Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Dynamite_    09/09/2013    0 recensioni
"Harry fa il duro, ma solo perché ha dovuto crescere prima degli altri bambini, solo perché ha visto cos'è il dolore e vive con la paura sotto gli occhi."
Harry ha quasi diciotto anni, ed è un tipo tosto.
Ha una storia alle spalle che lascerebbe spiazzato chiunque la venisse a sapere.
Basterà solo un'estate per far cambiare tutto.
Tre mesi per conoscere Carlotta, esattamente novantatré giorni e niente sarà più come prima.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quella porta verde piena di scritte inutile e di numeri telefonici falsi è ancora lì, dopo ben quattro anni.

E' la porta dei bagni maschili del liceo di Bournemouth, anche se tutti sanno che la maggior parte di 'graffiti' che si trovano su di essa è opera femminile.

Un ragazzo ripensa al giorno in cui è finito nell'ufficio del preside per essere piombato nel bagno delle ragazze con una telecamera in mano. Gli scappa un sorriso beffardo, ma se ne pente subito e ritorna serio, con la sua tipica espressione da diciassettenne.

Ora pensa a quella ragazza del terzo anno che gli piace tanto. A volte si siede sul sedile dietro al suo in autobus, così quando lei si alza per scendere lui le può guardare il culo.

Ha un bel culo, Caroline.

Anche lei è follemente innamorata di lui, ma fa finta di non esserlo perché in realtà ha detto alle sue amiche che è fidanzata con Pinna, uno dei ragazzi più belli della città, ormai troppo grane per il liceo.

Caroline mente, perché ha paura di non piacere alla gente.

Capelli scuri, lunghi fin sotto le spalle.

Corpo esile, da ballerina. In verità piace a tante persone, anche al ragazzo che di solito le guarda il fondoschiena.

Lui invece è un tipo tosto, si chiama Harry. Pantaloni stretti, scarpe alla moda e maglietta bianca.

Non cura molto il suo aspetto fisico, pur andando in palestra regolarmente… Tutti cercano di imitarlo, nonostante sia indifferente a questo genere di cose.

Adesso Harry è ancora lì, davanti a quella porta verde che lo separa dalla confusione generale della scuola.

Ha smesso di pensare, e fissa con attenzione una scritta particolare.

"Hazza ti amo", inciso con un pennarello nero, probabilmente uno di quelli indelebili.

L'hanno scritto a lui: Hazza è il suo soprannome.

"Io no", pensa.

Vuole fare il duro, ma muore dalla voglia di sapere chi sia l'autrice. Decide di lasciar perdere, come se non avesse visto niente, mentre un suono fastidioso lo riporta alla terribile realtà che lo circonda: l'ultima ora dell'anno scolastico è terminata, assieme all'ultimo suono della campanella.

Si gira e percorre il corridoio che lo porterà in classe.

Strana classe, la 4b.

Un'altra porta verde ed è dentro. I suoi compagni stanno ancora facendo il conto alla rovescia, non hanno sentito il famoso 'driiin'  perché facevano troppa confusione.

Tre ragazzi vanno incontro ad Harry e lo prendono per le braccia, lo portano con loro al centro della classe per farlo partecipare alla felicità generale.

Lui non ha voglia di festeggiare.

Una biondina, assieme ad una sua probabile amica, lo guarda con aria maliziosa e gli fa un sorrisino timido.

Harry ricambia, ma solo perché si sente in dovere di farlo: non vuole rovinare i primi momenti dell'estate che si preannuncia carica di sorprese per tutti, tranne che per lui.

La biondina si chiama Sophia e tutti la vedono come la ragazza facile della scuola, pessima reputazione quindi… Ma niente male, pensa Harry. La verità è che pensa la stessa cosa di tutte le ragazze 'disponibili'.

Ritorna alla realtà, e si rende conto che festeggiare è l'ultima cosa che vorrebbe fare adesso.

Esattamente undici anni fa, in questo preciso momento, Hazza ha vissuto gli attimi più brutti della sua vita. Aveva semplicemente sei anni e l'insegnante di inglese della scuola elementare in cui andava si avvicinò a lui con aria triste e piena di compassione piano piano gli annunciò la morte dei suoi genitori e di sua sorella Gemma in un incidente d'auto.

Erano di fretta, volgano venire a prendere il loro bambino che aveva finito la prima elementare.

Harry fu l'unico che si mise a piangere all'uscita di scuola, alla fine dell'anno scolastico.

La cosa più brutta è che rivive quel momento come se fosse appena successo: gli capita quasi ogni sera, quando non pensare alla sua famiglia gli risulta impossibile.

<< QUATTRO, TRE, DUE, UNO! >>

I numeri rimbombano nella stanza come se qualcuno avesse azionato il rallentatore e amplificato l'eco.

Ecco, è tutto finito.

Anche quest'anno è andato, e lui è sopravvissuto.

La scuola termina mentre dall'altra parte l'estate inizia, facendosi notare con un gran sole alto, in mezzo al cielo azzurro pastello.

Harry pensa a dove sarà la sua famiglia, a come starà, mentre i suoi compagni lo abbracciano urlando di gioia.

Loro non lo sanno.

La gente si saluta, si abbraccia, si bacia, e intanto cercano di farsi spazio per uscire al più presto da quella gabbia.

E' incredibile come cambia da un giorno all'altro la voglia di uscire da scuola.

Ieri era tutto normale, si usciva camminando tranquilli e chiacchierando, mentre oggi sembra una di quelle gare di qualche reality show, come se nel giardino della scuola ci fosse Megan Fox ad aspettare i ragazzi e Robert Pattinson le ragazze.

Incredibile.

Harry scuote la testa, e si perde pure lui tra la folla.

<< Hei Hazza! Ci vediamo a settembre amico! >>

Lui nemmeno si gira. "Chi se ne frega", pensa.

Ritrovarsi soli all'età di sei anni è brutto, è lacerante.

L'amarezza e la delusione sono state enormi.

Quella è l'età in cui il cuore è ancora tenero e ci vuole poco per distruggerti. Ma qui non parliamo di poco, parliamo di troppo per un bimbo di soli sei anni.

Harry fa il duro, è vero.

Ma solo perché ha dovuto crescere prima di tutti gli altri bambini, solo perché ha visto cos'è il dolore e vive con la paura sotto gli occhi.

"Bene", pensò.

"Ora salgo sull'autobus e mi godo gli ultimi momenti con Caroline".

Si accende una sigaretta, mantenendo lo sguardo indifferente a tutto ciò che gli sta capitando intorno, e raggiunge i suoi amici alla fermata del bus

"Buon estate anche a voi", fu il suo ultimo pensiero prima di dirigersi sull' autobus, pronto per andare a casa,
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Dynamite_