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Autore: hugmeciastin    10/09/2013    20 recensioni
Chi sapeva che un viaggio a Stratford avrebbe potuto rovinare la mia intera vita?
Mio fratello mi aveva avvertito di stare alla larga, ma perchè avrei dovuto ascoltarlo dopo tutto quello che mi ha fatto passare?
Chi sapeva che sarei diventata il bersaglio di un omicidio dopo il suo errore?
Lezione imparata. E' fondamentale seguire i consigli delle persone che ti amano e si preoccupano di te più di tutto. Soprattutto se sono le uniche a essere rimaste nella tua vita.
Mantenere la guardia alta, pensare in fretta e, soprattutto, mai fidarsi di qualcuno.
Non importa quanto fortemente questa persona si innamori di te.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Justin's Point of View:

Mi ha colpito.
Tutto avrebbe potuto essere stato risolto con una sola azione.
Posso sembrare fottutamente pazzo, ma se avessi ucciso Chloe prima di ora, nessuno sarebbe venuto contro di me. Egoista? Lo so, ma nessuno mi lascia mai in pace, diamine.
Sono arrivato al punto in cui sarei disposto a fare qualsiasi cosa per far sì che tutti mi lasciassero stare.
Chloe significa tanto per me. Davvero. Se l'avessi uccisa quando ne avrei avuto la possibilità, non avrei imparato ad apprezzala tanto quanto lo faccio ora. Avrei dovuto sbarazzarmi di lei, quando ne avevo la possibilità. Ma a questo punto, faceva parte del mio cuore.
Era diventata parte di me.
Era nella mia testa la maggior parte del tempo. Non potevo lasciarla andare. Non potevo affatto.
Non potevo sapere che sarei stato in grado di lasciare viva una delle mie vittime, perchè provavo qualcosa per loro. Mi importa di Chloe e, a questo punto, non posso farci niente, a parte preoccuparmi per lei.
Chloe mi appartiene. A questo punto, non posso fare niente.
Rimasi immobile, contro il muro, mentre guardavo Chloe che andava ad aprire la porta a suo fratello. Feci del mio meglio per sembrare umile, ma non riuscivo a fare altro, tranne che pensare a fare fuori Brad. Mi ha fatto incazzare prima al telefono.
Il suo corpo torreggiava sulla mia porta. Lei guardò verso di me, e poi di nuovo verso di lui.
Nervosamente, sfregò dolcemente la sua mano destra al suo braccio sinistro. Non potevo biasimare il suo nervosismo. Mi sentivo male per quella povera ragazza. Ha fatto così tante cazzate alle spalle di Brad, solo per essere beccata alla fine.
"C-Ciao Brad." Balbettò Chloe. Brad la guardò come se fosse pazza come l'inferno. "Brad?"
Mi leccai le labbra, mantenendomi attento a ciò che stava per accadere. Avrei voluto dire qualcosa a Brad, avrebbe potuto salutare sua sorella in modo corretto. Avevo già mio fratello che mi trattava come una merda. Provavo tutto questo ogni giorno.
"Stai solo casualmente andando in giro per casa vestita così?" Guardò il suo corpo dall'alto al basso, come se fosse un pezzo di spazzatura per strada. Era in biancheria intima e aveva una mia maglia. Era qualcosa che la rendeva confortevole ogni giorno. Io sicuramente non avevo problemi a vederla vestita così. Immagino che suo fratello pensi che sia inappropiato. Semplicemente stupido, a mio parere.
"Vestita così come?" Chiese Chloe, chinando la testa verso il basso. Si massaggiò il braccio e poi si mise un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, per poi tornare a torturarsi il braccio delicatamente.
"Chloe, non prendermi per il culo. Che cazzo ti sei messa?" Chiese Brad. Chloe non rispose.
"Allora, voi due stavate scopando alle mie spalle, non è così?"
Strinsi i pugni. La rabbia mi stava bruciando il corpo. Volevo sbattere il tizio al muro. Non avevo fatto niente con sua sorella. Avevo fatto tutto quello che potevo per mantenerla in vita e ora ci accusava del fatto che avevamo scopato? Volevo davvero sapere quando questa situazione sarebbe migliorata. C'è sempre qualcuno che cerca di infastidirci.
"Smettila di dire stronzate, Brad." Lei tirò su col naso, fissandolo lentamente. "Il minimo che puoi fare e salutarmi adeguatamente."
Il silenzio riempiva l'aria. Potevo sentire i grilli sotto il cielo notturno. Guardai Brad e mi lasciai sfuggire un profondo sospiro, scrutandolo. Sapevo che sarebbe stato difficile affrontarlo, soprattutto perchè era l'unico componente della famiglia rimasto a Chloe.
Non avevo modo per buttarlo giù. Sapevo di aver rovinato tutto con quella telefonata poche ore fa.
"Non sono impressionato, Chloe." Brad si grattò la fronte. "Ascolta," si leccò le labbra, facendo una breve pausa. "Mamma e papà non sarebbero soddisfatti di questo comportamento."
Mi strofinai le tempie con il pollice e mi appoggiai al muro, cercando di calmarmi.
Avevo problemi con la rabbia e dovevo tenerla sottocontrollo. Non potevo lasciar perdere di fronte a Chloe. Odiavo quando vedeva le mie sfuriate quotidiane.
"E se mamma e papà avessero scoperto che eri un gangster, eh?" Sputò Chloe. Ridacchiai tra me stesso perchè finalmente aveva capito quanto era ipocrita suo fratello. "Pensi che sarebbero orgogliosi? Dovevi prenderti cura di me, non mettendomi in mezzo!"
"Io avevo iniziato a proteggerti!" Gridò in difesa, avvicinandosi a Chloe. Fece un passo indietro, quasi inciampando sulle piastrelle del pavimento dietro di lei. Scossi la testa e mi rifiutai di entrare nella conversazione.
"Quando, Brad? Quando ti eri reso conto che era solo tutto una cazzata? Cerchiamo di essere reali," fece una pausa. "Ti è importato solo fino a un certo punto."
"Fammi entrare in casa." Brad comandò a Chloe, aspettando pazientemente di farlo entrare in casa.
Chloe si fece di lato, consentendo a Brad di farsi strada all'interno della mia casa.
Guardai l'orologio per vedere che erano circa le 11:00. Ero stanco da morire per tutto ciò che avevo passato il mese scorso. Brad entrò, controllando in giro per la casa. Non c'era niente di losco in casa mia, era solo una casa come le altre. C'era un cucina di media grandezza, che conteneva un paio di coltelli che usavo per colpire o uccidere le mie vittime, ma non avevo mai avuto il coraggio di usarli contro Chloe. Si poteva trovare qualche pistola nella mia camera da letto, ma tutta la mia ricerca su Chloe Romano era stata buttata nel cestino. L'avevo fatto cercando di accontentare Damien. Mi maltrattava all'età di quattordici anni. Dal momento in cui i nostri genitori sono morti, pensavo che mi avesse dato un po' di tregua, ma così non è stato. Ha preso a calci il mio nome, mi obbligava a fare quello che voleva. Negli ultimi quattro anni avevo pensato di fare le valige e andarmene da Stratford. Volevo vivere lontano da tutte le regole e avere le mie libertà personali. Sapevo che se avessi mai provato ad andarmene, Damien non me lo avrebbe mai permesso. Avrebbe fatto tutto quello che poteva per farmi rimanere in città.
Non potevo biasimare Chloe per essere scappata da Brad. Se Chloe non avesse voluto stare con me, se ne sarebbe andata prima, invece è rimasta con me. Era abbastanza grande da prendere tutte le dannate decisioni che voleva.
"Tu non vuoi salutarmi?" Brad tagliò i miei pensieri e me lo ritrovai di fronte mentre sorrideva. Continuai a stare appoggiato al muro, sparandogli un'occhiata.
"Perchè dovrei?" Ringhiai. "Non hai nemmeno salutato tua sorella correttamente. Perchè dovrei avere a che fare con te?"
Si avvicinò a me, aggrottando le sopracciglia. Avevo voglia di prenderlo a pugni, lì e subito.
Era così fastidioso, il modo in cui camminava, il modo in cui lui stesso appariva - non assomigliava assolutamente a Chloe. I due erano completamente diversi.
Chloe era troppo bella e attraente per essere legata a quello stronzo.
Mi veniva voglia di sbatterlo fuori casa e chiudere la porta a chiava per sempre.
"Io Sono l'ospite di questa casa." Sorrise, ancora una volta. "Pensavo che avresti almeno avuto un buon senso di ospitalità."
"Beh, non avrò mai ospitalità per persone come te." Urlai, pronto a ucciderlo in un attimo.
"Basta!" Chloe urlò, spingendoci distanti.
"Sto cercando di insegnare a questo ragazzo le buone maniere. Non sembra conoscerne alcuna." Afferrò la mano di Chloe e la spinse indietro. Strinsi i pugni, vedendo Chloe sbattuta in quel modo al muro. Sentendo la mia rabbia ribollire nelle vene,mi voltai di scatto cercando di avvicinarmi a Brad, ma Chloe non faceva altro che trattenermi. Brad sorrise e io cercai inutilmente di calmarmi.
"Te le faccio vedere io le buone maniere!" Gridai, annuendo con la testa. "Ti mostrerò le cose che io chiamo buone maniere nel mio cazzo di mondo!" Avevo voglia di spingere Chloe lontano da me e prendere a pugni suo fratello. Scossi la testa, cercando di allontanare la rabbia. Avevo fatto tutto quello che potevo pur di mantenere in vita la sua sorellina e questo è il suo ringraziamento?
"Justin, smettila!" Gridò Chloe, spingendomi contro il muro con entrambe le mani sulle mie spalle.
"Dovrebbe essere fottutamente grato!" Grugnii, ansimando e cercando Chloe nei suoi occhi blu cielo. Non potevo lasciare che chiudesse i rapporti con me a causa della mia rabbia. Sapevo di aver fatti una cazzata. Una volta che qualcuno mi faceva incazzare, niente poteva fermarmi. Lo volevo morto. Sapevo che era una stronzata volere il fratello della propria ragazza morto, ma ero stanco di sentire la sua voce.
"Justin, ti prego calmati." Mormorò, continando a spingermi contro il muro.
"Ti prego lasciami andare." Sussurrai, sentendo le lacrime di rabbia riempirmi gli occhi.
La fissai nei suoi, fino a quando allentò un po' la presa.
"Lascerai che il tuo piccolo amico vada contro tuo fratello maggiore? Fallo. Lascialo andare e lascia che combatta contro di me." Brad ridacchiò tra sè e sè.
"Beh, in questo momento, sono con lui perchè non mi ha fatto passare anni di completa sofferenza emotiva, almeno lui." Chloe disse.
"Dolore? Beh, che cos'hai sul braccio?" Brad fissà la cicatrice di quando Chloe era stata rapita da Dean.
"Sono stata rapita." Borbottò Chloe, passando la sua mano sul braccio opposto lungo la cicatrice.
"Stai coprendo il tuo amico. Chi altro potrebbe essere stato?" Brad chiese. Abbassai la testa, non volendo entrare nel discorso di nuovo. Non ero pronto a rovinare tutto con Chloe in una manciata di secondi.
"Un ragazzo di nome Dean Hill mi ha rapito, Brad!" Strillò, alzando le braccia. "Uno dei suoi amici mi ha tagliato il braccio con un coltello! Justin mi ha salvata."
E in quel momento mi resi conto che non volevo solo mantenerla in vita.
Volevo che lei fosse mia.
Tutti sapevano che provavo qualcosa per lei, tutti tranne me.
Dean lo sapeva, Damien lo sapeva, Violet lo sapeva, Jett lo sapeva.
Non avrei dovuto provare qualcosa per Chloe, ma il mio cuore sapeva che lei era perfetta per me. Era perfetta per me.
"Oh, così ora fai anche i nomi?" Brad si diresse verso Chloe. Lei si voltò, colpendogli il petto e fissandolo negli occhi.
"Per l'amor del cielo Brad cazzo, sto dicendo la verità!" Urlò contro di lui.
"Come cazzo posso crederti?" Rispose Brad, alzando la voce e diventando rosso in faccia.
Scossi la testa, guardando come la rabbia li stava assalendo.
"Vai avanti! Ti comporti come se non avessi mai fatto qualcosa peggiore di me!" Sibilò.
Sorrisi, finalmente era riuscita a difendersi. "Tu non mi hai aiutata mai in niente! Avevo paura in tutti questi anni trascorsi con te!"
"Allora vuoi fidarti del tuo piccolo giocattolo sessuale, invece?" Piegò la testa di lato, appoggiando la mano al muro.
"Io e Justin non abbiamo fatto sesso!" Chloe ringhiò. "Stai diventando così imbarazzante! Sei mio fratello! Cerca di agire come se lo fossi!"
"Come dovrei comportarmi quando cammini in giro per la casa di questo ragazzo solo in biancheria intima e con una maglia?"
"Sai una cosa Brad? Io vado a dormire!"
Lei alzò gli occhi, voltandosi. Urtò le spalle contro di me e dovetti girarmi per vedere che stava correndo su per le scale. I suoi capelli castani le rimbalzavano sulla sua schiena mentre correva.
"Oh, tu non dormi qui stanotte." Sogghignò Brad. Chloe si bloccò in cima alle scale, non sapendo cosa dire. Ci fu una lunga pausa. Il silenzio riempì quella stanza - talmente tanto da riuscire a sentire il ticchettio dell'orologio. Mi sentivo male al pensiero di non poterla più rivedere qui, dopo stasera.
Volevo che Brad sapesse quanto Chloe significasse per me, ma dovevo mantenere la promessa fatta a Chloe di non fargli sapere che stavamo insieme. Sapevo che saremmo stati ancora di più nella merda.
"Io faccio quel che diavolo voglio!" Mormorò, tirando su col naso subito dopo. Lei entrò nella mia stanza, chiudendo la porta dietro di sè.
"Sono serio, Chloe! Devi venire con me!" Brad urlò su per le scale.
"No!" Urlò Chloe con tutto il fiato.
"Senti, Chloe! Prendi tutti i vestiti e fai le valige cazzo! Tu vieni in albergo con me stasera!" Brad si avvicinò alle scale, gridando più forte che poteva.
In quel momento un'idea mi balenò in testa e la paura di perderla si vede sempre più forte.
Aprii il cassetto di fronte a me, prendendo un blocco note giallo. Lentamente, scissi il mio numero di cellulare su esso. Volevo che Chloe potesse chiamarmi tutte le volte che voleva, così da poter anche rimanere in contatto con lei.
C'erano così tante cose che avrei voluto fare con la mia ragazza, ma non c'ero riuscito.
Era troppo tardi.
Guardi l'orologio, erano quasi le 11:30. Mi strofinai le tempie, pensando che avrei dovuto dormire da solo, quella notte. Ero abituata ad avere Chloe che mi teneva compagnia tutta la notte. Ero da solo, fino a quando l'avevo trovata. E stavo per esserlo un altra volta.
Solo.
Isolato.
Senza nessun amico.
Escluso da chiunque.
Radicalmente diverso da tutti.
Senza nessuno che potesse essere coinvolto.
Senza nessun altro, senza niente.
Qualunque sensazione fosse, non ero pronto.
Mi ero affezionato a lei. Il pensiero che sarebbe partita, mi aveva distrutto, mentalmente.
Senza di lei, tutto sarebbe tornato una totale merda.
"Giuro su Dio e su tutto che se scopro che sei tu quello che le ha fatto del male..." Brad ringhiò. Mi misi le mani in tasca, non permettendogli di finire quello che stava per dire.
"Non le ho mai fatto niente." Urlai, rifiutandomi di guardarlo negli occhi. "Rilassati."
"Che cosa le hai fatto per farla passare dalla tua parte? Qualche favore sessuale?"
"Te l'ho già detto, pezzo di merda!" Mi voltai, gridandogli in faccia. "Non abbiamo fatto niente. Lei è una mia amica. E' tutto."
Rimasimo in silenzio. Tutto quello che riuscivo a sentire era Chloe che metteva i vestiti violentemente dentro la valigia. Uscì dalla mia stanza, con le lacrime agli occhi e scese le scale.
Aveva dei jeans blu e una felpa nera. Nella sua mano destra aveva la sua sacca da viaggio e nella sinistra teneva stretta la mia t-shirt bianca. La lanciò verso di me e si pulì le lacrime dal viso. Volevo aiutarla, ma non sapevo come fare.
"Ho fatto quello che hai detto. Hai bisogno di me per fare altro? Eh?" Gettò la borsa ai piedi di suo fratello.
"Andiamo. L'autista sta aspettando fuori." Brad disse.
"E se io non fossi ancora pronta?!" Gridò, guardandomi.
Brad si precipitò verso di lei, afferrandola per un braccio e cominciando a trascinarla fuori di casa. Chloe cercò di tirar via, cercando di tornare da me.
"Lasciami andare! Fermati Brad!" Afferrò il suo braccio e lo tirò lontano dal suo. "Lasciami almeno dirgli addio. Che diavolo hai che non va?" Lei lo spinse via, camminando verso di me.
"Ti aspetto fuori." Si schiarì la voce, chiudendo la porta dietro di sè e camminando nel buio della notte.
"Bene. Dammi un minuto." Sussurrò lei verso la porta.
Finalmente soli.
"Giornata pesante, eh?" Ridacchiai, cercando di alleggerire la situazione. La tirai per la vita, e le strinsi i fianchi, facendo scorrere le mie mani verso il suo fondo schiena.
Feci in modo di abbracciare ogni centimetro quadrato del suo corpo.
"Justin, mi mancherai davvero tanto." Dichiarò seria, fissandomi negli occhi. Appoggiò la testa nell'incavo del mio collo, e la strinsi di più vicino a me.
"Piccola... questo non è un addio." Mormorai nel suo orecchio.
Volevo che capisse come stavano le cose. Ero deciso a non lasciarla andare. Brad non avrebbe vinto questa notte, lei sarebbe stata mia per il resto della mia vita. Sapevo come vincere contro tutti, non mi importava se potevo sembrare una testa di cazzo.
Sapevo convincere la gente a fare delle cose che non avevano mai fatto.
Certo, non ha funzionato con Chloe, ma è sicuro come l'inferno che ce la farei con Brad.
Si chiama giocare con le loro menti.
"Mi mancherai." Chloe iniziò a piangere.
"Va tutto bene," la baciai in cima alla sua testa. "Non lascerò che ti portino via da me."
"Justin..." La sua voce si spense, dopo che si allontanò dal mio collo.
"Tu non vai da nessuna parte." Beccai le sue labba, scherzosamente. Fece uno sforzo per sorridere per me.
"Lui non vuole che io stia con te." Abbassò lo sguardo. "Ho paura."
"Non lo so." Le infilai il biglietto su cui avevo scritto il mio numero in tasca. "Ecco. E' il mio numero. Chiamami se hai bisogno di qualcosa."
"Va bene." Mormorò e annuì.
Mi guardai intorno per vedere se Brad ci stesse guardando. Non c'era nessuno.
Appassionatamente, le presi il viso e feci combaciare le mie labbra con le sue.
Mise le sue mani intorno al mio collo e fece scivolare la sua lingua nella mia bocca.
Non volendo lasciarla andae, la spinsi contro il muro, continuando a baciarla come se stesse per morire da un giorno all'altro. Tirai via e feci toccare i nostri nasi.
"Non dimenticare di chiamarmi." La beccai un'altra volta sulle labbra. "Non vedo l'ora di sentire la tua voce."
"Non lo farò." Lei tirò su col naso. Mi allontai da lei.
"Ora, sbrigati prima che tuo fratello torni qui a infastidirmi." La spinsi leggermente verso la porta.
"Ciao, Justin!" Gridò, correndo verso la porta.
"Questo non è un addio." Dissi, mentre lei mise la mano sulla maniglia della porta bloccandosi alle mie parole. "Te lo prometto." E sorrise.
Aprì la porta. Guardai come Chloe inizò a camminare lungo il sentiero davanti a casa mia. Si muoveva lenta come sempre. Trascinava la sua sacca da viaggio per terra verso Brad, che si trovava appoggiato alla sua Lincoln Navigator, fumante.
"Chloe, sbrigati!" Brad gridò. Ma lei continuò a camminare alla stessa velocità.
Chloe si girò a guardarmi per poi gettare le cose sul sedile posteriore della sua auto.
Sorrise, anche con le lacrime agli occhi. La salutai e lei ricambiò.
Non volevo lasciarla andare, ma ero fiero di farle sapere che qualunque cosa sarebbe accaduta, tra noi sarebbe andato tutto bene. Andrà tutto bene alla fine.



Chloe's Point of View:


Uscii dalla doccia calda e rimasi davanti allo specchio, con il corpo bagnato.
Iniziai ad asciugarmi a piccoli pezzi, volendo prendere a pugni tutti.
Volevo solo uscire da questa situazione. Non volevo rimanere con Brad quella notte.
Era una vergogna per me. Il pensiero di tornare in California mi tormentava, non sapevo cosa fare.
Mi asciugai completamente e pensai a quello che mi aveva detto Justin prima.
Presi il bigliettino nella tasca dei miei jeans e lo misi nel mio reggiseno.
Poi mi misi una camicia rosa e uscii dal bagno.
"Perchè mi stai facendo questo, Brad?" Mi avvicinai al mio letto e guardai Brad che messaggiava con qualcuno con il suo iPhone 4 nero. Lui poteva avere un cellulare, ma io no. Non era giusto.
"Perchè so cosa è meglio per te. Ora, Bieber ti ha toccato?" Chiese guardandomi.
"No... è stato molto gentile con me, in realtà." Mormorai. Avevamo avuto qualche momento difficile, ma lui aveva fatto tutto quello che era possibile per assicurarsi che fossi sempre al sicuro.
"Lui non mi ha dato una buona impressione." Scosse la testa.
"Forse perchè io sono la sua migliore amica e non vuole perdermi, Brad!" Gridai.
"Migliore amico un cazzo." Dichiarò con noncuranza.
"Perchè mi controlli come se fossi una marionetta?" Soffocai, sentendo un nodo in gola.
"Perchè non voglio che tu ti faccia male, Chloe! Andare in giro per casa sua, vestita come una puttana? Che cazzo c'è di sbagliato in te?" Bloccò il telefono e lo gettò sul letto.
"Ho diciassette anni, che cazzo! Mi sono laureata in una scuola superiore! Smettila di trattarmi come se fossi una fottuta bambina!" Sputai, alzando il piumino del letto. Mi accoccolai dentro, cercando di abituarmi alla sensazione di quel letto.
Fanculo. Volevo essere a letto con Justin.
"Ma guardati!" Urlò Brad.
"Guarda che cosa? Guarda niente, Brad. Ne ho avuto abbastanza di te che mi impedisci di fare tutto quello che voglio fare. Che dire di me? E la mia vita?" Avvolsi le lenzuola sul mio corpo.
"Per poco la tua vita non era finita là dentro! Io sono il tuo unico fratello e i nostri genitori sono morti sette anni fa! Sai almeno cosa significa?" Fece una pausa. "Sei l'unico pezzo di famiglia che mi resta. Non voglio perderti!"
"Non mi perderai!" Buttai un cuscino contro di lui. "Justin non è davvero un cattivo ragazzo. Si rifiuta anche di farmi del male."
"E' una trappola, Chloe." Affermò.
"Non è vero.." La mia voce si spense.
"Sei davvero ingenua." Brad scosse la testa. "Questo è il motivo per cui avevo paura di lasciarti sola nel mondo reale."
"So di chi mi posso fidare e di chi no. Justin ha fatto così tanto per m-"
Mi tagliò. "Che cosa? Ti ha dato del sesso ogni notte e ti ha-"
"Brad, basta! Questo è sufficiente." Lo interruppi.
"Ti conoscevo come una ragazza innocente che sarebbe uscita e che non si sarebbe allontanata così tanto da me." Scosse la testa, prendendo il suo telefono di nuovo.
"Lasciami dormire. Ti prego..." Lo supplicai, volendo finire lì quella conversazione.
"Sai che ho ragione, Chloe. Questo viaggio a Stratford non era nemmeno la metà delle stronzate che hai fatto in tutta la tua vita." Ridacchiò tra sè e sè, grattandosi il sopracciglio destro.
"Buonanotte Brad..." Cominciai a piangere, lasciando che il mio passato imbarazzante si soffermasse nella mia mente.
"Come vuoi. Cerca di dormire, perchè domani dobbiamo essere presto all'areoporto per non perdere il volo per tornare a casa." Spense la lampada. Iniziai a piangere ancora di più.
Mi ero persa. Sapevo che a un certo punto, questo giorno sarebbe arrivato. Sapevo in cuor mio che sarei dovuta tornare da dove diavolo ero venuta.
Io non considero la mia casa la California.
Volevo che la mia casa fosse tra le braccia di Justin, che mi stringevano a lui per sempre.
Non volevo perderlo così.
Ogni cosa tra noi... Era stata così perfetta.
Non sapevo se lasciare che Brad mi telecomandasse e mi riportasse a casa, o scappare nel cuore della notte, da qualche parte. Avevo paura solo al pensiero di tornare in California.
Il pensiero mi perseguitava. Non avevo voglia di tornare in quella vecchia città, in quella vecchia casa soffocante in cui avevo vissuto per troppo tempo e con ragazzi che non mi avrebbero mai trattato come mi ha trattata Justin. Tutto era precipitato in meno di 24 ore.
Avevo due scelte su cosa fare stasera:
A) Sgattaiolare fuori da questa discarica e scappare con il criminale locale Justin Bieber e vivere per sempre felice e contenta con lui.
Oppure...
B) Soggiornare in questa camera con Brad, prendere l'aereo per tornare in California domani, e ricordare i miei ricordi più segreti, profondi e oscuri per sempre.
Proprio quando la mia mente stava cercando di escogitare un piano, la voce di Justin echeggiò numerose volte alle mie orecchie.
"Chiamami se hai bisogno di qualcosa."

Lo so che mi amate nonostante il mio ritardo di.. un mese e mezzo o quasi due?
Vabbè, io amo voi in ogni caso.
Vi prometto che da ora in poi aggiornerò più spesso.
Quest'estate ha fatto schifo, quindi non ho avuto tempo per fare niente.
Ma da oggi in poi tutto cambierà.
ps: vi piace il nuovo banner?
merito della scrittrice della storia, aw.


E se Chloe dovesse tornare in California?
E se Justin dovesse dimenticarsi del suo primo vero amore?

Who knows.
  
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