Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Mary MadMirror    09/09/2013    4 recensioni
Una storia dedicata al passato di Juvia, che si rivelerà avere un fratello maggiore di cui non ha mai parlato, un fratello con una storia tanto drammatica quanto spaventosa. Una storia in cui si rivelerà anche un lato della ragazza che gli amici non avrebbero mai sospettato, avendola considerata sempre e solo come la ragazza sempre appiccicata al suo amato Gray. Una storia anche romantica, in cui lo stesso Gray dovrà affrontare un nuovo sentimento sbocciato nei confronti della ragazza, un sentimento che metterà anche alla prova il suo stesso orgoglio.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Lisanna, Nuovo, personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 8 – IL SENSO DELLA FRASE
 
Mai quanto quel giorno erano stati così entusiasti di rivedere quell'edificio enorme che si alzava imponente davanti a loro. Mai quanto quel giorno gli era sembrato così particolarmente accogliente,  così. . . "casa". Natsu si mise a urlare pieno di euforia.
-Evvaii!! Siamo tornati!!-
Lucy sospirò un po' per stanchezza, un po' per divertimento.
-Finalmente. . . non ci speravo quasi più. . .-
Juvia abbassò lo sguardo, in segno di dispiacere.
-S-Scusate. . . è colpa di Juvia se. . .-
Lisanna le parò una mano davanti alla bocca.
-Noo! Stop! Ferma! Non scusarti senza motivo!-
Juvia sorrise e, prendendo l'amica per mano, mosse qualche passo in direzione della gilda, seguita a ruota da tutti gli altri. Arrivarono che era ormai sera, e la luna comparve in cielo in tutto il suo splendore, circondata da nugoli di piccole stelle. Natsu aprì il portone della gilda con la sua classica delicatezza.
-Siamo tornatii!!-
Alcuni dei compagni non ebbero nemmeno il bisogno di girarsi per capire chi era: le loro facce si illuminarono di botto e cominciarono a volare voci di "bentornato!" e altre frasi simili, tutte con la stessa sfumatura di sollievo e felicità. Mirajane corse a perdifiato incontro a Natsu e agli altri e diede la precedenza alla sua sorellina: anche Levy si buttò al collo di Lucy e molti altri maghi si radunarono attorno al gruppetto.
-Ragazzi, si può sapere che avete combinato? Sono passate due settimane! E poi che sono tutte quelle ferite?-
-Uffa, calma, vi prego. . . io vorrei sedermi un attimo. . .-
Lucy si sedette lasciando cadere tutto il peso sulla panca.
-Lucy, sembri una vecchietta. . .- ridacchiò Happy sotto i baffi.
-Non ho nemmeno la forza di darti un pizzico, guarda. . .-
Makarov si fece spazio e raggiunse il gruppetto.
-Beh, ad ogni modo dovete averne passate di cotte e di crude per esservi fatti quelle ferite per cui, come vuole la tradizione della nostra gilda, festeggiamo il vostro ritorno con una bella festa!-
-Evvai, nonnetto!!-
-Ma non ho mai sentito una tradizione del genere. . .-
-Chi se ne frega! Beviamo!!-
-Ah, ecco, l'intenzione del nonnetto era quella di bere fin dall'inizio!-
A Fairy Tail non ci voleva molto per creare l'atmosfera di festa: bastava qualche birra, Mira che saliva sul palcoscenico e soprattutto, una buona dose di risate e battute. Ah già. . . quella volta però mancava il solito Natsu che iniziava una rissa con chiunque si ritrovasse davanti: con tutte quelle bende gli era un po' difficile muoversi. Juvia si mise a sedere accanto a Cana, Gray e molti altri.
-Dai, allora, ci volete raccontare sì o no tutta la storia? Guardate che il sakè mi diventa cattivo!-
Gray e Lisanna guardarono Juvia con espressione interrogativa; la ragazza rispose con un sorriso e si mise a raccontare. Non svelava troppi dettagli, chiaramente, non era ancora riuscita a superare del tutto quella brutta storia. Ma in quel momento era stanca, tutto quello che voleva era rilassarsi con i suoi amici. Lisanna sorrise: finalmente i sorrisi di Juvia erano davvero sinceri; a volte la trovava con un'espressione un po' malinconica sul viso ma quello era più che normale. L'unica cosa che le importava era che finalmente poteva dire con certezza che Juvia era tornata, e questa volta per davvero. Finita la storia si sentirono parecchie esclamazioni di stupore e subito si formarono tanti piccoli gruppi in cui alcuni si complimentavano o prendevano in giro l'altro. Lisanna si rivolse a Gray e Juvia.
-Cavolo, l'Unison Raid che avete fatto alla fine era spettacolare! Senza quello a quest'ora non saremmo stati neanche qui!-
-Che? Un Unison Raid? L'avete fatto un'altra volta?-
-Questo vuol dire. . .-
Happy volò in mezzo ai due e si mise a ridacchiare.
-. . . che si pppiacciono!-
-E piantala con quel verso, Happy!-
Juvia arrossì pesantemente.
-Ehm. . . Juvia esce un attimo, ha bisogno di una boccata d'aria.-
Aprì nuovamente il portone della gilda e la prima cosa che sentì all'aperto fu il delicato venticello che le arrivò sul viso e le scompigliò un po' i capelli. Aggiustandoseli con una mano, alzò lo sguardo verso il cielo: la luna non si smentiva nemmeno quella notte. Juvia sorrise e i due cerotti che aveva sulla faccia si sformarono un po'. Decise di salire sulla collina degli alberi di ciliegio: lì avrebbe trovato abbastanza tempo per riflettere da sola.
Appena arrivata fu subito investita da una piccola scia di petali rosa e ne afferrò qualcuno: successivamente aprì la mano e li lasciò volare nuovamente. Sì, quel posto era davvero meraviglioso. Si sedette sull'erba e raccolse le ginocchia al petto. Chiuse gli occhi: per un attimo sentiva il bisogno di distogliere lo sguardo dalla realtà, che fino a poco fa le era sembrata così surreale. Davvero aveva scuse per quello che aveva fatto? Davvero il fatto che aveva ucciso tutte quelle persone a cui voleva bene, che le aveva rovinato la vita per dieci anni, era una giustificazione sufficiente per ucciderlo? Per uccidere il suo stesso fratello? Era stanca, questo non poteva negarlo, e per questo si era lasciata un po' andare con i suoi amici ma non si sentiva ancora a posto. Davvero sarebbe riuscita ad andare avanti dopo tutto quello? Per un attimo si sentì completamente scoraggiata e una lacrima le scivolò silenziosa sulla guancia. Passò molto tempo così, con quella scia umida a rigarle il viso, poi si alzò e guardò di nuovo la luna.
-Scusami mamma, ma io non ho ancora capito che volevi dire. Io. . . io chi sono. . .?-
Scosse la testa. No, non poteva lasciare che la pioggia tornasse un'altra volta. Lo sapeva; sapeva che quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe rivista. Si asciugò la guancia.
-Io. . . sono Juvia Loxar, maga di Fairy Tail.-
Per lei, in quel momento, era quello l'importante. Le serviva tempo, questo era vero, ma con i suoi amici era sicura che avrebbe superato tutto. Con un ultimo sorriso girò i tacchi e si avviò verso lo stagno del bosco di Magnolia, accompagnata dai sussurri del vento che trasportava i petali di ciliegio. Voleva ancora stare da sola a riflettere e nessun posto era migliore di quello.
Alla gilda, Gray si accorse che Juvia non era ancora tornata. Non che fosse preoccupato, sapeva che aveva bisogno di tempo per riflettere. . . ma sapeva anche che aveva qualcosa da dire, qualcosa che si portava dentro da troppo tempo. Non sapeva esattamente cos’era, ma doveva comunque parlargliene. Si alzò dal tavolo a cui era seduto e uscì quasi sicuro di sapere dove potesse trovarsi la compagna.
Quando arrivò gli venne da sorridere: la ragazza era ferma in mezzo all'acqua, che si muoveva dividendosi in quelle stesse goccioline danzanti di qualche giorno fa. Rimase a guardarla per un po’ ma quella volta non si nascose, infatti la compagna si accorse subito della sua presenza; le goccioline d’acqua  ricaddero precipitosamente nello stagno. Juvia si voltò di scatto: come la prima volta, era completamente bagnata e i capelli azzurri le incorniciavano il viso facendo contemporaneamente cadere delle piccole gocce in acqua. Quel giorno il lago era ancora più bello: la luna si specchiava sulla superficie dell'acqua, creando un gioco di riflessi bellissimo.
-Scusa, non volevo spaventarti.-
Juvia scosse la testa sorridendo. Poi abbassò lo sguardo e, facendosi coraggio, si rivolse a lui.
-Ehm. . . vuoi venire anche tu. . .? Si sta davvero bene. . .-
Gray annuì e si avvicinò allo stagno. L'acqua era piacevolmente fredda ma lui riusciva a guardare solo davanti a sé, senza distogliere lo sguardo nemmeno per un secondo; grosso errore. Senza accorgersene, mise un piede in fallo e scivolò su un sasso. L'acqua era bassa e arrivava poco più su del ginocchio, ma comunque bastò a bagnarlo tutto da testa a piedi. Juvia gli si avvicinò.
-T-Tutto bene?-
-Ahi. . . sì, sì, sono solo scivolato. . .-
Quando rivolse lo sguardo in alto trovò la mano della compagna tesa gentilmente verso di lui; gliela prese e la lasciò subito dopo, ringraziandola. Senza nemmeno accorgersene entrambi avevano rivolto lo sguardo in alto, verso il cielo. Gray non aveva bisogno di guardarla per capire che il centro della sua attenzione era la luna.
-Sai. . .-
Juvia iniziò timidamente.
-Se gli uomini potranno mai diventare come il mare che si agita per bellezza della luna. . . quella frase di mia madre. . .-
Sorrise e si scostò una ciocca di capelli dagli occhi blu.
-La luna è colei che porta la notte, le tenebre, il buio. . . e la notte può essere intesa come la morte. Eppure colei che la porta è luminosa. . . come può essere luminosa una cosa che porta le tenebre?-
Con un piede, sformò un po' la sagoma lucente della luna riflessa sull'acqua.
-Eppure il mare o magari anche solo l'acqua in generale. . . accoglie la sua luce e non può stare semplicemente ferma a guardarla: inizia ad agitarsi, emozionata da lei.-
Rialzò nuovamente lo sguardo.
-Ora Juvia crede di averlo capito. . . mia madre voleva dirmi che anche se ero una portatrice di pioggia, di tristezza. . . anche io avevo una luce nascosta dentro e prima o poi ci sarebbe stato qualcuno che mi avrebbe accettata per quella che sono. . . Per i miei lati buoni nascosti dietro l'essere una portatrice di pioggia.-
Il sorriso sulla sua faccia si fece più luminoso e si girò in direzione di Gray.
-Aveva ragione.-
Gray ricambiò il sorriso.
-Sei sempre stata consapevole dei tuoi lati buoni. . . solo che avevi paura di mostrarli.-
-Già. . . forse. . .-
-Non “forse”.-
Gray si mise davanti a lei e la prese per le spalle.
-Tu sei speciale. Non per quella che sembri, ma per quella che sei. La pioggia nascondeva una personalità che ci ha messo un po' a sbocciare. . . ma che alla fine è fiorita alla grande.-
Juvia sentì una stretta al petto: da quando Gray prendeva così tanta confidenza con lei? Avrebbe solo voluto che quel momento fosse durato all'infinito. Gray sospirò, come per farsi coraggio.               -Senti, Juvia. . . non so cosa penso veramente. . . non sono nemmeno sicuro di averlo capito fino in   fondo. . .-
La stretta al petto della ragazza continuò a stringersi sempre di più.
-Però. . . c'è una cosa di cui sono sicuro. . . ed è che voglio che tu rimanga con me.-
Juvia non seppe che dire: era come se la gola le si fosse seccata; ma non aveva bisogno di dire niente. Una mano di Gray si spostò dalla sua spalla a dietro il collo e fece avvicinare la sua faccia alla sua. Per un attimo il mago sentì il respiro quasi interrotto dall'emozione della compagna, poi poggiò delicatamente le labbra sulle sue. Juvia chiuse gli occhi; una singola lacrima le scese lentamente sulla guancia, per poi andarsi a posare sull'acqua, su quel riflesso di luce per cui si era emozionata così tanto.
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Mary MadMirror