Chi
l’avrebbe mai detto?
_L’ultimo
capitolo_
La
felicità
non è avere quello che si desidera,
ma
desiderare quello che si ha.
Oscar Wilde
Andavo alla
ricerca di una frase che potesse
rispecchiare il mio modo di fare,
di
comportarmi, di agire. Credo di averla trovata.
Perché ho scelto questo frase? Beh…per il semplice motivo che la penso come lei, perché anche per me il Natale è un stato dell’animo, una sensazione, un sentimento forte che scalda il cuore. Certo per alcuni è anche… o meglio solo, un momento di piena ipocrisia, ma per altri come me, è tutta un’altra cosa.
Ma sapete qual è la cosa che più mi piace del Natale? La risposta è : tutto ciò che lo precede. Sì insomma, amo da matti l’atmosfera pre Natale, con le sue palline colorate, con le sue luci, con i suoi alberi addobbati, con le sue calze appese ai cammini, con l’ansia e l’eccitazione dei regali. Mi piace tutto questo perché mi fa provare la sensazione di vivere , anche se per un breve periodo, in un altro mondo.
***
Erano appena le
sei e mezza di mattina. Mia madre mi
aveva svegliato già da dieci minuti. Sicuramente, arrivati a
questo punto vi
starete chiedendo: “Ma perché ti sveglia
così presto? Cavoli sei in vacanza!”.
Ebbene come darvi torto, ma il motivo è che ogni
ventiquattro dicembre in casa
Alighieri si è soliti svegliarsi presto per preparare i
famosi biscottini
“divini”. Specialità della mia famiglia,
la cui passione per l’artefice della
Divina Commedia li ha spinti a chiamare dei biscotti con
l’attributo che
precede la commedia più famosa di tutti i tempi.
Così
di malavoglia, scostai il piumone dal mio corpo
e dopo aver infilato le mie pantofole a forma di orsetto, accesi il
cellulare,
notando che mi erano arrivati due messaggi.
Wow…chi l’avrebbe mai detto che si svegliava anche lui così presto, il giorno della vigilia?
Lessi il suo messaggio:
“Non
c’è niente più triste nel mondo che
svegliarsi
il giorno di Natale e non essere più un bambino”
(E. Bombeck).
Ma
essere un ragazzo implica che possa uscire con te
con più libertà di quanto ne avessi da piccolo.
Anche
per questo giorno non possono mancare gli
aforismi…tanti auguri, ci sentiamo nel pomeriggio, davanti
alla fermata
dell’autobus che prendiamo per andare a scuola, verso le
16.30.
Cristiano
Risi, pensando
che come sempre non si era smentito
con le sue frasi ad effetto.
Dopo poggiai il cellulare sulla scrivania, e prendendo l’occorrente per una doccia, mi catapultai in bagno con la consapevolezza che oggi sarebbe dovuto essere un giorno indimenticabile e che fra un’ora sarebbe arrivato il mio Riccardo.
***
Era arrivato Ric…cavoli, adesso a mia madre sarebbe venuto un attacco di cuore nel vedere suo figlio dopo mesi.
-No, mamma, non sbagli! Vado io!
Posai la frusta da cucina nella ciotola e dopo essermi pulita le mani con uno strofinaccio, mi avvicinai al citofono, dal cui video intravidi il primogenito della famiglia.
Era arrivato.
-Beatrice, chi è?
-Mamma…è…il postino! Lo faccio salire.
Brava Beatrice! Il postino…? Tsz…vinci il premio miglior mente inventiva del 2012! Yuppie…
-Il postino? Il ventiquattro dicembre? Fammi venire a vedere.
-N-No, non c’è ne bisogno!
Non finii nemmeno la frase che mia madre con un tovagliolo in mano, si avvicinò al citofono, ma con mia grande fortuna Ric era già salito.
Dopo qualche secondo il campanello di casa suonò.
-Vediamo chi è questo postino? Deve essere qualche scherzo…-mia madre aprì la porta, trovandosi un ragazzone alto e carico di valigie sulla soglia di casa.
Il tovagliolo le cadde dalle mani e dopo aver spalancato la bocca per la sorpresa, mia madre aprii le braccia e circondò il mio fratellone.
-Mammaaa…sono tornato! Ti ho fatto una bella sorpresa?!
-Sorpresa? Ma è straordinario…che bello! Non mi aspettavo proprio che riuscissi a venire per le feste! Tesoro della mamma…entra pure!
Riccardo entrò e posando numerosi trolley vicino all’ingresso, appena mi vide, mi corse incontro e mi abbracciò.
Era più alto di quanto ricordassi. Probabilmente era alto più di un metro e ottantacinque.
I capelli neri erano più lunghi ma sempre ribelli e la carnagione, sebbene fossimo in inverno, era sempre abbronzata. Una leggera incolta barba gli sfiorava le guance e il suo sorriso era sempre più accecante.
Era bello mio fratello, tanto bello.
-Sorellina…come stai? Sei stata brava a mantenere il segreto!
-Che segreto? Non mi dire che tu sapevi già che tuo fratello sarebbe arrivato?-chiese mia madre, avvicinandosi a me e Riccardo.
-Sì mamma, lo sapeva…ma non prendertela con lei, gliel’ho chiesto io di non dirvi niente! A proposito dov’è papà? Sono solo le otto meno venti.
-E’ in bottega, tesoro! Oggi chiudono prima per via della festività…allora è andato anche prima! Comunque per questa volta ti perdono Bea.
-Grazie mamma!-dissi sorridendo sul petto di Ric.
-Sei cresciuta Lucciola, o sbaglio?
-Sì sbagli! Ma che cresciuta e cresciuta…sono sempre la stessa. Piuttosto tu sei diventato più alto.
-Sarà…ma sei più carina! E poi…non sono più alto, alla mia età non si cresce più in altezza. -disse sciogliendo il nostro abbraccio, con un sorriso stampato sul volto.
-Basta parlare ragazzi, ci sarò tempo dopo, ora Beatrice aiuta tuo fratello con le valigie mentre io continuo quello che stavo facendo.- disse mia madre riabbracciando Ric e dirigendosi in cucina.
-Mm…sempre indaffarata vedo! E vedo anche che continua ad esserci la tradizione dei biscotti!-mi disse respirando il profumo dei biscotti preparati da me appena sveglia e infornati da mia madre.
-Già…le cose non sono cambiate, come puoi constatare!
Io e mio fratello ci sorridemmo e prendendo due trolley mi avviai nella sua camera, dove dopo poco fui raggiunta da lui.
-Casa dolce casa! Ah…quanto mi mancavano i poster dei Muse.
-Ci credo…
-E i miei CD, i miei gadget, i miei libri…che meraviglia! Ma dimmi, come stai? La scuola?
-Io? Bene…tutto a posto! A scuola, idem. Ho i miei talloni d’Achille, ma con impegno sono sicura che migliorerò dove devo migliorare. Tu, piuttosto…il viaggio com’è stato? Ti sei divertito? E infine ti sei fidanzato?-chiesi, mentre mio fratello appoggiando il suo giubbotto
sul letto, si sedette su quest’ultimo, coperto da un piumone con sovrastampati palloni e scudetti.
-A me tutto bene! L’università sta andando senza problemi…prendo sempre dal ventisette in su ad ogni esame e non mi posso lamentare. Comunque…non ho una ragazza, ma mi piace una.
-Mhm…interessante…e immagino che a causa del fatto che sono la sorella minore non me la descriverai e non mi dirai il suo nome.
-Esattamente, però il suo nome te lo posso anche dire. Si chiama Marta.
Marta eh? Stai
rubando il cuore al mio fratellino?
-Capisco...Marta
come la telenovela che vedeva mamma
anni fa. Ma…a proposito di quella telenovela, anche il
protagonista si chiamava
come te! Wow…
-Beh…allora ti lascio svuotare i bagagli e riambientarti in casa.
-Okay, tu dove vai?
-Aiuto un po’ mamma con la cucina, mi vedo qualche film a tema natalizio e poi…di pomeriggio esco!
-Va bene…ah…dimenticavo, vai ancora al pensionato?
-Sì sì! Ci andrò più tardi, infatti!... Bene…allora a dopo!-dissi spostando due trolley vicino al suo letto, e avviandomi alla porta.
-Ciao Lucciola…che poi ci dobbiamo vedere un film horror. - ghignò sadicamente.
-Contaci!-gli dissi ironicamente chiudendo la porta della sua stanza.
La mattina stava
iniziando bene. E di questo ero
molto contenta.
***
-Quindi vi siete
messi insieme? Oh…wow…chi
l’avrebbe mai detto? Anzi no… io e
Sergio dicevamo che sarebbe successo! E brava la mia Bea.- disse Polly .
-Eh già…sei contenta?
-Contenta? Sono stra-mega felice! Hai realizzato il tuo sogno più grande e…niente sono tanto emozionata per te.
-Grazie Polly! Ti voglio tanto bene!
-Ma poi che bello il modo in cui vi siete dichiarati! Il bacio, poi…che emozione!
-Davvero! Il cuore sembrava volesse uscirmi dal petto! Ma dimmi…a te come vanno le cose con Pietro?
-Bene! E’ un bravo ragazzo, e poi ha detto che sta iniziando a provare qualcosa di serio nei miei confronti.
-Uuh…Valenti che formula frasi romantiche? Ora è il mio turno di dire: chi l’avrebbe mai detto?
-Sìì…è fantastico il mio Pietro, e la cosa più bella è che si è deciso a chiedere scusa a Vittoria. Quella ragazza, mi è sempre piaciuta.
-E’ una bravissima persona! Quindi vedi di far scusare il tuo tesoruccio al più presto, altrimenti se la vedrà con me.
-Okay, okay…come vuoi! E Sergio? Sa di te e Mattei?
-Sì prima che chiamassi tu, ho parlato con lui via sms e per via telefonica per qualche minuto, anche se già alla festa delle psicopatica Mariani gli avevo accennato qualcosa.
-Capisco! Guarda non parlarmi della Mariani, quella arpia! Non riesco ancora a capacitarmi di quello che ti ha fatto! Parliamo di te, piuttosto!…Nel pomeriggio…esci con il belloccio dagli occhi
grigi? Andate al pensionato?
-Già...quell' oca giuliva! Sì...esatto, stiamo un po’ con Sofia ed Amerigo e poi facciamo una passeggiata.
-Mm…vi adoro! Beh…allora essendo quasi le quattro ti saluto! Auguri di una buona vigilia a te e alla tua famiglia.
-Grazie di cuore! Auguroni anche a voi! Ci sentiamo domani mattina a messa, così poi do i regali a te e a Sergio!
-Certo bella! Ciao.
E così chiusi la chiamata con la mia pazza amica, e incominciai a pensare a cosa avrei potuto indossare per l’uscita con il mio ragazzo.
Okay…dovevo ancora abituarmi ad accostare la frase “mio ragazzo” ad un figaccio del genere.
***
Dopo aver deciso
per un vestitino sopra il ginocchio
di una tonalità verde, abbinato a degli
stivaletti neri e al mio solito capotto, salutando mia madre e mio
fratello, mi
avviai al luogo dell’appuntamento.
-Ah…eccoti finalmente!-mi disse, cliccando un tasto sul lettore musicale.
-Ciao anche a te!-gli dissi ridendo.
-Non hai freddo con quelle giacca?-continuai.
-No, no! E’ imbottita…non sono mica uno sconsiderato.
-Bene…se lo dici tu!
Iniziammo a camminare, fino a quando mi prese per mano.
-Che musica stavi ascoltando?-gli chiesi curiosamente.
-Beatles…”Hey Jude”…immagino che tu la conosca come conosca la band. –mi rispose.
-Sì…eccome se li conosco! Mi piacciono anche. Sono tra le mie band preferite! Ma dimmi…non è strano che tu li conosca? E che per giunta indossi una T-shirt di Jim Morrison?
-Sì, in effetti! Ma qualcuno…mi ha fatto conoscere della musica diversa rispetto a quella che ero solito ascoltare…che in qualche modo mi affascina.
-Mm…capisco! E chi è questo “qualcuno”?
-E’ una persona testarda, permalosa, studiosa e seria, e a cui voglio molto bene.
Al quel punto, girai il volto verso di lui, che ricambiando lo sguardo mi sorrise, stringendo la stretta delle nostre mani.
-Sai è arrivato Riccardo!-dissi guardando, ora, davanti a me.
-Ah…sì mi dicesti l’altro ieri che sarebbe arrivato! E’ contento di essere tornato?
-Sì…eccome se lo è! Rivedere la sua famiglia, la casa dove è cresciuto, la sua stanza…insomma è molto entusiasta.
-Bene, molto bene! Sai, il pianista russo era davvero bravo, sembrava che facesse una magia soltanto spingendo alcuni tasti. E poi ho anche parlato con Samuele, che si è confermato una bravissima persona.
-Capisco…sono contento che tu abbia passato un bel pomeriggio. Ma dimmi di cosa avete parlato?
-Di un po’ di cose…della scuola, delle festività e dei suoi sentimenti per me.
A quel punto la
nostra passeggiata fu interrotta e
come la sera della festa slegò le nostre mani e mi
guardò negli occhi.
-Non allarmati Cristiano! Mi ha solo detto che in questi giorni in cui non ci siamo visti, ha avuto modo di pensare e di capire che gli piaccio come amica, e gli vado bene solo come tale. E non pensare che questa sia la solita frase fatta dal buon amico, che per non far rattristare l’amica le dice queste cose, no…perché mi ha detto che sabato ha visto una puntata di una telenovela con sua nonna, in cui uno dei personaggi diceva a un altro: “L’amore…quello vero, è sempre corrisposto”! E credo che con questa frase tu possa dedurre che ha voluto farmi capire che il suo non era amore, ma solo una leggera infatuazione! Quindi suppongo tu non abbia più alcun motivo per essere geloso.
Dopo che finii di parlare, Cristiano mi riprese per mano e ritornando a camminare, rimase in silenzio.
-Beh? Non hai nulla da dirmi?
-No! Posso solo dire che confermo la mia idea , che un po’ di telenovelas farebbero bene anche a noi.
A quel punto scoppiai a ridere, seguita da lui, che guardandomi con i suoi bellissimi occhi, mi cinse le spalle con un suo braccio.
-Già…non capisco certa gente! Sì…insomma, i figli di Amerigo e di Sof , hanno lasciato i loro cari in una casa di riposo per chissà quale oscuro motivo e non si degnano neanche di fare loro visita. Guarda…queste cose mi fanno venire la pelle d’oca.
-Sì…a chi lo dici! Proprio due settimane fa il mio ex vicino di casa, mi disse che gli piacerebbe riallacciare i rapporti con suo figlio, ma che per decisione di quest’ultimo non si possono più vedere.
-Ptz…che vergogna! Poi proprio a Natale…scommetto che queste persone sono le più ipocrite del mondo. Magari andranno anche in chiesa domani, ma poi sono delle persone senz’anima.
-Hai proprio ragione. Comunque, parlando di Natale…quando preferisci che ti dia il mio regalo?
-Di solito tendo ad aprirli o la mattina del venticinque o la notte di oggi, per cui direi che domani alla stessa ora di oggi, dopo il pranzo natalizio, ce li scambiamo.
-Perfetto…fremo dalla voglia di sapere che regalo mi hai preso. -mi disse.
-Uuhh…devi attendere caro mio! In ogni caso, sono stra curiosa anche io.
-Uuhh…devi attendere cara mia-mi disse imitando ironicamente la mia voce.
-Piuttosto…ci siamo dimenticati di una cosa.- disse rifermandosi al centro del marciapiede.
-Di cosa?
-Di questo.
A quel punto senza che potessi capacitarmi di cosa stesse dicendo, si avvicinò e piegando lievemente il suo capo mi baciò.
Un altro nostro bacio, scombussola cuore.
Ma mi chiedo perché mi faceva sempre questo effetto scombussolante? Era forse la consistenza delle sue perfette labbra, o forse per il suo buon profumo di shampoo e del dopo barba? Probabile…
Dopo il bacio, con le gote rosse per l’imbarazzo lo guardai sorridendogli e poi, prendendoci nuovamente per mano, riprendemmo il nostro cammino verso la casa di riposo.
***
Il primo fu
davvero entusiasta e questo lo dedussi
non solo dalle sue parole di ringraziamento ma anche dai suoi occhi
lucidi e
brillanti per la felicità. Occhi che ebbi anch’io
non appeni aprii il suo
regalo. Un libro che racchiudeva sei romanzi di Jane Austen, la mia
scrittrice
preferita.
La mattinata trascorse positivamente! Mia madre non si smentì nel cucinare, infatti mangiai uno dei pranzi migliori della mia vita. Mio fratello era felice di essere tornato e del ragalo che gli avevo fatto, così come io del suo e di quello dei miei genitori, felici a loro volta di quello che io avevo loro regalato. Infatti avevo ricevuto un album che racchiudeva musica anni 80 da Riccardo e una borsa a tracolla da mia madre e mio padre, il quale era piacevolmente sorpreso di riavere suo figlio in casa.
Nel pomeriggio stetti un po’ con loro , e dopo aver vinto due partite a tombola, con l’aiuto di mia madre, consapevole di me e Christian o almeno di quasi tutto quello che c’era tra di noi, riuscii a uscire prendendo con me il regalo per Occhi grigi.
Allo stesso
posto del giorno prima lo salutai,
notando che indossava la stessa giacca da motociclista di ieri sopra
una
camicia nera e un jeans grigio.
-Ehi Beatrice…Buon Natale.- mi disse avvicinandomi.
-Buon Natale anche a te Occhi grigi.- dissi, accorgendomi pochi istanti dopo di come l’avevo chiamato.
-Come mi hai chiamato, scusa?-chiese mostrandomi il suo miglior sorriso sghembo.
-O-Occhi grigi?
-Sì…mi piace…Occhi coca-cola.
-Ah…tu mi chiami così?
-Certo…da oggi sì.
-Piuttosto possiamo scambiarci i regali?- mi chiese sedendosi sulla panchina della fermata dell’autobus .
Sembrava proprio un bambino, fremente di aprire il suo regalo.
-Okay…prima
il mio o il tuo?-domandai.
A quel punto mise la mano nella tasca della sua giacca e uscì una scatolina incartata con una carta blu con dei pupazzi di neve.
E mentre lui mi porgeva il suo regalo io gli porgevo la busta contente il mio.
Al suo tre li aprimmo…e non potetti che spalancare la bocca per la sorpresa nel notare dentro la scatola una collanina argentata con un ciondolo a forma di cuore.
-Oh…wow…è bellissima.- dissi mentre lui era intento a osservare il libro.
-Cavoli…tu sei proprio pazza!-mi disse ridendo.
-Perché?
-Come perché?…E’ il libro dei tre moschettieri. Quello in cui c’è la frase di Dumas sulla maschera.
-Eh…già! Allora lo conoscevi già?
-Certo! Comunque è davvero originale come regalo… mille grazie. Allora ti piace?-disse indicando col capo la collana che avevo in una mano.
-Tantissimo.- gli dissi
-Bene…sai il ciondolo è un portafoto, quindi puoi conservare dentro la foto che più ti piace. L’ho presa da un negozietto d’antiquariato.- disse leggermente imbarazzato.
Probabilmente non era solito acquistare quel tipo di regali.
-Caspico…potresti legarmela al collo?
Senza dirmi nulla mi spostò i capelli su una spalla e mi legò il suo regalo.
-Grazie di cuore, Cristiano. E’ un regalo meravigliosamente bello. Però a questo punto devo farti qualche foto.
-Cosa? No…non sono fotogenico.
-Ma cosa…scherzi? Ma se una volta vidi una tua foto su facebook!
-Su facebook ce n'è solo uno una, che feci con alcuni della classe. Era sera e non si vedeva molto bene il mio volto.
-Ma non dire sciocchezze! Sei bello come il sole e non vieni bene in foto? Forse non c’era il fotografo giusto!
-Vorrei anche ricordati le numerose foto di classe…comunque…va bene! Ma solo perché mi hai detto che sono bello come il sole.- mi disse maliziosamente.
-Allora dove mi metto?-continuò.
-Che ne dici se andiamo al parco dell’altra sera? Non credo ci sarà tanta gente.
-Okay.
A quel punto riprendemmo il nostro cammino.
Arrivati, notai che come supposto eravamo da soli e a circondarci c’erano solo negozi dalle saracinesche abbassate.
-Ora che siamo qui…dimmi fotografa “giusta”…che faccio?
-Non fai nessuna posa in particolare! Divertiti…visto che sei narcisista…atteggiati da modello, da divo.
Lui potevi benissimo permettersi di vestire i panni di un ragazzo da copertina.
Dopo qualche istante, iniziò a capire quello che gli avevo detto, così iniziai a scattare con il mio cellulare tante foto una più bella dell’altra.
Altro che non era fotogenico.
Per il mio ciondolo avrei scelto una foto che più di tutte mi aveva colpita. Infatti questa lo ritraeva appoggiato ad un albero, con un raggio di sole ad illuminargli il volto, leggermente contratto per la luce ma sempre dannatamente bello.
-Beh…allora,
hai fatto?
-Bene…non voglio vedere nulla, però!-mi disse avvicinandosi ad una panchina.
-Comunque…sai…poi ho chiamato il mio allenatore.- continuò, mentre riponevo il cellulare in tasca.
-Mhm…che bella notizia! Allora rientri in squadra?
-Sì…ma a patto che tu verrai a tutte le mie partite.
-Affare fatto!-gli dissi sorridente, andando a sedermi su un’altalena, che con la luce del sole, mi accorsi avere la forma di un pneumatico, molto in stile altalene dei film americani.
Mi dondolai per qualche secondo in cui lo vidi guardare il cielo, con una mano sulla fronte a proteggerlo dalla luce.
-…Certo che…chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo trovati a vivere tutti questi momenti insieme!-esclamò sorprendendomi.
-Già…chi l’avrebbe mai detto!-risposi guardandolo attentamente.
Dopo qualche attimo di silenzio, vidi che alzandosi dalla panchina, si avvicinò all’altalena. Poi si piegò sulle ginocchia e mi guardò dritto negli occhi.
-E dimmi…tu l’avresti mai detto che mi sarei innamorato così tanto di te?
A quel punto non gli dissi nulla ma gli sorrisi e avvicinandomi al suo volto, lo baciai cercando di trasmettergli tutto l’amore che provavo per lui.
***
THE END
La parola a me! XD
Noo…che
tristezza scrivere quel “The end”…!
Sigh-sigh…:’(
Bando alle
ciance…siamo arrivati all’epilogo di
“Chi
l’avrebbe mai detto”…wow…non
ci credo ancora! Non immaginavo che sarei riuscita
a finire una storia nata così di getto! Spero che vi sia
piaciuta, e che vi
abbia fatto passare dei momenti
piacevoli! Spero di non essere caduta mai nel banale o nello scontato
(anche se
sono sicura che per alcune scene potrei averlo fatto), se cosi non
fosse stato
scusatemi, spero ugualmente che il tutto sia stato di vostro
gradimento. :D
Con lo scorso
capitolo sono arrivata a 66
recensioni, 36
seguiti, 23
preferiti e 14
ricordati. Non sapete quanta soddisfazione mi
abbiate dato, leggendo la mia storia. Grazie mille, davvero! :)
Cristiano
Mattei, Beatrice Alighieri, Polly, Springsteen
sono personaggi che mi rimarranno nel cuore, e con cui forse
ritornerò a
lavorare.
Sì…avete
capito bene…probabilmente ci sarà un seguito di
“Chi l’avrebbe mai detto”, ma questo
dipende dagli impegni e dal tempo che
questo anno di scuola, che si aprirà a breve, mi
porterà!( a proposito in bocca
al lupo a tutti
quelli che come me
inizieranno la scuola, il lavoro o l’università, o
che comunque hanno già
cominciato). Ma dipenderà anche da voi lettori, che spero mi
renderete
partecipe dei vostri pensieri scrivendomi se vi aggraderebbe un sequel.
Un sequel in
cui cercherò di rendere più partecipi Samuele,
Riccardo, Violante (la sorella di Cristiano), il padre di
quest’ultimo e tutti
gli altri e in cui proverò a far vivere ai miei personaggi
nuove vicende!^^
Scritto questo
direi che ci possiamo salutare…vorrei
concludere ringraziando ancora DI CUORE tutti voi che mi avete sempre
seguito e sostenuto.
Un bacio dal
“cast” (in particolare da Cristiano che manda baci
volanti alle sue fan XD)
Novalisss-che
questo mese fa un'anno su EFP -tanti auguri a me -(modalità
serpentese ON per l’ultima volta per
questa storia). :)
Ah…dimenticavo…prima
dell’eventuale sequel,sempre se impegni e studio permettono,
ho in testa una
nuova storia e nuovi personaggi stanno bussando nella mai testa, per
cui, se vi
fosse piaciuto il mio stile tenetemi d’occhio per una nuova
storia, che spero
col tempo di scrivere.
Bacioni a
tutti ^_^