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Autore: Sethmentecontorta    10/09/2013    6 recensioni
Keiro Nogi era solo una bambina di quattro anni quando rimase orfana insieme al fratello Ruka. All'orfanotrofio venne adottata da Eriko Otonama, una donna severa e incorruttibile, che non accettò di prendersi cura anche di Ruka. Molti anni dopo Keiro studia alla Raimon, famosa scuola di Tokyo; ed è lì che, tra scoperte, segreti, amicizie vecchie e nuove e... amore, la sua vita prende una piega inaspettata. Dopo la morte del padre, Keiro ha una vita che a dirsi avventurosa è dire poco. Riuscirà, però, a incontrare una persona che, con il suo amore, la fa attenuare il dolore che prova.
Sethmentecontorta,
questa è la mia prima storia e spero che vi piaccia. L'ho ambientata in Inazuma Eleven Go, ma ci sono dei personaggi presi da Alice Academy (Ruka Nogi e i suoi amici, tranne Ayu Tsukumo che è di mia invenzione). Non voglio rovinarvi la sorpresa, ma vi dico che la storia affronta temi difficili e ci sono momenti drammatici e tristi che potrebbero far piangere i lettori più delicati e sensibili. Spero comunque che attiri molti di voi e vi interessi almeno un po'.
Baci Seth!!!
*Vi saluta e si allontana insieme ai suoi lupi*
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Matsukaze Tenma, Shawn/Shirou, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke, Tsurugi Yuuichi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Keiro sistemò un mazzetto di fiori in un piccolo vaso sul comodino vicino al letto, attendendo che Tsurugi riaprisse gli occhi.
- Keiro, perché mi riempi la stanza di fiori? - chiese dopo averla osservata per un po'. Lei, da principio, era stata così sovrappensiero da non accorgersi che si fosse svegliato.
- Non lo conosci il linguaggio dei fiori?- indicando i vari fiori, spiegò a Tsurugi che l'agrimonia e la campanula significavano gratitudine, il trifoglio bianco la promessa, la ginestra l'umiltà e l'amore e la viola blu la fedeltà.
- Ammirevole... adesso?
- Che c'è, non ti piacciono i fiori?! - chiese lei, non capendo la domanda del ragazzo.
- No, intendevo dire cosa farai adesso. Cioè, hai intenzione di restare con tuo fratello nella casa nel bosco, andare a Tokyo, tornare con tua madre nella vostra vecchia casa... le cose che puoi fare ora sono tantissime! 
Keiro riflettè che in effetti in questo momento le cose erano parecchio ingarbugliate, e lei non aveva pensato a dove andare, né a cosa fare. 

Keiro chiuse, con non poca difficoltà, il trolley e controllò che tutte le sue cose fossero dentro i vari bagagli.
Sua madre entrò nella stanza e controllò insieme a lei che nulla fosse rimasto nell'armadio, nei cassetti, sotto il letto, sulle mensole... 
- Bene, sei pronta a partire Keiro?
La ragazza annuì, e abbracciò con lo sguardo quella che era stata la sua stanza, nel periodo durante il quale aveva alloggiato nella casa nel bosco. 
Uscendo salutò tutti gli abitanti di quell'abitazione. 
- A presto, piccola! - la salutò Ayu, con le lacrime agli occhi. 
- Non piangere, vedrai che torneremo a farvi visita ancora prima che tu possa smettere di piangere! - Keiro rideva, ma anche lei si sentiva triste a lasciare tutti quei ragazzi che si erano da subito mostrati come una famiglia nei suoi confronti. 
- Forza ragazzi, ora dobbiamo proprio andare! - disse sua madre, spronando i suoi due figli ad andare. - Se aspettiamo un altro po' rischiamo di arrivare in ritardo!
Ruka baciò Ayu, e poi salirono tutti sul taxi.

Guardando fuori dal finestrino del treno, Keiro vedeva case, montagne, piente, costruzioni e quant'altro, ma in realtà neanche ci faceva caso.
Pensava ai suoi amici della Raimon, le mancavano così tanto...

Finalmente arrivarono a destinazione: Tokyo!
Una volta arrivati, scaricarono tutti i bagagli nella nuova casa: un'abitazione dalle discrete dimenzioni, intonacata di un candido bianco, con un grazioso giardino dalle modeste dimensioni.
- Mamma, io vado! - urlò correndo verso una direzione imprecisata.
 Mentre correva sentì la voce del fratello che, divertito, si lamentava del fatto che non li volesse aiutare.
A causa del suo scarso orientamento fu più volte costretta a fermarsi per chiedere informazioni, ma alla fine riuscì ad arrivare a destinazione: la Raimon!
I primi studenti stavano già uscendo, ma lei sapeva per esperienza che tutti i suoi amici si trovavano nel campo per gli allenamenti. 
Decise che avrebbe fatto loro una sorpresa! Tirò su il cappuccio della felpa, che tra l'altro aveva cambiato dall'ultima volta che aveva parlato con Tsurugi, poco prima che lo dimettessero dall'ospedale. Aveva completamente cambiato abbigliamento, al posto dei soliti vestiti semplici, aveva scelto qualcosa di più originale ed unico: jeggins neri strappati sulle ginocchia, abito-felpa bianco con un panda, stivaletti bianchi e a completare il tutto un collarino nero con un campanellino.
Si nascose vicino al campo, si tirò il cappuccio fin sul naso e attese il momento più adatto per sbucare fuori. 
I giocatori della Raimon stavano facendo facendo una partita di allenamento, ora che erano tutti riuniti sarebbe stato il momento perfetto. Attese che Shindou, con il pallone tra i piedi, arrivasse vicino al punto dove si trovava lei, poi corse, gli rubò la palla e fece goal a uno stupefatto Shinsuke con l'unica tecnica segreta che conosceva, quella che le aveva insegnato Shirou: la Tormenta Glaciale.
Tutti i componenti della squadra la osservavano stupefatti: non l'avevano riconosciuta.
- Allora, non venite a salutarmi? - disse sfilando lentamente la stoffa bianca dalla sua testa. 
In poco tempo si ritrovò travolta dai ragazzi urlanti che la salutavano.
- Ciao ragazzi! 
- Cosa ci fai qui? - le chiese cinico Kurama
- Non sei forse contento che vengo a vivere qui a Tokyo?! - lo scimmiottò lei con un sorriso enorme.
Seguirono una valanga di domande verso la ragazza che faceva del suo meglio per rispondere a tutti. 

- E così non torni in Hokkaido?! - chiese Tsurugi con lo sguardo perso nel tramonto sulla città. 
- No... - rispose semplicemente Keiro, troppo presa a non perdersi nessun dettaglio di quel meraviglioso spettacolo. 
Erano lì, appoggiati alla balaustra della vecchia torre, che osservavano la città illuminata dagli ultimi, vermigli, raggi del sole. Un paesaggio da togliere il fiato si mostrava di fronte a loro. 
Keiro si voltò verso il ragazzo, sentendosi chiamare. Ma non vide altro se non i suoi occhi color sabbia. Senti le sue labbra calde posarsi sulle sue sue.
Istintivamente chiuse gli occhi, e si perse nella dolcezza di quel bacio.


Angolino dell'autrice

Allora, eccoci qui... ^^
Anche l'ultimo capitolo ha fatto la sua comparsa su questo sito... 
Devo ammettere che mi dispiace molto pensare che non scriverò più la storia della nostra Keiro... *^*
E' triste pensare che quel piccolo sì, magari tanto sperato e atteso da molti, possa provacare tanta tristezza... ma, sul serio, non riesco a pensare che Keiro rimarrà sempre lì: sulla torre con Tsurugi... *^*
Però lei ha avuto il suo lieto fine, godetevelo! ^^
Almeno su questo capitolo, non voglio, pretendo di ricevere tantissime recensioni! ù.ù
Anche se lo leggeste fra due anni, mi farebbe piacere che tutti voi daste il vostro ultimo saluto a questa storia e alla mia piccola Keiro! *^*
Atsuya: Parli come una madre a cui è morto un figlio, te ne rendi conto?! -.-
Seth: Ma devi rompere anche nell'ultimo capitolo, tu?!
Ci tengo veramente tanto a ringraziare tutte voi che avete sempre recensito puntualmente ogni (o quasi) capitolo:
An2e
Magic Mellah
Fatah
AxelKyo
nanabananah
SinSin
Sugar_Ginger
Vi ringrazio, perché è anche grazie a tutte voi che mi avete sostenuto, aiutato (e anche minacciato) 
Che questa fic vive e, ora, finisce! ^^
Un grazie di cuore dalla vostra Seth!!! ^^
Bacioni!!! ;3

Seth, il dio della Distruzione ~
   
 
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