“Tony!” esclamarono contenti Ziva e Tim andandogli incontro, mentre il
viso impassibile di Gibbs mutò in una sensazione di sollievo e stupore.
“Come hai fatto a fuggire?” chiese infine
“Mi hanno dato un passaggio” sorrise Tony “Ah già, pivello potresti dare
50 dollari al signore che mi aspetta in parcheggio con il trattore”.
“Me li ridai dopo, vero?” chiese McGee preoccupato per la
risposta.
“Ma certo pivello, per chi mi hai preso?” non convinto McGee andò a
pagare l’uomo, mentre Tony finiva la frase “Appena avrò ritrovato il portafoglio
devo ricordarmi di dargli i soldi… se mi ricorderò”. Poi guardando Ziva le
chiese “Che stai facendo?”
“Ti sto osservando Tony” rispose la donna
prontamente.
“Non potresti farlo in modo meno
agghiacciante?”
“Ecco fatto”, disse Ducky stringendo le bende sulla ferita di Tony che
emise un gemito di dolore. “Scusa di solito i miei ospiti non si lamentano” si
scuso il dottore indicando il cadavere che si trovava vicino a Tony, che lo
riconobbe subito, era l’uomo al quale aveva sparato nel bosco.
“Vedo che se la passa peggio di me” notò
DiNozzo.
“Già il poveretto è stato colpito al cuore ed è morto subito ” “però a
causa di un primo sparo alla gamba ha sofferto lo
stesso”.
“Meno male, avevo paura di mancarlo”
“Gli hai sparato tu?” chiese Gibbs sorpreso.
“Certo, mi stava per attaccare alle spalle, poi, però il suo compagno mi
ha sparato”.
“Sono le sette, la sfida è finita prima” terminò Ziva guardando
l’orologio.
“Che sfida?” domandò Tony
“Se alla otto di stasera non ti avessimo trovato, ti avrebbero ucciso” lo
informò Gibbs.
“Non ha senso, quando sono scappato stamattina, erano venuti a uccidermi”
osservò DiNozzo.
“Sei sicuro?” domandò Gibbs
“Si li ho sentiti dire che mi avrebbero portato in una stanza dove dopo
un tot di tempo sarebbe mancata l’aria, ma se fossi sopravvissuto, mi dovevano
uccidere”.
“Quindi avremmo fato tanta fatica per nulla” disse
Gibbs.
“Ora che facciamo capo?” chiese Ziva
“Andiamo ad arrestarli” annunciò Gibbs “loro non sanno che Tony è qui e
sono sicuro che lo staranno ancora cercando, gli tenderemmo una
trappola”.
“Ho paura a chiederti di che tipo di trappola si tratta” concluse Tony
fissando Gibbs negli occhi.
“Manca un’ora e non
l’abbiamo ancora trovato, che facciamo?”
“Se non ti fossi distratto, sarebbe andato tutto
bene”.
“È stato più furbo, come potevo sapere che…” il compagno lo zittì e con
la mano indicò una persona accasciata a terra. Estrassero la pistola e si
avvicinarono lentamente, senza fare il minimo rumore.
Girarono il corpo e videro che si trattava proprio di
Tony.
“Beh, meglio tardi che mai” disse uno degli aggressori, puntando la
pistola verso DiNozzo.
In quel breve istante, Tony fece lo sgambetto al killer che per il colpo
e per lo schok, e si ritrovò in posizione supina con Ziva vicino che gli puntava
la pistola, mentre il secondo ancora più meravigliato del primo fu attaccato
alle spalle da Gibbs che gli puntò la pistola sulla schiena, il quale alzò
subito le mani, in segno di resa.
“Finalmente è finita”
sospirò Tony seduto alla sua scrivania.
“Ti sbagli non siamo ancora riusciti a trovare il mandante di questo
stupido piano, e finché non sarà in prigione, dovremmo stare più attenti”
comunico Gibbs dirigendosi nell’ufficio del direttore.
“Ehm, Tony” McGee si era avvicinato alla scrivania di DiNozzo, mentre
Ziva e Abby osservavano la scena divertite.
“Dimmi pivello”
“Volevo ringraziarti per essere corso ad
aiutarmi ieri, alla fine è stata colpa mia se ti hanno
rapito…”
“Lascia stare, sono cose che capitano, comunque tornando al discorso di
ieri”
McGee diventò rosso in viso “Che discorso?”
“Quello
della tua amichetta di chat” “Lo sa che sono
più informato sulla tua vita sessuale che sulla mia..”
“Normale... poiché non ne hai una stabile” rispose McGee, senza
riflettere, come poteva pensare che
per quella semplice frase Tony l’avrebbe tormentato per moltissimo
tempo.
“Secondo
me ti sta portando in giro, Tony” ridacchiò scherzosa Ziva
“Portando? Forse volevi dire prendendo in giro!” la corresse Tony
CONTINUA… IN UNA PROSSIMA STORIA