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Autore: Shadows_alien    10/09/2013    2 recensioni
"Papà tu dove farai le vacanze?" chiesi timidamente abbassando la voce "dove le stai facendo te Laura mi farò una settimana quando te ne vai via dal campeggio" disse orgoglioso "cosa ma papà sei pazzo? Qui mi conoscono quasi tutti non voglio che mi fai fare figuracce" dissi ad alta voce "Laura Kaulitz vedi di darti una calmata." disse con tono alto e deciso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'siamo una famiglia questo è importante'
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Capitolo 2

 

Strani incontri al mare.

 

Arrivate in spiaggia io e Lara andammo al bar per prendere un paio di bottigliette d'acqua “ciao ragazze io sono Alessandro” disse un ragazzo dietro di noi “ciao io sono Laura” dissi porgendogli la mano “a me conosci già” disse Lara secca “ragazzi non iniziate a litigare” dissi io tra i due “hai ragione Laura inutile perdere tempo con lui andiamo” disse uscendo dal bar “Laura sei tu?” disse una voce che conoscevo bene “zio che ci fai qui?” chiesi andando ad abbracciarlo “tesoro io sono in ferie piuttosto che ci fai tu qui?” mi chiese staccandosi “pure io sono in ferie 4 settimane qui e la quinta a casa e poi si ritorna in ufficio a lavorare per voi” dissi abbracciandolo “ti è mancata l'Italia vero? Ne parlavi ogni giorno” disse scompigliandomi i capelli “si molto. Aspetta che prendo l'acqua e arrivo” dissi prendendo due bottigliette d'acqua naturale, mostrandole alla cassiera “sono 2€” disse facendomi lo scontrino. Tirai fuori dal portafogli due monete da 1€ e gliele diedi e andai fuori con mio zio “ma da quanto è che sei qui?” gli chiesi guardandolo “ieri pomeriggio” disse iniziando a camminare per andare al suo ombrellone “wow ok dai ci vediamo in giro ora vado da Lara” dissi fermandomi “ok ci vediamo ciao piccola” disse andando avanti.

Io girai appena vidi Lara “Lara vieni un attimo” dissi facendole il segno di venire verso me “dimmi” disse guardandomi “devo farmi i rasta ma non posso mio zio è qui” dissi innervosita.

Andammo all'ombrellone senza fare niente il mio cellulare iniziò a squillare ma lo ignorai “non rispondi?” mi chiese Lara “eh? Come? Oh si adesso rispondo” dissi alzandomi dalla sdraio, e prendendo il cellulare dalla borsa. Appena vidi il numero deglutii “pronto” dissi con voce tremante “ti vedo Laura. Sono in spiaggia pure io sai? Ho voglia di te” disse Dylan “cosa vuoi da me?” dissi in preda al panico “io voglio te tesoro, non so se sono stato chiaro” disse il ragazzo con cui stavo parlando.

Riattaccai subito e rimisi il cellulare nella borsa “chi era?” mi chiese Lara “oh nessuno tranquilla” dissi facendo un respiro profondo.

 

Un mese prima.

 

Uscii di casa alle 22.30 per andare in discoteca con una mia amica, giusto per passare il venerdì sera un po' diversamente.

Quando arrivammo in discoteca io e Nena vedemmo un ragazzo vicino all'entrata non era un buttafuori si capiva, ci stava o meglio mi stava guardando in modo strano, non saprei definire il suo sguardo era malvagio e mi stava mettendo un pochino a disagio.

Il buttafuori ci fece entrare subito saltando la fila. Purtroppo non fece entrare solo noi ma anche il ragazzo che mi stava fissando in modo strano ma non gli diedi peso.

Decisi di andare al bancone per bere qualche cocktail decisi di prendere una birra per non bere pesantemente "hey piccola" mi disse il ragazzo che era all'entrata "non sono la tua piccola e ora evapora" dissi secca, "io sono Dylan, e sono italiano tu chi sei?" Mi chiese sorridendo "sono Laura Kaulitz" dissi in italiano “sei la figlia di Bill Kaulitz il manager dei Tokio Hotel?” chiese spalancando la bocca “si sono proprio io. Ora però sparisci o ti faccio sparire io” dissi cercando di allontanarmi da lui “sei una cattiva ragazza, mi piacciono cattive” disse stringendomi a se per poi baciarmi “porco” dissi tirandogli uno schiaffo.

Uscii dal pub e iniziai a camminare veloce. Purtroppo sono andata nella direzione sbagliata, ovvero nel quartiere malfamato di Amburgo me ne ero accorta solo dopo mezz'ora, -devo chiamare mio padre- pensai tirando fuori il cellulare ma ci ripensai subito.

Tornai indietro e appena vidi Dylan iniziai a correre anche se avevo stivali con il tacco sentii i suoi passi. Inutile dire che mi raggiunse in fretta “hey tu non fare la furba” disse prendendomi di forza “smettila ti denuncio se non la smetti” dissi tirandogli un calcio per tornare con i piedi per terra.

Appena mollò la presa gli diedi un pugno, che purtroppo qualcuno fotografò.

Iniziai a correre verso casa. Appena arrivai aprii la porta per poi entrare e chiudere subito “Laura che succede?” chiese Flavia “chiama mio padre” dissi secca andando in cucina “Bill, scendi Laura è tornata a casa” urlò dal salotto.

Dopo 5 minuti vidi mio padre arrivare “sei già a casa?” disse perplesso sedendosi davanti a me “non uscirò mai più da questa casa” dissi fissando il vuoto “Laura che succede?” mi chiese prendendomi le mani “ha tentato di stuprarmi” dissi con voce tremante “chi? Chi ha tentato di stuprarti?” chiese preoccupato “uno che si chiama Dylan, è italiano” dissi.

 

2 giorni prima di partire

 

Il mio cellulare squillò e risposi subito “pronto” dissi felice e contenta “ciao cucciola come va? Ti ricordi di me? Sono Dylan” disse “che vuoi da me?” dissi con voce tremante “non lo hai ancora capito? Io voglio te piccola” disse ridendo “approposito so dove vai” continuò. Io riattaccai subito impaurita da quello che aveva detto.

 

“Lara accompagnami all'ombrellone di mio zio gli devo dire una cosa urgente” dissi iniziando a camminare velocemente “si arrivo” disse alzandosi e seguendomi.

Appena vidi mio zio corsi da lui “zio, ti devo dire una cosa urgente!” dissi prendendogli le mani “cosa tesoro mi stai facendo preoccupare” disse guardandomi in faccia “lui è qui zio è qui. Dylan è qui e io non so che fare. Ho paura, troppa paura” dissi in preda al panico “ehi calmati un attimo. Come sai che è qui? Gli hai dato il tuo numero? Gli hai detto dove saresti andata in vacanza?” mi chiese guardandomi “mi ha chiamata al cellulare, io non gli ho dato il mio numero ma qualcuno che mi conosce glielo deve aver dato, e gli deve aver detto dove sarei stata in vacanza. Io non so più che fare ho davvero tanta paura” dissi coprendomi il volto con le mani “cucciola andrà tutto bene” disse accarezzandomi la schiena.

Tornai all'ombrellone e presi il cellulare, lo portai a mio zio e gli feci vedere cosa mi scriveva “ok è pericoloso, tu stai tranquilla e non agitarti” disse ridandomi il cellulare “ok zio ma come faccio ho paura di ritrovarmelo in casa” dissi giocherellando con il cellulare “tranquilla ora vai a riposarti sotto il sole” disse sorridendo.

“Ciao Laura” disse un ragazzo passandomi vicino “zio è lui” dissi a bassa voce “Dylan” urlò, Dylan lo sentì e si girò e venne da noi “si?” disse con un sorriso da ebete, guardandomi il pezzo sopra del costume “smettila di molestare mia nipote fallo ancora e ti denuncio” disse mio zio stritolandogli la spalla “signor Kaulitz ma io non molesto sua nipote. Non lo farei mai è la figlia di uno dei miei idoli” disse con uno sguardo strano “non fare il lecca cazzo” dissi in italiano “ma non lo sto facendo ho buoni gusti musicali” disse guardando il mio seno.

Dopo quella discussione io e Lara tornammo al nostro ombrellone “lo odio cazzo” urlai in preda alla rabbia “Laura calmati così non risolvi nulla” disse Lara facendomi il segno di sedermi accanto a lei “Lara non riesco mi mette paura quel tipo li mio zio non mi aiuta nemmeno ci fa amicizia” dissi sbattendo il piede a terra. Presi il portafogli e il cellulare della borsa e andai al bar da sola senza Lara “un caffè per favore” dissi tirando fuori un euro “ecco a lei” disse un ragazzo con la cresta.

Lo bevvi velocemente e andai all'ombrellone per prendere la mia borsa “vuoi la tua borsa?” disse Lara passandomela “grazie ci vediamo dopo” dissi.

   
 
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