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Autore: lacrimedicoriandoli    09/09/2013    3 recensioni
GouxFubu.
Cosa ne verrà fuori da sentimenti che bussano improvvisamente alla porta, uno strano campo estivo, intrighi e colpi di scena? Un pastrocchio? Un'ottima zuppa?
Ho in mente grandi cose, sebbene questa sia la mia prima fanfiction. Abbiate pietà.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un mese e mezzo dopo la vittoria del FFI
 

"Da: seymourhillman01@inazuma.com

Oggetto: CAMPO ESTIVO!!

Ragazzi, come va il vostro riposo dopo il torneo?? Spero bene! Ho deciso di proporvi una cosetta: due settimane, in un posto non lontano dal mare, un ritiro tutti insieme dove potrete rilassarvi e godervi le vacanze, cosa ne dite? Penso proprio che ve lo meritiate!
Non dovrete pagare niente, essendo gli attuali campioni del FFI, sarà tutto pagato dagli organizzatori!! Si parte tra una settimana…
A breve vi darò il resto delle informazioni, mandatemi un email di conferma!!! Ancora non riesco ad usare bene questo aggeggio che chiamate comp.. camp.. conp…più… tur… sì insomma quello!

Buona giornata” 


Quando lessi questa mail, mi trovavo a casa di mia zia, nei pressi di Sapporo, in Hokkaido.
Papà ogni anno spediva me e mia sorella lì, a causa dei suoi impegni di lavoro, che non gli davano tregua nemmeno in estate. Così noi passavamo la nostra vacanza a oziare su un divanetto rosso davanti a una tv che aveva fatto ormai il suo tempo. Fatta eccezione di quella e di un computer preistorico, in quella casa non c’era nulla che potesse ricordare vagamente qualcosa di interessante. Per carità, non che mia zia fosse una cattiva persona, ma non riuscivo proprio a stare senza far nulla, quindi quella mail mi sembrò come manna scesa dal cielo. Non vedevo i miei compagni da più di un mese e già non ce la facevo più: non potevo fare a meno di loro, di lui.

Il rumoroso squillo del telefono irruppe nel silenzio tombale di quel pomeriggio.
Alzai la cornetta, poggiandola tra spalla e orecchio. “Pronto?”
"CIAO CAMPIONE! COME VA? COME STAI?" esortò energicamente il mio amico.
"Hahaha ciao Mark! Beh, in realtà mi annoio da morire, mi mancate tantissimo! Sai sono a Sapporo da mia zia…" risposi sorpreso da tutto quell’entusiasmo.
"Aaah mi manchi anche tu! Senti un po’… tu vieni al campo estivo?" mi interruppe andando dritto al nocciolo della questione.
"Proprio adesso ho ricevuto tutto! Credo di sì, devo chiedere a zi…"
"ADESSO? Io e gli altri abbiamo ricevuto il messaggio almeno cinque giorni fa! Sbrigati allora a mandare la mail di conferma!" esclamò il capitano, interropendomi ancora una volta.
"Oh, davvero? Questo rottame non serve a nulla… La mando ora, tanto zia mi dirà sicuramente di sì."
"Aww, bravo! Emh, Axel senti, potrei chiederti un favore?"
"Certo, sai che per te ci sono sempre!"
"Bene. A parte te, tutti hanno ricevuto subito la mail, tranne Shawn, di cui non abbiamo nessun recapito per quanto riguarda mail o numero di telefono. Dal momento che sei in Hokkaido e se non è un disturbo per te…”
Dannazione.
Non gli feci nemmeno finire la frase che risposi immediatamente “Ho capito. Puoi contarci, eh, non c’è nessun problema… andrò io ad avvisarlo!”
"Splendido, fammi sapere eh!" chiuse la telefonata.
Riposi la cornetta al suo posto, mi risedetti sulla sedia del pc, alzai il capo guardando verso il soffitto e feci un lungo respiro.

"Axel Blaze cos’hai al posto del cervello?! Potevi inventarti una scusa, dire che tua zia non era in casa e che dovevi badare a Julia… Ora cosa farai eh? Sentiamo genio!"  pensai.

In effetti non lo sapevo nemmeno io. Tutto questo mi aveva colto alla sprovvista. Fantastico.
La cosa che mi dava più fastidio era il brusco cambiamento che avevo quando si parlava di Shawn. Il pacato Axel Blaze era colpito improvvisamente da una marea di emozioni contrastanti tra loro. Generalmente amavo provarne di forti, ma queste, quando si manifestavano tutte assieme, diventavano come la peggiore armata di nemici. Questi avversari avevano dei nomi precisi: gioia, contentezza, stupore, imbarazzo, ansia, nervosismo. Probabilmente anche un po’ di paura. Forse stavo anche esagerando nel pensare di provare sul serio tutte queste cose messe assieme, tuttavia la situazione, sebbene non fosse nulla di che, mi metteva a disagio e creava in me un caos tremendo. Sapevo soltanto che non potevo rimanere con le mani in mano.

Colpii con forza la tastiera, come se di suo non stesse già cadendo a pezzi.
"Fratellone, cosa succede?" chiese Julia incuriosita. Il colpo aveva attirato la sua attenzione mentre stava giocando dietro di me con le sue bambole.
"Julia, non è il momento." risposi scocciato e facendo segno con la mano di andarsene.
"Dai cosa ti succede? Ti vedo preoccupato!" insistette lei, preparando già i suoi occhioni da cucciolotto.
"Non è nient-" mi voltai. "E va bene. Devo prendere una decisione importante. Contenta?" Non potevo resistere al suo sguardo: era uno dei miei punti deboli.
"Ma io posso aiutarti! Sai, nei film quando devono decidere, iniziano a camminare in tondo per la stanza! Dai provaci, provaci! Camminerò anch’io con te!" esclamò lei con una tenerezza disarmante.
Così mi alzai e iniziai a passeggiare per la stanza, senza un apparente motivo. 
Cosa fare? Non potevo tradire la parola di Mark e sarebbe stato scorretto nei riguardi di Shawn non avvertirlo del campo estivo. Allo stesso tempo andare lì mi avrebbe confuso ancora di più le idee, oltre che a provocarmi un color bordeaux non indifferente
Tutto quel girare mi stava facendo venire la nausea.
Mi fermai. Julia sbatté contro le mie gambe. “Perché ti sei fermato?”
"Già… perché?"  Qualche strano meccanismo dentro di me si stava azionando.
In maniera del tutto automatica, presi il giubbotto arancione e lo zainetto rosso, uscii dalla noiosa stanza e iniziai a scendere lentamente le scale. Mia sorella mi seguiva passo passo.
"Dove vai?" chiese.
"Vado da un amico. Devo sciogliere dei dubbi." risposi facendole un mezzo sorriso.
"Allora hai deciso! Aaaah come sono felice! Salutami il tuo amico!" batté le mani entusiasta.
"Eh, amico…"

Perché l’idea di incontrare Shawn mi spaventava ed eccitava allo stesso tempo?
Questa domanda accresceva in me il bisogno di andare subito da lui e dare una risposta alle mie domande.



 

Angolo di Noema (sì, mi chiamo Noemi, meglio specificare da subito :’D, chiamatemi pure come volete!):
Rieccoci mie care! Oppure miei cari, eventualmente con voi ci siano amici immaginari pignoli che ci tengono a specificare il proprio sesso.
Nonsense a parte, ecco finalmente il secondo capitolo! Avevo progettato di pubblicarlo la scorsa settimana, ma in sette giorni è successo… tutto.
Prima volta in treno, una scampagnata, morte di un familiare, il suo funerale, il mio compleanno (facetemi gli auguri, FACETEMELI ADESSO
*), post compleanno, studio irrefrenabile e Dragon Trainer. Sì, Dragon Trainer mi impedisce di svolgere il mio dovere ♥
Non ho commenti da fare sulla storia, soltanto che per il momento sto andando soft, ma in futuro dovrete aspettarvi di tutto, state allerta. Ah a proposito, qualcuno mi ha detto che lo scorso capitolo, come anche questo in fondo, era un po’ cortino… beh avete ragione. Ho paura che, dilungandomi troppo su un singolo episodio, cada nel banale e vada a comprometteer la "qualità" del tutto. E poi dai, così creo un po’ di suspance, vero? VERO? *si illude*
Il mondo va di fretta, è stato lui a chiedermi di essere sintetica.
Anyway, grazie delle bellissime recensioni dell’altra volta, vi adoro! :3
Ho detto anche troppo, alla prossima! ^^


*errore voluto, quindi dizionario Garzanti 2008 sullo scaffale del soggiorno, non offenderti. Ti voglio bene.

  
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