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Autore: javaddseyes    09/09/2013    1 recensioni
- Ti ricordi la prima volta che siamo andati a letto insieme? – dici, dopo quelle che sembrano ore.
- Era la sera della prima tappa dell’Up all night tour. – dico, e il ricordo mi investe come una macchina fuori controllo.
- Avevi detto “Fin quando sentirò la tua pelle sulla mia tutto sarà a posto”. Ti ricordi? – ti si spezza la voce, e vedo una minuscola luce di speranza nei tuoi occhi verdi.
- Sì – ammetto, controvoglia – mi ricordo.
- Non ti basta più questo? – sussurri, con una nota di disperazione. – Non ti basto più io?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sometimes it seems that the going is just too rough
And things go wrong no matter what I do


Vorrei poterti guardare negli occhi, sorridere e dirti che questa non è la fine, perché la nostra fine non arriverà mai.
Vorrei poterti stringere fra le braccia e non lasciarti più andare, far finta che finché siamo stretti l'uno all'altro le cose non potranno mai cambiare.
Vorrei poter chiudere il mondo a chiave in una stanza e poi buttarla nel cesso, e poi uscire fuori di casa con te e baciarti per strada, come so che non potremo mai fare con gli altri attorno.
Vorrei poter fare tutte queste cose, e invece resto qui a fissarmi la punta delle scarpe invece che fissare te, perché so che se alzassi la testa tu vedresti nei miei occhi la rassegnazione di una persona che si arresa da molto tempo, e so che questo ti farebbe incazzare a morte.
Così resto qui, a far finta di non sentire i tuoi singhiozzi e a cercare di ignorare il nodo che mi si è formato in gola.
Non te lo aspettavi.
Ci credevi davvero nel “me e te contro tutti” e sì, ci credevo anch’io.
Ci credevo prima, però, quando le cose sembravano più facili, quando bastava dirsi “prima o poi le cose cambiano” per sorridere di nuovo. E invece no, dopo tre anni le cose sono rimaste esattamente uguali, talmente uguali da cambiare noi.
Siamo cresciuti, ci siamo accorti che non basta un sorriso per andare avanti, che l’amore non potrà mai essere perfetto come nei film.
Eppure, ti assicuro che di noi non avrei cambiato niente.
- Ti prego – singhiozzi, e questo basta a spezzarmi il cuore – dimmi che è uno scherzo.
- Harry, non è uno scherzo.
A stento riesco a trattenere le lacrime, ma devo riuscirci. Sono sempre stato io quello forte tra i due. Non posso mollare proprio ora che potrebbe andare tutto in pezzi. Che tu potresti andare in pezzi.
- Insieme, Lou. – ti avvicini, con le mani che ti tremano vistosamente. Non ti ho mai visto così devastato. – Insieme abbiamo affrontato tutto questo per tre anni, possiamo riuscirci ancora.
Scuoto la testa, facendo un passo indietro. Come vorrei avvicinarmi e stringerti fra le braccia fino a soffocare. Vedo la delusione nei tuoi occhi quando mi allontano.
- Non può finire così. – scuoti la testa, i ricci ribelli che ti finiscono sulla fronte. – Mi rifiuto di credere che possa finire tutto così.
- Beh, ti conviene convincerti in fretta, perché è già finita. – e mentre lo dico già me ne sto pentendo. A quelle parole chiudi gli occhi e stringi le labbra, le lacrime che ti scorrono sulle guance rosse.
- Dimmi almeno perché. – insisti, e io vorrei solo dirti che non c’è un perché, che forse sto solo cercando di proteggerti da una fine molto più dolorosa e straziante, che forse è meglio così per tutti e due. Ma non lo faccio.
- Perché ogni cosa ha una fine e noi, Harry, siamo arrivati al capolinea di questa storia. Ecco tutto.
- Stai sparando un mucchio di stronzate. NON. È. FINITA. – urli, scuotendomi per le spalle.
Premi talmente tanto le tue mani sulle mie spalle ossute da farmi male. Ma non è niente in confronto a quello che sto provando dentro.
- Smettila di essere ridicolo. – mormoro, allontanandomi.– Fare questa scenata non risolverà niente.
Ti vedo passarti una mano fra i capelli, come fai solo quando sei nervoso. Chiudi gli occhi, fai un respiro profondo. Le lacrime luccicano sul tuo viso come piccoli diamanti.
- Ti ricordi la prima volta che siamo andati a letto insieme? – dici, dopo quelle che sembrano ore.
- Era la sera della prima tappa dell’Up all night tour. – dico, e il ricordo mi investe come una macchina fuori controllo.
- Avevi detto “Fin quando sentirò la tua pelle sulla mia tutto sarà a posto”. Ti ricordi? – ti si spezza la voce, e vedo una minuscola luce di speranza nei tuoi occhi verdi.
- Sì – ammetto, controvoglia – mi ricordo.
- Non ti basta più questo? – sussurri, con una nota di disperazione. – Non ti basto più io?
- Harry, finiscila.
- Louis ...
- Finiscila! – urlo, e tu smetti di parlare. Il silenzio tra di noi si trasforma in qualcosa di solido, di palpabile, fino a diventare un muro fatto di errori e cose non dette. O meglio, di tutto quello che io mi sto tenendo dentro e non ti dirò mai.
Ma poi ti sento singhiozzare, come un animale ferito, con la testa bassa e le spalle curve. Non mi sei mai sembrato così piccolo. Il muro piano piano si sgretola, ma io non sono in grado di scavalcare le macerie.
- Se mi lasci, come faccio?– chiedi, senza guardarmi.
- Con gli altri ci inventeremo qualcosa. E poi, il fatto che non stiamo insieme non significa che non possiamo essere ancora amici. Ai concerti e alle prove ci comporteremo come sempre. – ti rassicuro, ma tu scuoti la testa.
- Non intendevo questo. Guardami. – spalanchi le braccia, facendomi vedere i tuoi tatuaggi. – Sei una parte di me. Come faccio a starti lontano?
- Ti sei pentito di averli fatti? – chiedo, interrompendoti.
- Certo che no. – rispondi, dopo qualche minuto di silenzio. – Anche se non li avessi fatti, sarebbe stata la stessa, identica cosa. – mi sbatti davanti agli occhi il tuo polso e io faccio un passo indietro. – “Non posso cambiare”. Ti ricordi, cosa ti ho detto quando l’ho fatto?
- Che anche se avessi potuto, non saresti cambiato comunque. – sussurro, mordendomi un labbro. Ogni tua parola è come un coltello che mi lacera dentro. Mi fissi, con i tuoi occhi verdi simili a quelli di un gatto, e mi viene voglia di abbracciarti.
- Non posso e non voglio cambiare, Lou, e neanche tu. Quello che c’è fra di noi non potrà mai cambiare. Mai. – continui a sventolarmi davanti la scritta tatuata sulla tua pelle, e poi, esitante, mi appoggi una mano sul viso. Non mi allontano.
- Davvero non vuoi più tutto questo? – ti avvicini un altro po’, quel tanto che basta per sfiorare il mio naso con il tuo. Non riesco a pensare lucidamente. È come se la tua vicinanza mi togliesse tutto l’ossigeno dai polmoni.
- Sì. – riesco a mormorare alla fine, e vedo la speranza spegnersi nei tuoi occhi.
- Non c’è possibilità di un ripensamento?
Il tuo respiro mi solletica le guance. Sai di dentifricio alla menta e pop corn, quelli che so hai mangiato guardando per l’ennesima volta Love Actually.
- Non lo so, Harry, non lo so. – sussurro, esasperato dalla tua vicinanza.
Appoggi la tua fronte sulla mia, e io non resisto. Prima che riesca a trattenermi, appoggio le labbra sulle tue quasi con violenza.
Sento le tue mani che cercano l’orlo della mia maglietta, i tuoi denti che mordono con leggerezza il mio labbro inferiore.
Mi piace il modo in cui mi tocchi la schiena, quell’ammasso di ossa sporgenti che mi ritrovo, come se non ci fosse nulla di più bello al mondo.
Mi piace quando mi dici che ti fa’ impazzire il fatto che io sia più basso di te.
Mi piace sfiorarti i muscoli del petto con le dita, senza fretta, mentre sospiri con gli occhi chiusi.
Abbiamo fatto l’amore, Harry.
Ci siamo sfiorati con ogni centimetro di pelle disponibile, fino a quando non mi sono sentito davvero una parte di te.
Ho sentito il tuo respiro nei miei polmoni, e poi la tua voce nella mia gola, e poi la tua clavicola nella mia come se fossimo due pezzi di un puzzle che si incastrano alla perfezione.
I miei capelli si sono impigliati nella tua collana, il metallo della catenina che mi graffiava la pelle, il tuo sudore che scorreva sul mio collo. Siamo rimasti lì, aggrappati l’uno all’altra, in silenzio perché non sapevamo cosa dire.
Non so perché l’ho fatto, Harry.
Non credere che mi sia piaciuto.
Non credere che non ti ami più, perché se è possibile ti amo così tanto che mi fa male dentro, nelle ossa, nello stomaco, dappertutto.
È che forse dopo un po’ ti stufi degli amori impossibili e ti va solo di avere una storia normale con una persona, senza bugie né segreti.
Non biasimarmi, Harry.
Non odiarmi più di quanto io non odi me stesso in questo momento.
Ti sento.
Ti sento piangere vicino alla finestra mentre cerchi un auto che se n’è già andata da un pezzo.
Ti vedo vestirti con i vestiti di ieri e uscire fuori di casa, correndo, urlando il mio nome.
Sto stringendo talmente il volante da avere le nocche più bianche del solito.
Non sai quanto vorrei tornare indietro solo per dirti di non piangere. Ma non posso, perché sono sempre stato io quello forte e lo sarò anche questa volta.
Dio, così faccio sembrare la situazione tanto un brutto remake di Cinderella Story.
Se fossi stato con me in questo momento, sono sicuro che avresti riso.
Voglio solo che tu sappia che il problema non sei tu.
In realtà, non so quale sia di preciso il problema.
So solo che spesso l’amore non basta per far funzionare le cose.
Abbiamo fatto l’amore, e vorrei continuare a farlo per tutta la vita.
  
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