“Sai a Lea piace dare un suo tocco personale, immagino che si stia sbizzarrendo nella nuova casa!”.

Ebbene sì, la mia mica mi ha mollato. Il pianista-sull’oceano-senza-oceano le  ha chiesto di andare a vivere insieme e lei ha detto sì. Quando me lo ha detto nono ci credo abitavano insieme da quattro anni e già da prima avevamo passato tanto tempo insieme e ora lei si è trasferita…..al piano di sopra.

Sì lo so che sono esagerata, ma è pur sempre un trasloco no?

“Non fare quella faccia Ali. Non sarai solo per molto!”

“Già anche perché non potrei pagare l’affitto” come sono materialista. Ogni volta che sposto qualcosa ne compare una nuova. Comincio a pensare che non finirò presto come credevo anche con l’aiuto di Ele.

“ Non sarà facile sostituire Lea, era molto precisa. E con Flavia come farei?”

La  guardo sollevata.

“Tutte sono migliori di Flavia. Credimi la foto di Flavia è presente nell’enciclopedia alla voce ‘pessima coinquilina ’ . povero marco che se l’è presa!”

Marco e Flavia vivono insieme. Non si sono sposati , ma convivono. Per Flavia accettare il matrimonio era troppo, ma la convivenza no . hanno cercato casa per mesi senza nessun risultato. Così le soluzioni erano due: ho si trasferivano tutti qui ( e a questo mi sono opposta con tutte le mie forze) oppure si trasferivano da Marco, buttando fuori il suo coinquilino (inutile dire che ho votato per questa). Dopo ore di litigi Flavia e Marco sono andati a vivere insieme a casa di Marco.

“Come sei acida. Vedrai che ora che arriva la peste si calmerà!” ribatte Ele .

“Sei il bimbo è come la mamma , Marcolino avrà una bella gatta da pelare!”

Ripensando alle mille performance di Flavia , io e Ele ci mettiamo a ridere, rotolandoci tra i libri e la polvere.

Asciugandosi le ascite per il troppo ridere Eleonora mi domanda:

“Quando vengono Daniela e Sofia?”

Daniela e Sofia si trasferiscono da me. Occuperanno rispettivamente la camera di Lea e quella Flavia. Ma loro non sono il problema maggiore.

“Domani. Hanno già portato parte della roba. Ma il più importante arriva oggi” sorrido mostrando la mia dentatura perfetta dopo anni di macchinetta.

Eleonora sospira e scuote la testa.

 “Tu sei proprio andata per il ‘cornettino’ è vero?”

Il mio colorito si avvicina molto alla lava dell’Etna.

“Smettila Ele, non chiamarlo così!”

“Perché ti metto in imbarazzo?”

La guardo corrucciata ed evito di rispondere.

Prima che Ele possa continuare a dire qualcosa di imbarazzante. Il campanello della porta mi avverte che il mio ospite è arrivato.

Sempre al momento opportuno. Grazie Dio!

“Vado io!” scatto in pedi senza dare ad Ele il tempo di riflettere su quanto è accaduto.

Mi precipito nell’ingresso inciampando un paio di volte in cose sparse a terra. La porta con tutte le mie cartoline appese mi si para davanti ed eccitata apro la porta.

Sorrido.

“Ciao!”

Senza neanche darmi il tempo di parlare le mie labbra vengono fermate dalle sue. Non mi sembra vero eppure è così. E sono passati solo nove mesi!

“Alice attenta!”

La macchina mi aveva colpito in pieno, ma per fortuna non andava molto veloce.  Scivolo a terra. Il polso mi fa male, ma io non sento nulla, voglio solo parlare con lui. Cerco di alzarmi , ma qualcuno mi trattiene.

“Stia giù. Sta arrivando l’ambulanza!”mi dice una voce gentile.

“No voglio l’ambulanza sto bene” piagnucolo. Non posso perdere l’occasione della mia vita, non posso!

“Alice!”

Sopra di me compare il suo volto, i suoi occhi che rimandano ai miei preoccupazione.

“Massimiliano!”

Mi alzo di scatto e mentre la testa comincia aggirarmi cerco di parlare.

“Mi dispiace non avevo capito nulla credevo che …che ..tu ..che tu e Caterina.. io..”

“Ti amo”

 “Ti amo”

Massimiliano sorride.

“Buongiorno anche a te!”

Rido.

“oh ma che carini che siete!” commenta Eleonora che è appena comparsa sulla porta.

“Ciao Ele” la saluta il mio ragazzo consapevole del sottile sarcasmo nella voce della mia amica.

Massimiliano poggia a terra il suo borsone e viene a controllare la situazione. Il mio povero amore è stato cacciato di casa … da me che ho insistito perché i neo genitori andassero a vivere da Marco. Ora lui verrà a vivere qui con me.

“Che bel casino!” commenta il nuovo arrivato.

“già è per questo che ora mi darai una mano caro!”commento minacciosa.

“Certo cara!” risponde lui dandomi un bacino sulla testa.

Eleonora fa la faccia schifata, ma io non ci bado.

Sono troppo felice ancora non mi sembra vero. Massimiliano comincia a prendere dei libri a caso e a buttarli negli scatoli sotto le indicazioni di Ele. Sorrido.

Massi si è ambientato bene tra noi, dopo il terzo grado delle mia amiche e le cene di mia madre è pronto a tutto! Lo squillo del telefono interrompe i miei pensieri. Vado a rispondere saltellando.

“Pronto?” la mia voce esprime allegria.

“Alice ciao scusa disturbo?” è la voce di Marco, ma sembra molto tesa.

“No Marco, dimmi”.

Massimiliano mi raggiunge vicino al telefono.

“No volevo chiederti s magari, così per caso passavi per l’ospedale.”

La mia faccia sbianca.

“Sai a Flavia si sono rotte le acque!”

Massimiliano intercetta il mio sguardo e capisce al volo.

Potrei raccontarvi della corsa in ospedale, delle urla di Flavia, del pallore di Marco. Ma a quel punto dovrei dirvi cosa successe il 5 Dicembre, oppure raccontarvi delle parole del bimbi, del mio dolore, delle vacanze e di tutte quelle cose che hanno reso la mia vita speciale….

Ma la verità è che non posso perché ora mi chiamo Alice, vivo a Napoli e ho vent’anni ho poco più.

 

 

FINE

Carissimi amici finalmente siamo alla fine grazie per avermi seguito fin qui e per non avermi mandato a quel paese. Spero che  la storia non vi abbia deluso. Credo che presto rivedremo Alice&Co.

Nel frattempo quale personaggio vi è piaciuto di più?

Baci Arwin

  
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