CAPITOLO 1
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Non ce la farò
-Svegliaaa!- mi sentii urlare nell’orecchio, non capendo chi era, alzai il capo e vidi mia sorella a pochi centimetri da me che mi sorrideva. – Sveglia o farai taddi- cavolo è vero devo andare al campus, grazie per avermi svegliata- dissi dandole un bacio sulla guancia- plego- disse per poi andandarsene saltellando. Katy, mia sorella, che tutti chiamavamo Kat, aveva un po’ più di sei anni per questo non parlava perfettamente, capelli castani e occhi marroni chiaro con due guanciotte paffutelle che se ci penso mi viene voglia di strizzare.- tesoro sei pronta?- urlò mia madre dal piano inferiore- ehm sto finendo di vestirmi- dissi io prima di infilarmi le mie solite scarpe da ginnastica, le vans rosse. Drin drin * oh ma chi è a quest’ora* pensai. – pronto Alex!- eii ho bisogno di un consiglio- disse lei – dimmi tutto- dissi io. – meglio leggins con una maglia larga o shorts con una cannottiera?- Non so, penso che lì faccia caldo, perciò io mi sono messa gli shorts e una maglia- dissi – mah! forse hai ragione- disse lei convinta – ok grazie – disse lei – a dopo- risposi.
Quella con cui ero al telefono era la mia migliore amica Alex, o meglio il suo nome per intero è Alexandra Oliver, 16 anni, una ragazza dai capelli castano chiaro, occhi celesti, alta simpatica e disordinata, ma un’amica con un cuore d’oro. A proposito non mi sono presentata io sono Sophie, Sophie Anderson, 16 anni pure io ma 3 mesi più piccola della mia amica, alta il giusto, magra il giusto, capelli castani leggermente ramati e occhi marroni tendenti all'arancione, lo so sembra strano perché gli occhi arancioni non esistono ma avvolte i miei lo diventavano; abbastanza fissata con l’ordine e le pulizie al contrario della mia amica che era molto confusionaria. Beh tornando a me , mi dovevo sbrigare senno avrei perso il pullman; stavo per partire, andavo due mesi in un campus per ragazzi , saremmo andati in una città vicino Londra, una città sul mare. Scesi e andai in cucina dove trovai mio padre, Peter Anderson, un uomo d’affari, abbastanza simpatico, non il solito padre cattivo, però quando lo facevamo arrabbiare erano guai; e mia madre Olivia Bens, una donna raggiante, sempre disposta ad aiutare gli altri eche si arrabbiava di rado. – buongiorno papà- buongiorno figliola- disse lasciandomi un bacio tra i capelli.- buongiorno mamma dissi - buongiorno Sophie, sbrigati a fare colazione- La tavola era imbandita di ogni ben di dio: cornetti, cereali, biscotti e la crostata avanzata dalla cena.- vuoi un po’ di latte?- disse mia madre sorridendo – si grazie, col cacao e un cornetto alla nutella- lo so che sembra strano, alla mia età bere il latte col cacao, ma io senza cacao non lo bevo. Appena ebbi finito la colazione andai in bagno a lavarmi i denti e a pettinarmi. Avevo i capelli abbastanza corti, diciamo sopra le spalle invece mia sorella li aveva lunghissimi, forse perché era mia mamma che badava ai suoi capelli. Uscii dal bagno velocemente e portai le mie valige all’ingresso. – mamma sono pronta- eccomi arrivo- Tutta la famiglia si riunì per salutarmi – ciao papà, ti voglio bene- dissi abbracciandolo –anche io tesoro- sentii Kat correre verso di me per poi abbracciarmi- mi mancherai- disse lei – anche tu Kat, molto, non fare arrabbiare la mamma e il papà, mi raccomando- sì sì tanquilla- disse lei, io mi feci scappare una risatina per come aveva detto “ tranquilla” salutai un ultima volta tutti e mi avviai fuori con mia madre, mi avrebbe accompagnata lei al pullman perché era un bel po’ fuori città. – emozionata? –disse appena salimmo in macchina – un po’, sarà una bella esperienza.- Il viaggetto per arrivare al pullman durò abbastanza-Ricordati di chiamare ogni tanto- lo farò- dissi io per poi scendere dalla macchina e prendere le valigie che erano nel porta bagagli. Vidi Alex corrermi incontro per poi abbracciarmi- eii Sophie sei arrivata! Dai che c’è già il pullman, voglio prendere i posti migliori…- lo so quelli in fondo!- esatto quindi fai in fretta- disse lei. -bene mamma, io vado- dissi abbracciandola – divertiti amore- grazie ciao- dissi allontanandomi insieme alla mia amica. Posate le valige nel bagagliaio del pullman scorsi il mio migliore amico Mike, così gli corsi in contro per abbracciarlo- Mikeee- Sophieee contenta di partire? Disse – ehò cosa c’è di meglio di un mese coi miei due migliori amici- noi tre eravamo inseparabili, stavamo sempre insieme, anche perché li conoscevo dalle elementari e mi erano stati subito simpatici. – ragazzi vogliamo andare a prendere i posti?- ci disse Alex al quanto scocciata. –arriviamo- dicemmo in coro noi due.Salimmo sul pullman e per fortuna i posti in fondo erano liberi- noi siamo in tre e li accanto a noi ci sono altri due posti vuoti..- disse Alex –questo vuol dire che qualcuno verràaccanto a noi- finì sbuffando – e che male c’è? Tanto tutte le persone su questo pullman vengono tutte al nostro stesso campus, perciò avremmo modo di conoscerle- dissi io. – mh si forse hai ragione- disse infine lei. -Sono occupati?- disse un ragazzo indicando i posti accanto ai nostri – no no- dissi io decisa. Si sedettero accanto a noi due ragazzi molto carini, uno con la pelle abbastanza chiara, i capelli marroni abbastanza corti e due occhi color ghiaccio e l’altro pelle ambrata,capelli scuri con un ciuffo ben curato e occhi scuri. Mike stava in mezzo tra me e Alex mentre il ragazzo dagli occhi scuri accanto a me e l’altro ragazzo accanto a quest’ultimo. – Louis!- disse il ragazzo accanto me. *Bene ora so il nome del ragazzo dagli occhi color ghiaccio* pensai – dimmi- disse Louis – non è che per caso hai un fazzoletto?- mah aspetta che controllo- disse frugando nel suo zaino –no amico mi dispiace- disse infine – voi ne avete per caso uno?- disse riferendosi a me – aspetta… si – dissi tirando fuori dalla borsa un pacchetto di fazzoletti –grazie- disse – voi donne avete sempre tutto in borsa- disse lui facendomi un sorriso al quale io per poco non svenivo . – eh già- dissi solamente– comunque io sono Zayn- disse tendendomi la mano, io la strinsi e dissi- piacere Sophie e loro sono Alexandra e Mike- dissi indicando i miei amici – e lui è Louis- disse indicando il suo amico, ci fu una scambio di saluti e quando Alex strinse la mano ai due ragazzi disse- piacere Alexandra, per gli amici Alex- e io per gli amici Lou- disse Louis sorridendo -Da dove venite?- disse Zayn – da Southampton, voi?- io da Brad Ford e lui da Doncaster- disse Zayn. -Non ci sono mai stata a Brad ford , com’è? - chiesi a Zayn – nulla di che, non ti perdi nulla- disse lui scherzando – no dai è carina- disse infine. Chiacchierammo tutto il viaggio e mi resi conto che quei due ragazzi non erano affatto male, oltre che a essere simpatici erano anche molto molto carini per non dire due fighi da paura – Siamo arrivati- urlò l’autista. Così scendemmo dal pullman e recuperammo le nostre valige. Era un posto fantastico, appena scesi si vedeva già la costa, si prospettava una bella vacanza. Fummo accolti da una signora che chiese subito la nostra attenzione – buongiorno ragazzi io sono la direttrice dell’istituto, sono Miss Burton, e vi do il benvenuto nel “ Royal College” ora vi elencherò una serie di regole che dovrete rispettare:
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Ci sono due dormitori separati per i ragazzi e per le ragazze dunque è vietato andare nel dormitorio del sesso opposto
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Vi è il copri fuoco alle 11 e dunque è probito violare il copri fuoco
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È vietato non presentarsi alle lezioni se non in caso di malattia
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È vietato fumare