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Autore: Persefone3    09/09/2013    2 recensioni
Salve a tutti, ho scoperto Lie to me per caso una sera che non riuscivo a dormire. Mi sono bevuta tutte e tre le serie in un mese e poi sono rimasta a bocca asciutta per la cancellazione del telefilm. Una sera mentre ascoltavo la canzone dei Muse, da cui è tratto il titolo, mi sono immaginata un finale diverso e cosa sarebbe potuto succedere. Ho creato un personaggio nuovo di nome Anna e l'ho buttato nella mischia. ho ripreso alcune situazioni e dialoghi della serie.
Spero vi piaccia
Persefone
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cal Lightman, Emily Lightman, Gillian Foster, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Carissimo, a voi il VII capitolo, è stato un parto, ma alla fine ne sono uscita vincitrice!! Siamo entrati nel girone di ritorno :3. come sempre commenti, recensioni e chiarimenti sono i benvenuti!! Buona Lettura!! Persefone

VII.
 
Cal bussò alla sua porta esattamente dopo 20 minuti. Lei aprì. Aveva il viso stravolto e gli occhi gonfi.
 
- Gillian…… tesoro……..così mi fai preoccupare
- Scusami, – si strofinò il viso – sto cercando di darmi una calmata, ma non ci riesco
- E io non sono qui per questo? – la vide tremare – Non rimaniamo sulla porta, ti stai congelando
- Si, hai ragione……entra……
 
Cal entrò in casa e vide sul tavolo della cucina due tazze di tè fumanti.
 
-Oh bene! Avevo proprio voglia di una cosa calda
 
Gillian accennò un lieve sorriso.
Cal non poté fare a meno di notare il caos in soggiorno. Gill aveva chiaramente aperto la scatola, ecco il motivo della sua inquietudine. C’erano dei vestiti per terra, un computer e una cartellina verde. Mentre Gill andava a prendere le tazze, Cal non riuscì a fare a meno di aprirla. C’erano molti disegni che avevano quasi un unico soggetto: Anna.
 
- Sono molto belli, vero? – Gill gli porse una delle tazze
- Già e fatti a mano. Questo Mat era proprio innamorato della tua amica!
- Pensa che per corteggiarla le ha spedito per un mese dei particolari del suo viso. Anna ha ceduto alla fine
Cal alzò lo sguardo sulla parete del camino. Quei schizzi gli avevano richiamato alla memoria un disegno che Gillian aveva appeso proprio lì. La donna notò la curiosità del socio e capì.
- Si, anche quel disegno – indicò un ritratto suo e di Anna – è di Mat. Me lo ha regalato dopo che ero riuscita a farli riappacificare. Mi disse che Anna non poteva trovare migliore amica di me……. Si sbagliava…. Non sono riuscita a starle accanto come avrei dovuto………
- Gillian non puoi colpevolizzarti per quello che è successo. Lei ha scelto liberamente di recarsi in quel luogo. Sapeva i rischi, era il suo lavoro…..
- Non mi riferivo a quello……. Mi riferisco al fatto che tu Cal, come sempre hai visto qualcosa e io no….
- Io? Tesoro, stai esagerando e ti stai fustigando per niente
- Cal…. Anna era malata, molto malata
- Come lo hai saputo? Te lo ha detto il tuo amico?
 
Gillian sedette sul divano, indicò il PC e poi proseguì.
- Ha registrato un diario e mi ha fatto questa confessione
- Dio, tesoro…. Mi dispiace…. Io a volte agisco d’impulso – ecco il perché del volto rilassato di Anna
- Mi ha detto che non le rimaneva molto, forse un anno. Non ha voluto dirmi niente perché voleva che mi ricordassi di lei nel pieno delle sue forze e poi è partita….
 
Cal si inginocchiò davanti a lei e la strinse a sé. In quel momento avrebbe fatto qualunque cosa per alleviare il dolore della sua socia.
- Accidenti Cal…… ti ho fatto precipitare qui in piena notte solo per sentirmi frignare
- Ma smettila! Anzi sai che facciamo? Ci guardiamo un film, così ti rilassi e magari dormi anche un po’.
Fece sdraiare Gillian sul divano. Le mise un paio di cuscini sotto la testa e la coprì con un plaid. Poi si diresse verso la libreria. Gillian lo seguì con lo sguardo.
 
- Allora tesoro, cosa ci vediamo? Le Iene? Pulp Fiction??
- Mi dovrei rilassare vedendo Tarantino?? Come potrei mai riuscirci?? – lo disse ridendo
 
Cal si voltò. I loro sguardi si incrociarono. Finalmente uno sprazzo di serenità in quei bellissimi occhi blu.
- Come vuoi….era solo un’idea…. Tra l’altro neanche ci sono. Mi devo ricordare di regalarteli……. E poi quell’attore biondo inglese è molto talentuoso…….
 
Prese il telecomando e si sedette accanto a Gillian. Accese il televisore, ma non c’era un gran che. All’improvviso Gillian si tirò su e scivolò tra le sue braccia, appoggiando la testa sul suo petto. Cal si irrigidì per un momento, il gesto della donna lo aveva spiazzato.
- Posso?......
- Certo…..- la fece sistemare meglio.
Le passò un braccio attorno alla vita e con l’altra mano la coprì meglio. La donna si strinse ancora un po’ a lui.  Rimasero così per un po’ senza parlare.
Tagliare i ponti o costruire strade: le parole di Anna tornarono in mente a Gillian. Capì che voleva fare chiarezza nel suo cuore.
Alzò la testa e poggiò il mento sulla mano che aveva sul petto del collega. Cal distolse lo sguardo dalla Tv e lo rivolse verso di lei. Si guardarono dritti negli occhi: Gillian fece la sua mossa. Si stava avvicinando al suo viso. Le sue intenzioni non lasciano adito a dubbi.
Cal non sapeva cosa fare: una parte di lui avrebbe voluto lasciarsi andare e stringerla con passione; l’altra gli ricordava la linea che si erano imposti per la paura di mettersi in gioco.
 
- No tesoro….. – scostò il viso – non così, non stasera e non in questo modo – la paura aveva vinto.
- Ah si, perdonami non so cosa mi abbia preso – Gillian era imbarazzatissima, quel rifiuto l’aveva ferita. Ora una certezza l’aveva: c’era un ponte da tagliare.
 
Cal in quel momento capì la portata del suo gesto. Gillian se ne stava andando dalle sue braccia. Cercò di trattenerla inutilmente.
 
- Tesoro aspetta forse non mi sono spiegato bene…….
-…….invece sei stato  cristallino – si asciugò una  lacrima
- No, no, no mi hai frainteso Gillian……. – Gill era seduta sul divano, rossa per la vergogna.
- Grazie di tutto Cal. È davvero molto tardi, non voglio trattenerti oltre.
- Gilla lascia che ti spieghi……..
- Cosa c’è da spiegare? – si alzò dal divano e lui fece lo stesso. La guardò ancora negli occhi. Per quella sera aveva combinato abbastanza guai. Optò per una ritirata strategica.
- Come vuoi tesoro, passa una buona notte – si avvicinò per baciarla, ma Gillian si fece indietro. Sì, l’aveva fatta grossa e aveva rovinato tutto, che imbecille!
 
Non appena Cal fu uscito dalla porta Gillian capì l’inutilità di tutto quel tempo passato insieme.
Stupida, cosa credevi, che ti avrebbe stretto a sé? Credevi che saresti stata diversa dalle altre? Tu non sei come le altre, tu non sei proprio! Aveva ragione Anna, devo lasciare perdere! Devo togliermelo dalla testa! Mi allontanerò qualche giorno, ecco cosa farò.
Salì in camera da letto e prese il telefono.
 
- Rob? Sono Gillian ……. Scusa per l’ora …..
- Gillian! Non scusarti affatto! Anzi sono felice di sentirti! Che succede? Hai bisogno di qualcosa?
- Niente di particolare, ascolta quando parti da DC?
- Fra un paio di giorni, perché?
- Domani avevo intenzione di organizzare i funerali di Anna. Chiamerò la ditta di pompe funebri per trasportare la salma a Philadelphia e seppellirla accanto a Mat. Mi faresti la cortesia di accompagnarmi?
- Ma certo! – il cuore di Rob esultava: non aveva chiesto niente a quel cinico di Cal. Aveva ancora una possibilità, non doveva sprecarla.
 
Mentre infilava la chiave nella toppa di casa sua, Cal si stava ancora maledicendo. Come aveva potuto tirarsi indietro! Cercò di giustificarsi cercando di negare cosa realmente provasse per Foster, ma ormai era troppo tardi. Nel momento esatto in cui Gillian aveva esplicitato i suoi sentimenti, Cal sapeva che erano ampiamente ricambiati, ma era prevalsa la paura. Paura di ferirla con il suo carattere ruvido, di imbarcarsi in una relazione stabile, ma più di tutto aveva paura dei sentimenti che provava. Ma la paura gli aveva fatto fare anche l’unica cosa che non voleva: farle credere che lei non contasse niente oltre la semplice amicizia. Che fare? Magari lasciando andare le cose per il loro corso, facendo finta di niente, tutto si sarebbe sistemato …. E lui avrebbe riavuto indietro la sua Foster. Con queste speranze si mise a dormire.
  
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