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Autore: cipolletta    09/09/2013    4 recensioni
Aileen Jackson era un ragazza normale, più o meno.
A parte il suo nome, che le dava il voltastomaco solo a sentirlo, era una ragazza come tutte le altre.
A parte la sua iperattività e dislessia.
A parte che suo padre, era Poseidone.
Anche Isaac Lahey era un ragazzo normale.
A parte la sua velocità, il suo udito e olfatto.
A parte che era un lupo mannaro.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Isaac Lahey, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CIPOLLETTA CE L'HA FATTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.
Ci vediamo sotto, spero.
Vale la pena lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena vivere.
L’aveva detto Ernesto Che Guevara. Aileen la considerava come una filosofia di vita.
Si poteva applicare alla quotidianità di tutti i giorni. Lottavi per un voto bello perché valeva la pena venire promossi nella materia. Lottavi per un ragazzo perché valeva la pena provare l’amore. Lottavi per ottenere il permesso di andare ad un concerto perché valeva la pena sentire dal vivo il tuo cantante preferito. Lottavi per la serata con gli amici perché valeva la pena trascorrerla in qualche locale a ballare e divertirsi.
Valeva la pena lottare contro suo fratello?
Era questo che si chiedeva mentre correvano per raggiungere il punto in cui Peter aveva avvistato i mezzosangue.
Si disse di si, che valeva la pena. Non sarebbe mai riuscita a vivere sapendo che sarebbero morti degli innocenti e che lei non aveva fatto nulla per impedirlo. Ma poteva vivere con la consapevolezza di avere suo fratello come nemico?
No.
Quando arrivarono in un punto in cui gli alberi erano meno fitti trovarono il caos.
Derek, Jackson e Peter combattevano in forma di lupo, sbattendo di tano in tanto qualche ragazzo addosso ad un trono di albero. Lydia era occupata in un lotta a corpo libero contro una ragazza che Aileen identificò come Ylenia Winston, figlia di Afrodite. Tyson e Stiles facevano coppia contro Trevor Brown della casa di Ares.
Al suo fianco Scott sotto forma di lupo si gettò nella mischia buttandosi contro una semi dea che stava per attaccare da dietro Allison che scoccava frecce a destra e sinistra.
Isaac guardò Aileen e ricevette in cambio lo stesso sguardo dalla ragazza.
Le cacciatrici non c’erano e questo voleva dire che nemmeno suo fratello era li.
Senza pensarci estrasse dal fodero dei jeans il pugnale e corse al centro della battaglia scorgendo con la punta dell’occhio Isaac fare lo stesso.
Inclinò la testa all’indietro ed evitò un pungo di un ragazzo. Si voltò verso di lui ed assottigliò gli occhi.
-Ciao Mike- esclamò
-Ciao Jackson-  e sguainò la spada.
Aileen sgranò gli occhi. Non ricordava che Mike Pencel avesse una spada. Era un figlio di Apollo e di solito combatteva con l’arco.
Cominciarono a menare fendenti in aria , purtroppo poi Aileen inciampò in una radice e cadde a terra, perdendo l’arma e sbattendo la testa sul terreno.
Mike avanzò verso di lei, raccolse il suo pugnale e glielo puntò contro.
 
Cadde a terra, sbattendo la testa sullo spigolo della penisola.
La vista si annebbiò.
Riuscì solo a scorgere il manico del coltello sporgere all’altezza dello stomaco.
 
Un freccia argentata tagliò l’aria e si andò a conficcare nel braccio del ragazzo. Aileen alzò gli occhi al cielo: decine e decine di frecce brillavano come stelle e ricadevano conficcandosi.
Erano arrivate le cacciatrici.
Con un urlo il ragazzo davanti a lei si sfilò la punta di metallo dalla carne e con uno sguardo di fuoco si avventò su di lei.
Grazie ai riflessi su spostò velocemente al lato lasciando che il pugnale colpisse la terra ricoperta di foglie. Si alzò in piedi e con un calcio ben assestato gli colpì la tempia mettendolo K.O.
 
Si nascose dietro un albero dal grade tronco e velocemente forzò un ramo piuttosto robusto. Quando questo non si spezzò ci poggiò un piede e facendo forza si slanciò in alto, andando ad afferrare con le mani un ramo più su. Poggiò l’altro piede in una rientranza del tronco, la mano destra su un ramo bello spesso e come prima si issò, scalando piano piano l’albero.
 
Poggiò una mano sul terreno accanto ad un pino. Improvvisamente cominciarono a scendere dall’alto decine e decine di rami che cominciarono ad avvolgersi intorno ai tre semi dei che stavamo mettendo alle strette un Derek ferito su un fianco. Chiuse gli occhi e dal terreno cominciarono a spuntare steli di grano che crebbero sempre di più fino a creare una barriera fra una ragazza e Lydia che era decisamente in svantaggio.
Si sentiva sempre più debole e cominciava a perdere l’equilibrio.
Fare quelle cose le costava molto sforzo ma non poteva fare altrimenti.
Poi, ad un certo punto, la terra tremò.
 
Isaac si fermò con la mano in aria proprio prima di colpire il torace del ragazzo.
 
Tyson, impegnato a cercare di affondare gli spuntoni dello scudo su qualcuno si fermò, guardandosi intorno.
 
Scott prese il collo di un ragazzo e lo strinse forte, poi allentò di scatto la presa.
 
Allison incoccò la freccia ma non azzardò a muoversi.
 
Peter ed il signor Argent si lanciarono un’occhiata preoccupata.
 
Jackson ruppe un braccio ad una ragazza e guardò in terra.
 
Stiles cadde in ginocchio e si aggrappò con le unghie alla terra.
 
Una colonna d’acqua fuoriuscì dal terreno ed inondò tutte le persone, animali e piante nel raggio di cinquecento metri. Aileen osservava la scena dall’alto della chioma dell’albero, con lamano alzata verso il cielo e goccioline di sudore che le scendevano dalla fronte al collo.
Quando con un movimento repentino spostò il braccio al suo lato le onde d’acqua e fanghiglia circondarono i suoi amici.
Ed immediatamente Isaac, Lydia, Tyson, Jackson, Scott , Allison ed il padre, Peter , Derek e Melanie si ritrovarono all’interno di una gigantesca bolla marroncina.
-Basta!- urlò-Quante volte? Quante volte vi siete sentiti diversi, anormali, difficili?- prese respiro e scrutò tutti i semi dei con le armi in mano attenti ad ascoltarla. Ad un lato notò suo fratello Percy – Quante volte vi siete sentiti esclusi dai ragazzi nelle vostre scuola? Quante? Voi sapete cosa vuol dire essere differenti. Sapete cosa vuol dire non sentirsi adatti. Loro hanno esattamente i nostri problemi… giusto qualche artiglio o zanna in più-
Sospirò. Non sarebbe riuscita a fargli cambiare idea – Non  meritano di morire-
Percy con poche falcate  superò alcuni ragazzi accanto a lui e si dispose di fronte all’albero dove si trovava Aileen.
Con una mossa repentina lanciò la spada davanti a sé, lasciando che si conficcasse nel tronco.
Annabeth si affiancò a lui poco dopo e buttò il pugnale con il capello per l’invisibilità a terra, proprio accanto a Stiles.
Talia si fece avanti, costeggiata dalle sue Cacciatrici e all’unisono lasciarono cadere gli archi e le frecce ai loro piedi. Piano a piano tutti i semi dei si ritrovarono a mani vuote e di seguito tutti i licantropi ritornarono umani. Anche Allison, Lydia Tyson ed il signor Argent lasciarono le armi cadere contro il suolo fangoso.
-Percy…cosa stiamo facendo?- mormorò Annabeth.
-Io….- sospirò- Non lo so… non so cosa mi è preso. L’ho fatto per…per Aileen –
 
Una voce, come un ricordo vago, le apparve davanti agli occhi quasi come una scena proiettata su un muro.
- Aileen Jackson- disse sollevando una mano e porgendogliela
- Isaac Lahey- rispose il ragazzo stringendola e sorridendo.
- Mi piaci, il tuo nome è strano quasi quanto il mio- esclamo Aileen stringendosi nelle spalle.
- Vuoi che ti aiuti?-
- Per cosa?- domandò sinceramente confusa
- Per la tua dislessia. Leggiamo il testo insieme-
 
-Percy…cosa intendi?- chiese a bassa voce. Tutti si voltarono verso di lei.
Un’altra scena la colpì quasi d’improvviso.
-Non posso perché tu già mi piaci e sarebbe inutile negarlo o provare ad esserti amico. Io non voglio essere tuo amico- prese respiro – non ce la faccio ad essere tuo amico. Voglio essere qualcosa di più-
 
-Io… - si voltò verso Annabeth che annuì e poi verso Talia che con un gesto del mento lo incitò a proseguire- Io non l’ho fatto con cattiveria. L’ho fatto per te, perché ero preoccupato ed arrabbiato per quello che ti era successo. L’ho fatto credendo che fosse la cosa giusta. E invece…-
-Ho un udito da lupo. Riesco ad udire cose che gli altri non possono. Come il respiro di qualcuno, il battito cardiaco. Lo sai che quando una persona mente gli accelerano entrambi?-
- D-davvero?- chiese Aileen sapendo dove sarebbe andato a parare. In quei giorni gli aveva mentito quasi sempre.
- Davvero. Il tuo battito in mia presenza è quasi sempre accelerato- le fece notare guardandola negli occhi.
 
-Eri in coma, Aileen. … tu.. non c’era più speranza. Non davi.. non davi segno di svegliarti. Ti stavo perdendo-
Con le dita tremanti afferrò un angolo del coccio infilzato e racimolando tutto il suo coraggio lo strattonò con forza, riuscendo a sfilarselo dalla pelle viva.
Neanche il tempo di riprendere fiato che con un boato assurdo il Minotauro riuscì a sfondare la porta ed in men che non si dica se lo ritrovò davanti.
 
-Cosa…cosa hai fatto? Io …io non …-
Le morirono le parole in bocca. Non era vero che non ricordava. Forse dentro di se sapeva esattamente cos’era successo, ma aveva bisogno di sentirselo dire.
-Hai lottato contro un Minotauro, l’aveva attirato l’odore dei lupi. Ti ha ferita mortalmente e….- Percy abbassò lo sguardo – Sono andato da nostro padre e….-
-E..?-
-E ,nonostante lui fosse contrario ,l'ho convinto a fare una cosa orribile .L'ho convinto a cancellarti tutti i ricordi che avevi su di Isaac e sui lupi mannari-
 
- Cosa ci fai qui?- domandò posandosi una mano sul cuore.
- Potrei farti la stessa domanda- replicò Isaac alzando le spalle
- Una passeggiata-
- Anch'io- mentì.
- Isaac Lahey sei un ragazzo misterioso- osservò la ragazza incrociando le braccia
- Perchè ho fatto una passeggiata?- domandò sollevando un sopracciglio e facendola ridacchiare.
 
- Magari potresti scrivermelo anche tu, il tuo numero-
- Ma avevi det- Isaac cercò di parlare ma Aileen con un gesto della mano lo zittì-
- Lo so cos'avevo detto- lo interruppe Aileen sorridendo.
 
Il lupo mannaro aprì la bocca, rivelando le zanne.
Aileen trattenne il respiro.
Poi, come per magia, Isaac sembrò riprendere coscienza.
- Isaac...ti prego- sussurrò al mostro che stava avvicinando gli artigli sul suo collo.
La ragazza non si mosse di un millimetro, ma chiuse gli occhi, cominciando ad ansimare.
- Isaac, s sono io, ti p prego- sussurrò con voce roca.
 
-Perché siamo qui?- azzardò a chiedere Aileen
-I mostri di cui ci aveva parlato Chirone, li ho trovati Aile, dovrebbero avere il loro punto di ritrovo qui- spiegò Percy sguainando Vortice.
Aileen si morse la lingua- Cosa intendi fare?- domandò con apparente calma, mentre dentro l’ansia di dover tradire in qualche modo Isaac le attanagliava lo stomaco.
-Ucciderli, ovvio- rispose prontamente Nico, impugnando la spada dalla lama nera.
-NO!- l’urlo le uscì quasi senza che se ne rendesse conto.
 
-Quel giorno li, quello in cui ti ho conosciuto, non l’avevo mica capito- sussurrò Isaac avvicinandosi al muro ed appoggiandoci la schiena della ragazza.
- Cosa?-
-Che da quel giorno avrei fatto i conti ogni istante con la paura di perderti- concluse lasciandole un piccolo e dolce bacio all’angolo della bocca, che si incurvò presto in un sorriso timido.
 
-Mi dispiace di essermi..- Aileen prese respiro- di essermi fiondata sulle tue.. s su di te insomma- ridacchiò nervosamente- è strano. Te l’ho detto, io non sono questo tipo di persona ma tu.. tu mi hai.. non lo so, il cervello mi è andato in black out probabilmente e io..- Isaac premette un dito sulle sue labbra, zittendo quel parlare a raffica.
 
Saltò in braccio al ragazzo appena annuì leggermente con il capo, mettendosi poi a cavalcioni sopra di lui.
Isaac l’afferrò per la vita stretta e l’avvicinò ulteriormente a se, lasciando che i capelli mori della ragazza gli cadessero sul collo e anche un po’ sul viso. Le lasciò un bacio a fior di labbra e Aileen lo approfondì.
 
Eccolo là. Il pezzo mancante della sua vita. Eccolo là il vuoto perenne nel suo cuore. Finalmente tutto tornava, finalmente sapeva dare una spiegazione  a tutto.
Dall’alto dell’albero osservò suo fratello. Poi i suoi amici.
-Voi lo sapevate?-
Isaac fu il primo a prendere parola. Scosse la testa – Sapevo solo che d’un tratto non esistevo per te. D’un tratto non mi conoscevi più-
Aileen annuì. I momenti passati con Isaac le scorrevano in mente come tante diapositive; le risate, gli imbarazzi, i baci rubati, tutto.
Si alzò in piedi e saltò giù, non curandosi di potersi rompere qualcosa. Atterrò fortunatamente bene e benchè sentì la caviglia dolerle un pochino si avvicinò al ragazzo – Non.. non ti ho mai dimenticato credo-
Isaac la guardò inclinando la testa – Cosa?-
-Credo di averlo sempre saputo di conoscerti. Solo che… non ricordavo come-
Isaac le afferrò i fianchi con le mani e l’attirò a sé – Ti amo-
E la baciò. Là, davanti a tutti. Davanti a suo fratello, davanti a Lydia che batteva le mani, a Tyson che si asciugava le lacrime, a Jackson e Peter che roteavano gli occhi  ed a Allison e Scott che si guardavano dolcemente. Davanti a Stiles che scuoteva le testa divertito, a Derek che di sottecchi osservava Melanie sorridere raggiante col viso sporco di fango ed i capelli annodati in una treccia.
Davanti ai semi dei che applaudirono al seguito della sua amica rossa, accompagnando con urli e incoraggiamenti, quasi come se non avessero mai combattuto e auto intenzioni di farli tutti fuori.
Davanti a Nico che da fondo osservava la scena e poi spariva, nell’ombra.
 

HOLA.
Tralasciando che il nuovo 'coso' per pubblicare di EFP è.... curioso, perchè non saprei dire se meglio o peggio.
Tralasciando che mi sto per buttare dal balcone di casa perchè domani si ricomincia con .....diciamo alla Harry Potter và.....

VOI-SAPETE-COSA, Colei che non deve essere nominata, Lord Scuolemort,Lord Liceomort,  insomma.
resto in corsivo perchè più spingo il tasto per levarlo più rimane AHAHAHHAAHAHA.
Non fa ridere, fa incazzare.
*e spienge il tastito con forza e potenza*
MALEDETTOOOOOOOOOOOOO.
Spero che vi sia piaciuto  e spero di non avervi fatto infuriare con il tempo d'attesa ma sono stati giorni pieni d'impegni e vuoti d'ispirazione.
Parenti che invadono casa, Cipolletta che si mette gli occhiali, quella di piano che mi dice che devo comprare una nuova tastiera e Cipolletta che parte alla ricerca, le analisi del sangue, la voglia di non fare nulla, il computer che se spegne A GRATIS, mia madre che rompe, la pioggia, il vento, settembredimerda, le nuvole, il Milan che mi fa stressare, il ritorno di KAKà, sky sport che non si vede.
Insomma.
Ora manca solo l'epigolo e questa storia avrà il suo 'THE END'. che tristezza.


SIAMO ARRIVATE A 101 RECENSIONI.
Cioè, ma.vi.rendete.conto.????????????
WWW. I LOVE YOU. uh uh YOU AND Me , ME AND YOU, tu tu tu,,, la la la.
ve la ricordate la canzone? O so l'unica che l'ascoltava da piccola?
Un grazie enorme a voi, a tutte!

Ed un grazie speciale anche a Caro_Ari che mi aiutano ogni volta che c'è bisogno.
Vi obbligo a passare da loro e capire quanto BIP sono brave a scrivere.

http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=378586








 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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