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Autore: Bad Bionda Bana    10/09/2013    1 recensioni
[Altri]
Cosa ci fanno delle ragazze italiane e dei ragazzi coreani a New York per un'estate intera?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Cosa stai aspettando? Chiamalo!- disse Yuui buttando le buste della spesa sul divano mentre io continuavo a fissare lo scontrino -Yah! Svegliati!-

-Cosa? Come? Quando?- mi guardai in giro spaesata incontrando poi lo sguardo di Yuui, si riusciva a leggere “questa è pazza” nei suoi occhi.

Non mi era mai capitato che un ragazzo mi lasciasse il suo numero così di punto in bianco, e la cosa mi aveva lasciata un po' perplessa. Mentre tornavamo dal supermercato, pensai a cosa avrei potuto fare, mi vennero in mente un milione di possibilità. Prima di prendere una decisione dovevo liberare la mente e, noncurante di Yuui, cominciai a mettere via la spesa. Prima di poter mettere via i cereali Yuui mi girò bruscamente verso di lei e cominciò a picchiettarmi sulla testa come per svegliarmi.

-Pronto? Terra chiama Angel. Cosa stai facendo? Prendi il telefono e componi quel cavolo di numero!-

-Ma ma ma, se lo chiamo subito sembrerei disperata, e non voglio dare questa immagine di me ad un ragazzo così carino e dolce.- mi persi un momento a pensare al viso di Donghae finchè Yuui non mi diede una sberla in testa.

-Sei un caso perso. Almeno mandagli un messaggio così si salva il tuo numero, magari sarà lui a fare la prima mossa.- disse Yuui disperata -Spero per lui che faccia la prima mossa, o se pensa di aspettare te rischia di finire l'estate.-

-Ha ha ha, molto simpatica. Va bene, gli mando un messaggio.- presi il cellulare, aprii i messaggi e mi bloccai -Ma cosa gli scrivo?-

Senza nemmeno lasciarmi finire Yuui mi prese di mano telefono e scontrino per poi correre a chiudersi in camera. La rincorsi rischiando di prendermi una porta in faccia. Cominciai a bussare e ad urlarle di uscire finchè non aprì la porta. Prima che potesse dirmi qualsiasi cosa, presi il cellulare e lessi il messaggio che gli aveva inviato.

Io mi chiamo Angel e questo è il mio numero ;P”

Mi girai a fissare Yuui -La faccina potevi risparmiartela.- dissi cominciando poi a ridere insieme a lei.

 

L.Joe e Asja stavano tornando a casa quando videro Minho seduto sul marciapiede davanti al palazzo con il viso fra le mani, stava borbottando qualcosa tra sé e sé. Il rosso fece segno alla ragazza di non farsi sentire e piano piano si avvicinò al moro spaventandolo.

-Yah! Ti sembrano cose da fare a qualcuno che si trova sul ciglio della strada? Sarei potuto morire!- urlò Minho ancora con gli occhi sbarrati per lo spavento.

-Esagerato, non ti avrei mai fatto cadere per strada.- ridacchiò L.Joe -Piuttosto dicci, perché sei così pensieroso? Hai perso a qualche sport e vuoi avere la rivincita?-

-Simpatico come sempre.-

-Lascialo perdere Minho, oggi è più felice del solito.- disse Asja sospirando.

-Oh, e a cosa è dovuta tutta questa felicità?-

Per un momento Asja e L.Joe si guardarono con un sorriso divertito.

-Non è questo il punto.- disse Asja cercando di sviare il discorso -La cosa importante è il perché eri seduto sul marciapiede con quell'espressione da condannato a morte.-

-La storia è abbastanza lunga.- cominciò Minho -Però voi potreste aiutarmi! Riuscireste a far scendere la Yuui? Vorrei parlarle per chiarire alcune cose.-

Nell'istante in cui nominò il nome della ragazza Asja si ricordò delle varie chiamate perse dell'amica e il suo viso cambiò radicalmente espressione.

-Che le hai fatto?! Cosa dovete chiarire?!-

-Tranquillizzati Asja! Come mai fai così?- chiese L.Joe cercando di trattenerla dal picchiare Minho.

-Come mai? E lo chiedi pure? Ti sei già dimenticato di tutte le chiamate che mi ha lasciato?-

-Senti, andiamo su prima che ti butti lei in strada. Ti mandiamo giù la Yuui, così sistemerete qualsiasi cosa sia successa.- disse L.Joe prendendo Asja in braccio ed entrando.

Non appena entrarono in ascensore e le porte si chiusero il ragazzo la mise giù e la abbracciò cercando di calmarla, riuscendoci in parte. Quando le porte si riaprirono la ragazza corse verso l'appartamento quasi sfondando la porta cominciando ad aggredire Yuui con tutte le domande che le potessero passare per la mente. Passarono tre minuti buoni prima che Asja finisse l'ossigeno così da lasciar parlare L.Joe mentre prendeva aria.

-Qua davanti? Ma da quanto sta aspettando fuori?- chiese Yuui con un'espressione preoccupata in viso.

-Non saprei, quando siamo arrivati era già seduto sul marciapiede. Ci ha detto che deve chiarire qualcosa insieme a te. Dobbiamo preoccuparci?- disse L.Joe mettendole una mano sulla spalla.

-Non so se sono pronta ad affrontare il discorso.- disse Yuui girandosi verso di me -In fondo mi ha lasciata li come una stupida.-

-Prima di trarre le conclusioni prova ad ascoltare ciò che ha da dirti.-

-Angel ha ragione. Mi sembrava abbastanza giù di morale. Magari sa di aver commesso un errore.- continuò il rosso.

-Magari l'errore non è stato l'andarsene all'improvviso, ma il bacio in sé.-

-Bacio? Quale bacio? Quando? Dove?- ricominciò Asja dopo essersi ripresa.

-Prima che mi spacchi di nuovo i timpani con le sue domande, vai a parlargli prima di pensare il peggio.- dissi portando Yuui fino alla porta e chiudendola fuori.

-Yah! Perché sono l'unica a non sapere di questa storia?-

-Ti spiegherò quello che è successo, ma prima ho delle novità.-

-Vi lascio ai vostri discorsi da ragazze, ci vediamo dopo.-

-Ok, a dopo.- lo salutò Asja con un piccolo bacio a stampo prima che uscisse dalla porta.

-Noto con piacere che anche te hai delle novità.- dissi sorridendo finchè non ricordai che Giulia era insieme a GD -Beh, se ne accorgerà quando entrerà nel loro appartamento.-

-Di cosa unnie?-

-Nulla, lascia perdere.- risposi sorridendo.

 

Yuui era agitata, si stressò le mani per tutto il tragitto dell'ascensore. Quando si aprirono le porte prese un grande respiro e andò verso l'ingresso. Nel momento in cui uscì e vide Minho seduto ancora sul marciapiede perse un battito del cuore. Cercò di tornare in sé e di tranquillizzarsi, finchè non la vide davanti alla porta. Il ragazzo si alzò velocemente e corse subito verso di lei prendendole le mani. I suoi occhi erano lucidi e spaventati, le mani tremavano, la bocca era aperta ma non diceva nulla, come se le parole avessero avuto paura di uscire. Vista la situazione fu Yuui a parlare per prima.

-Meglio se andiamo a parlare da un'altra parte. Qui in mezzo mi sentirei un po' osservata.- disse e tenendolo per mano chiamò un taxi.

Non appena salirono ognuno cominciò a fissare fuori dal proprio finestrino e così cadde il silenzio nell'auto. Addirittura il tassista poteva sentire la tensione che era nata tra i due ragazzi. L'auto si fermò davanti al Central Park, Yuui pagò l'autista e poi andarono a cercare un posto tranquillo sotto qualche albero.

-Bene, di che cosa volevi parlarmi?- chiese Yuui in ansia abbassando lo sguardo.

-Ehm, penso che ricordi quello che è successo questa mattina.- iniziò Minho -Volevo parlarti di quel bacio.-

Yuui perse un battito quando lo sentì dire quella parola, aveva paura di quello che avrebbe potuto dire, stava immaginando tutti i peggiori scenari. Però era tanto timore quanta paura per come l'aveva trattata e per quello che aveva fatto, cosa che, secondo il suo punto di vista, era quasi imperdonabile.

 

Non feci nemmeno in tempo a iniziare il discorso che squillò il mio telefono.

-Oh mio Dio, ciò di cui volevo parlarti mi sta chiamando ora.- dissi bloccandomi a guardare lo schermo del cellulare.

-Muoviti e rispondi!.- urlò Asja riportandomi alla realtà.

-Yobseo?-

-Hey, sono Donghae, ricordi? Il cassiere che ti ha riportato lo scontrino.- disse sghignazzando.

-Uhm, fammi pensare un attimo. Giusto, ora ricordo.- dissi ridendo -In cosa posso aiutarti?-

-Mi chiedevo se avessi qualche impegno questa sera. Ti andrebbe di uscire a cena con un umile cassiere?-

-Con molto piacere.-

-Le andrebbe una bella cenetta a base di gamberetti al Bubba Gump?-

-Ma certamente. Per che ora desidera incontrarci?-

-Per le 20.00 andrebbe bene?-

-Orario perfetto. Allora a questa sera. Ciao.-

-A questa sera Angel.- e chiuse la telefonata.

Asja mi fissò per tutto il tempo, stava aspettando delle mie spiegazioni, e poi non riusciva a capire al massimo il discorso sentendo solo le mie risposte. Sul mio viso si stampò un sorriso enorme. Ero felicissima, la sera sarei uscita con quel bel ragazzo, e sapevo già a chi chiedere aiuto per vestito, trucco e capelli.

-Allora? Vuoi dirmi cosa è successo o mi vuoi lasciare sulle spine ancora per molto?- chiese Asja guardandomi un po' infastidita e stanca di aspettare.

-Ho un appuntamento!- urlai abbracciandola e cominciando a saltare per tutta la stanza.

 

L.Joe stava felicemente pensando a quello che era successo poco prima al cinema finchè un urlo non lo riportò alla realtà. Giulia era in piedi davanti a lui con indosso solo una camicia di GD. I due rimasero a fissarsi increduli della situazione per alcuni secondi.

-Hey! Cosa fai li in piedi vestita si e no a metà? Vai a vestirti!- disse GD indicandole la sua camera da letto -E tu che stai guardando? Da quando sei diventato così pervertito da guardare le donne altrui?-

-Piano, io non sono un pervertito, e poi non è colpa mia se mi ritrovo la tua donna nel nostro appartamento. Potevi prevederlo che sarei tornato a casa prima o poi, o ti sei dimenticato che anche io vivo qui?- disse L.Joe poggiando le chiavi sul mobile d'entrata.

-Tranquilli, non vorrete litigare per una sciocchezza del genere. In fondo L.Joe ha ragione, dovevamo immaginarcelo.- disse Giulia ritornando in salotto per calmare i due amici -E poi non mi ha mica vista nuda, nell'armadio ho vestiti anche più corti di una semplice gonna.-

-Oh, buono a sapersi.- disse GD sorridendole e facendole l'occhiolino.

-Hey hey, non vorrete cominciare a flirtare davanti a me. Se proprio dovete andate in camera di Jiyong.- disse L.Joe ridendo.

-Sei solo geloso perché noi sappiamo come divertirci.- lo provocò GD.

-Fidati, anche Asja sa benissimo come divertirsi.- concluse andando in camera sua e chiudendo la porta.

 

Tra i due ragazzi era caduto di nuovo il silenzio. Si potevano sentire benissimo tutti i rumori della città e del parco, tranne che le loro voci. Minho stava pensando al modo migliore per spiegare la situazione senza rendere triste o far arrabbiare Yuui, ma sapeva che si sarebbe presentata una delle due reazioni, non poteva evitarlo.

-Per prima cosa voglio chiederti scusa. Mi sento un verme per quello che ho fatto, ti ho mollata davanti alla porta senza alcuna spiegazione. Ma il punto è che è stata una cosa inaspettata anche per me. Non so cosa mi sia preso, sta di fatto che il mio subconscio mi ha spinto a darti quel bacio, e di quello sono felicissimo. Però in seguito a ciò, dopo aver realizzato quello che avevo appena fatto, sono entrato nel panico.-

-Ma non capisco il perché? Cosa ti spaventava così tanto?-

-Avevo paura di come avresti reagito, nel caso mi avessi rifiutato non sarei riuscito a sopportarlo.-

-Rifiutato? Come avrei potuto rifiutarti? Ho cercato di farti capire che mi piacevi tutta la mattina.-

-Quindi mi perdoni?- chiese Minho congiungendo le mani e fissandola con degli occhi da cucciolo.

Yuui ci rifletté sopra. Non sembrava molto convinta di quella spiegazione, di quelle scuse. Dentro di sé sapeva quanto Minho le piaceva, ma sapeva anche che le sue non erano valide giustificazioni per come l'ha trattata.




Buona sera a tutti!!! Sono tornata con il sesto capitolo! Avviso subito chiunque stia seguendo questa storia che ora che ricomincia la scuola difficilmente riuscirò ad aggiornare (quinta... paura esami ç___ç) spero che questo capitolo vi piaccia!!! L'ho scritto tutto d'un fiato dopo aver letto una recensione molto dolce <3 ringrazio (per l'ennesima volta XD) tutti quelli che seguono/leggono/reccensiscono questa storia ^ ^ alla prossima!!!

  
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