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Autore: Fenrir_23    09/09/2013    3 recensioni
Storia ambientata 25 anni dopo la partenza di Ash da casa. Il protagonista è il figlio di Ash.
"Qual era il Pokèmon migliore per lui? ... Quello che sicuramente l’attirava di più era Charmander."
La pokéball non ebbe nemmeno bisogno di dondolare. Si chiuse al primo tocco. La ragazza misteriosa la raccolse da terra e si avvicinò a Mat, porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
“Piacere, io mi chiamo Maky. E tu?”
Ash osservò il microscopico apparecchio nella mano del professore.
“Un microchip…” Sussurrò, leggendo la piccolissima scritta incisa su di esso. “Team Rocket, fabbrica Dark Pokémon.”
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Delia Ketchum, Gary, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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                                      TUONOPIETRA

                       


Mat maky e Leon consegnarono i loro lasciapassare al bigliettaio, per entrare nell’enorme nave da crociera “Waterfall” dove si svolgeva la festa di cui aveva parlato Lily. Le esibizioni e i vari eventi organizzati avevano luogo all’interno e all’esterno della nave. Sul castello di prora alcuni operai stavano ancora allestendo il successivo spettacolo, così Mat e Maky decisero di addentrarsi nei locali interni.
Furono accolti da un salone immenso e arredato in maniera sontuosa: lampadari scintillanti pendevano dal soffitto, tappeti di un rosso abbagliante con ornamenti color oro coprivano il pavimento, lunghe tavolate in legno pregiato ospitavano immensi vassoi con pietanza squisite e infine, divanetti in lucida pelle nera erano distribuiti nella sala per permettere agli ospiti di sedersi. Erano tutti vestiti in modo molto elegante.
“Se l’avessi saputo mi sarei cambiato.” Commentò Leon, imbarazzato.”Questo look da viaggiatore non si addice a un tale ambiente.”
“Goditi la festa, invece di pensare a metterti in mostra come un Milotic.” Lo rimbeccò Mat, con una smorfia.
Maky non provò nemmeno a dire qualcosa per fermarli, si limitò a fulminarli con due occhiate raggelanti che avrebbero fatto tacere chiunque.
Matthew si perse ad ammirare i vari tipi di Pokémon che affiancavano allenatori e signorotti: c’erano esemplari che aveva visto solo nei libri, provenienti da molte regioni diverse.
Pensò che in quanto a rarità pochi potevano competere con lui e così decise di chiamare fuori dalla sfera Charmander, soddisfatto di potersi vantare di lei. In pochi minuti tutti gli sguardi erano puntati sul piccolo gruppetto. Un Charmander cromatico non si vedeva tutti i giorni.
Un signorotto grasso con lunghi baffi si avvicinò a Mat, arricciandoseli.
“Hai davvero un Pokémon raro, ragazzino.” Commentò, osservando Charmander che si sentì messa in soggezione.” Che ne diresti di scambiarlo con questo?”
L’uomo fece per lanciare la sfera, ma Mat lo bloccò prima.
“Qualsiasi cosa sia, io non scambierò Charmander con nessuno.” Disse, prima di salutare con un cenno della mano e andarsene.
Notò che il suo Pokémon era parecchio a disagio, così decise di richiamarla, pentendosi di non aver pensato ai suoi sentimenti solo perché accecato dalla propria voglia di vantarsi.
Maky gli indicò un folto gruppo di persone.
“Andiamo là!”
Era in corso la distribuzione di biglietti per una lotteria con dei premi davvero succulenti: il vincitore si sarebbe portato a casa una pietra a scelta fra quelle di tipo tuono, acqua, erba e fuoco.
“Me ne servirebbe una per Pikachu!” Esclamò Mat, catapultandosi a prendere il biglietto. Maky non aveva ancora intenzione di far evolvere il Growlithe che si era unito a lei da poco e nemmeno Eevee, ma in futuro una pietra evolutiva avrebbe potuto farle comodo.
Leon s’iscrisse con totale disinteresse, dato che Squirtle non poteva certo evolversi tramite l’uso di pietre.
I tre presero il loro bigliettino ed attesero l’estrazione poco distante.
“Io ho il numero 45.” Commentò Mat, guardando i suoi compagni di viaggio in attesa di risposta.
“Io il 50.”Rispose Maky, continuando a guardarsi in giro.
“52” Concluse Leon, svogliato.
Le estrazioni iniziarono pochi minuti dopo.
Un ometto basso e tondo salì sul piccolo palco allestito per l’occasione, portandosi vicino ad una sfera trasparente all’interno della quale si intravedevano tanti piccoli bigliettini. Intrufolò una mano grassoccia nell’apertura in alto, srotolò il bigliettino e annunciò, sputacchiando sul microfono: “Il fortunato vincitore è …” La tensione nell’aria era palpabile. “Il numero 52!”
Leon si sistemò i vestiti e i capelli come poteva e si avviò sul palco con un sorriso smagliante rivolto in particolare alle ragazze, mentre Mat fumava dall’invidia.
“Quel … quel maledetto!” Farfugliò, mangiandosi le unghie. “Non gliene importava nulla e ha vinto!”
Maky preferì astenersi dal commentare.
“Bene ragazzo!” Commentò il presentatore, invitando Leon a salire sul palco e conducendolo davanti al tavolino dove erano riposte le tre pietre. “Sei stato davvero fortunato.” Continuò l’uomo grassoccio. “Dicci, come ti chiami?”
“Leon” Rispose lui, con un sorriso abbagliante e un gesto elegante della mano. Poi aggiunse, anticipando l’ometto.”Capopalestra di Pokémon d’acqua.”
Un urlo estasiato di alcune ragazzine fra il pubblico fece assumere a Leon un’aria ancora più impettita.
“Su, fai la tua scelta.” Lo incitò il presentatore. Matthew si era aspettato che suo cugino scegliesse una pietra idrica solo per principio, invece lui sollevò senza esitazione la tuono pietra, mostrandola al pubblico.
“Una scelta insolita per un capo palestra di Pokémon d’acqua.” Commentò il signore grassoccio. “Prego, procediamo all’estrazione per vincere un viaggio sulla splendida nave da crociera Waterfall”.
Leon scese dal palco con eleganza, tornando a mischiarsi tra la folla da Mat e Maky.
“Hey Matthew.” Chiamò il cugino, squadrandolo con uno dei suoi soliti sorrisetti. “Prendi.”
Lui afferrò la pietra al volo, lanciandogli un’occhiata diffidente. “Che significa?”
“Significa che è per te, tonto.” Rispose il ragazzo dai capelli rossi, tornando a guardarsi in giro.
Maky sorrise, pensando che quei due non si odiavano poi tanto come volevano dimostrare.
Mat mormorò un “grazie” sincero, osservando assorto la tuono pietra fra le sue mani. Poi prese la Pokéball di Pikachu.
La sua compagna di viaggio lo squadrò con un’espressione seria. “Hai già intenzione di farla evolvere?” Domandò, alzando un sopracciglio.
Il ragazzino annuì piano. “Sì, penso che non stia aspettando altro.”
Maky attese qualche secondo, poi aggiunse.” è un Pokémon già difficile da controllare adesso e penso che con l’evoluzione le cose potrebbero peggiorare.” Puntò gli occhi sulla tuono pietra con aria assorta. “Ma forse hai ragione tu.”
Mat fece uscire Pikachu dalla Pokéball. Lei lo guardò con aria interrogativa, mentre il ragazzino le porgeva la pietra.
“Tieni … è per te.” Disse Matthew.” Vuoi … evolverti?”
Pikachu rimase immobile alcuni secondi, pensierosa, poi afferrò la l’oggetto senza esitare ulteriormente. Il corpo del piccolo Pokémon s’illuminò di una luce abbagliante. La coda si fece più stretta e lunga, allargandosi sulla punta, le orecchie si aprirono in due metà e un ciuffo arricciato comparve su quella inferiore, le zampe del Pokémon si allungarono e il corpo si fece più grosso e forte. Pikachu cessò di splendere che era già un Raichu. Le guance erano diventate gialle, il corpo arancione, la pancia bianca.
Mat guardò con stupore il suo nuovo Pokémon, senza riuscire a dire una parola.
“Raaaaaaiii!” Esclamò quella, emettendo pericolose scintille dalle guance. Matthew prese il Pokédex.
“Raichu, evoluzione di Pikachuu. è in grado di immagazzinare oltre 100.000 volt di elettricità nel suo corpo, cosa che lo rende leggermente fosforescente al buio. Raichu è molto più aggressivo di Pikachu, specialmente se ha immagazzinato troppa elettricità nel suo corpo. “
Raichu diede un colpo di coda all’aria usandola come una frusta, rischiando di prendere Mat.
“Hey! Fa attenzione!” esclamò il giovane allenatore, non riuscendo a togliersi un grande sorriso dalle labbra.
“Ora torna qui.” Disse, pazientemente. “Ti farò combattere appena ne avrò l’occasione.”
“Chissà se hai fatto la scelta giusta …” Borbottò Maky fra sé e sé, mentre una voce annunciava al microfono: ”All’esterno si svolgerà fra pochi minuti una gara Pokémon alla quale prenderà parte la famosa Vera di Hoen, abilissima coordinatrice.”
“Ragazzi, questo non ce lo dobbiamo perdere!” Esclamò la più grande del gruppo, afferrandoli per le braccia nel tentativo di trascinarli fuori di lì il prima possibile.
“Vera è famosissima, sarà uno spettacolo guardarla. è anche molto abile nel combattimento!”
Poi aggiunse, dopo averci pensato un attimo sopra. ”Lei e tuo padre hanno viaggiato insieme da giovani.”
Mat rimase spiazzato, ma se prima la sua voglia di assistere ad una gara Pokémon era davvero bassa, quella notizia gli aveva scatenato una certa curiosità. Si misero a correre per cercare un posto nelle file migliori delle tribune e in pochi minuti erano già all’esterno della nave, seduti con tanto di Pop corn e bibite, a cui Maky si era fermamente opposta con scarsi risultati.
Il campo dove si sarebbe svolta la gara era ampio; un grande schermo era stato montato in alto, al centro, per consentire a tutti di vederla.
Una giuria di cinque persone, tre donne e due uomini, era schierata su uno dei lati lunghi in modo da non dare le spalle al pubblico. La presentatrice fece il suo ingresso, parlando a voce alta e chiara.
“Ed eccoci al prestigioso torneo indetto per l’inaugurazione della nave da crociera Waterfall!” Disse euforica. “Sono lieta di presentare al pubblico i concorrenti della gara, tutti coordinatori di alto livello!”
Da dietro le tende del palco allestito per l’occasione, sei coordinatori si mostrarono al pubblico. Il primo ragazzo era un tipo tutto nervi, bassino e magro di costituzione, vestito di tutto punto con un’elegante giacca nera e lunghi pantaloni che a Mat fecero venire caldo solo a guardarli. Poi fece il suo ingresso una bambina che probabilmente aveva la sua stessa età, con capelli neri, occhi azzurri e vistose lentiggini sulla pelle pallida. A vederla sembrava un confetto, complice l’abbigliamento.
Successivamente, fu il turno di uomo sui trent’anni, con lunghi baffi biondi e capelli dello stesso colore, dal portamento fiero e altezzoso. Matthew guardò di sfuggita Leon, non potendo fare a meno di paragonarlo a quel concorrente.
“Ed ecco la nostra ospite speciale!” Urlò la presentatrice, stordendolo.”Vera, da Hoen!”
Un lungo applauso si levò fra il pubblico che si era fatto parecchio entusiasta. Mat squadrò con attenzione la donna che era appena entrata in campo: sembrava avere sui quarant’anni, era piuttosto alta ed aveva lunghi capelli castani che facevano risaltare gli occhi azzurri. Era vestita in maniera elegante, con un lungo abito rosso.
Sapere che un tempo era stata compagna di viaggio di suo padre gli faceva uno strano effetto. Lui non gliene aveva mai parlato – ma d’altronde non aveva memoria di essere mai riuscito ad interagire seriamente con suo padre – e Mat si sentì improvvisamente geloso nei confronti di Maky che, invece, sembrava sapere tutto di Ash. Dovette farsi sfuggire uno sguardo strano perché la ragazza lo osservò con aria interrogativa, ma lui si limitò a far finta di niente, dandosi dello stupido per certi pensieri.
Improvvisamente si sentì tremendamente triste e gli venne voglia di andarsene: l’avrebbe probabilmente fatto se non fosse stato per Leon.
“Hey, piccolo Mat.” Lo prese in giro quello, ridacchiando. “Invece di imbronciarti ed andartene per i cavoli tuoi, assisti alla gara, chissà mai che tu possa imparare qualcosa e sconfiggermi, un giorno.”
Il ragazzino fece per fargli presente che l’aveva già sconfitto una volta ma, prima che potesse aggiungere altro, gli allenatori chiamarono fuori dalle sfere i loro Pokémon.
Il ragazzo basso e smilzo, Andrew, mando in campo un agile Weawile, iniziando a sfilare sulla passerella allestita davanti ai giudici.
“Le regole sono leggermente cambiate rispetto ad anni fa.” Spiegò Maky, a bassa voce.
“Ora la gara prevede una  sfilata davanti ai giudici  per valutare la forma fisica del Pokémon, poi si passa a delle combinazioni di attacchi che devono stupire pubblico e giuria, infine ad un combattimento vero e proprio.”
Mat pensò che avrebbe potuto farsi un pisolino nell’attesa di quella parte della gara. Non gli importava molto dell’estetica, ciò che contava per lui erano strategia e spirito di combattimento.
Anche gli altri partecipanti sfilarono sul palco, la bambina lentigginosa con un gigantesco Ursaring, l’uomo dai baffi biondi accompagnato da uno splendido Milotic e infine Vera, insieme ad un Blaziken che faceva sembrare insignificanti tutti gli altri Pokémon.
Quando i risultati del primo Round apparvero sullo schermo, i due favoriti erano già in vantaggio.
Mat si stiracchiò sbadigliando: aveva intenzione di andare a fare nuovamente scorta di Pop corn, nell’attesa che la gara ricominciasse.
 
 
 
 
 
 
 
 
Salve gente XD
Sono contenta che vi siate fatti sentire nello scorso capitolo, continuante così. Non ho molto da aggiungere, se non che il prossimo capitolo … sarà parecchio turbolento!
   
 
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