Per quanto riguarda questa storia Reid e Morgan mi sono mancati quindi cercherò di dedicar loro tutta l'attenzione che si meritano!
Con tutta la calma del mondo ripenderò la prima storia per metter mano agli errori e le imprecisioni. Buona lettura, ci si vede a fine capitolo!
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4°
capitolo
22
gennaio, l’udienza fissata per le 15.45 prevedeva il
dibattito
delle due parti in causa sull’interpretazione di alcune
prove.
Nello specifico per la perizia sulla doppia o multipla
personalità, erano stati
nominati due esperti da parte della difesa. Quel giorno messe a
confronto le
deduzione dei due, con quelle di Rei, si sarebbe arrivati ad una
conclusione,
chiara e netta o almeno così speravano tutti.
Folle o meno che fosse quell’uomo andava
fermato, per la difesa andava curato e mandato in un centro
perchè seguisse un programma fino a che non fosse in grado
di reinserirsi
nella comunità, per l’accusa sarebbe dovuto
marcire in
prigione. Entrambe
concordavano sul fatto che lasciato in libertà avrebbe
costituito un grave problema.
Il
dottore aveva trascorso gli ultimi
giorni fra allenamenti ed esercizi fisici, un corpo allenato ed
efficiente
reagisce meglio agli eventi, e poi contare le flessioni e i
sollevamenti
impediva, anche se per poco, alla propria mente di analizzare i giorni
trascorsi con Morgan in ospedale e ciò che ne era scaturito.
Hotch
era partito insieme a Prentiss per
una consulenza “urgente” all’ambasciata
russa di Washington, non avrebbero
impiegato più di una giornata quindi la squadra, senza il
capo, era
temporaneamente in vacanza. Rossi aveva fissato un incontro in una
libreria per
parlare con dei giovani scrittori di come sviluppare un giallo
realistico, ma
non di cattivo gusto; JJ ne aveva approfittato ed era rimasta a casa
per stare
con il figlio e il marito; Garcia invece aveva collaborato con un paio
delle
squadre che seguivano un caso in Alabama, un caso semplice, dato che il
sospettato era stato già arrestato, c’era da
rintracciare tutti gli elementi
della sua vita passata. Per due giorni non sarebbe dovuto tornare in
ufficio,
meglio così, non doveva affrontare gli sguardi indagatori
delle tre donne,
quello curioso di Rossi, e quello da… segugio di Hotch.
Reid salutò con movimenti della mano l’uomo che gli fece strada indicando due file di poliziotti fra cui passare, l'uomo più grandi di diversi anni liberatosi dei giornalisti, finalmente poté parlare liberamente.
-
Reid, so che non dovrei, ma io devo
chiedertelo, quante probabilità ci sono che
quest’uomo stia fingendo per poter
essere chiuso in un manicomio e poi uscire fra una decina anni con la
condizionale dopo anni di cura? –
Il
48% degli accusati di pluriomicidio che rischiano l’ergastolo
o la pena di
morte intraprendono la strada dell’infermità
mentale per salvarsi, il 90% di
questi ottiene l’infermità, questo solo negli
ultimi dieci anni, prima la
percentuale si fermava al 10%. È
logico
pensare che 10 anni in un ospedale siano meglio di un’intera
vita in carcere,
però in questo caso, non posso dirle molto, ci sono degli
elementi che ci
sfuggono.
-
Come scusa? –
So
che non dovrei sollevare alcun dubbio, però sono abituato ad
analizzare ogni
aspetto e nel profilo stilato da Hotch, e da me comparato con i fatti
realmente
scoperti ci sono due grosse incongruenze.
Il
procuratore invitò il dottore ad entrare
e raggiungere, velocemente, una delle sale riunioni attualmente vuote.
- Continui –
L’attività
celebrare registrata dagli ultimi esami da nuovi elementi, come anche
comportamenti che non avevo mai visto, ieri ho studiato uno degli
interrogatori e nel pronunciare i nomi delle uniche due vittime
ritrovate, le
strade in cui vivano e descrivendo gli ambienti dei loro appartamenti
c’è
stato un innesco. Il signor McFarlan non solo ha strinto i pugni e
chiuso gli
occhi, ma anche aperto la bocca, come se volesse parlare. Quando invece
fu
nominato il suo di nome avvenne una vera metamorfosi, la postura e la
posizione
degli arti si modificò, le braccia lasciate cadere ai lati,
sono state
appoggiate sul tavolo e tenute ben rigide, le gambe chiuse con i
talloni a
contatto, e il volto completamente inespressivo.
Il
procuratore guardò l’orario sul proprio
telefonino e tornò a guardare il dottore.
Nessuno,
se non fosse che ho voluto guardare tutte le riprese fatte al signor
McFarlan
da un anno a questa parte e ho trovato troppe incongruenze. Le due
più
evidenti sono la mancanza di prove sul luogo del delitto, che dovrebbe
essere
la casa delle vittime, non è stato trovato nulla,
soprattutto in quelle delle
vittime mai trovate, non è un maniaco dell’ordine
e della polizia, avrebbe
dovuto lasciare un minimo indizio e l’altro elemento sta nel
modo in cui lo
avete catturato. Mi spiace contraddire il suo impianto accusatorio, ma
quest’uomo si è fatto catturare.
-
Dunque? –
Sono
sì due le personalità, ma una vuole fermare
l’altra e sbattendolo in carcere
non potrà avvenire, una delle due ucciderà
l’altra
-
E con ciò, salveremo tantissime brave
ragazze da quel pazzo –
Reid
non rispose, lui era lì per dire la
sua seconda la propria esperienza, non voleva mentire e allo stesso
tempo non
poteva sostenere a pieno le accuse del procuratore.
D’accordo,
ha ragione. Visto che non avrà più bisogno di me
prima di una settimana, dopo
oggi rimarrò a sua disposizione a Quantico, ma mi
occuperò di altri casi
Erano della vecchia scuola, il genere che
non ritiene nessun folle o pazzo un criminale, neanche se avesse
divorato una
persona davanti ai loro occhi, erano quel genere di psichiatri che
afferma che
tutte le malattie, soprattutto quelle legate alla sfera sessuale
derivino da
comportamenti errati e abusi subiti e non da un passato genetico di
malattie
mentali. Lui invece era convinto del contrario, una predisposizione
genetica
aumenta sensibilmente le percentuali di far cambiare una persona tanto
da
portarla ad uccidere e su questo tema avrebbero potuto discutere per
ore,
giorni, settimane e mesi!
Voleva
convalidare le proprie idee, ma gli
servivano maggiori analisi, la ricerca che aveva affidato a Garcia
aveva
evidenziato almeno dieci casi simili e compatibili con quelli
dell’uomo, ma non
poteva ancora dire nulla, rischiava di compromettere tutto il processo.
FLASHBACK
Sei
stato gentile a offrirmi quel dolce, sai?
E
tu
non avresti dovuto offrirmi quelle birre, quando sono arrivato in
ufficio Hotch
ha sentito l’odore del mio alito e mi ha chiesto se fossi
ubriaco!
Ma
tu
non lo eri, giusto?
Reid
abbassò lo sguardo imbronciando le
labbra. Era seduto sul divano incellofanato della casa di Morgan, le
sorelle si
erano ritirate nella stanza del primo piano, la madre invece continuava
a
riassettare la cucina, i due avevano occupato la sala dove stavano
parlando in tutta tranquillità. Il dottore aveva
mangiato con il padrone di casa due fette di torta e bevuto un paio di
birre,
avevano guardato un po’ di tv, non un documentario sui
pinguini,
e poi erano finiti per interrompere le immagini con le loro
chiacchiere.
Non hai più voluto parlare di quello che è successo… al Medical Center
Non
è
successo nulla, o mi sbaglio?
Ah,
davvero?
Siamo
amici, e gli amici… sorvolano su queste cose!
Al
contrario! Ne parlano
No,
non è vero!
Forse
non hai mai avuto un vero amico
Colpito
dritto al cuore, Reid non riuscì
più a controbattere.
Non
è
quello che volevo dire
No,
volevi dirlo perché lo pensi davvero
Beh,
un po’ è così, volevo dire che non hai
mai avuto uno come me
Uno
che si fa catturare da una psicopatica?
Uno
che ti dice chiaramente che non puoi continuare a vivere tra libri e
statistiche, che gli scacchi non sono l’unica filosofia di
vita e ascoltare
altra musica che non sia Mozart può portare a nuovi orizzonti
Quello
che è successo al Medical Center, rimarrà tra
noi, giusto?
Mi
chiedi se dirò alla squadra che mi hai confessato che mentre
mi vedevi nei
video ridotto in quello stato pensavi che se fossi morto tu avresti
ricominciato a “farti”, probabilmente avresti
abbandonato la squadra e ti
saresti chiuso in un monastero chissà dove
Non
ho mai parlato di un monastero, ho detto un luogo isolato!
Morgan
scoppiò a ridere, felice di avere
quella distrazione in casa sua, il ragazzino era passato anche i due
giorni
prima, il giorno che gli aveva chiesto lui stesso di passare, il giorno
dopo, a
fine di un’intensa giornata di allenamenti e quella sera dopo
aver analizzato
più di 300 filmati.
Come?
Era
il
suo vero nome, non lo hai mai saputo, vero?
Morgan
annuì senza però rattristarsi, era
concentrato su ciò che doveva dire, quindi prese un bel
respiro.
Mi
interessava solo la tua opinione perché so, dopo tutti
questi anni, che tu sei
onesto a ogni costo, sincero e persino ingenuo, non hai mai secondi
fini e
lasci parlare le tue emozioni. Quindi avevo paura del tuo sguardo e dei
tuoi
sorrisi, sarebbero cambiati per sempre e io… non avrei
potuto far nulla
Il
dottore rimase interdetto, il secondo
giorno al Medical Center Morgan aveva fatto un discorso simile, ma
vista la
fragilità dello stato emotivo non aveva insistito per
approfondire l’argomento,
ma adesso, doveva, voleva sapere ad ogni costo.
Io
non cambierò mai parare su di te, non l’ho fatto
quando sei uscito con la
sorella di una delle vittime di uno dei serial killer che abbiamo
catturato,
non l’ho fatto quando ci hai provato con la sostituta di JJ e
non l’ho neanche
fatto quando ti ho visto flirtare con due reclute al bar mentre
festeggiavamo
il “fidanzavamo” di Garcia
Morgan
sorpreso rialzò lo sguardo,
puntandolo su quello del ragazzo, che lo fissava a sua volta, serio,
mani in
tasca, viso rosso, forse per le birre e uno sbuffo di panna
sull’angolo della
bocca.
Tu!
Oh bene, tu
non mi hai giudicato, neanche in questi casi. Decisamente bene, ma sai?
Non avresti dovuto perchè quella era la mia
vita privata!!
Lo
scoppio di rabbia, forse più
irritazione, dell’agente di colore ferì
l’altro.
Non
trattarmi come se fossi “troppo” piccolo per
capire, siamo amici alle tue
condizioni, capito, non mi devo impicciare. Anche se ti devo ricordare
che sei
sempre stato tu a volermi coinvolgere, in discoteca, nei bar o pub,
durante le
cene, anche durante i casi! Non sono stato io a cercare il tuo aiuto?
E
il
mese scorso?
Quindi
non sarei dovuto venire?
Affatto!
Ma non volevo dire... che non sono affari tuoi solo che beh quelle
storie
passate, che tu hai solo saputo, non hai visto, e forse…
vedere come mi comporto
o meglio mi sono comportato, ti avrebbero fatto comunque cambiare idea
su chi
sono
Quello
stato di vulnerabilità emotiva di
Morgan era una vera risorsa, finalmente poteva scavare oltre la scorza
dura che
aveva creato per proteggersi e arrivare fino al cuore pulsante del suo
essere.
Allora
vecchietto ti dirò una cosa, al Medical Center mi trovavo in
un momento di vera
instabilità emotiva. Se devo essere sincero lo sono ancora.
Avrò anche un
quoziente intellettivo fuori dal comune, ma quando si parla di
sentimenti, sono
peggio di un cavernicolo!
Non
ci ho provato con te, cioè… ho agito
ingenuamente, volevo solo un po’ di
conforto. È vero che avrei ricominciato con quello stupido
farmaco se tu fossi
morto ed è vero che uccidere quella donna mi ha portato,
anche se per un solo
attimo, una sensazione di potere assoluto. Ed è anche vero
che quando chiudo
gli occhi vedo i suoi occhi vitrei e penso che stavo per condannarti,
che ho
sparato prima di sapere che stavi bene!
Morgan
annuì grave, Garcia gli aveva già
parlato di quella storia, era stata lei a comunicargli la sua
liberazione, lui
aveva già sparato, attendendo ormai disperato e avvilito la
notizia… era davvero
convinto di averlo ucciso.
Beh
sono vivo, vegeto, sto alla grande e tra qualche giorno
potrò finalmente andare
in vacanza!
Hotch
le ha concesse anche a me
Bene!
Partiremo insieme!
FINE
FLASHBACK
-
Dottor Reid! – il procuratore Hughs
dovette allungare il braccio e scuoterlo leggermente.
Sì,
ehm mi scusi!
Il
procuratore scosse il capo e indicò la
controparte, l’accusato sorrideva, teneva le mani sul banco e
picchiettava le
dita sul legno, apparentemente calmo.
-
I suoi colleghi hanno concluso, per loro
è chiaro che le violenze subite hanno causato i problemi
dell’uomo, che possono
essere arginati e perfino curati e che non era in
“se” quando uccideva, dunque
non sarebbe da mandare in prigione! – era arrabbiato, aveva
lavorato per più di
un anno per inchiodare e fermare definitivamente quell’uomo,
e ora rischiava
che due stupidi professoroni invalidassero ogni cosa.
Signore,
ehm… mi spiace ma non posso procedere. Sono
d’accordo con loro, voglio che
vengano fatte ulteriori analisi
-
Analisi? Di che parla? Quell’uomo è un
mostro e deve essere fermato! –
E
io
sono d’accordo con lei, ma non in questo modo
-
Ehm, scusi, signor Procuratore ha
intenzione di procedere? Vuole controinterrogare? Aggiungere qualcosa?
O
possiamo concludere qui la seduta e prendere una pausa? –
Si fidi, la prego
L’uomo
ancora voltato verso Reid non sapeva
cosa fare, rispondere al giudice o continuare ad ascoltare il dottore,
interrompere la seduta o chiedere una pausa per poi riprendere? Dar
credito a
quello strano ragazzo o ignorarlo?
-
Procuratore! –
-
Sì, giudice, mi deve scusare. Non mi
serve reinterrogare i test, ma voglio chiamare di nuovo il dottor Reid
e
affermo subito che ci sono novità che devo condividere con
la difesa – detto
ciò si voltò di nuovo invitando il dottore a
presentarsi al banco.
-
Bene, d’accordo, dottor Reid, come
l’altra volta, si ricordi che è sottogiuramento e
deve dire la verità! –
Il
dottore annuì in direzione del giudice e
raggiunto il banco si mise a sedere.
-
Dottore, ci dica: è d’accordo con quanto
affermato dai suoi colleghi –
Sì,
perfettamente. Sono quasi convinto che abbiamo due persone distinte
davanti a
noi e chi ha commesso i delitti deve essere punita, ma
l’altra deve essere
salvata
-
Può essere più chiaro? –
Chiedo
che vengano fatti ulteriori indagini sulle funzioni del cervello del
signor McFarlan,
ho ragione di credere che in uno dei due lobi temporali ci sia una
massa non
ben identificata che provoca la multi personalità e
che… è la ragione della
presenza di due distinti DNA nel corpo del signor McFarlan
-
Mi sta dicendo che quest’uomo è innocente
e potrebbe non c’entrare nulla con questa storia? –
Al
contrario, io so che quest’uomo c’entra con tutta
questa vicenda, ma so anche
ci sono elementi da chiarire
Il
procuratore si voltò verso il giudice,
pregando il suo santo protettore di assisterlo.
-
Signor Giudice, il dottor Reid richiede
ulteriori indagini mediche –
-
Di che tipo dottore Reid? –
Risonanze
a contrasto, tac e mappatura del cervello, analisi di diverse parti del
corpo,
dai capelli, ai peli di braccia e gambe, alle unghie a scaglie di pelle
a
saliva e una biopsia di alcuni degli organi interni, penso siano
più indicati
gli organi a contatto con il sangue, reni, pancreas, milza e fegato
L’aula
rimase completamente impietrita,
quell’uomo voleva mettere su un tavolo operatorio
l’imputato e farlo
tagliuzzare qua e là.
E
sarebbe opportuna… una biopsia anche del cervello
Anche
il procuratore guardò completamente
dubbioso il dottore, che schiena dritta e sguardo deciso guardava il
giudice.
-
Scherza? – domandò allora lo stesso
giudice, Reid negò e si voltò verso il
procuratore, non sapendo bene che fare.
-
Ehm, cinque minuti di pausa, avvocati nel
mio ufficio, lei dottore ci segua e avvocato Ysmen se vuole portare i
suoi
“esperti” faccia pure – il giudice, nella
sua ingombrante toga, si alzò e
scese velocemente le scale, uscì dalla porta anteriore che
dava su un
corridoio, in fondo ad esso lo studio del giudice. I due avvocati, e i
tre
esperti lo seguirono senza fiatare.
-
Ma stiamo scherzando? Vuol fare a
pezzettini il mio assistito? Ma è impazzito? E poi per cosa?
Scoprire se ha due
DNA diversi? E questo che c’entra? Ma di cosa parliamo?
–
I
due esperti della difesa si guardarono
preoccupati, non avevano esperienza in quel campo, erano del tutto
impreparati.
Ho
ragione di credere che ci siano due DNA e due persone nel corpo di
quell’uomo!
L’altro giorno, dopo la seduta, mentre stavo raggiungendo gli
ascensori il
signor McFarlan ha urlato, mi ha chiesto di aiutarlo. E se fosse
così, se la
personalità forte non fosse altro che… un
problema genetico?
-
Dottore, ci spieghi in breve e cercando
seriamente di farci capire, non usi termini che solo lei può
comprendere –
Reid
annuì e senza chiedere il permesso
telefonò a Garcia le disse che era in vivavoce e che doveva
spiegare ai signore
i risultati delle ricerche che le aveva assegnato qualche giorno prima.
-
Salve signori, allora. La ricerca è stata
semplice, perché di casi simili ne sono stati registrati,
analizzati e
riportati nella letteratura medica circa 1200, ma gli ultimi studi
hanno dimostrato
che le “chimere” possono essere molte di
più e a livelli che non ci immaginiamo
–
-
Chimere? – domandò stranito l’avvocato
della difesa.
Vengono
chiamati così le persone e gli animali che dentro di se
hanno due gruppi
genetici diversi
-
Infatti! Esclusi gli agenti esterni,
radiazioni, trapianti e trasfusioni ho trovato decine di esempi simili,
occhi
che cambiano colore, atteggiamenti distinti e anche postura, possono
essere
influenzati, in modo del tutto irrazionale da cellule che non
appartengono al
gruppo genetico predominante, ovvero se negli occhi sono presenti i due
diversi
ceppi è possibile che i due s’interscambino, lo
stesso per quanto riguarda
muscoli di faccia, braccia, colonna vertebrale –
Tutti
i presenti, tranne Reid, rimasero
completamente sorpresi.
-
Io non so neanche si questo McFarlan,
nella letteratura medica sono riscontrati questi case, dunque
c’è la
possibilità che abbia completamente ragione Reid,
è quindi opportuno, se non
obbligatorio, fare tutte le analisi – il giudice
annuì dicendo al dottore di
salutare la tecnico informatica.
-
Ma… ma giudice, scherza? Non può dar
credito a tutto ciò! –
- Signor Procuratore la difesa nominerà il proprio dottore e l’equipe che seguirà i medici incaricati dal tribunale per svolgere le operazioni richieste dal dottor Reid, ovviamente voglio altri pareri medici, ma desidero che per il momento vengono raccolte tutte le prove richiese dal dottore e che si svolgano le analisi, per le operazioni aspetteremo i primi esiti. Fisso per il prossimo lunedì l’udienza, voglio dati certi e inequivocabili. Mettetevi d’accordo fra voi e informatemi solo in caso di urgenza. Per il periodo di “soggiorno” in ospedale le parti s’impegnano a assistere e supervisionare ogni azione compiuta sull’accusato, non voglio che mi sia riferito che all’accusato sono state procurate ferite, lividi eccetera, riterrò responsabile sia lei avvocato Ysmen che lei procuratore. Ora potete andare – senza dar modo a nessuno di parlare l’uomo li invitò ad uscire.
-
Ma sei impazzito Hughs? So che non è
professionale dirlo, ma avevi il caso in pugno, perché
diamine hai fatto questa
scenata? –
-
Perché devo, il dottor Reid ha ragione,
se c’è qualcosa di sbagliato in
quell’uomo va curato e solo dopo giudicato se
colpevole o meno – non voleva certo giustificarsi con
quell’uomo, ma si sentiva
ferito nell’orgoglio, sapeva bene che si stava giocando la
carriera, ma Emily
aveva parlato di Reid come un “genio” e lui aveva
molta stima e rispetto delle
parole della donna, sei giorni per le analisi, qual’ora fosse
stato trovato
qualcosa… ulteriori giorni per le operazioni chirurgiche,
insomma aveva
comunque il tempo di elaborare un nuovo impianto accusatorio.
Salve, finito questo quarto capitolo mi rimane soltanto da chiedervi, ci state capendo qualcosa? Ma soprattutto quanto mi odiate? Beh sono tornata su questo racconto perchè ho scoperto che una mia cara amica è appassionata della coppia Reidx Morgan e quindi perchè non omaggiarla tornando a scrivere su di loro?
Proverò ad aggiornare almeno un paio di volte al mese, magari anche più volte se riesco a completare la maggior parte dei capitoli a breve!
Bye bye
Ombra