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Autore: Scath Panther    10/09/2013    1 recensioni
....La liberazione di Derek era stata complicata, ma alla fine era andato tutto bene, certo la morte per mano sua della S.I era stata una nota negativa, ma il loro collega, amico e confidente Derek Morgan era uscito quasi illeso da quel incubo...
Il continuo di My Obsession, ma tranquilli se non vi va di leggere il racconto precedente non cambia nulla, la storia è completamente autonoma, ci sono solo pochi riferimenti a quella passa.
Questa volta i nostri amati Derek e Reid saranno alle prese con un caso complicato, si beh come sempre, ma con due aspetti forse mai trattati prima l'omicida è sotto gli occhi da tutti eppure Reid ha dei dubbi. Ma non è tutto Derek sarà vittima di fantasmi inconsci difficili d'affrontare, ce la farà da solo o qualcuno lo dovrà aiutare?
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre le menti degli assassini, due profiler'
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4° capitlo l'anima intrappolata
Buon giorno, salve, buona sera, ehy là... eccomi qui. E' passato un anno, o poco meno. Sono capitate un sacco di cose, mi sembra decisamente il caso di ricominciare a postare, almeno qualche capitlo visto che la storia non l'ho ancora finita di scrivere, ma mi è tornata l'ispirazione. In parallelo da un po' sto costruendo un mega racconto con protagonisti i Linkin Park,, giuro che troverò il coraggio di postarlo
Per quanto riguarda questa storia Reid e Morgan mi sono mancati quindi cercherò di dedicar loro tutta l'attenzione che si meritano!
Con tutta la calma del mondo ripenderò la prima storia per metter mano agli errori  e le imprecisioni. Buona lettura, ci si vede a fine capitolo!

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4° capitolo

 

22 gennaio, l’udienza fissata per le 15.45 prevedeva il dibattito delle due parti in causa sull’interpretazione di alcune prove. Nello specifico per la perizia sulla doppia o multipla personalità, erano stati nominati due esperti da parte della difesa. Quel giorno messe a confronto le deduzione dei due, con quelle di Rei, si sarebbe arrivati ad una conclusione, chiara e netta o almeno così speravano tutti.
Folle o meno che fosse quell’uomo andava fermato, per la difesa andava curato e mandato in un centro perchè seguisse un programma fino a che non fosse in grado di reinserirsi nella comunità, per l’accusa sarebbe dovuto marcire in prigione. Entrambe concordavano sul fatto che lasciato in libertà avrebbe costituito un grave problema.

Il dottore aveva trascorso gli ultimi giorni fra allenamenti ed esercizi fisici, un corpo allenato ed efficiente reagisce meglio agli eventi, e poi contare le flessioni e i sollevamenti impediva, anche se per poco, alla propria mente di analizzare i giorni trascorsi con Morgan in ospedale e ciò che ne era scaturito.
Si trovava ora davanti al tribunale, indossava un gilet doppio petto, monocromatico sulla schiena color antracite a grandi quadri sul davanti, sotto indossava una camicia color panna, pantaloni scuri stirati con la piega e dei classici mocassini. Dato che non doveva testimoniare, ma solo presenziare si era permesso un look più rilassato, aggiungendo una giacca di tweed per non sembrare troppo un ragazzino, di fatti ora ricordava vagamente uno dei suoi professori di college, un bizzarro quarantenne con i primi capelli grigi che spuntavano sulle tempie e un sorriso affascinante, peccato avesse almeno 10 anni in meno dell'immagine che richiamava.

Hotch era partito insieme a Prentiss per una consulenza “urgente” all’ambasciata russa di Washington, non avrebbero impiegato più di una giornata quindi la squadra, senza il capo, era temporaneamente in vacanza. Rossi aveva fissato un incontro in una libreria per parlare con dei giovani scrittori di come sviluppare un giallo realistico, ma non di cattivo gusto; JJ ne aveva approfittato ed era rimasta a casa per stare con il figlio e il marito; Garcia invece aveva collaborato con un paio delle squadre che seguivano un caso in Alabama, un caso semplice, dato che il sospettato era stato già arrestato, c’era da rintracciare tutti gli elementi della sua vita passata. Per due giorni non sarebbe dovuto tornare in ufficio, meglio così, non doveva affrontare gli sguardi indagatori delle tre donne, quello curioso di Rossi, e quello da… segugio di Hotch.

Il procuratore arrivò con in coda da una decina di giornalisti, cameraman e tecnici del suono al seguito, volevano tutti una sua dichiarazione, un commento, un’esclusiva. L'indagine stava iniziando ad interessare l’America e ciò era una vera scocciatura, se fosse passato per povero malato di mente i giurati avrebbro potuto finer per intenerirsi, se fosse passato per “bestia feroce” il verdetto sarebbe divenuto più aspro di quanto dovesse essere in realtà.
Reid salutò con movimenti della mano l’uomo che gli fece strada indicando due file di poliziotti fra cui passare, l'uomo più grandi di diversi anni liberatosi dei giornalisti, finalmente poté parlare liberamente.

- Reid, so che non dovrei, ma io devo chiedertelo, quante probabilità ci sono che quest’uomo stia fingendo per poter essere chiuso in un manicomio e poi uscire fra una decina anni con la condizionale dopo anni di cura? –

Il 48% degli accusati di pluriomicidio che rischiano l’ergastolo o la pena di morte intraprendono la strada dell’infermità mentale per salvarsi, il 90% di questi ottiene l’infermità, questo solo negli ultimi dieci anni, prima la percentuale si fermava al 10%. È logico pensare che 10 anni in un ospedale siano meglio di un’intera vita in carcere, però in questo caso, non posso dirle molto, ci sono degli elementi che ci sfuggono.

- Come scusa? –

So che non dovrei sollevare alcun dubbio, però sono abituato ad analizzare ogni aspetto e nel profilo stilato da Hotch, e da me comparato con i fatti realmente scoperti ci sono due grosse incongruenze.

Il procuratore invitò il dottore ad entrare e raggiungere, velocemente, una delle sale riunioni attualmente vuote.

 
- Continui –

L’attività celebrare registrata dagli ultimi esami da nuovi elementi, come anche comportamenti che non avevo mai visto, ieri ho studiato uno degli interrogatori e nel pronunciare i nomi delle uniche due vittime ritrovate, le strade in cui vivano e descrivendo gli ambienti dei loro appartamenti c’è stato un innesco. Il signor McFarlan non solo ha strinto i pugni e chiuso gli occhi, ma anche aperto la bocca, come se volesse parlare. Quando invece fu nominato il suo di nome avvenne una vera metamorfosi, la postura e la posizione degli arti si modificò, le braccia lasciate cadere ai lati, sono state appoggiate sul tavolo e tenute ben rigide, le gambe chiuse con i talloni a contatto, e il volto completamente inespressivo.

Il procuratore guardò l’orario sul proprio telefonino e tornò a guardare il dottore.

 - Non la seguo, parliamo sempre di multi personalità, no? Che problema c’è allora? –

Nessuno, se non fosse che ho voluto guardare tutte le riprese fatte al signor McFarlan da un anno a questa parte e ho trovato troppe incongruenze. Le due più evidenti sono la mancanza di prove sul luogo del delitto, che dovrebbe essere la casa delle vittime, non è stato trovato nulla, soprattutto in quelle delle vittime mai trovate, non è un maniaco dell’ordine e della polizia, avrebbe dovuto lasciare un minimo indizio e l’altro elemento sta nel modo in cui lo avete catturato. Mi spiace contraddire il suo impianto accusatorio, ma quest’uomo si è fatto catturare.

- Dunque? –

Sono sì due le personalità, ma una vuole fermare l’altra e sbattendolo in carcere non potrà avvenire, una delle due ucciderà l’altra

- E con ciò, salveremo tantissime brave ragazze da quel pazzo –


Reid non rispose, lui era lì per dire la sua seconda la propria esperienza, non voleva mentire e allo stesso tempo non poteva sostenere a pieno le accuse del procuratore.
 

D’accordo, ha ragione. Visto che non avrà più bisogno di me prima di una settimana, dopo oggi rimarrò a sua disposizione a Quantico, ma mi occuperò di altri casi

Era deluso e amareggiato, ma cercò di non darlo a vedere all’uomo. Uscì dalla sala riunione ed entrò nell’aula dove stava per iniziare il processo, si mise a sedere dietro il banco dell’accusa e osservò i presenti. I due esperti nominati dalla difesa erano un professore di psichiatria di Stanford e un collaboratore della polizia di Washington D.C, aveva incontrato entrambi già un paio di volte a convegni di psichiatria forense, sottosezione crimini sessuali.
Erano della vecchia scuola, il genere che non ritiene nessun folle o pazzo un criminale, neanche se avesse divorato una persona davanti ai loro occhi, erano quel genere di psichiatri che afferma che tutte le malattie, soprattutto quelle legate alla sfera sessuale derivino da comportamenti errati e abusi subiti e non da un passato genetico di malattie mentali. Lui invece era convinto del contrario, una predisposizione genetica aumenta sensibilmente le percentuali di far cambiare una persona tanto da portarla ad uccidere e su questo tema avrebbero potuto discutere per ore, giorni, settimane e mesi!

Voleva convalidare le proprie idee, ma gli servivano maggiori analisi, la ricerca che aveva affidato a Garcia aveva evidenziato almeno dieci casi simili e compatibili con quelli dell’uomo, ma non poteva ancora dire nulla, rischiava di compromettere tutto il processo.
Iniziò la solita procedura, il giudice entrava, parlava con i giurati, con le due parti, con l’accusato, s’informava sugli argomenti del giorno e iniziava il dibattimento. Non aveva voglia di stare lì, non voleva anche ascoltare le parole del procuratore, voleva solo confutare le sue teorie, e magari parlare con Morgan per capire cosa volesse dire la discussione avvenuta il giorno prima.

 

FLASHBACK

Sei stato gentile a offrirmi quel dolce, sai?

E tu non avresti dovuto offrirmi quelle birre, quando sono arrivato in ufficio Hotch ha sentito l’odore del mio alito e mi ha chiesto se fossi ubriaco!
Ma tu non lo eri, giusto?

 
Reid abbassò lo sguardo imbronciando le labbra. Era seduto sul divano incellofanato della casa di Morgan, le sorelle si erano ritirate nella stanza del primo piano, la madre invece continuava a riassettare la cucina, i due avevano occupato la sala dove stavano parlando in tutta tranquillità. Il dottore aveva mangiato con il padrone di casa due fette di torta e bevuto un paio di birre, avevano guardato un po’ di tv, non un documentario sui pinguini, e poi erano finiti per interrompere le immagini con le loro chiacchiere.

Non hai più voluto parlare di quello che è successo… al Medical Center

Non è successo nulla, o mi sbaglio?

Ah, davvero?

L’uomo, steso sul divano con un lenzuolo a coprirlo fino al petto alzò gli occhi al cielo.

Siamo amici, e gli amici… sorvolano su queste cose!

Al contrario! Ne parlano

No, non è vero!

Forse non hai mai avuto un vero amico

Colpito dritto al cuore, Reid non riuscì più a controbattere.

 
Non è quello che volevo dire

No, volevi dirlo perché lo pensi davvero

Beh, un po’ è così, volevo dire che non hai mai avuto uno come me

Uno che si fa catturare da una psicopatica?

Uno che ti dice chiaramente che non puoi continuare a vivere tra libri e statistiche, che gli scacchi non sono l’unica filosofia di vita e ascoltare altra musica che non sia Mozart può portare a nuovi orizzonti

Reid sbuffò incrociando le braccia, aveva i capelli spettinati, le guance colorate e le labbra secche, un adolscente in poche parole!

Quello che è successo al Medical Center, rimarrà tra noi, giusto?

Mi chiedi se dirò alla squadra che mi hai confessato che mentre mi vedevi nei video ridotto in quello stato pensavi che se fossi morto tu avresti ricominciato a “farti”, probabilmente avresti abbandonato la squadra e ti saresti chiuso in un monastero chissà dove

Non ho mai parlato di un monastero, ho detto un luogo isolato!
 

Morgan scoppiò a ridere, felice di avere quella distrazione in casa sua, il ragazzino era passato anche i due giorni prima, il giorno che gli aveva chiesto lui stesso di passare, il giorno dopo, a fine di un’intensa giornata di allenamenti e quella sera dopo aver analizzato più di 300 filmati.

Non potevo dirtelo prima, perché mi vergognavo, stupidamente. Però, sai… mentre lei, Terry mi faceva quelle cose, io pensavo a come… avresti reagito tu

Sylette Theebel Laigree

Come?

Era il suo vero nome, non lo hai mai saputo, vero?

Morgan annuì senza però rattristarsi, era concentrato su ciò che doveva dire, quindi prese un bel respiro.

Mi interessava solo la tua opinione perché so, dopo tutti questi anni, che tu sei onesto a ogni costo, sincero e persino ingenuo, non hai mai secondi fini e lasci parlare le tue emozioni. Quindi avevo paura del tuo sguardo e dei tuoi sorrisi, sarebbero cambiati per sempre e io… non avrei potuto far nulla

Il dottore rimase interdetto, il secondo giorno al Medical Center Morgan aveva fatto un discorso simile, ma vista la fragilità dello stato emotivo non aveva insistito per approfondire l’argomento, ma adesso, doveva, voleva sapere ad ogni costo.

Io non cambierò mai parare su di te, non l’ho fatto quando sei uscito con la sorella di una delle vittime di uno dei serial killer che abbiamo catturato, non l’ho fatto quando ci hai provato con la sostituta di JJ e non l’ho neanche fatto quando ti ho visto flirtare con due reclute al bar mentre festeggiavamo il “fidanzavamo” di Garcia

Morgan sorpreso rialzò lo sguardo, puntandolo su quello del ragazzo, che lo fissava a sua volta, serio, mani in tasca, viso rosso, forse per le birre e uno sbuffo di panna sull’angolo della bocca.

Tu! Oh bene, tu non mi hai giudicato, neanche in questi casi. Decisamente bene, ma sai? Non avresti dovuto perchè quella era  la mia vita privata!!

Lo scoppio di rabbia, forse più irritazione, dell’agente di colore ferì l’altro.

Non trattarmi come se fossi “troppo” piccolo per capire, siamo amici alle tue condizioni, capito, non mi devo impicciare. Anche se ti devo ricordare che sei sempre stato tu a volermi coinvolgere, in discoteca, nei bar o pub, durante le cene, anche durante i casi! Non sono stato io a cercare il tuo aiuto?

E il mese scorso?

Quindi non sarei dovuto venire?

Affatto! Ma non volevo dire... che non sono affari tuoi solo che beh quelle storie passate, che tu hai solo saputo, non hai visto, e forse… vedere come mi comporto o meglio mi sono comportato, ti avrebbero fatto comunque cambiare idea su chi sono 

Quello stato di vulnerabilità emotiva di Morgan era una vera risorsa, finalmente poteva scavare oltre la scorza dura che aveva creato per proteggersi e arrivare fino al cuore pulsante del suo essere.

Allora vecchietto ti dirò una cosa, al Medical Center mi trovavo in un momento di vera instabilità emotiva. Se devo essere sincero lo sono ancora. Avrò anche un quoziente intellettivo fuori dal comune, ma quando si parla di sentimenti, sono peggio di un cavernicolo!  
Non ci ho provato con te, cioè… ho agito ingenuamente, volevo solo un po’ di conforto. È vero che avrei ricominciato con quello stupido farmaco se tu fossi morto ed è vero che uccidere quella donna mi ha portato, anche se per un solo attimo, una sensazione di potere assoluto. Ed è anche vero che quando chiudo gli occhi vedo i suoi occhi vitrei e penso che stavo per condannarti, che ho sparato prima di sapere che stavi bene!

Morgan annuì grave, Garcia gli aveva già parlato di quella storia, era stata lei a comunicargli la sua liberazione, lui aveva già sparato, attendendo ormai disperato e avvilito la notizia… era davvero convinto di averlo ucciso.  

Beh sono vivo, vegeto, sto alla grande e tra qualche giorno potrò finalmente andare in vacanza!

Hotch le ha concesse anche a me

Bene! Partiremo insieme!

 

FINE FLASHBACK

 

 

 

- Dottor Reid! – il procuratore Hughs dovette allungare il braccio e scuoterlo leggermente.

Sì, ehm mi scusi!

Il procuratore scosse il capo e indicò la controparte, l’accusato sorrideva, teneva le mani sul banco e picchiettava le dita sul legno, apparentemente calmo. 

- I suoi colleghi hanno concluso, per loro è chiaro che le violenze subite hanno causato i problemi dell’uomo, che possono essere arginati e perfino curati e che non era in “se” quando uccideva, dunque non sarebbe da mandare in prigione! – era arrabbiato, aveva lavorato per più di un anno per inchiodare e fermare definitivamente quell’uomo, e ora rischiava che due stupidi professoroni invalidassero ogni cosa.

Signore, ehm… mi spiace ma non posso procedere. Sono d’accordo con loro, voglio che vengano fatte ulteriori analisi

Aveva parlato di getto, era dal giorno prima che ci pensava e dopo essersi perso nei ricordi della strana serata appena passata, aveva lasciato da parte le inibizioni.

- Analisi? Di che parla? Quell’uomo è un mostro e deve essere fermato! –

E io sono d’accordo con lei, ma non in questo modo 

- Ehm, scusi, signor Procuratore ha intenzione di procedere? Vuole controinterrogare? Aggiungere qualcosa? O possiamo concludere qui la seduta e prendere una pausa? –

Si fidi, la prego

L’uomo ancora voltato verso Reid non sapeva cosa fare, rispondere al giudice o continuare ad ascoltare il dottore, interrompere la seduta o chiedere una pausa per poi riprendere? Dar credito a quello strano ragazzo o ignorarlo?

- Procuratore! –

- Sì, giudice, mi deve scusare. Non mi serve reinterrogare i test, ma voglio chiamare di nuovo il dottor Reid e affermo subito che ci sono novità che devo condividere con la difesa – detto ciò si voltò di nuovo invitando il dottore a presentarsi al banco.

- Bene, d’accordo, dottor Reid, come l’altra volta, si ricordi che è sottogiuramento e deve dire la verità! –

Il dottore annuì in direzione del giudice e raggiunto il banco si mise a sedere.

 

- Dottore, ci dica: è d’accordo con quanto affermato dai suoi colleghi –

Sì, perfettamente. Sono quasi convinto che abbiamo due persone distinte davanti a noi e chi ha commesso i delitti deve essere punita, ma l’altra deve essere salvata

- Può essere più chiaro? –

Chiedo che vengano fatti ulteriori indagini sulle funzioni del cervello del signor McFarlan, ho ragione di credere che in uno dei due lobi temporali ci sia una massa non ben identificata che provoca la multi personalità e che… è la ragione della presenza di due distinti DNA nel corpo del signor McFarlan

- Mi sta dicendo che quest’uomo è innocente e potrebbe non c’entrare nulla con questa storia? –

Al contrario, io so che quest’uomo c’entra con tutta questa vicenda, ma so anche ci sono elementi da chiarire
 

Il procuratore si voltò verso il giudice, pregando il suo santo protettore di assisterlo.

- Signor Giudice, il dottor Reid richiede ulteriori indagini mediche –

- Di che tipo dottore Reid? –

Risonanze a contrasto, tac e mappatura del cervello, analisi di diverse parti del corpo, dai capelli, ai peli di braccia e gambe, alle unghie a scaglie di pelle a saliva e una biopsia di alcuni degli organi interni, penso siano più indicati gli organi a contatto con il sangue, reni, pancreas, milza e fegato


L’aula rimase completamente impietrita, quell’uomo voleva mettere su un tavolo operatorio l’imputato e farlo tagliuzzare qua e là. 

E sarebbe opportuna… una biopsia anche del cervello

Anche il procuratore guardò completamente dubbioso il dottore, che schiena dritta e sguardo deciso guardava il giudice.

- Scherza? – domandò allora lo stesso giudice, Reid negò e si voltò verso il procuratore, non sapendo bene che fare.

 

- Ehm, cinque minuti di pausa, avvocati nel mio ufficio, lei dottore ci segua e avvocato Ysmen se vuole portare i suoi “esperti” faccia pure – il giudice, nella sua ingombrante toga, si alzò e scese velocemente le scale, uscì dalla porta anteriore che dava su un corridoio, in fondo ad esso lo studio del giudice. I due avvocati, e i tre esperti lo seguirono senza fiatare. Una volta entrati, mentre il giudice si toglieva con gesti stanchi e nevrotici la toga, l’avvocato della difesa iniziò la sua “arringa”.

- Ma stiamo scherzando? Vuol fare a pezzettini il mio assistito? Ma è impazzito? E poi per cosa? Scoprire se ha due DNA diversi? E questo che c’entra? Ma di cosa parliamo? –

I due esperti della difesa si guardarono preoccupati, non avevano esperienza in quel campo, erano del tutto impreparati.

Ho ragione di credere che ci siano due DNA e due persone nel corpo di quell’uomo! L’altro giorno, dopo la seduta, mentre stavo raggiungendo gli ascensori il signor McFarlan ha urlato, mi ha chiesto di aiutarlo. E se fosse così, se la personalità forte non fosse altro che… un problema genetico?

- Dottore, ci spieghi in breve e cercando seriamente di farci capire, non usi termini che solo lei può comprendere –

Reid annuì e senza chiedere il permesso telefonò a Garcia le disse che era in vivavoce e che doveva spiegare ai signore i risultati delle ricerche che le aveva assegnato qualche giorno prima.
 

- Salve signori, allora. La ricerca è stata semplice, perché di casi simili ne sono stati registrati, analizzati e riportati nella letteratura medica circa 1200, ma gli ultimi studi hanno dimostrato che le “chimere” possono essere molte di più e a livelli che non ci immaginiamo –

- Chimere? – domandò stranito l’avvocato della difesa.

Vengono chiamati così le persone e gli animali che dentro di se hanno due gruppi genetici diversi

- Infatti! Esclusi gli agenti esterni, radiazioni, trapianti e trasfusioni ho trovato decine di esempi simili, occhi che cambiano colore, atteggiamenti distinti e anche postura, possono essere influenzati, in modo del tutto irrazionale da cellule che non appartengono al gruppo genetico predominante, ovvero se negli occhi sono presenti i due diversi ceppi è possibile che i due s’interscambino, lo stesso per quanto riguarda muscoli di faccia, braccia, colonna vertebrale –

Tutti i presenti, tranne Reid, rimasero completamente sorpresi.

- Signorina Garcia, lei dice che questo è il caso del signor McFarlan? –

- Io non so neanche si questo McFarlan, nella letteratura medica sono riscontrati questi case, dunque c’è la possibilità che abbia completamente ragione Reid, è quindi opportuno, se non obbligatorio, fare tutte le analisi – il giudice annuì dicendo al dottore di salutare la tecnico informatica.

- Ma… ma giudice, scherza? Non può dar credito a tutto ciò! –

- Signor Procuratore la difesa nominerà il proprio dottore e l’equipe che seguirà i medici incaricati dal tribunale per svolgere le operazioni richieste dal dottor Reid, ovviamente voglio altri pareri medici, ma desidero che per il momento vengono raccolte tutte le prove richiese dal dottore e che si svolgano le analisi, per le operazioni aspetteremo i primi esiti. Fisso per il prossimo lunedì l’udienza, voglio dati certi e inequivocabili. Mettetevi d’accordo fra voi e informatemi solo in caso di urgenza. Per il periodo di “soggiorno” in ospedale le parti s’impegnano a assistere e supervisionare ogni azione compiuta sull’accusato, non voglio che mi sia riferito che all’accusato sono state procurate ferite, lividi eccetera, riterrò responsabile sia lei avvocato Ysmen che lei procuratore. Ora potete andare – senza dar modo a nessuno di parlare l’uomo li invitò ad uscire.

- Ma sei impazzito Hughs? So che non è professionale dirlo, ma avevi il caso in pugno, perché diamine hai fatto questa scenata? –

- Perché devo, il dottor Reid ha ragione, se c’è qualcosa di sbagliato in quell’uomo va curato e solo dopo giudicato se colpevole o meno – non voleva certo giustificarsi con quell’uomo, ma si sentiva ferito nell’orgoglio, sapeva bene che si stava giocando la carriera, ma Emily aveva parlato di Reid come un “genio” e lui aveva molta stima e rispetto delle parole della donna, sei giorni per le analisi, qual’ora fosse stato trovato qualcosa… ulteriori giorni per le operazioni chirurgiche, insomma aveva comunque il tempo di elaborare un nuovo impianto accusatorio.

 

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Salve, finito questo quarto capitolo mi rimane soltanto da chiedervi, ci state capendo qualcosa? Ma soprattutto quanto mi odiate? Beh sono tornata su questo racconto perchè ho scoperto che una mia cara amica è appassionata della coppia Reidx Morgan e quindi perchè non omaggiarla tornando a scrivere su di loro? 

Proverò ad aggiornare almeno un paio di volte al mese, magari anche più volte se riesco a completare la maggior parte dei capitoli a breve!

Bye bye

Ombra

   
 
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