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Autore: Frozen pal    09/09/2013    1 recensioni
Quattro sorelle vengono chiamate al cospetto di Odino, Padre degli dèi, per un'emergenza: Midgard, il mondo terrestre, sta per affrontare una minaccia. Saranno in grado di salvare la Terra?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Ti sconsiglio vivamente di riprovarci, alchimista >
< E perché mai? In amore e in guerra tutto è lecito >
< Anche bloccare i nervi del proprio maestro pur di prendere il miglior cinghiale per pranzo? >
< Mi sembra ovvia la risposta, vedendoti a terra, senza che ti possa muovere> Dissi divertita.
Presi la mira e lanciai il coltello proprio in testa al cinghiale, senza pietà, come mi aveva detto di fare Sif, la quale battè le mani e si avvicinò alla carcassa dell’animale, pronta a caricarlo sul carretto per portarlo a palazzo come omaggio al Padre degli dèi.
< Visto che il merito l’avrai tu, che ne diresti di sbloccarmi le articolazioni? >
< Mio maestro, non ti ho bloccato le articolazioni> Premetti due dita sulla parte posteriore del suo collo, riattivando la connessione tra il cervello e i suoi nervi. < Ma i tuoi nervi >
Fandral si alzò un po’ arrugginito e mi guardò con una smorfia di dolore quando si sentirono le sue ossa scrocchiare, fu un concerto impressionante.
< In battaglia questa tecnica sarà la cosa migliore per tutti. Ottimo lavoro Freya > Si complimentò Sif. < Ora voto per raggiungere Thor e gli altri per l’ultimo allenamento a gruppo >
< Sarà proprio l’ultimo? > Domandai speranzosa.
< Mi sa proprio di si, alchimista > Rispose Fandral grattandosi il collo.
< Evvai! > Mi voltai verso Wrath e lo guardai confusa. < Che c’è? Almeno non dovrò svegliarmi anche io all’alba per fare solo da spettatore > Scossi la testa e mollai uno schiaffo al frisone che avrebbe trasportato il carretto con il nostro pranzo, poi tutti ci avviammo verso la prateria.
Al nostro arrivo trovammo Sydne a giocare con Venus, il lupo biondo, o meglio dire la lupa, che non era tanto simpatica a Wrath, Eileen si era arrampicata su un albero mentre Eldest si riposava all’ombra della sua stessa pianta, infine Dalia era in piedi a scrutare l’orizzonte.
< Finalmente > Thor venne verso di noi e scoppiò a ridere. < Un ottimo cinghiale, complimenti! >
< Grazie > Dicemmo in coro io e Fandral.
< Direi di cominciare con l’allenamento ora. Dunque… Oggi combatterete contro di noi > Spalancai gli occhi.
< Quale onore! Potremmo stendere i guerrieri di Asgard! > Pregai che l’entusiasmo di Eileen ci portasse alla vittoria dello scontro. < La cosa si fa interessante >
< Se preparate le vostre armi possiamo cominciare> Disse il biondo facendo spallucce.
Eileen fece diventare le sue mani come delle torce luminose, mentre io battei le mani e feci uscire da terra una spada, Sydne e Dalia rimasero immobili, a studiare il comportamento degli avversari, anche se ormai le loro tecniche non avevano segreti per noi.
Thor emise un grido di battaglia, per poi correre verso di noi, lui sarebbe toccato a Dalia, dato che, per quanto forte e intelligente potesse essere, nessuno lo era più di mia sorella. Tutti gli altri lo seguirono, Fandral e Sif puntarono ad Eileen, mentre Volstagg e Hogun attaccarono con le loro armi Dalia e Sydne. Rimasi semplicemente sconvolta, poiché anche loro avevano ideato uno schema, anche prima di noi: ci avevano divise in modo che ognuna di noi non sapesse contro chi stava combattendo.
< Ottima mossa, principe > Dissi quando Thor mi si parò davanti.
< Ci avete provato, Freya > Buttai la spada a terra. Contro di lui l’alchimia sarebbe bastata. Feci spallucce.
Battei le mani e le appoggiai a terra, poi una roccia sbattè contro il polso del dio, facendogli volare Mjolnir lontano da lui. Ora che era disarmato, potevo volgere la situazione a mio vantaggio.
< Niente male >
< Vedi di non farti fregare così facilmente in battaglia >
Scattai e saltai addosso a lui, gli assestai un destro e un sinistro, poi saltai all’indietro per allontanarmi e per trovare un modo più efficace per stordirlo. Trovandolo: battei le mani e feci per mettergliele in viso, ma Thor mi bloccò il polso con forza.
< Non sono facile da battere, Freya > Mi morsi il labbro e strinsi il polso della mano del biondo, poi lo sentì urlare di dolore indietreggiare. Lo avevo scottato con il ghiaccio, avevo raffreddato la mia temperatura corporea, proprio come Eileen aveva fatto tempo fa diventando la Torcia Umana.
< Sono stata disonesta… Lo so. Ma era una delle poche tecniche che non ti avrebbero causato la perdita della mano. E poi… Non me la sentivo di spezzarti l’osso del polso > Feci spallucce e poi gli feci lo sgambetto, facendolo cadere in ginocchio, poi battei le mani e le misi a terra, chiudendolo in una gabbia di terra con gli spuntoni che minacciavano di tagliargli il collo.
< A quanto pare abbiamo vinto > Disse Sydne avvicinandosi a me.
Erano tutti intrappolati, chi in un tornado creato da mia sorella, chi invece era caduto in un fosso di Sydne, circondato dalle fiamme create da Eileen.
< E ora voto per andare a mangiare, ho fame >
< Almeno aiutiamoli, no? > Dissi dirigendomi verso Thor.
< Volentieri, alchimista Freya > Il biondo mi sorrise e prese la mia mano con quella dove non aveva la scottatura. < Vi curerò una volta a palazzo >
< Ehi! Eldest qua abbiamo bisogno di caricare delle carcasse! >
< Come osi?!? Io non sono una carcassa! > Esclamò Fandral.
< Si si certo come no, silenzio prego guerriero > Scossi la testa e presi in braccio Wrath, che mi aveva raggiunto per congratularsi per le ottime mosse utilizzate.
Mentre eravamo sulla via per tornare a palazzo, dopo esserci sistemati per partire, Dalia mi diede l’impressione che fosse preoccupata per qualcosa, dato che era indietro a tutti noi, senza nemmeno la compagnia del suo volatile enorme.
< Che hai sorella? Mi sembra che il tuo tornado abbia intrappolato per bene Hogun >
< Ti sei mai chiesta in tutto questo tempo perché siamo qui, Freya? > La guardai confusa. < Evidentemente no. Chieditelo ora: ci stiamo preparando per combattere una guerra contro qualcuno di cui non sappiamo nemmeno l’esistenza, dove non verranno in nostro aiuto nemmeno i guerrieri di Asgard > Spalancai gli occhi.
< Vuoi dire che… >
< C’è proprio un disegno dietro ad ogni decisione di Odino >
< Forse… Vogliono tenerci d’occhio. Un ultimo favore in onore di nostro padre magari… >
< O forse c’è qualcosa che non ci hai detto > Strinsi i pugni e cercai di controllare il respiro. < Qualcosa riguardo ad una profezia, forse? > Il suo tono era più duro.
< Esci dalla mia testa, Dalia> La presi per le spalle e la scossi. < Smettila! >
< Lo sapevo!> SI liberò dalla mia stretta in modo violento. < Sapevo che non ci avevi detto tutto, ma non pensavo potessi mentirci su una cosa così grave >
< Io non vi ho mentito! Volevo trovare il momento giusto per informarvi della profezia! >
< Dove viene detto che seminiamo distruzione e desolazione a causa dei nostri poteri oscuri che superano in potenza ogni cosa?!? Non c’è un momento giusto per dire le cose, nemmeno uno sbagliato, Freya. Basta dirle le cose, poi sta a chi sente queste cose, a controllare la propria reazione>
< Allora? Che fate voi due? > Attirò la nostra attenzione Sydne, avvicinandosi con Eileen.
< Freya ci deve dire una cosa > Mi incalzò Dalia, con aria scontrosa. Io sospirai e guardai i visi delle altre mie sorelle, preoccupate da cosa potevo riferirgli.
< Una profezia aveva annunciato il nostro arrivo, secondo questa profezia… I nostri poteri hanno una parte oscura, che tenderà ad uscire fuori quando perderemo il controllo di noi stesse. Quindi nostro padre ci ha abbandonate forse per paura che gli potessimo fare del male o per ragioni sue, ma comunque legate al fatto che dietro alla nostra parte di luce, si nasconde un’oscurità incontrollabile >
< Ma… Quindi siamo nate per… Distruggere? > Domandò Eileen incredula.
< Siamo nate per essere contenitori di poteri che potrebbero distruggere mondi, Eileen > Risposi. < Siamo guardiane di poteri che hanno la capacità di condizionarci fino a distruggere, anche se in realtà noi li utilizziamo per fare buone azioni>
Nessuna di loro parlò dopo avermi ascoltata, Dalia le spinse ad allontanarsi da me, con il pretesto che “Dovevo farmi un esame di coscienza”. Eravamo solo dei contenitori, questo aveva detto Frigga: noi possedevamo poteri oscuri imprevedibili, non avevamo missioni, dovevamo solo badare a non perdere la ragione, a non distruggere mondi.
In quel momento capì il motivo per il quale solo la nostra balia ci era stata accanto, perché tutti gli asgardiani ci guardavano con attenzione, da lontano, perché non ci rivolgevano la parola.
Ci credevano dei mostri, demoni con il viso da fanciulla, fatto per confondere chiunque.
E non si rendevano nemmeno conto di quanto facesse male sapere che non eravamo altro che quello, che nessuno ci avrebbe mai guardato con gentilezza e amicizia, ma che saremmo sempre state viste come le figlie di una profezia negativa.
  
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