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Autore: Vavvina    17/03/2008    2 recensioni
Cosa succederebbe se Sango fosse costretta a recarsi in un'isola, e lì incontrasse un ragazzo (che per caso è moro, con il codino e gli occhi blu..XD)che le fa un effetto strano?? Leggete e lo saprete!! -- Chiedo scusa, il paring è naturalmente Sango/Miroku, ma il mio pc non mi fa evidenziare più di un personaggio!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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...COMPLICE LA PIOGGIA...


Cinque giorni dopo, una grande folla era radunata all’aeroporto di Tokyo.
-Sango!- una ragazza minuta, con capelli e occhi castani, si sbracciava nella direzione dell’amica, che avanzava nervosamente verso di lei, con indosso un paio di jeans, Converse a quadretti colorati e una canotta viola.
-Kagome, quanto tempo!
Le due si abbracciarono felici, poi Sango passò a salutare prima il cugino Inuyasha e poi tutti gli altri parenti.
Durante il viaggio in aereo, che fu piuttosto corto, le due ragazze si raccontarono tutti gli ultimi pettegolezzi, divertendosi un sacco a sparlare di Inuyasha, seduto accanto a Kagome.
Quando, finalmente, giunsero nell’isoletta, che dovettero raggiungere tramite un traghetto, poiché non c’era aeroporto, trovarono ad attenderli Kikio e Naraku.
Il porto era piccolino, con tante barchette di pescatori attraccate, e ai lati del moletto si trovavano molte reti da pesca, e pescatori che osservavano dei ragazzini che giocavano felici con un cane.
Dopo baci, abbracci e convenevoli vari, i due promessi sposi portarono il parentame vario sotto un enorme gazebo di legno, situato poco oltre il porto, nel quale poterono rinfrescarsi e sfamarsi, considerando che l’ora di pranzo era passata da un bel pezzo, e i brontolii di stomaco iniziavano a farsi sentire.
-Ehi, Sango!
La ragazza si voltò, chiamata dalla cugina, e rimase per un attimo a bocca aperta. Di fronte a lei, accanto a Kikio c’era uno splendido ragazzo sui vent’anni, con i capelli corti e scuri raccolti in un codino alla base della testa. Sotto ai jeans perfettamente fascianti e ad una camicia bianca risaltava la pelle abbronzata del ragazzo, ma Sango fu attratta da un altro particolare: due occhi blu mare, leggermente coperti da ciuffi di capelli ribelli, due calamite.
Fu una gomitata di Kagome a riportarla giù dal mondo nel quale si stava pericolosamente addentrando.
-Dimmi, Kikio!
-Volevo presentarti Miroku, il cugino di Naraku.
Il ragazzo sfoderò un sorriso abbagliante e tesa la mano verso Sango, mano che la ragazza strinse, ricambiando il sorriso e presentandosi a sua volta.
-Tesoro, cerca, per favore, tuo fratello, i tuoi e Inuyasha - continuò Kikio - poi Miroku vi mostrerà dove alloggerete.
Sango annuì:- Ok, vado a cercarli…
Poco dopo, tutti stavano seguendo Miroku lungo una bella stradina, molto pittoresca, costeggiata a destra e a sinistra di casette, abitazioni dei pescatori. Loro avrebbero dormito in una di quelle casette, molto graziosa: Sango e Kagome assieme ai genitori della prima, Kohaku e Inuyasha in un’altra, non molto distante, dove Miroku li condusse dopo aver lasciato gli altri.
La casetta era molto graziosa. Dalla strada si accedeva direttamente nella stanza che ledue ragazze avrebbero condiviso, con un letto sulla destra e uno sulla sinistra, un armadio addossato al muro, un paio di sedie e un comodino accanto ad uno dei letti.
La stanza aveva un bagno a sé, mentre a collegarlo all’altra camera, dove avrebbero dormito i genitori di Sango, c’era una piccola cucina poco ammobiliata.
Le ragazze, chiacchierando del più e del meno, sistemarono alla meglio le loro cose nell’unico armadio e poi, d’accordo con il resto del gruppo, si recarono nuovamente al porto.
Lì, Sango perse un battito nel vedere anche Miroku, che chiacchierava allegramente con Inuyasha.
-Ehi, Sango…-le fece Kagome -…ricordati di respirare!
La ragazza la guardò truce, mentre entrambe si avvicinavano ai due.
-Ragazze, finalmente!- esclamò Inuyasha, baciando Kagome sulla fronte.
Miroku e Sango si guardarono un attimo, e la ragazza rischiò seriamente il collasso quando lui le sorrise dolcemente.
-Stavamo pensando di andare a fare un giro verso il monte…-propose Inuyasha.

Infatti, quell’isola era molto particolare e pittoresca perché, nella parte orientale, sorgeva un monte verdeggiante, che poi scendeva a picco sul mare.
Kagome e Sango si guardarono un attimo, poi sorrisero e annuirono.
-Va bene, è una bella idea…però vorrei prima andare a cambiarmi!- acconsentì Sango.
Un quarto d’ora dopo, la ragazza aveva indossato un paio di shorts verde militare e una canotta bianca, con le scarpe da tennis e la macchina fotografica nello zainetto nero, e i quattro si stavano avviando verso una stradina ciottolosa.
Man mano che percorrevano la strada, il panorama si faceva sempre più bello. Sango era rimasta affascinata, scatenando un certo senso di tenerezza in Miroku, dalla strano connubio mare-montagna: guardando in alto, alberi verdi e panorama alpino, in basso il mare e il villaggio di pescatori.
-Sango…avrai fatto un centinaio di foto! Cos’è, hai trovato la tua vocazione? - la prese in giro il cugino.
-Scemo…è che qui è talmente bello…tanto ormai Kikio il danno l’ha fatto, tanto vale godersi la vacanza, no? - si difese la ragazza.
-Hai ragione! - concordò Kagome - Dai, facciamo una foto tutti e quattro, se no solo panorami sono monotoni.
La proposta venne accettata e Sango sistemò la macchina fotografica su una roccia, programmando l’autoscatto.
Intanto, Kagome si era posizionata su una staccionata che correva lungo il sentiero, e Inuyasha davanti a lei, mentre anche Miroku era seduto sulla staccionata in legno, alla sinistra di Kagome. Quando Sango, dopo che il timer fu partito, fece per andare alla destra dell’amica, si sentì afferrare per un polso, e poi Miroku la attirò davanti a sé, abbracciandola e circondandole la vita con le braccia.
La ragazza si sentì avvampare, mentre il timer scorreva, troppo lento per i suoi gusti, e sentiva le grandi e calde mani del ragazzo sul suo ventre, che la carezzavano impercettibilmente. Quando mancavano ormai pochissimi secondi allo scatto, Miroku poggiò delicatamente il mento sulla spalla della ragazza, e Sango si inebriò con il profumo di salsedine che lui emanava. Finalmente il flash scattò, e Sango si liberò veloce da quell’abbraccio che la stava facendo impazzire, mentre Miroku sorrideva.
-Beh, ragazzi, io torno giù.- disse Sango, dopo che furono saliti un altro po’.
.Non ti senti bene?- Kagome la affiancò preoccupata.
-No, è che…ogni tanto ho un po’ di vertigini, e per oggi sono salita abbastanza in alto!- spiegò -E poi si è annuvolato tutto, non vorrei prendere l’acqua!
-Ma Sango, siamo quasi in cima…- si lamentò Inuyasha, un po’ contrariato.
-Ho detto che io torno giù, non voi…- puntualizzò lei.
-Tranquilli, non c’è problema!- si intromise Miroku - Tanto io questo giro l’ho già fatto, torno io giù con lei e la accompagno.
Sango si morse la lingua: quello che voleva in quel momento era solo stare un po’ da sola, per fare mente locale, e la compagnia di quel ragazzo di certo non la aiutava.
-Ma non serve, davvero…-tentò, ma lui sorrise.
-Lo faccio volentieri, sul seri! In effetti sono anche un po’ stanco…
Inuyasha, grato al ragazzo, accettò quella risoluzione, avviando si verso l’alto tenendo per mano Kagome, che era un po’ titubante nel lasciar andare Sango, mentre gli altri due iniziarono a percorrere il percorso per tornare indietro.
-Allora…- iniziò Miroku, dopo un lungo silenzio un po’ imbarazzato - prima non abbiamo parlato molto…quanti anni hai?
-Diciassette…- rispose lei, arrossendo senza motivo.
-Io ne ho venti….sono al secondo anno di università!
-Che facoltà hai scelto? - domandò Sango, più interessata.
-Scienze matematiche…
-Ehm…diciamo che non è proprio il mio ramo…sono più per le materie umanistiche, io!
-E che scuola fai? - domandò Miroku, sorridendo: il ghiaccio sembrava essersi un po’ sciolto.
-Sono al terzo anno al liceo classico!
-Wow…
Il silenzio scese di nuovo sui due ragazzi. Dopo un po’ che camminavano, grosse gocce di pioggia iniziarono a venire giù dal cielo, che si andava incupendo sempre di più.
-Maledizione…questa non ci voleva!
Sango si lasciò sfuggire un’imprecazione: odiava prendere la pioggia.
-Dai, vieni qui…- le disse Miroku, e prima che lei se ne rendesse conto, si trovò abbracciata al ragazzo, che teneva sopra alle loro teste la sua giacca d jeans, per tentare di ripararli un poco.
Lei arrossì, e lui se ne accorse, facendo un sorriso.
-Guarda che mica ti mangio…
-Non ne sarei tanto sicura…da come guardavi le ragazze prima al porto, direi che sei un po’ un dongiovanni…
-Gelosa, per caso? - frecciò Miroku.
-Ma se nemmeno ti conosco…- sbuffò Sango, tentando di mascherare il leggero rossore che le aveva imporporato le gote.
-Sarà…dai, vieni da me, che ti dai un’asciugata!
In effetti, mentre parlavano e correvano, erano arrivati davanti ad una piccola casa con la porta celeste. Sango era un po’ indecisa, Miroku non le sembrava molto serio, ma la casa dove era stata alloggiata lei era più lontana. Il ragazzo, però, non le diede il tempo di pensarci, perché aprì la porta e la spinse dentro alla stanza.
Non era grande, anche questa con due letti appoggiati al muro ed un solo armadio, con una sedia accanto ad esso.
-Dai, siediti! Vado a prendere un paio di asciugamani…
Sango obbedì e poi, con orrore, constatò che la sua canotta bianca, bagnata dalla pioggia, era diventata molto, troppo trasparente, lasciando perfettamente visibile il reggiseno nero sotto di essa. Imbarazzatissima, si coprì con le braccia, fino a quando il ragazzo non rientrò nella stanza, con indosso solo i jeans e un asciugamano con il quale si stava frizionando i capelli, con il fisico perfettamente scolpito in bella mostra.
Sempre con il sorriso, il ragazzo si avvicinò a Sango e, dopo averla fatta alzare in piedi, la avvolse in un asciugamano, strofinandole le spalle e la schiena.
-Stai bene, bagnata…- e ammiccò.
Sango lo guardò truce: era nell’imbarazzo più totale a causa di quella situazione così assurda.
Poi lui le scostò un ciuffo di capelli bagnati dagli occhi, e lei si perse in un mare blu.
Calamitato.
Sentì una mano del ragazzo scorrerle lungo la schiena, sotto l’asciugamano, mentre con l’indice dell’altra le carezzava la guancia, avvicinandosi sempre di più.
I loro corpi si toccavano, aderivano perfettamente l’uno con l’altro.
I loro nasi si sfioravano.
La ragazza chiuse gli occhi, ben consapevole di ciò che sarebbe accaduto.
Poteva sentire il fiato caldo di Miroku sulle sue labbra, di nuovo l’odore di salsedine nelle sue narici…
Quando alla porta bussarono, e i due fecero appena in tempo ad allontanarsi che nella camera irruppero Inuyasha e Kagome, bagnati fradici.
-Miroku, per fortuna ci sei…- esclamò il ragazzo, strizzandosi i capelli, mentre Miroku su affrettava a prendere degli asciugamani e Kagome affiancava Sango, che era di un bel color pomodoro maturo.
-Ci siamo rintornati poco dopo di voi, il cielo non prometteva nulla di buono…- spiegò Kagome, e Sango fu enormemente grata del loro arrivo: non avrebbe risposto più di sé, se così non fosse stato.
Quando il tremendo temporale fu cessato, le due ragazze tornarono nella loro casa e, dopo una cena piuttosto leggera, si infilarono nel letto, stanche per lo stress di quella giornata.
-Allora…che mi dici? Che te ne pare di qui? - domandò Kagome nel buio della camera.
Sango sospirò appena:- E’ un bel posto…certo, Kikio poteva sposarsi a Kyoto, ma non importa…
-Già…e di Miroku che mi dici? - chiese innocentemente la ragazza - E’ un bel ragazzo, no? E poi, prima era a torso nudo…
-Sì, senza dubbio è molto bello…ma cosa devo dirti? E’ il cugino di Naraku, no? Diventeremo praticamente parenti, domani…
-Ma che parenti!- esclamò Kagome.
-Vabbè…buonanotte, Kagome!
-’Notte, Sango!
Purtroppo, Sango non riuscì a prendere sonno subito.
Non riusciva a togliersi dalla testa quei due occhi blu che l’avevano incantata.
Non si era mai sentita in quel modo, e non riusciva a spiegarsene la ragione.
Ogni volta che Miroku la guardava, le sorrideva, il suo cuore iniziava a ballare il tip tap, e il suo cervello partiva senza preavviso per la tangente.
Odiava non essere padrona di se stessa.
Fortunatamente per lei, lo stress accumulato durante la giornata era molto e, dopo un po’ di rimuginamenti, si lasciò andare tra le braccia di Morfeo.

*********

Secondo capitolo di questa ff, finalmente! Non sono molto sicura di come sia la mia fic, sinceramente...e per rendermene conto ho bisogno di qualche commentino!! Non sarà molto lunga, credo non oltre i cinque capitoli, ma ho qualche idea per il seguito...tutto dipende da voi, se lo vorrete o no!! Aspetto commenti...pleaseeee!!
Bacibaci...

Dolce Sango91 : Chiedo umilmente perdono per non aver potuto aggiornare prima!! In realtà credevo di farcela, ma mi hanno tempestato di verifiche e compiti in classe, non ho proprio avuto tempo...Comunque sono contenta che l'inizio della mia ff ti piaccia, spero che anche questo capitolo ti interessi!! Per quanto riguarda la coppia Miroku/Sango...li adoro letteralmente!! Sono convinta che nel manga non si dia loro abbastanza spazio, è per questo che ho deciso di scrivere io qualcosa...eppoi Miroku....è bellissimoooooooo!!!XD Ok, la finisco di essere scema..parlando di cose serie..uso nvu...accetto molto volentieri suggerimenti, e spero vorrai commentare anche questo chap......bacini!

miss miyu 91 : ecco il secondo chap, anche se forse un po' in ritardo sulla mia tabella di marcia...spero ti sia piaciuto abbastanza da lasciarmi un commentino anche quì.......Bacissimi!!

Ringrazio molto anche Allimac, Arumi-chan e tullia89, che hanno aggiunto la mia fic tra i preferiti...vi invito anche a lasciare un commentino!!!!
  
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