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Autore: PulCece    09/09/2013    3 recensioni
Cecilia e Luca non sono ragazzi normali, no, affatto. Seppur giovani hanno sofferto molto, ed è proprio questo dolore a portarli ad incontrarsi, per poi, forse, non lasciarsi più. Il loro futuro sarà tutto rose e fiori o ombre dal passato faranno capolino nella loro vita per metterli in difficoltà ancora una volta?? Sapranno superare insieme tutti gli ostacoli che si porranno dinnanzi a loro?? Rimarranno sempre uniti?? Chi vivrà vedrà..
Dal capitolo 9
" Lei mi amava.
Non sapevo cosa volesse dire AMORE. Adesso lo so.. È quella cosa che ti fa tremare le gambe ogni volta che la vedi, quella voglia matta di baciarla e di abbracciarla, quello sciogliersi di gambe ogni volta che ti sorride, quella sensazione di solitudine quando non c'è.. Questo è amore. E io lo conosco solo grazie a lei. A quella splendida ragazza che è entrata come un uragano nella mia vita, svuotandola da tutto il male e riempendola di liete novità. "
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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The Only Exception


"when I was younger
I saw my daddy cry
And curse at the wind
He broke his own heart
And I watched
As he tried to reassemble it
And my momma swore that
She would never let herself forget
And that was the day that I promised
I'd never sing of love
If it does not exist

[...]

I've got a tight grip on reality, but I can't
Let go of what's in front of me here
I know you're leaving in the morning, when you wake up
Leave me with some kind of proof it's not a dream
Ooh Ooh...

You are the only exception
You are the only exception
You are the only exception
You are the only exception


And I'm on my way to believing
Oh, and I'm on my way to believing"

Paramore - The only exception



CECILIA

Non riuscivo ancora a credere a ciò che era successo ieri..non avrei mai pensato che sole cinque parole potessero scombussolarmi così tanto dentro.. Quante emozioni, quanta dolcezza, quanto amore!! Eravamo stati assieme tutto il giorno ed ero rientrata tardissimo a casa, anche se era domenica.. Non avevo studiato neanche un paginetta dei tre capitoli di cui mi avrebbe interrogato il prof di chimica il giorno dopo.. Ero spacciata!! Sapevo benissimo che questa volta un 3 non me lo levava nessuno.. Ed il brutto è esserne consapevoli.. Merda, merda , merda!! Vabbe che c'era Luca, ma non potevo tralasciare lo studio per lui.. Ero seriamente nei guai.. E senza neanche una scusa plausibile!! In più io di chimica non ci capisco proprio niente..
Immersa in questi pensieri arrivai fino alla mia odiatissima scuola. Stavo per salire le scale quando mi sentii strattonare per un braccio. Incominciai a urlare insulti a chiunque mi avesse strattonata in quel modo indecente e fatta cedere per terra, quando una mano mi zittì la bocca. Alzai lo sguardo e questa volta non tentai nemmeno di aprire bocca.



LUCA

Volevo fare una sorpresa alla mia ragazza, ma non era stata troppo apprezzata..
"Mmrr.. Mmmmmmrrr... Mmmrr!!"
Ma che stava dicendo?? A si, le stavo ancora tappando la bocca!! Gliela tolsi.. Suonò la campanella
"Ma che ti salta in mente?? Sei fors..mmmmmrr!! Mrrrmm!!"
"Abbassa la voce, o ci scopriranno!"
E staccai nuovamente la mano dal suo viso
"Ma sei impazzito?? Mi volevi far morire di crepacuore??"
"Buongiorno anche a te dolcezza!! Mi dicono che ti sei alzata col piede giusto questa mattina!!"
"Non fare lo scemo ed entriamo, la campana è già suonata.."
"Io avevo altri piani per oggi.."
"Senti entriamo, visto che devo riuscire a sopravvivere ad una interrogazione di chimica per cui non ho studiato una cippa"
"Motivo in più per darmi ascolto!! Guarda qui!!"
Solo in quel momento vide che stringevo nelle mani dei biglietti.. Per il treno.
Un sorrisino compiaciuto si formò sulle nostre facce
"Dove mi porti piccolo genio del male??"
"Lo scoprirai presto mia dolce principessa!!"



CECILIA

Ero salita sul treno da oltre due ore ormai, e non potevo credere di star andando al mare, di lunedì, durante scuola e con.. Luca. Non finirà mai di stupirmi, ne ho la certezza!! Avevamo fatto una corsa senza paragoni: il treno era per le 8.30 e dovevamo raggiungere la stazione in meno di mezz'ora..ed era esattamente dalla parte opposta di Torino!! Ma eravamo comunque riusciti a partire..
Sapevo solo che la nostra destinazione sarebbe stata Finale Ligure.. Chissà!
Intanto un ragazzo di nome Luca mi dormiva sulla spalla..
"-Si avvisano i gentili passeggeri che tra circa un quarto d'ora raggiungeremo Finale ligure. Spero che il viaggio vi sia stato gradito!-"
Mi dispiaceva svegliarlo.. Era così dolce!!
"Hei.. Bellissimo.. È ora di svegliarsi.."
"Mmmmm.."
"Quanti capricci!! Su.. Alzati!! Mi stai facendo male alla spalla!!"
Che dolce.. Sembrava un angioletto!! Lentamente alzò una mano in direzione delle labbra.. Stese un dito e cominciò a indicarle. Non potei resistere a quella richiesta, così lo baciai, eppure non si spostò nemmeno di un millimetro dalla sua posizione.
" -Avvisiamo tutti i passeggeri di essere in prossimità della stazione di Finale Ligure. Pertanto richiediamo a tutti di prendere posizione sui propri sedili-"
"Su Luchino!! Non hai sentito?? Siamo quasi arrivati!!"
Lui scosse il capo e ricominciò a indicare pigramente le sue labbra con l'indice
"No!! Adesso proprio nessun bacio!! Alzati!!"
Non vedendo da lui nessuna reazione, gli spostai la testa e mi alzai in piedi, incominciando a strattonarlo per un braccio
"Luca Rolli!! Le dico di alzarsi se oggi non vuole morire a negato!!"
E di nuovo nessuna reazione. Decisi quindi di riprovare con un altro bacio. Mi inginocchiai e avvicinai il mio viso al suo. Restai alcuni istanti ad osservarlo da quella nuova prospettiva, ma poi lo baciai. E con molta più passione della volta precedente. Sentii una mano cingermi il fianco ed un altra la testa, in modo delicato, quasi come una carezza. Restammo in quella posizione per svariati minuti, quando in un solo istante ci trovammo catapultati per terra, l'uno sopra l'altra.
"-Ci scusiamo per la frenata un po' brusca. Siamo lieti di annunciarvi l'arrivo a Finale Ligure. Speriamo che il viaggio sia stato di vostro gradimento.- "
Con la mano ancora sotto la mia testa, mi avvicinò ancora a se dandomi un piccolo e veloce bacio
"Ecco cosa succede a non mettersi la cintura!!" Dissi io, in modo canzonatorio
"Non dovrei più metterla allora!!"
***

"Su sbrigati!! Ci stanno spettando!!"
"Eddai, io ho un peso non indifferente nello zaino.. Rallenta un po'!! E poi mi vuoi dire o no chi ci aspetta??"
"Emm.... No!!"
Lo guardai storto..
"Me l'hai chiesto tu!!" Rispose con un faccino angelico.. E li non si poteva resistere!!
"Va bene.. Ma manca tanto?? Sono stanca!!"
"Quante storie piccola mia!! Su, vieni qui!!" E mi prese sulle spalle
Incomincia a battere il pugno sulle sue spalle "Non chiamarmi PICCOLA"
"Va bene piccola piccola piccola piccola"
"Dai!! Smettila" dissi ridendo
"P-I-C-C-O-L-A"
"Uff.. Insopportabile che sei!!" Dissi, baciandogli i capelli
"Però resti sempre con me!!.. Siamo arrivati!! Ecco mia nonna!!"
"Ehi.. Fammi scendere!! non voglio farmi conoscere così!!"
"Hai fatto i capricci prima?? Ora ne paghi le conseguenze!!"
Eravamo arrivati davanti all'ingresso della casa dei nonni di Luca.. Non mi sembrava vero!!



LUCA

Finalmente eravamo arrivati!! Osservai quella bella donna sulla settantina che si sbracciava per salutarci sulla soglia della sua casa, con un sorriso smagliante dipinto sul volto. Era da tempo ormai che non la vedevo più.. I suoi capelli ora erano molto più grigi di prima, aveva qualche ruga in più sul volto, attorno agli occhi ambrati, ma era sempre e comunque la più affascinante donna che avessi mai visto.. Dopo Cecilia, ovviamente. Il suo vestito a fiori con lo storico grembiule legato in vita svolazzavano nella brezza marina, seguiti dalla lunga treccia in cui aveva racchiuso i suoi capelli. Al dito luccicava l'antico anello che l'aveva legata fin da ragazza al nonno. Ad un tratto si voltò verso l'interno dell'abitazione, dalla quale uscì poco dopo il nonno, sempre anche lui in forma smagliante. anche se ormai completamente calvo non rinunciava alla sua memorabile barba bianca, che metteva ancora più in risalto i suoi occhi blu come il mare, forse proprio perché marinaio.. Era il suo destino. In braghette corte e maglia deforme andò di fianco alla moglie abbracciandola e dandole un dolce bacio prima di sbracciare anche lui verso di noi. Quel l'uomo, ormai alla soglia dei settantacinque, poteva sembrare rude e scorbutico, ma se conosciuto bene non lo era affatto.. E la nonna l'aveva capito. Fin da piccolo avevo ammirato quella stramba coppia, così diversa e allo stesso tempo simile, così dolce e salato, così mare e montagna. avevo sempre sperato di riuscire a trovare un amore come il loro prima o poi.. Pensavo di averlo trovato, per questo avevo portato in quel posto così a me caro Cecilia.
Feci scendere la piccola dalle mie spalle e andai incontro ai miei amatissimi nonni, stringendo a me La mia ragazza. Lei aveva un sorriso imbarazzato sul volto, ma che si trasformò subito in sollevato quando la mia cara nonna le andò vicino abbracciandola. Il nonno invece abbracciava me, dandomi pacche sulla schiena e osservandomi attentamente
"Vedo che non muori di fame su a Torino!! Dovresti portare pure me con te!! Tua nonna mi fa morire di fame qua!!"
" ma chiudi quella boccaccia vecchio rimbambito!!"
Poi si girò raggiante verso Cecilia
"Tu devi essere Cecilia vero?? Vorrei dirti che Luca mi ha parlato tanto di te, ma mentirei.. Solo ieri mi ha detto che sareste venuti!! Neanche il tempo di preparare qualcosa di decente e mettere in ordine casa!!"
"Perché non la metti già in ordine tutto il giorno tutti i giorni eh.."
"Ah... Marinaio dei miei stivali, non capirai mai niente!! ma dico, cosa aspetti a presentarti alla ragazza.. Su, vai!" Disse spingendolo
"Vecchia rimbambita sto andando!!non mi spingere che la mia gamba di legno si svirgola altrimenti!!" Disse ridendo, mentre si avvicinava a Cecilia ad abbracciarla, lasciandola sorpresa e con la mano ancora tesa a mezz'aria che attendeva la stretta vigorosa del mio vecchio
La nonna mi si avvicinò, con un dolce sorriso "Caro, non sai quanto ci sei mancato!! Come stai??" Disse,  accarezzandomi leggera la guancia, guardandomi negli occhi mentre una lacrima solitaria le solcava il viso. Mi abbracciò
"Non sai quanto siamo stati in pena per te.."
"parliamone poi un'altra volta, ok??"
"Ossi, sono d'accordo.. Ora c'è qui quella Santa ragazza che ti ha riportato da noi!!"
Intanto gli altri due dialogavano scorrevolmente
"Allora benvenuta a Varigotti carissima!!"
Io e la nonna ci guardammo stupiti.. Da quando il nonno era così amichevole, sorridente e aperto con chi conosceva da pochissimo?? Guardai più attentamente la nonna.. Scrutava il marito amorevolmente, cose se si fossero appena sposati.. Il loro amore era sempre rimasto giovane e forte, non condizionato dall'anzianità e dagli acciacchi che si porta dietro.
"Tuo nonno è meraviglioso quando sorride.."
Dopo un attimo la donna si riscosse, proclamando ad alta voce
"Il pranzo è pronto!! Su, a tavola ragazzi!!"



CECILIA

Il pranzo fu davvero molto piacevole. Ebbi modo di conoscere Pietro e Amalia, davvero molto simpatici ed innamorati. Anche se si prendevano sempre in giro il loro amore era come se si percepisse nell'aria, dai fiori nei vasi alle foto, ai quadri, al pianoforte nel salone, dal modo in cui si guardavano.. erano come un coppia di giovani sposi. Era bello vedere come il loro amore non invecchiasse mai, e anzi sembrava diventato ancora più giovane e innocente.. Amore incondizionato e puro, che andava oltre alle diversità, ai difetti, all'età che avanzava. Era così, che volevo la mia vecchiaia!!
La storia della loro vita era proprio come il loro amore.. Degna di un film!! Ma ve la racconterò un'altra volta!!
Dopo pranzo aiutai Amalia a sparecchiare e a lavare i piatti. Ad un certo punto lei si fermò, e seria mi guardo negli occhi
"Cecilia, Luca ha avuto una vita difficile. Si vede che lui ti ama davvero, per questo ti chiedo di stargli accanto, qualunque cosa accada non lasciarlo mai se anche tu provi lo stesso sentimento. Non so se lui ti ha raccontato la sua storia e non voglio saperlo, ma stagli vicina per amore, non per pena. È un ragazzo d'oro e penso che tu lo sappia.. Per questo ti prego promettimi di prendertene cura se ne sei innamorata.. È tutto ciò che voglio!!"
La guardai anche io intensamente, con le lacrime agli occhi
"Anche io lo amo signora, e non lo lascerò. Non conosco la sua storia ma lui conosce la mia, e mi ha accolta e consolata nel momento del bisogno.. Io intendo fare lo stesso per lui.. Le prometto che gli starò accanto qualsiasi cosa accada e me ne prenderò cura meglio di me stessa!!"
Il suo sguardo divenne dolce, sembrava stesse per piangere
"Sei una ragazza d'oro.. Luca è davvero fortunato ad averti!! Ma non chiamarmi più signora!! Io sono Amalia!!"

 
***

Pietro ci accompagnò al molo, dove, dopo mille raccomandazioni, cedette a Luca la piccola imbarcazione
"So dove vuoi portarla.. Sono contento che ci tieni davvero a lei, non fartela scappare!!" Disse al nipote sussurrando. Lui di tutta risposta abbassò il capo, arrossendo leggermente, ma subito dopo lo rialzò, e deciso affermò
"Lo farò nonno!!"
Feci finta di niente e salì sulla piccola barchetta, osservando i due che si sorridevano a vicenda soddisfatti
"Vi veniamo a salutare prima di tornare a Torino!! Aspettateci per le sette!!"
"Sicuro marinaio!"
Luca lo salutò sorridendo e venne vicino a me, azionando poi il motore
"Capitano, dove mi porta questo pomeriggio??"
Lui mi rispose, con voce seria "A pescare pesci in alto mare e a cercare il mostro di Lockness"
Io lo guardai, per poi scoppiare a ridere
"Scemo!! Il Mostro di Lockness è in Inghilterra, perdi più in un lago!!"
Lui continuò, sempre con voce importante
"Signorina, lei non ha mai sentito parlare del mostro di Punta Crena??"
"No.. Mai!!"
"Bene, è lì che ci dirigeremo!! È una spiaggia molto importante per me.. Ci venivo per pensare"
Questa volta la sua serietà non era finta.. Non mi guardava più, ma il suo sguardo era rivolto al mare
"È la prima volta che ci porto qualcuno. Non in molti la conoscono, è difficile da raggiungere e durante la settimana, in questo periodo perdi più, è improbabile che ci sia qualcuno.. Era il mio rifugio."
Si sentiva chiaramente una nota di aspro dolore nelle sue parole, e non potei fare a meno di abbracciarlo.. Almeno per fargli sentire tutto il mio appoggio
"Ehi!! Siamo già arrivati!!"
Legò la piccola imbarcazione all'ancor più piccolo molo e saltò giù.
"Mia damigella"
Disse in tono importante, porgendomi la mano e facendo un goffo inchino
"Mio cavaliere"
Dissi io, prendendogli la mano e chinandomi a mia volta in modo ancor più goffo
"Siamo arrivati!!"
Quando alzai lo sguardo ciò che vidi mi fece rimanere estasiata: la spiaggia era piccola, di sabbia e circondata dal lato della montagna da rocce a strapiombo di un fantastico colore. L'acqua era limpidissima e permetteva di scorgere chiaramente il fondale. Ma la cosa più meravigliosa era ciò che mi stava accanto: con un sorriso a 52 denti mi girai verso un magnifico ragazzo dagli occhi di ghiaccio, gli presi il viso fra le mani e lo baciai. Lui prontamente mi prese in braccio senza mai sganciare i nostri sguardi e mi adagiò sulla sabbia, stendendo poi una coperta vicino e spronandomi a sdraiarmi vicino a lui. Incominciammo a parlare del più e del meno, poi dopo un attimo di silenzio lui incominciò a parlare, guardando il mare
"Sai, io non ho avuto un'infanzia molto semplice. Vivevo a Finale Ligure con la mia famiglia un tempo, eravamo felici. Avevo un fratello, Federico, ma tutti al paese lo chiamavano "il piccolo Rico". Era amato e voluto bene da tutti, era simpatico, dolce e premuroso. Si prendeva sempre cura di me.. Diceva sempre che "era suo dovere prendersi cura del suo piccolo fratellino" anche se aveva solo un anno in più di me. Andavamo sempre in giro assieme.. Dove c'era lui c'ero anch'io e viceversa, ci volevamo un bene dell'anima ed eravamo convinti che nessuno potesse mai separarci.. Ma la vita è ingiusta, tutti lo sanno"
Lo guardai, era sofferente, non volevo che si riaprissero vecchia ferite. Lo strinsi più forte
"Ehi, guarda che se non te la senti non c'è problema.. So che ti fa male, non voglio farti soffrire!!"
Lui mi guardò, amorevole "È proprio per questo che ti sto raccontando di lui. Non ne ho mai parlato con nessuno, non ho mai dato libero sfogo al mio dolore, ai miei sentimenti.. Parlarne con te so che mi farà sentire meglio.. "
"D'accordo.. Ti ascolto!" Dissi, sorridendo dolcemente
"Eravamo una famiglia unita. Pensavo che nessuno avrebbe potuto mai separarci, e invece mi sbagliavo. Mio padre, Luigi, e mia madre, Ilaria, si amavano davvero, e trasmettevano attraverso il loro amore la serenità a noi figli. Mio padre ci portava sempre a pescare e quando mio fratello aveva sette anni era abitudine andarci anche di sera. Una sera di metà maggio eravamo noi tre sul molo a pescare, quando Rico si trovò senza più esche. Ci disse che sarebbe tornato a casa a prenderne un po' anche per noi, ma dopo un'ora non era ancora tornato. Io e papà decidemmo quindi di tornare a casa, ma quando vi entrammo di Rico non c'era traccia. La mamma disse che non l'aveva visto ed entrammo tutti subito nel panico. Chiamammo i nonni, che vennero subito da noi per iniziare le ricerche. Io mi misi a piangere, e la nonna mi stette vicino tutta la notte.. Quella fu la notte più brutta della mia vita. I miei e il nonno tornarono a casa solo all'alba, ma di Rico neanche l'ombra. Seguirono giorni e notti di interminabili ricerche, i nostri compaesani insieme alla polizia si dedicavano alla sua ricerca, ma alla fine tutti si rassegnarono e lo diedero per scomparso. I rapporti tra mamma e papà erano sempre più freddi. Cominciarono a litigare sempre più spesso, lei lo accusava di non essere un buon padre in quanto aveva lasciato tornare a casa da solo suo figlio quando ormai era già buio.. Ma io sapevo che anche lei l'aveva fatto, e più di una volta. Papà non le rispondeva neanche, passava le sue giornate a piangere e a imprecare contro il cielo. Una notte lo sentii uscire di casa, lo rincorsi e gli chiesi di poterlo accompagnare dovunque andasse. Mi portò qui, in questa spiaggia. Mi disse di meritarsi ciò che la mamma gli faceva penare, che non era stato un buon padre e che io dovevo avere di meglio.." era disperato. Non avevo mai visto nessuno in quelle condizioni. gli poggiai una mano sul viso e lo accarezzai, cercando di asciugargli le lacrime. Lui mi guardò sofferente e continuò il suo racconto "Mi riaccompagnò a casa quella notte e mi diede una lettera, per mia madre. Mi mise a letto e mi baciò la fronte, mi disse poi che era fiero del piccolo omino che stavo diventando e che mi voleva bene. Il giorno dopo non lo rividi più. Diedi la lettera a mia madre, che la lesse con le mani tremanti. Io sicuro di me le andai vicino per consolarla, ma lei mi cacciò via. Gli anni passavano e la mamma non era più la stessa.. Beveva e non mi coccolava più, non mi voleva più bene.. Mi trattava peggio di un oggetto. Stava via tutto il giorno e la notte, io ormai abitavo a casa dei nonni, e anche loro non capivano il comportamento della nuora. Col passare degli anni  tutta la frustrazione per l'affetto che la mamma non mi dava più si trasformò in rabbia, che ebbe libero sfogo sei anni dopo il fatale accaduto. Le dissi che era colpa sua se papà se n'era andato e se nessuno le voleva più bene.. Il giorno dopo decise di suicidarsi, di morire schiacciata sotto ad un treno. Al suo funerale non versai nemmeno una lacrima. Per me mia madre era morta già da tempo.. a me mancava la vecchia mamma. Mi sentivo solo, nei mesi seguenti non proferii parola con nessuno, neanche coi poveri nonni che mi avevano adottato, facendoli soffrire sempre di più. Da quando avevo sei anni ho trascorso la maggior parte del mio tempo qui, a riflettere, pensare, ricordare, disperarmi. Mi ripresi poco tempo fa, e decisi di trasferirmi a Torino, di lasciare questo posto colmo di dolorosi ricordi e andare.. Vivere una nuova vita, alla ricerca della felicità. Eppure non ero felice neanche lì." Fece una pausa. Non piangeva più ora. Era serio, mi prese le mani e me le strinse forte, agganciando il suo sguardo col mio.
"Prima di conoscerti ogni giorno appena sveglio pensavo alla mia famiglia, e mi sentivo morire dentro sempre di più.. Da quando ci sei tu è tutto diverso, tu sei l'eccezione a tutto il dolore che provo, sei ciò che mi fa aprire gli occhi la mattina, sei la ragione per cui mi è successo quel che è successo. Se non ci fossi tu io non avrei ragione di esistere.. La mia vita ha un senso solo da quando ci sei tu!! Tutto il resto è un contorno non necessario ma che allo stesso tempo è importante.. Tu sei l'unica eccezione che mi fa dire "vale la pena vivere alla ricerca dell'amore".. Io.. Io ti amo Cecilia!! Ti amo più di me stesso.."
Le lacrime si fecero strada prepotenti sulle mie guance, le mie mani cominciarono a tremare. Era la dichiarazione d'amore più bella che avessi mai sentito.
Lo guardai, con gli occhi pieni d'amore "anche io ti amo.. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata!!"



LUCA

L'abbracciai, al settimo cielo. Lei ricambiava quel grande sentimento che io provavo nei suoi confronti. Lei mi amava.
Non sapevo cosa volesse dire AMORE. Adesso lo so.. È quella cosa che ti fa tremare le gambe ogni volta che la vedi, quella voglia matta di baciarla e di abbracciarla, quello sciogliersi di gambe ogni volta che ti sorride, quella sensazione di solitudine quando non c'è.. Questo è amore. E io lo conosco solo grazie a lei. A quella splendida ragazza che è entrata come un uragano nella mia vita, svuotandola da tutto il male e riempendola di liete novità.
Si alzò leggermente, appoggiandosi su un gomito e guardandomi negli occhi
"Sai.. Volevo dirti anche io di amarti.. È stata solo una questione di tempo!!"
E mi baciò dolcemente, piena di sentimento.
"Ehi.. Lo vuoi fare un bagno??" Le dissi io, divertito
"Ma sei pazzo??"
"Ma va che pazzo!! Io facevo il bagno fino a metà novembre!!"
"Fallo tu allora.. Io ti aspetto qui!!"
"Va bene.." E così dicendo mi alzai, mi levai scarpe e maglietta (fortunatamente ero stato previdente ed avevo già indossato il costume) e mi incamminai verso l'acqua, ma all'ultimo mi girai si scatto e corsi dalla mia ragazza, prendendola sulla spalla
"Mettimi giù scemo!!" Disse, battendo i pugni sulla mia schiena, e ridendo a crepapelle
"L'hai voluto tu tesoruccio!!"
"Ma cosa ho voluto io!? Guarda che ritiro tutto quello che ho detto prima!!" Disse, cercando di non ridere. Io mi fermai di colpo ma poco dopo ripresi a camminare
"Correrò il rischio!!"
"Luca Rolli ti ordino subito di mettermi giù!!"
Ormai eravamo coi piedi nell'acqua
"Agli ordini mia regina!!" Dissi, facendola cadere nell'acqua
"Non intendevo questo!!" Disse, fingendosi arrabbiata
"Io ho eseguito solo i suoi ordini mia signora!!"
"Servo buono a nulla!! Ora vedi come ti affogo!!" Urlò, correndomi contro per poi tentare un attacco alle spalle per mettermi a terra.. O meglio, in acqua
"Scarsa!! Solo questo sai fare??"
"Mi stai provocando??"
"Emmmm.. Si!!"
Continuammo a giocare per una mezz'ora, e poi tornammo alla nostra coperta. Si strinse le gambe al petto, cercando di scaldarsi e di smettere di tremare. Io L'abbracciai forte, cercando di riscaldarla
"Ecco perché non volevo fare il bagno!! E poi adesso che vestiti mi metto??"
Presi il mio zaino e da lì tirai fuori una felpa
"Tieni. Non posso darti di meglio. Dovrebbe starti"
"Che mi stia è ovvio. Mi preoccuperei altrimenti!!"
"Si si.. Hai sempre ragione!! Vatti a cambiare!"
"Ai suoi ordini!!"
Tornò poco dopo, e si acciambellò di nuovo su di me, così le chiesi
"Di letteratura cosa c'è da studiare per domani??"
"Shakespeare.. Quel rompipalle!! Quanto odio letteratura.. Uff!!"
"A me invece piace tantissimo!! E Shakespeare è fantastico!!"
Lei mi guardò sbigottita
"  "La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do, più ne ho, perché entrambi sono infiniti."  Non è una frase fantastica??"
Lei mi guardò, non ancora convinta
"  "Più dolce sarebbe la morte se il mio ultimo sguardo avesse come orizzonte il tuo volto.
E se così fosse, mille molte vorrei nascere per mille volte ancor morire."  Questa??"
Pareva più convinta
"Mm.. Si, dai, non è male.."
Decisi di continuare, imperterrito
"  "Quando non sarai più parte di me
ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelline,
allora il cielo sarà così bello
che tutto il mondo si innamorerà della notte."  "
"Facile.. Romeo e Giulietta!! I due innamorati per eccellenza.. Quanta dolcezza!!"
Sorrisi, compiaciuto
"  "Nascondi chi sono, e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni"  "
Ora avevo tutta la sua attenzione, ormai mi ascoltava attenta
"  "Dubita che le stelle siano fuoco,
dubita che il sole si muova,
dubita che la verità sia mentitrice,
ma non dubitare mai del mio amore."  Chi è??"
"Amleto??"
"No, io."
I suoi occhi si illuminarono ed incominciarono a brillare. Si disegnò un enorme, grande e stupendo sorriso sul suo volto.. Il più bello che avessi mai visto. E mi baciò. Mi baciò con tutto l'amore che aveva. Lo sentivo. Ed era una sensazione davvero stupenda. Restammo così, a guardarci negli occhi.
"Penso di amare la letteratura da oggi"
"Dovremmo studiarla sempre insieme!!"
"Lo penso anche io.. Ti amo tanto Luca!!"
"Ti amo tanto anche io!!"




SPAZIO AUTRICE
Ed ecco svelato il grande mistero sul passato di Luca che in molti mi avete chiesto di scrivere (see, certo, sogna Ce!!)!! Sorpresi?? Io di me stessa per i nonni.. Si sono creati così, dal nulla, in modalità silenziosa.. Me li immagino già Amalia e Pietro sulla porta di casa a salutare il nipote in arrivo.. Penso di scrivere una nuova storia su di loro, stile "Le pagine della nostra vita" di Nicholas Sparks, non so se avete presente.. Un nuovo grande progetto quindi!! Come sempre mi farebbe piacere sapere la vostra opinione su questo nuovo capitolo extra-extra large, solo per voi!! Volevo dividerlo, ma poi mi son detta "l'ho concepito così, tutto insieme, quindi è da pubblicare così!!" !!
Bando alle ciance.. Spero continuerete a seguirmi anche dopo questa pausa di una vita e mezza (colpa della mancata ispirazione)!! Arrivederci!!
  
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