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Autore: desideria    17/03/2008    0 recensioni
l'amore.... ti stravolge la vita....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sarà mai possibile

Non sarà mai possibile

 

A 19 anni mi ritrovo fra i banchi di scuola, quest anno finalmente è l’ultimo, ho gli esami.

Sono a dir poco felice che fra circa venti giorni o poco più finirà tutto questo.

So che questi sono gli anni migliori della vita di un ragazzo o ragazza che sia, e probabilmente fra qualche tempo li rimpiangerò, però vi posso assicurare che ora come ora vorrei passassero il più velocemente possibile.

A 19 anni è facile fare cretinate, godere di ogni singolo istante nella più assoluta incoscienza,e nel trascorrere ogni giorno con una sola prerogativa, divertirsi il più possibile, perché dopo non sarà più possibile o meglio lo sarà ma non come ci si può divertire a questa età.

Io non so che fine farò dopo il liceo, e nemmeno voglio saperlo.

Mi entusiasma l’idea di non saperlo, di vivere insomma, per quello che mi è concesso, come mi capita.

Per esempio mi padre vorrebbe io intraprendessi la carriera di avvocato, questo perché? Naturalmente perché lo è lui, e sogna che io un giorno prenda in mano le redini del suo studio.

Mia madre invece vorrebbe che io diventassi il primario di non so quale ramo della medicina, non mi chiedete il perché lo desidera, nonostante io viva con lei da 19 anni non ho mai capito alcuni suoi aspetti.

È strano a dirsi, impossibile che una madre risulti estranea al proprio figlio per certi versi, però per me lo è.

Ah dimenticavo infine ci sono i miei due fratelli minori, Mattia che ha 15 anni e vorrebbe io diventassi un pilota di moto gp, ma se vi interessa sapere il perché mi informo e ve lo dirò più tardi, e Valentina di 10 anni che per adesso non ha aspettative per me,però c’è una cosa che mi fa sorriderete per quanto riguarda mia sorella, è divertente sapere di piacere sia a lei che alle sue amiche.

Scusate mi sono dimenticato di presentarmi, ero preso dal mio racconto.

Mi chiamo Marco e come avete capito ho 19 anni, quest’anno finisco il liceo classico, e non so nemmeno io come sia arrivato al 5° anno senza essere bocciato, pur passando la maggior parte della mia vita da liceale sul motore tutti i pomeriggi.

Ho passato gran parte del mio tempo con il mio migliore amico Alessio.

Non posso di certo dire che lui sia stato fonte di esempio, è il ragazzo più incosciente che esista sulla terra, e tutte le cazzate della mia vita le ho fatte con lui e il mio motore; ma una cosa è certa è un vero amico.

Facile dirsi direte voi, siete liberi di crederci o no, ma lui lo è. I miei genitori hanno fatto di tutto per allontanarmi da lui, per paura di non farmi prendere brutte strade, il che può sembrare facile dato che si tratta di Alessio. Lui non è cattivo, è un bravo ragazzo. Farebbe di tutto per cambiare l’idea che ha di lui la gente. Una volta ci stava riuscendo, se non fosse per la rissa avvenuta dentro il minimarket dove lavorava come cassiere. Non è stata colpa sua, o meglio non del tutto, una cosa è certa il motivo del “casino” è una ragazza contesa. Il resto non lo so, non appena chiedo cosa sia successo, diventa aggressivo.

Insomma Alessio è il classico ragazzo, che ti fa provare la prima sigaretta, che ti incita ad andare a 100 km orari in una strada trafficata del centro città, e tante altre cose di cui non si potrebbe mai dire che lui è il classico ragazzo con la testa apposto.

Lo conosco da ormai cinque anni, e devo essere sincero la nostra amicizia è iniziata casualmente.

Vi racconto un po', il primo giorno di liceo all’uscita di scuola ci doveva essere mio padre, lo aspettai per un ora, ma lui non arrivava mai, dopo di chè decisi di chiamarlo e lui mi disse che credeva che la scuola cominciava la settimana dopo e che quindi non sapeva io fossi a scuola. Sbuffando mi incamminai verso casa, qualche isolato dopo scuola, mi sentii chiamare, non con il mio nome, ma con quello che lo sarebbe diventato per i successivi otto mesi, “pivello”.

Mi voltai e vidi un ragazzino, era Alessio che mi offriva un passaggio sul suo motore. Non so perché, ma accettai pur non conoscendolo. Non appena arrivato a casa scesi dal motore e ringraziai quel ragazzo, sembrava mi conoscesse già, ma io non lo avevo mai visto.

Mi salutò dicendomi “ci vediamo pivello”.

Non seppi il suo nome per i successivi otto mesi, poi lui decise di chiedermi il mio vero nome e di dirmi il suo.

Nel corso di quegli otto mesi lo trovavo sempre e puntuale all’uscita di scuola pronto ad offrirmi un passaggio, era addirittura più presente di mio padre, al ché iniziammo ad uscire insieme. Alessio mi ha fatto conoscere ogni tipo di ragazza, dalla ragazza facile alla ragazza riservata, le prime erano suoi scarti naturalmente, via via iniziavo ad avere anch’io le mie prime ammiratrici a passargliene qualcuna. Non mi giudicate però.

Qualche tempo dopo mi confessò che lui mi aveva conosciuto alle medie, durante uno spettacolo, rimasi perplesso per un po’, finché con il suo aiuto non ricordai come era avvenuto. Mi confessò che lui mi ammirava e che un giorno sarebbe voluto diventare come me, il ragazzino che va bene a scuola e a cui tutti vogliono bene, cosa che a lui sin da bambino non era mai capitato.

Con il passare del tempo siamo diventati inseparabili, fratelli azzarderei a dire.

Sono passati cosi cinque anni della mia vita, e adesso mi ritrovo qui davanti al mio pc, intento a scrivere di me.

Nella vita di un ragazzo di 19 anni, le cose che contano davvero sono molte potrei dirvi la famiglia per esempio, o molto di più l’amicizia, la macchina o addirittura la squadra del cuore, nel corso dell’ultimo anno però si è anteposto a tutte queste cose l’affetto per una ragazza che via via è diventato amore.

Ecco questo è il punto del mio racconto che piacerà a tutte le ragazze.

Chi potrebbe meglio di voi scrivere pagine e pagine per quanto riguarda l’ amore, adesso vi sorprendo e poi alla fine mi direte se anche un ragazzo non può scrivere quello che è l’amore.

Navigando su internet un giorno mi sono imbattuto in un sito con una sorta di brano tratto dal libro di uno scrittore, Paulo Coelho. Per lui l'amore è sempre nuovo. Non importa chi se si ama una, due, dieci volte nella vita: ci si trova sempre davanti a una situazione che non si conosce. Dice che l'amore può condurci all'inferno o in paradiso, ci porta sempre in qualche luogo. E' necessario accettarlo, perchè esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. E' necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza.

Questo è quello che è successo a me, quest' anno. Fino a poco tempo fa credevo che l' amore era il sentimento più bello, puro e genuino che esisteva, quell’emozione così forte che ti fa dimenticare tutte le situazioni difficili, che ti fa sentire la persona più felice dell’universo.

Era circa ottobre, ed era il mio ultimo anno scolastico in quel liceo.

Le mie giornate scolastiche erano intervallate dalle uscite dalla classe dedicate alla lettura dei giornali sulle cattedre dei bidelli nei corridoi, alle chiacchere che scambiavo con chi incontravo e dato che sono il rappresentante d’istituto, mi conoscono tutti e io conosco tutti.

Un giorno chiesi al professore di latino di uscire, e dato che ormai avevano capito come ero fatto non appena chiedevo il permesso, mi sentivo ripetere puntualmente: “Fernandi faccia ritorno entro giugno, se no non la possiamo ammettere agli esami”. Sghignazzavo e uscivo.

Cupido quel giorno aveva deciso di scoccare la sua freccia e di colpire il mio cuore. Dicevo ero da poco uscito dalla classe e gironzolavo per i corridoi del liceo, quando........

 

  
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