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Autore: mikka    09/09/2013    0 recensioni
Raccolta a rating vari, su vari pairings (perché limitarsi quando Free! offre di tutto e di più?) che ruota attorno al tema del titolo: in ogni capitolo ci sarà qualcosa che qualcuno non ha mai detto. In ogni capitolo saranno specificati gli avvertimenti, le coppie, ed il tema della singola storia.
(Il rating di partenza è giallo, ma potrebbe anche drasticamente aumentare oppure rimanere verde. In ogni caso, per evitare spiacevoli sorprese, esso sarà specificato all'inizio di ogni capitolo.)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore: mikka
Fandom: Free!
Personaggi: Makoto Tachibana; Rin Matsuoka
Coppia: RinxMakoto
Rating: Arancione
Avvertimenti: Introspettivo, Sentimentale, Lime. [Spero vivamente di non essere caduta nell'ooc anche se, in queste situazioni, purtroppo non sappiamo -nonostante tutte le provocazioni che Free ci offre- come reagirebbero davvero i personaggi. Penso che la cosa sia, quindi, ad interpretazione personale.]
I Never say: Mordimi


 

   Era leggermente sconvolto. Ok, era tanto sconvolto. Sconvolto da se stesso e dai propri pensieri.
Dopo l’allenamento era uscito da scuola e aveva salutato tutti gli altri perché aveva da fare una spesa di sopravvivenza, visto che il resto della sua famiglia era in campeggio. Così era andato dritto verso il supermercato più vicino per andare a comprare ciò che c'era sulla lista che, quasi preziosamente, teneva in mano. Ed era proprio mentre si aggirava tra gli scaffali che andò a sbattere contro qualcuno, troppo impegnato a cercare piuttosto che a prestare attenzione, e quindi, con tutta la sua forza, aveva travolto il povero malcapitato.
Rin. Il malcapitato era Rin. Per un attimo lo stupore gli si piantò sul viso, ma durò davvero poco, giusto il tempo che il rosso realizzasse.
« Makoto, maledetto idiota! Guarda dove cazzo metti i piedi! »
Rin era sempre così irruento, grezzo, sboccato e infuocato; mentre quei pensieri gli affollavano la mente, mentre Rin si rialzava sbraitando, non poté bloccare un pensiero spontaneo: "Chissà com'è a letto..."
In meno di tre secondi, dallo stupore iniziale, era passato ad un totale imbarazzo iperventilato.

Rin lo osservò perplesso: aveva visto, in un tempo assurdamente breve, il cambiamento umorale ed espressivo dell'altro e la cosa la aveva un attimo destabilizzato. Che diavolo gli prendeva? Iniziò a sentirsi in colpa, forse aveva reagito un po’ troppo bruscamente -anche se con Makoto la cosa gli veniva istintiva: gli scatenava un qualcosa dentro che lo portava a volerlo predominare, schiacciare- visto che era evidente che non l'aveva proprio fatto apposta. Sbuffò sconsolato, raccogliendo le cose che Makoto aveva perso durante lo scontro. Era cibo istantaneo. Mentre stava per riconsegnargli la roba lo osservò con scrupolosità: il resto della sua famiglia non doveva esserci e probabilmente stava facendo scorta per i giorni a venire.
« Sei solo a casa? »
Aveva parlato prima di pensare ed infatti appena conclusa la frase si morsicò la lingua, adottando il suo solito broncio infastidito. Doveva levarsi da quella situazione, così strappò la lista dalla mano dell'ex compagno e, assicuratosi di avere tutto, si avviò verso la cassa ignorando Makoto.

 

Era rimasto stordito, non dal comportamento di Rin -lo conosceva bene- quanto piuttosto dai suoi gesti. Non appena le sue dita affusolate avevano toccato le proprie si era accesso un fremito violento, l'aveva scosso internamente e si era immobilizzato chiedendo silenziosamente ancora un contatto. Ma Rin era fuggito -fuggiva sempre da lui- con tutta la propria spesa; a quella realizzazione finalmente si sbloccò, raggiungendo il rosso che in realtà lo aspettava già fuori dal negozio.
« Rin... Non dovevi. »
Gli sorrise gentilmente, ancora imbarazzato per la figura appena fatta, mentre allungava una mano verso quella di Rin, senza però prendere l'iniziativa di riprendersi il sacchetto: rimase semplicemente fermo, con un mezzo sorriso, e la mano ad accarezzare quella di Rin.
Nemmeno lui sapeva bene cosa stava facendo ma, sinceramente, non gli stava dispiacendo ed il fatto che l'altro non l'avesse ancora snobbato gli stava scatenando l'inferno dentro.
Osservò Rin direttamente ma ciò che vide fu qualcosa di nuovo: Rin si stava leccando le labbra, i denti affilati che si accostavano in un sorriso sghembo, ed i suoi occhi erano passione.
Non era impazzito, era reale, ed era stupendo. Ma non poteva crogiolarsi, doveva ancora andare a casa, eppure non si muoveva; come poteva farlo con Rin che lo guardava così?
« Muoviti. »
Non capì finché Rin non gli prese la mano, trascinandolo, verso casa propria. I suoi occhi caddero sul sacchetto e realizzò che Rin aveva già capito tutto.

La roba l'avevano abbandonata bellamente in mezzo all'ingesso, così come le loro scarpe, mentre lui si lasciava trascinare da Rin verso la propria stanza: era davvero pronto per quello? Per accogliere il suo desiderio più proibito che diventava realtà?
Sinceramente non ne era così sicuro.
« Rin... »
Ma l'altro non si degnò di rispondergli e lasciò morire ogni sua possibile replica baciandolo. Era stordito, tanto che un gemito di apprezzamento gli sfuggì dalle labbra, premute appena contro quelle dell'amico.
Si specchiò negli occhi di Rin che, lussuriosi, lo stavano facendo tremare.
« Dimmi cosa vuoi Makoto... »
Cosa voleva? Come poteva dirlo?
Ma Rin sembrava divertito dalla sua difficoltà e ne approfittò per farlo indietreggiare, finché non si ritrovò sul proprio letto con lui sopra a baciarlo lungo il collo.
« R-Rin! »
« Dimmi cosa vuoi... »
"Mordimi."
Voleva dirglielo ma... Era osceno, non poteva davvero ridursi così in basso, già era precipitato ma di toccare il fondo non ne voleva sapere, non in quel momento.
« Nh... »
« Bene... Allora poi non pentirti di avermi lasciato carta bianca... »
E quel ghigno non lo spaventava, così come non si sognava nemmeno di potersi pentire di ciò che sarebbe accaduto, mai.
Andò contro le bocca di Rin, catturandogliela, un guizzo di orgoglio che venne presto domato dalla lingua del rosso che coinvolse la propria in un suggestivo bacio, fin troppo eccitante.
Era eccitato, dal bacio, da tutto e Rin se ne accorse e, come uno squalo, si avventò con la mano tra le sue gambe toccandolo -con fare esperto- facendolo sciogliere pericolosamente.
« Non provarci... Questo è solo l'inizio. » Sentì il fiato caldo di Rin contro il proprio orecchio ed un brivido lo colse.
« E sta' tranquillo che non ho intenzione di lasciarti più andare… »
E poi avvenne.
Come a dimostrazione delle sue parole possessive, che l'avevano sconvolto più di tutto il resto, lo sentì conficcare i suoi denti alla base del proprio collo. Il gemito che gli regalò in quel momento fu solo il primo di molti altri, che dimostravano tutto il suo assenso per quella nuova evoluzione nel loro rapporto.

  
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